Igroton Lopresor - Foglio Illustrativo
Principi attivi: Clortalidone, Metoprololo (Metoprololo tartrato)
GROTON-LOPRESOR 25 mg+200 mg compresse a rilascio prolungato
Indicazioni Perché si usa Igroton Lopresor? A cosa serve?
Igroton-Lopresor contiene due principi attivi: clortalidone e metoprololo tartrato.
Clortalidone appartiene a un gruppo di medicinali che agiscono aumentando la quantità di urina prodotta dai reni chiamati diuretici.
Metoprololo tartrato appartiene a un gruppo di medicinali che agiscono rallentando i battiti del cuore e abbassando la pressione del sangue chiamati beta-bloccanti.
Igroton-Lopresor è indicato neli adulti per trattare l'elevata pressione del sangue (ipertensione arteriosa).
Si rivolga al medico se non si sente meglio o se si sente peggio.
Controindicazioni Quando non dev'essere usato Igroton Lopresor
Non prenda Igroton-Lopresor
- se è allergico a clortalidone o metoprololo tartrato o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale
- se è allergico ad altri medicinali appartenenti alla classe dei beta-bloccanti diversi dal metoprololo)
- se soffre di blocco della conduzione elettrica del cuore (blocco atrioventricolare)
- se soffre di insufficienza cardiaca non compensata, una grave malattia del cuore
- se soffre di riduzione del numero di battiti del cuore (bradicardia sinusale)
- se soffre di una malattia del cuore chiamata "sindrome del nodo del seno" (caratterizzata da disturbi del ritmo del cuore)
- se soffre di gravi disturbi della circolazione del sangue (circolo arterioso periferico)
- se soffre di diminuzione della pressione del sangue con grave riduzione della funzionalità del cuore (shock cardiogeno)
- se soffre di un tumore non trattato del surrene, una ghiandola posta al di sopra del rene che può causare un innalzamento della pressione del sangue (feocromocitoma non trattato)
- se soffre di bassa pressione del sangue
- se soffre di grave asma bronchiale o se ha una storia di grave restringimento dei bronchi che rende difficile la respirazione
- se soffre di cessazione o riduzione della produzione di urine da parte del rene (anuria)
- se soffre di grave disturbo ai reni (insufficienza renale)
- se soffre di grave disturbo al fegato (grave insufficienza epatica)
- se soffre di bassi livelli di potassio nel sangue (ipopotassiemia)
- se soffre di bassi livelli di sodio nel sangue (iposodiemia)
- se soffre di alti livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia)
- se soffre di alti livelli di acido urico nel sangue (iperuricemia sintomatica) e in passato ha sofferto di gotta o calcoli da acido urico - se è in gravidanza.
Precauzioni per l'uso Cosa serve sapere prima di prendere Igroton Lopresor
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Igroton-Lopresor.
Informi il medico se soffre dei seguenti disturbi:
- malattie respiratorie (malattie broncospastiche)
- alti livelli di zucchero nel sangue (diabete), soprattutto se è in trattamento con insulina o medicinali per bocca che abbassano i livelli di zuccheri nel sangue (vedere paragrafo "Altri medicinali e Igroton-Lopresor")
- insufficienza cardiaca congestizia non trattata, una malattia del cuore
- disturbi della conduzione elettrica del cuore (blocco atrio-ventricolare di primo grado)
- disturbi della circolazione di braccia e gambe (per es. malattia o fenomeno di Raynaud, claudicatio intermittens)
- se soffre di un tumore noto o sospetto del surrene, una ghiandola posta al di sopra del rene che può causare un innalzamento della pressione del sangue (feocromocitoma), Igroton-Lopresor deve essere somministrato sempre contemporaneamente ad un alfabloccante e solo dopo che il trattamento con l'alfabloccante sia stato iniziato (vedere "Non prenda Igroton-Lopresor")
- un tipo di angina (dolore al petto) chiamata angina di Prinzmetal
- un aumento della funzionalità di una ghiandola chiamata tiroide (tireotossicosi)
- se soffre di allergia ed assume beta-bloccanti, le reazioni allergiche possono risultare più gravi del normale
- problemi al fegato, compresa la cirrosi epatica. Minime variazioni nella quantità di liquidi ed elettroliti nel sangue, causati dai diuretici come clortalidone, possono aggravare il disturbo al fegato fino al coma epatico, specialmente se soffre di cirrosi epatica. Il medico terrà sotto controllo i livelli di liquidi ed elettroliti con opportuni esami
- problemi ai reni (insufficienza renale), in quanto potrebbe avere un aumento delle quantità di azoto nel sangue.
Disturbi agli occhi
Se durante il trattamento con Igroton-Lopresor manifesta effetti indesiderati al livello degli occhi o della pelle (occhi secchi e/o, occasionalmente, eruzioni della pelle sotto l'occhio), consulti immediatamente il medico che potrebbe decidere di interrompere il trattamento.(vedere paragrafo "Possibili effetti indesiderati").
Ipopotassiemia (bassi livelli di potassio nel sangue)
In caso di trattamento per lunghi periodi con Igroton-Lopresor potrebbe avere riduzione dei livelli di potassio nel sangue (ipopotassiemia). Questo effetto indesiderato varia da un soggetto all'altro e dipende dalla dose di IgrotonLopresor che lei assume. In questo caso il medico controllerà le quantità di potassio nel sangue all'inizio della terapia e successivamente dopo 3-4 settimane. In seguito, se le quantità di potassio non saranno influenzate da altri fattori (es. vomito, diarrea, modificazioni della funzionalità renale), i controlli del medico saranno effettuati ogni 4-6 mesi. Se necessario il medico potrebbe prescriverle insieme a Igroton-Lopresor un trattamento orale con potassio o medicinali risparmiatori di potassio come per esempio triamterene, che aumentano i livelli di potassio nel sangue. In questo caso informi il medico se sta assumendo altri medicinali per abbassare la pressione del sangue (ACE inibitori), perché in questo caso il medico dovrà ridurre la dose di IgrotonLopresor o sospenderlo per 2-3 giorni e/o iniziare la terapia con ACE inibitori con una dose bassa (vedere "Altri medicinali e Igroton-Lopresor"). Nel caso in cui l'ipopotassiemia sia accompagnata da altri effetti come per esempio debolezza muscolare, disturbi del cuore o alterazioni del ritmo dei battiti del cuore, il medico interromperà il trattamento con Igroton -Lopresor (vedere paragrafo "Possibili effetti indesiderati"
Anziani
Se è anziano, usi questo medicinale con cautela. Infatti, una riduzione eccessiva della pressione del sangue o della frequenza del cuore possono determinare un apporto non adeguato di sangue agli organi vitali.
