
Principi attivi: Eplerenone
Inspra 25 mg e 50 mg compresse rivestite con film
IndicazioniPerché si usa Inspra? A cosa serve?
Inspra appartiene alla classe di medicinali nota come agenti bloccanti selettivi dell'aldosterone. Questi agenti inibiscono l'azione dell'aldosterone, una sostanza prodotta dall'organismo che controlla la pressione sanguigna e la funzionalità cardiaca. Livelli elevati di aldosterone possono provocare alterazioni nell'organismo che causano insufficienza cardiaca.
Inspra è usato per trattare la sua insufficienza cardiaca, per prevenire il peggioramento e per ridurre l'ospedalizzazione, se:
- ha avuto recentemente un attacco di cuore, in associazione ad altri medicinali utilizzati per trattare l'insufficienza cardiaca
- ha sintomi moderati e persistenti nonostante il trattamento che ha effettuato sino ad ora.
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Inspra
Non prenda Inspra:
- Se è allergico a eplerenone o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale
- Se ha livelli di potassio elevati nel sangue (iperpotassiemia)
- Se sta assumendo medicinali che aiutano a eliminare i liquidi corporei in eccesso (diuretici risparmiatori di potassio) o "compresse di sali" (come integratori di potassio)
- Se ha una grave malattia dei reni
- Se ha una grave malattia del fegato
- Se sta assumendo medicinali utilizzati per il trattamento di infezioni fungine (ketoconazolo o itraconazolo)
- Se sta assumendo medicinali antivirali per il trattamento dell'HIV (nelfinavir o ritonavir)
- Se sta assumendo antibiotici per il trattamento di infezioni batteriche (claritromicina o telitromicina)
- Se sta assumendo nefazodone per il trattamento della depressione
- Se sta assumento medicinali per il trattamento di alcune patologie cardiache o dell'ipertensione (chiamati inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina [ACE inibitori] e bloccanti dei recettori dell'angiotensina [ARB]) insieme.
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Inspra
Si rivolga al medico, al farmacista o all'infermiere prima di prendere Inspra
- Se ha una malattia dei reni o del fegato (vedere anche "Non prenda Inspra")
- Se sta assumendo litio (generalmente utilizzato per disturbi maniaco-depressivi, chiamati anche disturbi bipolari)
- Se sta assumendo tacrolimus o ciclosporina (utilizzati per il trattamento di patologie della cute quali psoriasi o eczema e per prevenire il rigetto dopo trapianto d'organo)
Bambini e adolescenti
La sicurezza e l'efficacia di eplerenone nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite.
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Inspra
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Non deve assumere Inspra con i seguenti medicinali (vedere sezione "Non prenda Inspra"):
- itraconazolo o ketoconazolo (per il trattamento di infezioni fungine), ritonavir, nelfinavir (medicinali antivirali per il trattamento dell'HIV), claritromicina, telitromicina (per il trattamento di infezioni batteriche) o nefazodone (per la depressione), poiché questi medicinali riducono l'eliminazione di Inspra, prolungando il suo effetto.
- diuretici risparmiatori di potassio (medicinali che aiutano ad eliminare i liquidi corporei in eccesso) e integratori di potassio (compresse di sali) poiché questi medicinali aumentano il rischio di livelli elevati di potassio nel sangue.
- inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e bloccanti dei recettori dell'angiotensina (ARB) insieme (utilizzati nel trattamento della pressione alta, di malattie cardiache o di condizioni renali particolari) perché questi medicinali possono aumentare il rischio di livelli elevati di potassio nel sangue.
Informi il medico se sta assumendo uno dei seguenti medicinali:
- Litio (solitamente utilizzato per i disturbi maniaco-depressivi, chiamati anche disturbi bipolari). È stato dimostrato che l'uso di litio insieme a diuretici e ACE-inibitori (usati nel trattamento della pressione alta e dei disturbi cardiaci) aumenta i livelli di litio nel sangue che possono causare i seguenti effetti indesiderati: perdita di appetito, riduzione della vista, stanchezza, indebolimento muscolare, crampi muscolari.
- Ciclosporina o tacrolimus (utilizzati per il trattamento di patologie della cute quali psoriasi o eczema e per prevenire il rigetto dopo trapianto d'organo). Questi medicinali possono causare problemi renali e quindi aumentare il rischio di livelli elevati di potassio nel sangue.
- Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS - alcuni antidolorifici come ibuprofene, utilizzati per alleviare dolore, irrigidimento e infiammazione). Questi farmaci possono causare problemi renali e quindi aumentare il rischio di livelli elevati di potassio nel sangue.
- Trimetoprim (utilizzato per il trattamento di infezioni batteriche) può aumentare il rischio di livelli elevati di potassio nel sangue.
- Alfa-1-bloccanti, come prazosina o alfuzosina (utilizzati per il trattamento della pressione alta e per particolari patologie della prostata) possono determinare un calo della pressione e capogiri quando ci si alza in piedi.