Inoltre, se è anziano il medico terrà sotto controllo i livelli di liquidi ed elettroliti con opportuni esami.
Per chi svolge attività sportiva
Per chi svolge attività sportiva l'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.
Bambini e adolescenti
L'efficacia e la sicurezza nei bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite, pertanto Igroton-Lopresor non è raccomandato in questa popolazione (0-18 anni).
Interazioni Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Igroton Lopresor
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale
Interazioni con farmaci il cui uso concomitante deve essere attentamente sorvegliato
- medicinali per trattare alcuni disturbi del cuore appartenti alla classe dei calcio antagonisti (somministrati in vena) come il verapamil e il diltiazem. Questa associazione può potenziare gli effetti depressivi di Lopresor sul cuore e sulla pressione del sangue
Interazioni da prendere in considerazione
- medicinali che abbassano la pressione del sangue, tra cui: o medicinali che riducono i livelli di catecolamine nel sangue (sostanze prodotte dal corpo che agiscono controllando la frequenza cardiaca) o altri beta-bloccanti (anche in forma di gocce per gli occhi) o inibitori delle monoaminossidasi (MAO), medicinali usati per trattare la depressione o clonidina
- medicinali per ridurre i livelli di zuccheri nel sangue (antidiabetici e insulina)
- medicinali per trattare l'infiammazione e il dolore (antiinfiammatori non steroidei), per esempio indometacina
- medicinali per trattare alcuni disturbi del cuore appartenenti alla classe dei glicosidi digitalici.
- prazosina
- nitroglicerina, un medicinale utilizzato per trattare l'angina
- medicinali per trattare anomalie del ritmo del cuore (antiaritmici come amiodarone, propafenone)
- medicinali usati per trattare alcuni problemi respiratori (come l'asma e la tosse) o per liberare il naso (gocce nasali) o per trattare alcuni disturbi degli occhi (gocce oftalmiche) per esempio adrenalina
- rifampicina, un antibiotico
- cimetidina e carbenoxolone, medicinali utilizzati per trattare l'ulcera dello stomaco
- medicinali per indurre l'anestesia durante gli interventi chirurgici (anestetici generali e locali come la lidocaina). Se deve sottoporsi ad un intervento chirurgico che richiede l'anestesia generale, informi l'anestesista (il medico che effettua l'anestesia) che sta assumendo Igroton-Lopresor. L'anestesista sceglierà l'anestetico più adatto per lei in modo da ridurre eventuali effetti indesiderati del cuore durante l'anestesia. Il medico potrebbe decidere di sospendere il trattamento con Igroton-Lopresor prima dell'intervento chirurgico; in questo caso la sospensione è graduale e si completa circa 48 ore prima dell'anestesia generale
- litio, un medicinale utilizzato per trattare la depressione
- curari, medicinali utilizzati per rilassare i muscoli
- corticosteroidi, medicinali utilizzati per trattare le infiammazioni e/o le allergie
- un ormone chiamato "ormone adrenocorticotropo (ACTH)"
- ß2-agonisti, medicinali per trattare malattie respiratorie come l'asma
- amfotericina, medicinale per trattare le infezioni da funghi
- allopurinolo, medicinale utilizzato per trattare la gotta, una malattia delle articolazioni
- amantadina, medicinale utilizzato nell'influenza
- diazossido, medicinale utilizzato per trattare livelli troppo bassi di zuccheri nel sangue
- medicinali per trattare alcuni tumori per esempio ciclofosfamide, metotressato
- medicinali come atropina e biperidene, sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso
- medicinali per trattare gli alti livelli di colesterolo nel sangue come la colestiramina
- vitamina D
- sali di calcio
- ciclosporina, medicinale che riduce l'attività del sistema immunitario, ad esempio dopo un trapianto d'organ
Igroton-Lopresor con alcool
L'uso di alcool durante il trattamento non è raccomandato.
Avvertenze È importante sapere che:
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non prenda Igroton-Lopresor durante la gravidanza (vedere paragrafo "Non prenda Igroton-Lopresor").
L'uso di diuretici, compreso il clortalidone, in gravidanza è stato associato ad effetti indesiderati che si verificano negli adulti e nel bambino.
Sia il clortalidone che il metoprololo possono provocare una riduzione dell'afflusso di sangue alla placenta (ipoperfusione placentare). I diuretici tiazidici, compreso il clortalidone, attraversano la barriera placentare e sono stati associati con trombocitopenia fetale o neonatale e possono essere associati con altri effetti indesiderati che si verificano negli adulti. Pertanto, Igroton-Lopresor non va impiegato durante la gravidanza.
Allattamento
Se sta allattando con latte materno, si rivolga al medico o al farmacista prima di iniziare il trattamento con questo medicinal
Igroton-Lopresor passa nel latte materno, per cui il medico deciderà se sospendere l'uso di questo medicinale o iniziare l'allattamento artificiale/svezzamento.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Durante l'assunzione di Igroton-Lopresor possono verificarsi capogiro, affaticamento o disturbi della vista, specialmente all'inizio del trattamento. Se ciò si verifica, non guidi e non utilizzi alcuno strumento o macchinario.
Igroton-Lopresor contiene olio di ricino poliossidrilato idrogenato
Può causare disturbi gastrici e diarrea.
Dose, modo e tempo di somministrazione Come usare Igroton Lopresor: Posologia
Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
COME
Assuma sempre le compresse con un bicchiere d'acqua e senza masticarle. La compressa può essere divisa in due dosi uguali.
QUANTO
La dose raccomandata è 1 compressa al giorno, al mattino presto. Se necessario, il medico le prescriverà insieme a Igroton-Lopresor altri medicinali che abbassano la pressione del sangue (per esempio un vasodilatatore o un ACE inibitore).
In genere, il medico non le aumenterà la dose di questo medicinale in quanto un aumento della dose non dà migliore risultato e non è consigliabile.
Uso nei bambini e negli adolescenti
L'uso di questo medicinale non è raccomandato nei bambini e adolescenti con età inferiore a 18 anni
Sovradosaggio Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Igroton Lopresor
Se prende una dose eccessiva di questo medicinale, informi il medico o vada immediatamente in ospedale.
In attesa del medico, può essere utile provocarsi il vomito e/o assumere carbone attivo per rimuovere il medicinale dallo stomaco e dall'intestino e sollevare le gambe.
Una dose eccessiva di questo medicinale può causare i seguenti sintomi:
- riduzione eccessiva della pressione del sangue (ipotensione)
- riduzione del numero di battiti del cuore (bradicardia sinusale)
- difficoltà del cuore a pompare il sangue al corpo per alterazione del sistema di conduzione elettrica del cuore (blocco atrioventricolare)
- grave malattia del cuore (insufficienza cardiaca)
- diminuzione della pressione del sangue con grave riduzione della funzionalità del cuore (shock cardiogeno)
- arresto cardiaco
- disturbi del ritmo dei battiti del cuore (aritmia cardiaca)
- spasmi muscolari
- restringimento dei bronchi e difficoltà a respirare (broncospasmo)
- deterioramento dello stato di coscienza (o anche coma)
- convulsioni
- sensazione di debolezza
- vertigini
- sonnolenza
- ridotto flusso di sangue (ipovolemia)
- nausea
- vomito
- colorazione bluastra del corpo (cianosi).
L'assunzione contemporanea di alcool, medicinali per abbassare la pressione del sangue, chinidina (medicinale per trattare le alterazioni del ritmo del cuore), o barbiturici (medicinali per trattare l'epilessia) aggrava i segni e i sintomi. Le prime manifestazioni in caso di assunzione eccessiva del medicinale insorgono da 20 minuti a 2 ore dopo la somministrazione del medicinale. Gli effetti possono anche persistere per parecchi giorni.
Se dimentica di prendere Igroton-Lopresor
Se dimentica di prendere una compressa, non prenda una dose doppia per compensare la dimenticanza della compressa.
Se interrompe il trattamento con Igroton-Lopresor
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo prodotto, si rivolga al medico o al farmacista.
Interruzione brusca del trattamento
Non interrompa bruscamente il trattamento con Igroton-Lopresor, specialmente se soffre di malattie dovute ad un ridotto apporto di ossigeno al cuore (ischemiche), come l'angina pectoris (dolore al petto). Per prevenire un peggioramento dell'angina pectoris, il medico le ridurrà il dosaggio gradualmente in un periodo di 1-3 settimane e, se necessario, le prescriverà una terapia sostitutiva.
Durante la sospensione del trattamento il medico la terrà sotto stretta sorveglianza.
Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Igroton Lopresor
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Se durante il trattamento con Igroton-Lopresor manifesta i seguenti effetti indesiderati, contatti il medico che potrebbe INTERROMPERE il trattamento con questo medicinale:
- occhi secchi e/o, occasionalmente, eruzioni della pelle sotto l'occhio
- riduzione dei livelli di potassio nel sangue accompagnati da altri effetti come per esempio debolezza muscolare, disturbi del cuore o alterazioni del ritmo dei battiti del cuore.
Inoltre, potrebbe manifestare i seguenti effetti indesiderati:
Molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10)
- riduzione dei livelli di potassio nel sangue (ipopotassiemia), soprattutto a dosi più elevate
- aumento dei livelli di acido urico nel sangue (iperuricemia)
- aumento dei lipidi nel sangue (colesterolo, trigliceridi).
Comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10)
- affaticamento
- capogiri
- mal di testa
- rallentamento del battito del cuore (bradicardia)
- abbassamento della pressione del sangue quando si passa dalla posizione seduta a quella in piedi (ipotensione ortostatica occasionalmente con sincope), che può essere aggravata da alcool, anestetici o sedativi
- nausea
- vomito
- dolore all'addome
- fatica a respirare a seguito di uno sforzo fisico (dispnea da sforzo)
- riduzione dei livelli di sodio nel sangue (iposodiemia)
- riduzione dei livelli di magnesio nel sangue (ipomagnesiemia)
- aumento dei livelli di zuccheri nel sangue (iperglicemia)
- perdita di peso e appetito (anoressia)
- piccole sofferenze a livello di stomaco ed intestino
- orticaria e altre forme di irritazioni della pelle
- disfunzione erettile.
Rari (possono interessare fino a 1 persona su 1000)
- formicolio delle braccia e delle gambe (parestesie)
- crampi muscolari
- malattia del cuore (insufficienza cardiaca)
- alterazioni del ritmo del cuore
- gonfiore (edema)
- percezione di sentire il battito del cuore (palpitazioni)
- dolore alle dita di mani e piedi che diventano prima biancastre poi bluastre ed infine rossastre (fenomeno di Raynaud)
- depressione
- ridotto livello di coscienza
- sonnolenza o insonnia
- incubi
- diarrea
- stitichezza
- eruzioni della pelle (in forma di lesioni della pelle, orticaria)
- broncospasmo (anche se non ha sofferto in passato di malattie ostruttive dei polmoni)
- aumento dei livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia)
- presenza di zuccheri nelle urine (glicosuria)
- aggravamento del diabete
- malattia delle articolazioni per accumulo di acido urico (gotta)
- dolore di stomaco
- blocco del flusso della bile dal fegato verso l'intestino (colestasi intraepatica)
- colorazione giallastra della pelle e del bianco degli occhi (ittero)
- aritmie cardiache
- sensibilità alla luce del sole (fotosensibilizzazione)
- disturbi della vista
- riduzione del numero delle piastrine nel sangue (trombocitopenia)
- riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue (leucopenia, agranulocitosi ed eosinofilia).
Molto Rari (possono interessare fino a 1 persona su 10000)
- disturbi della conduzione elettrica del cuore
- dolore al torace
- gangrena (pelle bluastra o verdastra delle mani o dei piedi) se lei soffre di gravi disturbi circolatori periferici
- disturbi della personalità
- allucinazioni
- secchezza della mucosa della bocca
- anomalie nei test di funzionalità del fegato
- grave malattia del fegato (epatite)
- reazioni di sensibilità alla luce (fotosensibilità)
- aumento della sudorazione
- perdita di capelli
- peggioramento della psoriasi (malattia della pelle)
- irritazione e infiammazione della mucosa del naso (rinite)
- disturbi del desiderio sessuale
- malattia di La Peyronie (malattia del pene)
- riduzione della visione
- secchezza e/o irritazione dell'occhio
- ronzio alle orecchie (tinnito)
- disturbi uditivi in caso di superamento delle dosi raccomandate
- aumento di peso
- infiammazione delle articolazioni (artrite)
- fibrosi retroperitoneale (infiammazione dell'addome)
- mancanza/perdita di cloro nel sangue (alcalosi ipocloremica)
- infiammazione del pancreas (pancreatite)
- disordini respiratori (edema polmonare idiosincratico)
- infiammazione dei reni di origine allergica (nefrite interstiziale allergica)
- infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite).