- Antidepressivi triciclici come amitriptilina o amoxapina (per il trattamento della depressione), antipsicotici (noti anche come neurolettici) come clorpromazina o aloperidolo (per il trattamento di disturbi psichiatrici), amifostina (utilizzata nella chemioterapia antitumorale) e baclofene (utilizzato per il trattamento degli spasmi muscolari). Questi medicinali possono causare cali della pressione e capogiri quando ci si alza in piedi.
- Glucocorticoidi, come idrocortisone o prednisone (utilizzati per il trattamento delle infiammazioni e di alcune patologie della cute) e tetracosactide (principalmente usato per la diagnosi e il trattamento dei disturbi della corteccia surrenale) possono ridurre l'effetto di Inspra.
- Digossina (utilizzata nel trattamento dei disturbi cardiaci). I livelli di digossina nel sangue possono aumentare quando viene somministrata insieme a Inspra.
- Warfarin (un medicinale anti-coagulante): si raccomanda cautela con warfarin, poiché livelli elevati di warfarin nel sangue possono modificare gli effetti di Inspra.
- Eritromicina (utilizzata per trattare le infezioni batteriche), saquinavir (medicinale antivirale per il trattamento dell'HIV), fluconazolo (utilizzato per il trattamento delle infezioni fungine), amiodarone, diltiazem e verapamil (per il trattamento dei disturbi cardiaci e della pressione alta) riducono l'eliminazione di Inspra prolungandone l'effetto.
- Erba di S. Giovanni (prodotto medicinale a base di erbe), rifampicina (utilizzata nel trattamento delle infezioni batteriche), carbamazepina, fenitoina e fenobarbitale (utilizzati anche per il trattamento dell'epilessia) possono aumentare l'eliminazione di Inspra e quindi diminuirne gli effetti.
Inspra con cibi e bevande Inspra può essere assunto con o senza cibo.
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno, chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.
L'effetto di Inspra non è stato valutato durante la gravidanza negli esseri umani.
Non è noto se l'eplerenone sia escreto nel latte materno. Insieme al suo medico dovrà decidere se interrompere l'allattamento o se sospendere l'assunzione del medicinale.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Dopo aver assunto Inspra può avere dei capogiri. Se ciò accade non guidi o non utilizzi macchinari.
Per chi svolge attività sportiva: l'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
Inspra contiene lattosio monoidrato
Inspra contiene lattosio monoidrato (un tipo di zucchero). Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di assumere questo medicinale.
Dose, Modo e Tempo di SomministrazioneCome usare Inspra: Posologia
Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
Le compresse di Inspra possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto. Le compresse vanno deglutite intere con un'abbondante quantità di acqua.
Inspra viene generalmente somministrato assieme ad altri medicinali per l'insufficienza cardiaca come ad esempio i beta-bloccanti. Generalmente la dose iniziale è di una compressa da 25 mg una volta al giorno, per poi aumentare la dose dopo 4 settimane a 50 mg una volta al giorno (una compressa da 50 mg o due compresse da 25 mg). La dose massima giornaliera è di 50 mg.
I livelli di potassio nel sangue devono essere misurati prima di iniziare la terapia con Inspra, entro la prima settimana ed entro il primo mese di trattamento o dopo una modifica di dosaggio. Il dosaggio può essere aggiustato dal medico in base ai livelli di potassio nel sangue.
Se soffre di malattia renale lieve deve iniziare la terapia con una compressa da 25 mg una volta al giorno. Se la sua malattia renale è moderata deve iniziare la terapia con una compressa da 25 mg a giorni alterni. Se il suo medico lo ritiene e in base ai livelli di potassio sierico, queste dosi possono essere aggiustate. Inspra non è raccomandato nei pazienti con malattia renale grave.
In pazienti con problemi della funzionalità epatica lievi-moderati non si richiedono aggiustamenti del dosaggio iniziale. Se soffre di problemi ai reni o al fegato potrebbe aver bisogno di controlli più frequenti dei livelli di potassio nel sangue (vedere anche "Non prenda Inspra").
Per gli anziani: non si richiede nessun aggiustamento della dose iniziale.
Per bambini e adolescenti: non è raccomandato l'uso di Inspra.
Se dimentica di prendere
Inspra Se è quasi ora di prendere la compressa successiva, salti la dose che ha dimenticato di prendere e assuma la compressa successiva al momento stabilito. Altrimenti, può prenderla appena se ne ricorda, tenendo presente che devono passare almeno 12 ore prima di prendere la dose successiva. Poi riprenda il medicinale come avrebbe fatto normalmente.
Non prenda una dose doppia per compensare l'eventuale dimenticanza di una dose.
Se smette di prendere Inspra
È importante assumere Inspra secondo quanto prescritto a meno che il medico le dica di interrompere il trattamento.
Se ha un qualsiasi dubbio sull'uso di questo medicinale, si rivolga al medico o al farmacista.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Inspra
Se ha preso troppe compresse di Inspra, contatti subito il medico o il farmacista.
Se ha preso troppe compresse, i sintomi più probabili saranno abbassamento della pressione (sensazione di stordimento, capogiri, offuscamento della vista, debolezza, perdita improvvisa di coscienza) o iperpotassiemia, livelli di potassio elevati nel sangue (che si manifestano con crampi muscolari, diarrea, nausea, capogiri o mal di testa).