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e conservazione
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nel contenitore originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sul blister e sull'astuccio dopo la scritta Scad. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno di quel mese.
I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Cosa contiene Igroton-Lopresor
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene:
- I principi attivi sono metoprololo tartrato 200 mg e clortalidone 25 mg.
- Gli altri componenti sono: silice colloidale anidra; cellulosa microcristallina; calcio fosfato dibasico diidrato; poliacrilato dispersione 30%; magnesio stearato; ipromellosa; glicerilpalmitato stearato; ferro ossido rosso; carbossimetilamido sodico A; olio di ricino poliossidrilato idrogenato (vedere paragrafo "Igroton-Lopresor contiene olio di ricino poliossidrilato idrogenato"); talco; titanio diossido.
Descrizione dell'aspetto di Igroton-Lopresor e contenuto della confezione
Igroton-Lopresor si presenta in compresse a rilascio prolungato per uso orale di colore rosso, con linea di frattura su entrambi i lati, e confezionate in blister calendario da 28 compresse.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
IGROTON-LOPRESOR 25 MG + 200 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene:
Principi attivi: clortalidone 25 mg; metoprololo tartrato 200 mg.
Per gli eccipienti vedere sezione 6.1
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Compresse a rilascio prolungato rivestite con film, divisibili
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Le compresse non devono essere masticate.
Esse sono frazionabili a metà e consentono un adattamento posologico alle singole necessità del paziente.
La dose normale è 1 compressa al giorno, al mattino presto. Se necessario può essere associato un altro farmaco antipertensivo, per esempio un vasodilatatore o un ACE inibitore.
In genere, un aumento della posologia non dà migliore risultato e non è consigliabile.
Non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia di Igroton-Lopresor nei bambini.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi, ai derivati correlati (inclusi i betabloccanti diversi dal metoprololo), o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Metoprololo
Blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado; insufficienza cardiaca non compensata; bradicardia sinusale clinicamente rilevante (frequenza cardiaca inferiore a 45-50 battiti/minuto); sindrome del seno malato; gravi turbe del circolo arterioso periferico; shock cardiogeno; feocromocitoma non trattato (vedere sezione 4.4); ipotensione; grave asma bronchiale o storia di grave broncospasmo.
Clortalidone
Anuria; insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min; grave insufficienza epatica; ipopotassiemia refrattaria o condizioni che provochino un'aumentata perdita di potassio; iposodiemia; ipercalcemia; iperuricemia sintomatica (anamnesi di gotta o calcoli da acido urico); gravidanza.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
Igroton-Lopresor deve essere usato con cautela in pazienti con diabete mellito. Il clortalidone può influire negativamente sulla tolleranza al glucosio, sebbene il diabete mellito compaia molto raramente durante il trattamento con clortalidone.
I betabloccanti possono alterare gli effetti dell'insulina e degli ipoglicemizzanti orali (vedere sezione 4.5). I pazienti diabetici devono essere avvisati del fatto che i betabloccanti possono mascherare la tachicardia da ipoglicemia; comunque, altre manifestazioni dell'ipoglicemia, quali capogiri e sudorazione, possono non essere eliminati significativamente e la sudorazione può essere aumentata.
Igroton-Lopresor deve essere usato con cautela anche in pazienti con funzionalità epatica compromessa o malattia epatica progressiva. Variazioni minime nel bilancio dei fluidi ed elettroliti, causati dai diuretici tiazidici, possono precipitare un coma epatico, specialmente in pazienti con cirrosi epatica.
Inoltre, il metoprololo subisce un significativo metabolismo epatico di primo passaggio e viene eliminato principalmente tramite il metabolismo epatico. Pertanto, una cirrosi epatica può aumentare la biodisponibilità sistemica del metoprololo e può ridurre la sua clearance totale, determinando un aumento delle concentrazioni plasmatiche.
Metoprololo
In generale non si dovrebbero somministrare betabloccanti a pazienti con affezioni broncospastiche. Tuttavia, grazie alla relativa cardioselettività del metoprololo, Igroton-Lopresor può essere somministrato con cautela a pazienti con malattie broncospastiche lievi o moderate nei casi in cui altri farmaci indicati non vengano tollerati o non siano efficaci. Poiché la b1-selettività non è assoluta, si dovrebbe usare la minima dose possibile di Lopresor e somministrare contemporaneamente un b2-agonista. Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia non trattata (vedere sezione 4.3) non dovrebbero essere usati i betabloccanti; si dovrebbe stabilizzare prima lo scompenso.
A causa del loro effetto negativo sulla conduzione atrioventricolare i betabloccanti dovrebbero essere usati solo, con cautela, nei pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado (vedere sezione 4.3). Se il paziente manifesta bradicardia progressiva (frequenza cardiaca inferiore a 50-55 battiti/minuto), il dosaggio dovrebbe essere ridotto gradualmente, od il trattamento sospeso gradualmente (vedere sezione 4.3).
Igroton-Lopresor deve essere usato con cautela in pazienti con turbe del circolo arterioso periferico (per es. malattia o fenomeno di Raynaud, claudicatio intermittente), in quanto il trattamento con betabloccanti può aggravare tali condizioni.
Nel caso in cui il farmaco venga prescritto a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto, si deve sempre somministrare contemporaneamente un a-bloccante (vedere sezione 4.3).
E' indicata cautela nel trattamento di pazienti anziani. Una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca può causare una inadeguata irrorazione degli organi vitali.
Prima di interventi chirurgici che richiedano anestesia generale, l'anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con un betabloccante. Deve essere utilizzato un anestetico con il minor effetto cardiodepressivo possibile (vedere sezione 4.5). Se si pensa sia necessaria la sospensione del betabloccante prima dell'intervento chirurgico, essa deve avvenire gradualmente e completarsi circa 48 ore prima dell'anestesia generale.
Va evitata la brusca interruzione del trattamento, specialmente nei pazienti con malattie cardiache ischemiche. Per prevenire una esacerbazione dell'angina pectoris, Igroton-Lopresor deve essere sospeso gradualmente in un periodo di 1-3 settimane e, se necessario, deve essere contemporaneamente iniziata una terapia di sostituzione. Durante la sospensione, il paziente va tenuto sotto stretta sorveglianza.
Nei pazienti in trattamento con betabloccanti le reazioni anafilattiche causate da altri agenti possono essere particolarmente severe e resistere alle normali dosi di adrenalina. Quando possibile, si deve evitare l'uso di betabloccanti nei pazienti ad aumentato rischio di anafilassi.