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Inspra
Come tutti i medicinali questo medicinale può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
In presenza di uno qualsiasi dei seguenti sintomi:
Informi il medico immediatamente
- Gonfiore al viso, alla lingua o alla gola
- Difficoltà di deglutizione
- Orticaria e difficoltà di respirazione.
Questi sono sintomi di edema angioneurotico, un effetto indesiderato non comune (può riguardare fino a 1 persona su 100).
Altri effetti indesiderati segnalati includono:
Comuni (possono riguardare fino a 1 persona su 10):
- livelli elevati di potassio nel sangue (i sintomi includono crampi muscolari, diarrea, nausea, capogiri o mal di testa)
- capogiri
- svenimenti
- aumento della quantità di colesterolo nel sangue
- insonnia (difficoltà nel dormire)
- mal di testa
- problemi cardiaci ad es. battito cardiaco irregolare, insufficienza cardiaca
- tosse
- stitichezza
- pressione sanguigna bass
- diarrea
- nausea
- vomito
- funzionalità renale alterata
- eruzione cutanea
- prurito
- mal di schiena
- debolezza
- spasmi muscolari
- aumento dei livelli di urea nel sangue
- aumento dei livelli di creatinina nel sangue che possono indicare problemi renali
Non comuni (possono riguardare fino a 1 persona su 100):
- infezioni
- eosinofilia (aumento di alcuni globuli bianchi)
- disidratazione
- aumento della quantità di trigliceridi (grassi) nel sangue
- bassi livelli di sodio nel sangue
- battito cardiaco accelerato
- infiammazione della cistifellea
- diminuzione della pressione che può causare capogiri quando ci si alza in piedi
- trombosi (coaguli nel sangue) alle gambe
- mal di gola
- flatulenza
- ridotta funzionalità della tiroide
- aumento degli zuccheri nel sangue
- ridotta sensibilità al tatto
- aumento della sudorazione
- dolore muscolo-scheletrico
- sensazione di malessere generalizzato
- infiammazione renale
- ingrossamento del seno negli uomini
- variazioni dei valori degli esami del sangue.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e Conservazione
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla confezione e sul blister dopo SCAD. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno di quel mese.
Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Altre Informazioni
Cosa contiene Inspra
Il principio attivo delle compresse rivestite con film di Inspra è l'eplerenone. Ogni compressa contiene 25 mg o 50 mg di eplerenone.
Gli altri componenti sono:
lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica (E468), ipromellosa (E464), sodio laurilsolfato, talco (E553b) e magnesio stearato (E470b).
Il rivestimento opadry giallo delle compresse rivestite con film di Inspra 25 mg e 50 mg contiene: ipromellosa (E464), diossido di titanio (E171), macrogol 400, polisorbato 80 (E433), ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172).
Descrizione dell'aspetto di Inspra e contenuto della confezione
Le compresse di Inspra da 25 mg sono compresse di colore giallo, rivestite con film, con impresso "Pfizer" su un lato e "NSR" e "25"sull'altro lato.
Le compresse di Inspra da 50 mg sono compresse di colore giallo, rivestite con film, con impresso "Pfizer" su un lato e "NSR" e "50"sull'altro lato.
Le confezioni di Inspra 25 mg e 50 mg compresse rivestite con film sono disponibili in blister opachi PVC/Al contenenti 10, 20, 28, 30, 50, 90, 100 o 200 compresse e in confezioni da 10x1, 20x1, 30x1, 50x1, 90x1, 100x1 o 200x1 (10 confezioni da 20x1) compresse in blister opachi PVC/Al divisibili per dose unitaria.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
INSPRA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni compressa contiene 25 mg o 50 mg di eplerenone.
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Compresse da 25 mg: compresse di colore giallo con impresso "Pfizer" su un lato della compressa e "NSR" e "25"sull'altro lato.
Compresse da 50 mg: compresse di colore giallo con impresso "Pfizer" su un lato della compressa e "NSR" e "50"sull'altro lato.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
L'eplerenone è indicato per la riduzione del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare in pazienti stabili con disfunzione ventricolare sinistra (LVEF ≤ 40%) ed evidenze cliniche di scompenso cardiaco a seguito di recente infarto del miocardio, in aggiunta alla terapia standard compresi i betabloccanti.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Sono disponibili dosaggi da 25 mg e 50 mg per l'aggiustamento individuale della dose.
La dose di mantenimento raccomandata di eplerenone è di 50 mg una volta al giorno. Il trattamento deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno e titolato alla dose raccomandata di 50 mg una volta al giorno preferibilmente entro 4 settimane, tenendo in considerazione i livelli di potassio sierico (vedere Tabella 1). La terapia con eplerenone deve iniziare normalmente entro 3-14 giorni da un episodio di infarto acuto del miocardio.
I pazienti con livelli di potassio sierico >5,0 mmol/L non devono iniziare la terapia con eplerenone (vedere paragrafo 4.3).
Il potassio sierico deve essere misurato prima di iniziare la terapia con eplerenone, entro la prima settimana di trattamento ed un mese dopo l'inizio del trattamento o dell'aggiustamento posologico. Successivamente, il potassio sierico deve essere valutato al bisogno su base periodica.