I betabloccanti possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina nei pazienti con angina di Prinzmetal (una variante dell'angina pectoris). Betabloccanti relativamente selettivi, come il metoprololo, possono essere utilizzati in tali pazienti, ma solo con estrema cautela.
I betabloccanti mascherano alcuni dei sintomi clinici della tireotossicosi. Pertanto, quando Igroton-Lopresor venga somministrato a pazienti con tireotossicosi accertata o sospetta, si deve monitorare attentamente sia la funzionalità tiroidea sia quella cardiaca.
La sindrome oculomucocutanea nella sua variante completa, descritta col practololo, non è stata segnalata con metoprololo. Comunque, manifestazioni parziali di tale sindrome (occhi secchi e/o, occasionalmente, rash cutaneo) sono state descritte anche con metoprololo. Nella maggior parte dei casi i sintomi scomparivano con la sospensione del trattamento con metoprololo. I pazienti devono essere osservati attentamente per potenziali effetti a livello oculare. Se si verificano tali effetti, si deve considerare l'opportunità di sospendere Igroton-Lopresor.
Clortalidone
Il trattamento con tiazidici e diuretici correlati è stato associato ad alterazioni degli elettroliti sierici quali ipopotassiemia, ipomagnesiemia, ipercalcemia e iposodiemia. L'ipopotassiemia può sensibilizzare il cuore o aumentare enormemente la sua risposta agli effetti tossici della digitale.
Come per tutti i diuretici tiazidici, l'escrezione del potassio indotta dal clortalidone è dose dipendente e varia di entità da un soggetto all'altro. Con 25-50 mg al giorno la diminuzione delle concentrazioni sieriche di potassio è in media pari a 0,5 mmol/l. In caso di trattamento cronico, le concentrazioni sieriche di potassio devono essere monitorate all'inizio della terapia e successivamente dopo 3-4 settimane. In seguito i controlli devono essere effettuati ogni 4-6 mesi, se il bilancio elettrolitico del potassio non viene influenzato da fattori addizionali (es. vomito, diarrea, modifica della funzionalità renale).
Se necessario Igroton-Lopresor può essere associato a una terapia orale di potassio o a un diuretico risparmiatore di potassio (es. triamterene). In entrambi i casi devono essere monitorati i livelli sierici di potassio. Nel caso in cui l'ipopotassiemia sia accompagnata da segni clinici (es. debolezza muscolare, alterazioni dell'ECG), Igroton-Lopresor deve essere sospeso.
Deve essere evitata l'associazione tra Igroton-Lopresor e sali di potassio o diuretici risparmiatori di potassio in pazienti già in terapia con ACE inibitori.
Il monitoraggio degli elettroliti sierici è particolarmente importante nei pazienti anziani ed in quelli con cirrosi epatica.
Il clortalidone può aumentare i livelli sierici di acido urico, tuttavia si osservano raramente attacchi di gotta durante un trattamento cronico.
In pazienti in trattamento cronico con diuretici tiazidici o simil-tiazidici sono stati segnalati aumenti modesti e parzialmente reversibili delle concentrazioni plasmatiche di colesterolo totale, trigliceridi, o colesterolo-LDL. La rilevanza clinica di questi risultati è oggetto di discussione.
Il clortalidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con grave insufficienza renale. In tali pazienti i diuretici tiazidici possono far precipitare l'azotemia e gli effetti della somministrazione ripetuta possono essere cumulativi.
Il clortalidone ed i diuretici tiazidici perdono il loro effetto diuretico quando la clearance della creatinina è
Nei pazienti affetti da grave arteriosclerosi coronarica o cerebrale si deve adottare uno schema posologico prudenziale.
L'effetto antipertensivo degli ACE inibitori è potenziato da agenti che aumentano l'attività della renina circolante (diuretici). Si raccomanda di ridurre il dosaggio del diuretico o di sospenderlo per 2-3 giorni e/o di iniziare la terapia con ACE inibitori con una bassa dose iniziale.
Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
L'effetto di Igroton-Lopresor e degli altri antipertensivi sulla pressione arteriosa è additivo.
Nel trattamento dei diabetici è indicata cautela, e va riadattata la posologia dell'antidiabetico.
Nei pazienti diabetici che usano insulina il trattamento con betabloccanti può essere associato ad episodi di ipoglicemia più pronunciata o prolungata. I betabloccanti possono anche antagonizzare l'effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree. Il rischio di questi effetti è minore con un farmaco b1-selettivo come il metoprololo che con betabloccanti non cardioselettivi. I pazienti diabetici in trattamento con Igroton-Lopresor devono essere attentamente sorvegliati per assicurare il controllo del diabete (vedere sezione 4.4).
Il contemporaneo trattamento con antinfiammatori non steroidei (per es. indometacina) può diminuire l'effetto antipertensivo di Igroton-Lopresor. Si sono veri-ficati casi isolati di deterioramento della funzionalità renale in pazienti predisposti in terapia associata con un diuretico ed un FANS.
L'uso contemporaneo di glicosidi digitalici e betabloccanti può provocare una eccessiva bradicardia e/o un prolungamento del tempo di conduzione atrioventricolare. Inoltre, l'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia dovute ai diuretici tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale.
Metoprololo
L'ipotensione posturale acuta che può far seguito alla prima dose di prazosin può essere accentuata nei pazienti già trattati con un betabloccante.
I pazienti in trattamento concomitante con farmaci che provocano una deplezione delle catecolamine, altri betabloccanti (anche in forma di colliri) o farmaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) devono essere mantenuti sotto sorveglianza.
Se un paziente è trattato contemporaneamente con clonidina e metoprololo ed il trattamento con clonidina deve essere interrotto, il betabloccante va sospeso parecchi giorni prima della clonidina. Ciò perché l'ipertensione che può far seguito alla sospensione della clonidina può essere aumentata nei pazienti trattati contemporaneamente con betabloccanti.
La nitroglicerina può aumentare l'effetto ipotensivo del metoprololo.
Il metoprololo può modificare i parametri farmacocinetici dell'alcool. I calcio antagonisti del tipo verapamil e diltiazem possono potenziare gli effetti depressivi dei betabloccanti sulla pressione arteriosa, la frequenza e la contrattilità cardiaca e la conduzione atrioventricolare. Un calcio antagonista del tipo verapamil (fenilalchilamina) non deve essere somministrato per via endovenosa a pazienti in terapia con Igroton-Lopresor, in quanto esiste il rischio di arresto cardiaco. I pazienti in terapia orale con un calcio antagonista del tipo verapamil in associazione con Igroton-Lopresor devono essere attentamente sorvegliati.