Dopo l'inizio della terapia, la dose deve essere aggiustata in base al livello del potassio sierico come indicato nella Tabella 1.
Tabella 1: Tabella per l'aggiustamento posologico dopo l'inizio del trattamento
Potassio sierico (mmol/l) | Azione | Aggiustamento posologico |
Aumento | da 25 mg a giorni alterni a 25 mg una volta al giorno | |
da 25 mg una volta al giorno a 50 mg una volta al giorno | ||
5,0 - 5,4 | Mantenimento | Nessun aggiustamento posologico |
5,5 - 5,9 | Riduzione | da 50 mg una volta al giorno a 25 mg una volta al giorno |
da 25 mg una volta al giorno a 25 mg a giorni alterni | ||
da 25 mg a giorni alterni a sospensione del trattamento | ||
≥ 6,0 | Sospensione | Non applicabile |
Dopo la sospensione di eplerenone a causa di livelli di potassio sierico ≥ 6,0 mmol/l, il trattamento con eplerenone può essere ripreso alla dose di 25 mg a giorni alterni quando i livelli di potassio siano scesi al di sotto di 5,0 mmol/l.
Bambini e adolescenti
Non sono disponibili dati per raccomandare l'uso di eplerenone nella popolazione pediatrica, pertanto l'impiego in questo gruppo di pazienti non è raccomandato.
Anziani
Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti anziani. A causa di un deficit della funzionalità renale correlato all'età, il rischio di iperpotassiemia aumenta nei pazienti anziani. Tale rischio può aumentare quando è presente una co-morbidità associata ad una aumentata esposizione sistemica, in particolare in presenza di compromissione epatica da lieve-moderata. Si raccomanda in questi pazienti il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale
Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione renale lieve. Si raccomanda in questi pazienti il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).
L'eplerenone non è dializzabile.
Compromissione epatica
Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica lieve-moderata. A causa di un aumento dell'esposizione sistemica all'eplerenone, in pazienti con compromissione epatica lieve-moderata, specialmente se anziani, si raccomanda un monitoraggio frequente e regolare del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4)
Uso concomitante
In caso di trattamento concomitante con inibitori deboli o moderati del CYP3A4, ad es. amiodarone, diltiazem e verapamil, si può iniziare il trattamento con 25 mg al giorno. La dose non deve superare 25 mg al giorno (vedere paragrafo 4.5).
L'eplerenone può essere somministrato con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
04.3 Controindicazioni
• Ipersensibilità all'eplerenone o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).
• Pazienti con livelli di potassio sierico > 5,0 mmol/l all'inizio del trattamento.
• Pazienti con insufficienza renale moderata-grave (clearance della creatinina
• Pazienti con insufficienza epatica grave (Punteggio Child-Pugh C).
• Pazienti che assumono diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o inibitori potenti del CYP3A4 (ad es. itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir, nelfinavir, claritromicina, telitromacina e nefazodone) (vedere paragrafo 4.5).
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
Iperpotassiemia: in accordo con il suo meccanismo d'azione, con la somministrazione di eplerenone può verificarsi iperpotassiemia. I livelli di potassio sierico devono essere monitorati in tutti i pazienti all'inizio del trattamento ed in seguito a modifica del dosaggio. Successivamente, si raccomanda di effettuare un monitoraggio periodico specialmente nei pazienti a rischio di iperpotassiemia, come i pazienti (anziani) con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2) ed i pazienti diabetici. L'uso di integratori di potassio dopo che è stato avviato il trattamento con eplerenone non è raccomandato a causa di un maggiore rischio di iperpotassiemia. È stato osservato che la riduzione del dosaggio di eplerenone riduce i livelli di potassio sierico. Nel corso di uno studio è stato osservato che l'aggiunta di idroclorotiazide al trattamento con eplerenone ha compensato gli incrementi del potassio sierico.
Compromissione renale: i livelli di potassio devono essere monitorati regolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, inclusi i pazienti con microalbuminuria diabetica. Il rischio di iperpotassiemia aumenta con la riduzione della funzionalità renale. Sebbene i dati dello studio EPHESUS in pazienti con diabete di tipo 2 e microalbuminuria siano limitati, in questo piccolo numero di pazienti è stato osservato un aumento di iperpotassiemia. Pertanto, questi pazienti devono essere trattati con cautela. L'eplerenone non viene eliminato mediante emodialisi.
Compromissione epatica: nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve-moderata (Punteggio Child Pugh A e B) non sono stati osservati incrementi del potassio sierico al di sopra di 5,5 mmol/l. I livelli elettrolitici devono essere monitorati nei pazienti con compromissione epatica lieve-moderata. L'uso di eplerenone in pazienti con grave funzionalità epatica non è stato valutato e il suo uso è pertanto controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Induttori del CYP3A4: la somministrazione concomitante di eplerenone con gli induttori potenti del CYP3A4 non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5)
Litio, ciclosporina, tacrolimus devono essere evitati durante il trattamento con eplerenone (vedere paragrafo 4.5).