Amiodarone, propafenone e altri antiaritmici di classe I possono potenziare l'effetto dei betabloccanti sulla frequenza cardiaca e la conduzione atrioventricolare.
L'adrenalina o altre sostanze ad attività simpaticomimetica (per es. quelle contenute in antitosse o gocce nasali ed oftalmiche) possono provocare reazioni ipertensive se somministrate contemporaneamente a betabloccanti; comunque, ciò è meno probabile con dosi terapeutiche di farmaci b1-selettivi che con betabloccanti non cardioselettivi.
Gli induttori e inibitori enzimatici possono alterare le concentrazioni plasmatiche del metoprololo. Per esempio, la concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e può essere aumentata dalla cimetidina.
Il metoprololo può ridurre la clearance della lidocaina, causando un aumento degli effetti della lidocaina.
Alcuni anestetici per inalazione possono potenziare l'effetto cardiodepressivo dei betabloccanti (vedere sezione 4.4).
Clortalidone
Poiché i diuretici elevano la litiemia, questa va controllata nei pazienti in trattamento con litio associato al clortalidone. Dove il litio ha indotto poliuria, i diuretici possono determinare effetto antidiuretico paradosso.
I diuretici potenziano l'azione dei derivati del curaro.
L'effetto ipopotassiemico del clortalidone può venire aumentato da corticosteroidi, ACTH, β2 agonisti, amfotericina e carbenoxolone.La somministrazione concomitante di diuretici tiazidici può aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilità all'allopurinolo, aumentare il rischio che si verifichino eventi avversi causati da amantadina, accrescere l'effetto iperglicemizzante del diazossido e ridurre l'escrezione renale di agenti citotossici (es. ciclofosfamide, metotressato) e potenziare quindi i loro effetti mielosoppressivi.
La biodisponibilità di diuretici di tipo tiazidico può essere aumentata da agenti anticolinergici (es. atropina, biperidene), apparentemente a causa di una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento dello stomaco.
L'assorbimento dei diuretici tiazidici è compromesso in presenza di resine a scambio anionico come la colestiramina. Ci si può attendere una diminuzione dell'effetto farmacologico.
La somministrazione di diuretici tiazidici con Vitamina D o con sali di calcio può potenziare l'aumento dei livelli di calcio nel siero.
Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze tipo gotta.
04.6 Gravidanza ed allattamento
Sia il clortalidone che il metoprololo possono provocare ipoperfusione placentare. I diuretici tiazidici, compreso il clortalidone, attraversano la barriera placentare e sono stati associati con trombocitopenia fetale o neonatale e possono essere associati con altri effetti indesiderati che si verificano negli adulti. Pertanto, Igroton-Lopresor non va impiegato durante la gravidanza.
Poiché entrambi i suoi principi attivi passano nel latte materno, si dovrà optare tra la sospensione del farmaco o lo svezzamento.
04.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Il metoprololo può provocare capogiri, affaticamento o disturbi visivi (vedere sezione 4.8); il clortalidone può peggiorare la capacità di reazione del paziente, specialmente all'inizio del trattamento. Pertanto, Igroton-Lopresor può interferire con la capacità di guidare o con l'uso di macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Interpretazione delle frequenze: molto comune: ≥10%; comune: da ≥1% a
Metoprololo
Sistema nervoso centrale e periferico
Comuni: affaticamento, capogiri, cefalea.
Rari: parestesie, crampi muscolari.
Sistema cardiovascolare
Comuni: bradicardia, ipotensione posturale (occasionalmente con sincope).
Rari: insufficienza cardiaca, aritmie cardiache, edema, palpitazioni, fenomeno di Raynaud.
Molto rari: turbe della conduzione cardiaca, dolore precordiale, cancrena in pazienti con gravi disturbi circolatori periferici pregressi.
Psiche
Rari: depressione, diminuzione della vivacità mentale, sonnolenza o insonnia, incubi.
Molto rari: disturbi della personalità, allucinazioni.
Tratto gastrointestinale
Comuni: nausea, vomito, dolore addominale.
Rari: diarrea, stipsi.
Molto rari: secchezza della mucosa orale, anomalie nei test della funzionalità epatica, epatite.
Cute e annessi
Rari: rash cutaneo (in forma di orticaria, lesioni cutanee psoriasiformi e distrofiche).
Molto rari: fotosensibilità, aumento della sudorazione, perdita di capelli, peggioramento della psoriasi.
Tratto respiratorio
Comuni: dispnea da sforzo.
Rari: broncospasmo (che può verificarsi in pazienti senza anamnesi di affezioni ostruttive polmonari).
Molto rari: rinite.
Sistema urogenitale
Molto rari: turbe della libido e della potenza sessuale, malattia di Peyronie (non è stata definitivamente stabilita la relazione con metoprololo).
Organi di senso
Molto rari: turbe della visione, irritazione e/o secchezza oculare, tinnito, difficoltà uditive in caso di superamento delle dosi consigliate.
Sistema endocrino e metabolismo
Molto rari: aumento di peso.
Molto rari: trombocitopenia.
Miscellanea
Molto rari: artrite, fibrosi retroperitoneale (non è stata definitivamente stabilita la relazione con metoprololo).
Clortalidone
Disordini elettrolitici e metabolici
Molto comuni: ipopotassiemia, soprattutto a dosi più elevate, iperuricemia ed aumento dei lipidi plasmatici.
Comuni: iponatremia, ipomagnesiemia e iperglicemia.
Rari: ipercalcemia, glicosuria, aggravamento del diabete metabolico e gotta.
Molto rari: alcalosi ipocloremica.
Tratto gastrointestinale
Comuni: anoressia e piccole sofferenza a livello gastrointestinale.
Rari. nausea lieve e vomito, dolore gastrico, diarrea, stipsi, colostasi intraepatica, ittero.
Molto rari: pancreatite.
Sistema cardiovascolare
Comuni: ipotensione ortostatica, che può essere aggravata da alcool, anestetici o sedativi.
Rari: aritmie cardiache
Cute
Comuni: orticaria e altre forme di eritema cutaneo.
Rari: foto-sensibilizzazione.
Sistema nervoso centrale e periferico
Comuni: capogiri.
Rari: mal di testa, parestesie.
Sistema urogenitale
Comuni: impotenza.
Organi di senso
Rari: disturbi della vista.
Sangue
Rari: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi ed eosinofilia.
Miscellanea
Molto rari: edema polmonare idiosincratico, nefrite interstiziale allergica e vasculite.
04.9 Sovradosaggio
L'avvelenamento dovuto a sovradosaggio di metoprololo può portare a grave ipotensione, bradicardia sinusale, blocco atrioventricolare, insufficienza cardiaca, shock cardiogeno, arresto cardiaco, broncospasmo, deterioramento dello stato di coscienza (o anche coma), convulsioni, nausea, vomito e cianosi.
L'assunzione contemporanea di alcool, antipertensivi, chinidina, barbiturici aggrava i segni e i sintomi. Le prime manifestazioni di sovradosaggio da metoprololo insorgono dopo 20 minuti - 2 ore. Gli effetti di un massiccio sovradosaggio possono persistere per parecchi giorni, nonostante la diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di metoprololo.
In caso di sovradosaggio con clortalidone sono stati osservati nausea, sensazione di debolezza, vertigini, sonnolenza, ipovolemia, ipotensione e disturbi dell'equilibrio elettrolitico associati con aritmia cardiaca e spasmi muscolari.
Trattamento
I pazienti devono sempre essere ospedalizzati e, generalmente, in terapia intensiva, in modo da controllare continuamente le loro funzioni vitali (funzionalità cardiaca, emogasanalisi, parametri biochimici). Può essere indicato il ricambio dei fluidi e degli elettroliti per via endovenosa. Se opportuno, dovrebbero essere istituite misure di supporto d'emergenza, quali ventilazione artificiale o regolazione della frequenza cardiaca. Anche se apparentemente in buone condizioni, i pazienti che abbiano assunto dosi che provochino un modesto sovradosaggio dovrebbero essere osservati attentamente per almeno 4 ore per evidenziare sintomi di avvelenamento.
In caso di sovradosaggio potenzialmente pericoloso per la vita, induzione di vomito (se il paziente è cosciente), lavanda gastrica e/o somministrazione di carbone attivo per rimuovere il farmaco dal tratto gastrointestinale. Difficilmente l'emodialisi apporta un utile contributo all'eliminazione del metoprololo.
Per neutralizzare gli effetti di un eccessivo betablocco possono essere necessarie le seguenti misure:
In caso di significativa bradicardia si può somministrare atropina per via endovenosa. Per controllare bradicardia e ipotensione si dovrebbe utilizzare un β-agonista (p. es. prenalterolo, isoprenalina) per via endovenosa; possono essere necessarie dosi molto elevate per superare il betablocco.
Per mantenere la pressione arteriosa possono essere somministrate dopamina, dobutamina o noradrenalina.
Il glucagone ha effetti inotropi e cronotropi positivi sul cuore, indipendenti dai recettori β-adrenergici e si è dimostrato efficace nel trattamento dell'ipotensione resistente e dell'insufficienza cardiaca associata con sovradosaggio da betabloccanti.
Il diazepam è il farmaco d'elezione per controllare gli attacchi epilettici. Per contrastare il broncospasmo si può somministrare un 2-agonista o aminofillina; durante e dopo la somministrazione del broncodilatatore i pazienti devono essere sorvegliati per monitorare l'eventuale insorgenza di aritmie cardiache.
Dopo un episodio di sovradosaggio può verificarsi il fenomeno da sospensione di betabloccanti (vedere sezione 4.4).
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Proprieta' farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: betabloccanti cardioselettivi e diuretici.
Codice atc: C07CB02
Effetti farmacodinamici e meccanismo d'azione
Igroton-Lopresor contiene due componenti aventi diversi meccanismi d'azione e i cui effetti di abbassamento della pressione arteriosa sono complementari.
Metoprololo
Il metoprololo è un betabloccante cardioselettivo che agisce sui 1-recettori adrenergici, situati principalmente nel cuore, a dosi minori di quelle necessarie per bloccare i b2-recettori, localizzati principalmente nei vasi periferici e nei bronchi.
Il metoprololo non ha effetto stabilizzante di membrana, nè esplica attività antagonistica parziale (ISA).
L'effetto stimolante delle catecolamine sul cuore viene ridotto o inibito dal metoprololo. Questo determina una diminuzione della frequenza, della contrattilità e della gittata cardiache.
Esso abbassa la pressione arteriosa elevata sia in orto che in clinostatismo e riduce l'entità degli innalzamenti pressori in risposta a sforzi fisici.
Il trattamento determina un iniziale aumento delle resistenze periferiche, che si normalizzano o in alcuni casi diminuiscono durante il trattamento a lungo termine. Come per tutti i betabloccanti, non è completamente noto il meccanismo preciso dell'effetto antipertensivo del metoprololo. Comunque, la riduzione a lungo termine della pressione arteriosa osservata con metoprololo sembra direttamente proporzionale alla graduale riduzione delle resistenze periferiche totali.
Il trattamento a lungo termine con metoprololo può ridurre la sensibilità all'insulina. Comunque, il metoprololo interferisce con il rilascio di insulina e col metabolismo dei carboidrati meno dei betabloccanti non selettivi.
Negli studi a breve termine si è osservato che il metoprololo può alterare il profilo dei lipidi ematici, aumentando i trigliceridi e diminuendo gli acidi grassi liberi; in alcuni casi determina un lieve calo della frazione HDL, sebbene in misura minore rispetto ai betabloccanti non selettivi. In uno studio a lungo termine condotto per diversi anni, i livelli di colesterolo si sono ridotti.
Clortalidone
Il clortalidone è un diuretico benzotiazidico correlato ai diuretici tiazidici con una lunga durata d'azione.
I diuretici tiazidici e simil-tiazidici agiscono primariamente a livello del tubulo distale renale (primo tratto convoluto), e inibiscono il riassorbimento di NaCl (antagonizzando il cotrasportatore di Na+-Cl-) e promuovendo il riassorbimento del Ca++(attraverso un meccanismo sconosciuto). L'accresciuto rilascio di Na+ed acqua a livello del tratto corticale del tubulo collettore e/o l'aumentata velocità di flusso producono un aumento della secrezione e dell'escrezione di K+e H+.
L'aumento dell'escrezione urinaria di sodio e cloruro ed il minor aumento di potassio urinario indotti dal clortalidone sono dose-dipendenti. In persone con funzionalità renale normale, la diuresi è indotta in seguito alla somministrazione di 12,5 mg di clortalidone. L'effetto diuretico si stabilisce dopo circa 2-3 ore, raggiunge il suo massimo dopo circa 4-24 ore e può persistere per 2-3 giorni.