Lattosio: le compresse contengono lattosio e i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Interazioni farmacodinamiche
Diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio: a causa del rischio aumentato di iperpotassiemia, l'eplerenone non deve essere somministrato nei pazienti in trattamento con diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio (vedere paragrafo 4.3). I diuretici risparmiatori di potassio possono potenziare l'effetto di agenti antiipertensivi e di altri diuretici.
Litio: non sono stati condotti studi di interazione con il litio. Tuttavia, la tossicità da litio è stata riportata in pazienti che assumevano litio contemporaneamente a diuretici e ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione concomitante di eplerenone e litio deve essere evitata. Se questa combinazione è necessaria, occorre monitorare le concentrazioni plasmatiche di litio (vedere paragrafo 4.4).
Ciclosporina, tacrolimus: ciclosporina e tacrolimus possono portare ad una compromissione della funzionalità renale e aumentare il rischio di iperpotassiemia. L'uso concomitante di eplerenone e ciclosporina o tacrolimus deve essere evitato. Se necessario, si raccomanda un attento monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale quando la ciclosporina e il tacrolimus vengono somministrati durante il trattamento con eplerenone (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): il trattamento con FANS può causare insufficienza renale acuta attraverso un'azione diretta sulla filtrazione glomerulare, specialmente nei pazienti a rischio (anziani e/o pazienti disidratati). I pazienti in trattamento con eplerenone e FANS devono essere adeguatamente idratati e la funzionalità renale deve essere controllata prima di iniziare il trattamento.
Trimetoprim: la somministrazione concomitante di trimetoprim e eplerenone aumenta il rischio di iperpotassiemia. Deve essere effettuato il monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale, specialmente in pazienti con compromissione renale e negli anziani.
ACE-inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (AIIA): la somministrazione concomitante di eplerenone con ACE inibitori o antagonisti dei recettori dell'angiotensina II deve essere effettuata con cautela. L'associazione di eplerenone con questi medicinali può aumentare il rischio di iperpotassiemia in pazienti a rischio di compromissione renale, ad es. gli anziani. Si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di potassio sierico e della funzionalità renale.
Alfa-1 bloccanti (ad es. prazosin, alfuzosin): quando gli alfa-1 bloccanti vengono somministrati in associazione ad eplerenone, potrebbe verificarsi un aumento dell'effetto ipotensivo e/o ipotensione posturale. Si raccomanda pertanto, un monitoraggio clinico dell'ipotensione posturale in caso di somministrazione concomitante con gli alfa-1 bloccanti.
Antidepressivi triciclici, neurolettici, amifostina, baclofene: la somministrazione concomitante di questi medicinali con eplerenone può aumentare potenzialmente gli effetti antiipertensivi e il rischio di ipotensione posturale.
Glucocorticoidi, tetracosactide: la somministrazione concomitante di questi medicinali con eplerenone può diminuire potenzialmente gli effetti antiipertensivi (ritenzione di sodio e di liquidi).
Interazioni farmacocinetiche:
Gli studi in vitro indicano che l'eplerenone non è un inibitore degli isoenzimi del CYP1A2, CYP2C19, CYP2C9, CYP2D6 o CYP3A4. L'eplerenone non è un substrato o un inibitore della glicoproteina-P.
Digossina: l'esposizione sistemica (AUC) alla digossina aumenta del 16% (90% IC: 4% - 30%) se somministrata assieme all'eplerenone. Si raccomanda cautela quando la digossina viene somministrata a dosi vicine al limite terapeutico superiore.
Warfarin: non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative con warfarin. Si raccomanda cautela quando il warfarin viene somministrato a dosi vicine al limite terapeutico superiore.
Substrati del CYP3A4: i risultati degli studi di farmacocinetica sui substrati specifici del CYP3A4, ad es. midazolam e cisapride, non hanno mostrato alcuna interazione farmacocinetica significativa quando questi medicinali sono stati somministrati insieme all'eplerenone.
Inibitori del CYP3A4:
- Inibitori potenti del CYP3A4: quando l'eplerenone viene somministrato insieme a medicinali che inibiscono l'enzima CYP3A4 possono verificarsi interazioni farmacocinetiche significative. Un potente inibitore del CYP3A4 (ketoconazolo 200 mg BID) ha determinato un aumento del 441% nell'AUC dell'eplerenone (vedere paragrafo 4.3). L'uso concomitante di eplerenone con forti inibitori del CYP3A4, quali ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, nelfinavir, claritromicina, telitromicina e nefazadone è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
- Inibitori deboli-moderati del CYP3A4: la somministrazione concomitante di eritromicina, saquinavir, amiodarone, diltiazem, verapamil e fluconazolo ha determinato interazioni farmacocinetiche significative con aumenti dell'AUC dal 98% al 187%. Pertanto, il dosaggio di eplerenone non deve superare 25 mg quando gli inibitori deboli-moderati del CYP3A4 vengono somministrati insieme all'eplerenone (vedere paragrafo 4.2).
Induttori del CYP3A4: la somministrazione contemporanea dell'erba di S. Giovanni (un potente induttore del CYP3A4) con l'eplerenone ha causato una diminuzione del 30% nell'AUC dell'eplerenone. Una diminuzione più pronunciata dell'AUC dell'eplerenone può verificarsi con induttori più potenti del CYP3A4, quali la rifampicina. A causa del rischio di una ridotta efficacia dell'eplerenone, l'uso concomitante di induttori potenti del CYP3A4 (rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, erba di S. Giovanni) con eplerenone non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi: sulla base dei risultati di uno studio clinico di farmacocinetica, non si prevedono interazioni significative quando gli antiacidi vengono somministrati con eplerenone.
04.6 Gravidanza ed allattamento
Gravidanza: non vi sono dati sufficienti sull'uso di eplerenone in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali non hanno indicato eventi avversi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embriofetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Si richiede cautela nel prescrivere eplerenone alle donne in gravidanza.
Allattamento: non è noto se l'eplerenone venga escreto nel latte materno dopo somministrazione orale. Tuttavia, i dati preclinici evidenziano che l'eplerenone e/o i suoi metaboliti sono presenti nel latte dei ratti e che i piccoli dei ratti esposti a questa via di somministrazione si sviluppano normalmente. Poiché non sono noti i possibili eventi avversi sul bambino durante l'allattamento al seno, si dovrà decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento, tenendo conto dell'importanza del farmaco per la madre.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari a seguito di impiego di eplerenone. L'eplerenone non causa sonnolenza o compromissione della funzione cognitiva, ma quando si guidano veicoli o si usano macchinari si dovrà tenere conto che nel corso del trattamento possono verificarsi capogiri.
04.8 Effetti indesiderati
Nello studio di efficacia e di sopravvivenza sullo scompenso cardiaco conseguente ad infarto acuto del miocardio (studio EPHESUS), l'incidenza complessiva degli eventi avversi segnalati con eplerenone (78,9%) è stata simile al placebo (79,5%). La percentuale di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 4,4% per i pazienti in trattamento con eplerenone e del 4,3% per quelli trattati con placebo.
Gli eventi avversi di seguito riportati, provengono sia dallo studio EPHESUS, e sono quelli con una correlazione sospetta al trattamento e verificatisi in una percentuale superiore al placebo, o quelli gravi e verificatisi con una percentuale significativamente superiore al placebo, oppure sono stati segnalati nella fase di commercializzazione del prodotto. Gli eventi avversi riportati sono elencati per classe sistemico-organica e per frequenza. Le frequenze sono definite come: comune > 1/100, 1/1000,
Infezioni e infestazioni
Non comune: pielonefrite
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: eosinofilia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune: iperpotassiemia
Non comune: iponatriemia, disidratazione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia,
Disturbi psichiatrici
Non comune: insonnia
Patologie del sistema nervoso
Comune: capogiri
Non comune: cefalea
Non comune: infarto del miocardio, insufficienza cardiaca sinistra, fibrillazione atriale
Patologie vascolari
Comune: ipotensione
Non comune: trombosi arteriosa alle gambe, ipotensione posturale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: faringite
Patologie gastrointestinali
Non comune: vomito, flatulenza
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: rash
Non comune: prurito, aumento della sudorazione
Non noto: edema angioneurotico
Patologie del sistema muscoloscheletrico e tessuto connettivo
Non comune: mal di schiena, crampi alle gambe.
Patologie renali e delle vie urinarie
Comuni: alterata funzionalità renale
Patologie dell'apparato riproduttivo della mammella:
Non comune: ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comune: astenia, malessere
Non comune: aumento dell'azotemia, aumento della creatinina
Nello studio EPHESUS, si è verificato un maggior numero di casi di ictus nel gruppo di pazienti anziani (≥75 anni). Non è stata comunque osservata una differenza significativa tra l'incidenza di ictus nel gruppo trattato con eplerenone (30) rispetto a placebo (22).
04.9 Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio con eplerenone. Si prevede che la manifestazione più probabile di sovradosaggio nell'uomo possa essere ipotensione o iperpotassiemia. L'eplerenone non viene eliminato attraverso l'emodialisi. È stato osservato che l'eplerenone si lega in notevole misura al carbone vegetale. Se si verifica ipotensione sintomatica, si dovrà avviare un trattamento di supporto. In caso di iperpotassiemia, si dovrà avviare un trattamento standard.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti dell'aldosterone, codice ATC: C03DA04
L'eplerenone presenta una selettività relativa per il legame con i recettori mineralcorticoidi umani ricombinanti rispetto al legame con i recettori umani ricombinanti dei glucocorticoidi, del progesterone e degli androgeni. L'eplerenone impedisce il legame dell'aldosterone, un ormone chiave del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) coinvolto nella regolazione della pressione del sangue e nella fisiopatologia delle malattie cardiovascolari.
È stato osservato che l'eplerenone determina incrementi persistenti della renina plasmatica e dell'aldosterone sierico, in accordo con l'inibizione del feedback regolatorio negativo esercitato dall'aldosterone sulla secrezione della renina. Il conseguente incremento dell'attività della renina plasmatica e dei livelli di aldosterone in circolo non annullano gli effetti dell'eplerenone.
In studi condotti con diversi dosaggi di eplerenone in pazienti con scompenso cardiaco cronico (classificazione NYHA II-IV) l'aggiunta di quest'ultimo alla terapia standard ha determinato incrementi dose-dipendenti prevedibili dell'aldosterone. Allo stesso modo, in un sottogruppo di pazienti dello studio EPHESUS con deficit della funzione cardiorenale, il trattamento con eplerenone ha causato un incremento significativo dell'aldosterone. Questi risultati confermano il blocco del recettore mineralcorticoide in questi gruppi di pazienti.
L'eplerenone è stato valutato nello studio di efficacia e di sopravvivenza sullo scompenso cardiaco conseguente ad infarto acuto del miocardio (studio EPHESUS). Lo studio EPHESUS era uno studio in doppio cieco controllato verso placebo, della durata di 3 anni, condotto su 6632 pazienti con infarto acuto del miocardio (IMA), disfunzione ventricolare sinistra (misurata in base alla frazione di eiezione ventricolare sinistra [LVEF] ≤40%) e segni clinici di scompenso cardiaco. Nell'arco dei 3-14 giorni (mediana 7 giorni) successivi ad infarto acuto del miocardio, i pazienti sono stati trattati con eplerenone alla dose iniziale di 25 mg una volta al giorno o placebo, in aggiunta alle terapie standard; il dosaggio di eplerenone è stato quindi gradualmente aumentato fino al raggiungimento della dose raccomandata di 50 mg una volta al giorno dopo 4 settimane se il potassio sierico era acido acetilsalicilico (92%), ACE-ibitori (90%), ?-bloccanti (83%), nitrati (72%), diuretici dell'ansa (66%) o inibitori dell'HMG CoA reduttasi (60%).
Nello studio EPHESUS, gli end-point co-primari erano rappresentati dalla mortalità da tutte le cause e dall'end-point combinato di mortalità o ospedalizzazione per cause cardiovascolari; il 14,4% dei pazienti trattati con eplerenone e il 16,7% dei pazienti trattati con placebo sono deceduti (tutte le cause), mentre il 26,7% dei pazienti trattati con eplerenone e il 30,0% dei pazienti trattati con placebo hanno raggiunto l'endpoint combinato di morte per cause cardiovascolari o di ospedalizzazione. Pertanto, nello studio EPHESUS, l' eplerenone ha ridotto il rischio di morte per tutte le cause del 15% (RR 0,85; 95% IC, 0,75-0,96; p=0,008) rispetto al placebo, principalmente con una riduzione della mortalità cardiovascolare.Il rischio di morte o di ospedalizzazione per cause cardiovascolari con eplerenone si è ridotto del 13% (RR 0,87; 95% IC, 0,79-0,95; p=0,002). Le riduzioni assolute del rischio per gli endpoint di mortalità per tutte le cause e di mortalità cardiovascolare/ospedalizzazione sono state rispettivamente del 2,3 e del 3,3%. L'efficacia clinica è stata dimostrata principalmente quando il trattamento con eplerenone è stato avviato in pazienti di età 75 anni non sono chiari. La classificazione funzionale NYHA è migliorata o è rimasta stabile per una percentuale superiore statisticamente significativa dei pazienti in trattamento con eplerenone rispetto a quelli del gruppo placebo. L'incidenza di iperpotassiemia è stata del 3,4% nel gruppo trattato con eplerenone rispetto al 2,0% nel gruppo placebo (pipopotassiemia è stata dello 0,5% nel gruppo trattato con eplerenone rispetto a 1,5% nel gruppo trattato con placebo (p
Non sono stati osservati effetti uniformi sulla frequenza cardiaca, sulla durata delle onde QRS, o sull'intervallo PR o QT in 147 soggetti sani sottoposti a valutazione delle alterazioni elettrocardiografiche nel corso degli studi di farmacocinetica.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento e distribuzione:
la biodisponibilità assoluta dell'eplerenone non è nota. Le concentrazioni plasmatiche massime si raggiungono dopo circa due ore. Sia i livelli di picco plasmatico (Cmax) sia l'area sotto la curva (AUC) sono proporzionali alle dosi nell'intervallo da 10 a 100 mg e al di sotto di un incremento proporzionale con dosaggi superiori ai 100 mg. Lo stato stazionario viene raggiunto entro 2 giorni. L'assorbimento non viene modificato dall'assunzione di cibo.
Il legame dell'eplerenone con le proteine plasmatiche è di circa il 50% e si lega principalmente alle glicoproteine alfa-1-acide. Il volume apparente di distribuzione allo stato stazionario viene stimato a 50 (±7) litri. L'eplerenone non si lega in modo preferenziale agli eritrociti.
Metabolismo ed escrezione:
Il metabolismo dell'eplerenone è principalmente mediato dal CYP3A4. Non sono stati identificati i metaboliti attivi dell'eplerenone nel plasma umano.
Meno del 5% di una dose di eplerenone si ritrova nelle urine e nelle feci come farmaco immodificato. In seguito alla somministrazione di una singola dose orale di farmaco radiomarcato, circa il 32% della dose viene eliminato nelle feci e circa il 67% nelle urine. L'emivita di eliminazione dell'eplerenone è di circa 3-5 ore. La clearance plasmatica apparente è di circa 10 l/ora.
Popolazioni speciali
Età, sesso e razza: la farmacocinetica dell'eplerenone alla dose di 100 mg una volta al giorno è stata studiata in pazienti anziani (≥ 65 anni), uomini e donne, e in soggetti neri. La farmacocinetica dell'eplerenone non si è differenziata in modo significativo tra uomini e donne. Nei soggetti anziani sono stati rilevati incrementi della Cmax (22%) e della AUC (45%) allo stato stazionario rispetto ai soggetti più giovani (18-45 anni). In soggetto neri, la Cmaxallo stato stazionario è stata del 19% inferiore e la AUC è stata del 26% inferiore (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza renale: la farmacocinetica dell'eplerenone è stata valutata in pazienti con diversi gradi di insufficienza renale ed in pazienti sottoposti ad emodialisi. Rispetto ai controlli, la AUC e la Cmax allo stato stazionario sono aumentate rispettivamente del 38% e del 24% in pazienti con compromissione renale grave e si sono ridotte rispettivamente del 26% e del 3% in pazienti sottoposti ad emodialisi. Non è stata osservata una correlazione tra la clearance plasmatica dell'eplerenone e la clearance della creatinina. L'eplerenone non viene eliminato attraverso l'emodialisi (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza epatica: la farmacocinetica dell'eplerenone 400 mg è stata studiata in pazienti con compromissione epatica moderata (Punteggio Child-Pugh B) e confrontata alla farmacocinetica in soggetti sani. La Cmax e la AUC di eplerenone allo stato stazionario sono aumentate rispettivamente del 3,6% e del 42% (vedere paragrafo 4.2). Poiché l'uso dell'eplerenone non è stato valutato in pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica, il farmaco è controindicato in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza cardiaca: la farmacocinetica dell'eplerenone 50 mg è stata valutata in pazienti con insufficienza cardiaca (classificazione NYHA II-IV). Rispetto ai volontari sani confrontabili per età, peso e sesso, la AUC e la Cmax allo stato stazionario nei pazienti con insufficienza cardiaca sono state rispettivamente del 38% e del 30% superiori. In accordo con questi risultati, un'analisi della farmacocinetica dell'eplerenone condotta su un sottogruppo di pazienti inclusi nello studio EPHESUS indica che la clearance delleplerenone in pazienti con scompenso cardiaco è simile a quella osservata in soggetti anziani sani.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Gli studi preclinici di sicurezza, genotossicità, potenziale cancerogeno e tossicità riproduttiva non hanno rivelato rischi particolari per l'uomo.
Negli studi di tossicità con dosi ripetute è stata osservata atrofia della prostata in ratti e cani a livelli di esposizione leggermente al di sopra dei livelli di esposizione clinica. Le alterazioni della prostata non sono state associate a conseguenze funzionali avverse. La rilevanza clinica di questi dati non è nota.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Nucleo della compressa:
Lattosio monoidrato
Cellulosa microcristallina (E460)
Croscarmellosa sodica (E468)
Ipromellosa (E464)
Sodio laurilsolfato
Talco (E553b)
Magnesio stearato (E470b)
Rivestimento della compressa:
Opadry giallo:
Ipromellosa (E464)
Diossido di titanio (E171)
Macrogol 400
Polisorbato 80 (E433)
Ossido di ferro giallo (E172)
Ossido di ferro rosso (E172)
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
3 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
Confezioni da 10, 20, 28, 30, 50, 90, 100 o 200 compresse in blister opaco PVC/Al.
Confezioni da 20x1, 30x1, 50x1, 90x1, 100x1 o 200x1 (10 confezioni da 20x1) compresse in blister opachi PVC/Al divisibili per dose unitaria.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Pfizer Italia S.r.l., Via Isonzo, 71 -04100 Latina
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Compresse 25 mg:
10 compresse rivestite con film: AIC n 037298015/M
20 compresse rivestite con film: AIC n 037298027/M
28 compresse rivestite con film: AIC n 037298039/M
30 compresse rivestite con film: AIC n 037298041/M
50 compresse rivestite con film: AIC n 037298054/M
90 compresse rivestite con film: AIC n 037298256/M
100 compresse rivestite con film: AIC n 037298066/M
200 compresse rivestite con film: AIC n 037298078/M
20x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298080/M
30x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298092/M
50x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298104/M
90x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298268/M
100x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298116/M
200x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298128/M
Compresse 50 mg:
10 compresse rivestite con film: AIC n 037298130/M
20 compresse rivestite con film: AIC n 037298142/M
28 compresse rivestite con film: AIC n 037298155/M
30 compresse rivestite con film: AIC n 037298167/M
50 compresse rivestite con film: AIC n 037298179/M
90 compresse rivestite con film: AIC n 037298270/M
100 compresse rivestite con film: AIC n 037298181/M
200 compresse rivestite con film: AIC n 037298193/M
20x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298205/M
30x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298217/M
50x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298229/M
90x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298282/M
100x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298231/M
200x1 compresse rivestite con film: AIC n 037298243/M
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
22 Gennaio 2008
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
22 Gennaio 2008