La diuresi indotta dai diuretici tiazidici inizialmente comporta una diminuzione del volume plasmatico, della gittata cardiaca e della pressione sistemica. Il sistema renina-angiotensina-aldosterone può attivarsi. In pazienti ipertesi il clortalidone riduce moderatamente la pressione. In caso di somministrazione continua, l'effetto ipotensivo viene mantenuto, presumibilmente a causa della caduta delle resistenze periferiche; la gittata cardiaca ritorna ai valori che aveva prima del trattamento, il volume plasmatico rimane in qualche modo ridotto e l'attività della renina circolante può essere aumentata.
In seguito a somministrazione cronica, l'effetto antipertensivo del clortalidone è dose dipendente per dosi tra 12,5 e 50 mg/die. Aumentando la dose oltre i 50 mg, aumentano le complicanze metaboliche ed è raro che ci sia un benefico effetto terapeutico.
05.2 Proprieta' farmacocinetiche
Metoprololo
Il metoprololo è assorbito lungo tutto il tratto intestinale.
Concentrazioni di picco plasmatiche sono raggiunte dopo 4-5 ore circa in caso di metoprololo somministrato con formulazioni a rilascio controllato e l'entità dell'assorbimento è completo, come con una compressa convenzionale. Le concentrazioni plasmatiche di metoprololo aumentano in maniera pressoché proporzionale alla dose nel range 50 - 200 mg.
A causa di un massiccio effetto di primo passaggio solamente il 50% circa di una dose singola orale di metoprololo raggiunge la circolazione sistemica. L'entità dell'eliminazione presistemica differisce a livello individuale, a causa di differenze genetiche nel metabolismo ossidativo. Sebbene il profilo plasmatico mostri un'ampia variabilità tra i soggetti, esso è comunque ben riproducibile nell'ambito del singolo individuo. Dopo somministrazione ripetuta, la percentuale di farmaco disponibile sistemicamente è maggiore di quella ottenuta dopo somministrazione singola. L'ingestione del farmaco insieme al cibo può aumentare la disponibilità sistemica di una dose orale singola del 20-40% circa.
Il metoprololo viene rapidamente distribuito, con un volume di distribuzione di 3,2-5,6 l/kg. L'emivita non è dose dipendente e non cambia in caso di somministrazione ripetuta. Il 10% ca. del metoprololo plasmatico è legato alle proteine. Il metoprololo attraversa la placenta e si ritrova nel latte materno (vedere sezione 4.6). Nei pazienti con ipertensione le concentrazioni di metoprololo nel liquido cerebrospinale sono simili a quelle plasmatiche.
Il metoprololo viene largamente metabolizzato dagli enzimi epatici del sistema citocromo P450. Il metabolismo ossidativo del metoprololo è controllato geneticamente. Nessun metabolita del metoprololo contribuisce significativamente al suo effetto betabloccante.
L'emivita media di eliminazione del metoprololo è 3-4 ore; nei soggetti con metabolizzazione lenta può essere 7-9 ore. Circa il 95% di una dose può essere ritrovata nell'urina. Nella maggioranza dei soggetti (ad ampia metabolizzazione), meno del 5% di una dose orale viene escreta in forma immodificata. Nei soggetti con metabolizzazione lenta può invece essere escreto fino al 40% della dose in forma immodificata.
Nei soggetti anziani non si notano variazioni significative delle concentrazioni plasmatiche di metoprololo rispetto a soggetti giovani.
Difficilmente una funzionalità renale compromessa influisce sulla biodisponibilità del metoprololo o sulla sua eliminazione. Comunque, l'escrezione dei metaboliti è ridotta. Un'accumulo significativo dei metaboliti è stato osservato in pazienti con una clearance della creatinina pari o inferiore a circa 5 ml/min, ma questo accumulo non influenza le proprietà betabloccanti del metoprololo.
La cirrosi epatica può aumentare la biodisponibilità del metoprololo in forma immodificata e ridurre la sua clearance totale. Pazienti con anastomosi porta-cava, in caso di somministrazione endovenosa, hanno una clearance sistemica di circa 0,3 l/min e dei valori di AUC fino a 6 volte superiori a quelli riscontrati in volontari sani.
Le malattie infiammatorie non influenzano la farmacocinetica del metoprololo, mentre l'ipertiroidismo ne può aumentare la clearance presistemica.
Clortalidone
La biodisponibilità di una dose orale di 50 mg di clortalidone è del 64% ca. e concentrazioni di picco ematiche vengono raggiunte circa 8-12 ore dopo l'ingestione. Per dosi di 25 e 50 mg, i valori medi di Cmax sono pari rispettivamente a 1,5 mcg/ml (4,4 mcmol/l) e 3,2 mcg/ml (9,4 mcmol/l). Per dosi fino a 100 mg c'è un aumento proporzionale nella AUC. In risposta a somministrazione giornaliera ripetuta di 50 mg, concentrazioni ematiche medie allo stato stazionario (misurate alla fine dell'intervallo di 24 ore tra le somministrazioni) di 7,2 mcg/ml (21,2 mcmol/l) vengono raggiunte dopo 1 - 2 settimane.
A causa dell'elevato accumulo negli eritrociti e del legame alle proteine plasmatiche, vi è nel sangue solo una piccola frazione di clortalidone libero. Possedendo un alto grado di affinità di legame all'anidrasi carbonica degli eritrociti, durante il trattamento con dosi da 50 mg viene rintracciato nel plasma allo stato stazionario solo circa 1,4% della quantità totale di clortalidone presente nel sangue. In vitro, il legame del clortalidone con le proteine plasmatiche è circa del 76% e la maggior parte è legata all'albumina.
Il clortalidone attraversa la barriera placentare e passa nel latte materno. Nelle madri cui erano stati somministrati 50 mg di clortalidone al giorno prima e dopo il parto, i livelli di clortalidone nell'intero sangue fetale erano pari a circa il 15% di quelli trovati nel sangue materno. La concentrazione di clortalidone nel liquido amniotico e nel latte materno è equivalente al 4% circa di quella nel corrispondente sangue materno.
Il metabolismo e l'escrezione epatica attraverso la bile rappresentano una via minore di eliminazione. Entro 120 ore, circa il 70% della dose viene escreta nell'urina e nelle feci, per la maggior parte in forma immodificata.
Il clortalidone è eliminato dall'intero circolo ematico e plasmatico con un'emivita di eliminazione di circa 50 ore. L'emivita di eliminazione risulta inalterata dopo somministrazione cronica. La maggior parte della dose assorbita di clortalidone viene escreta attraverso il rene, con una clearance plasmatica renale media di 60 ml/min.
Modifiche della funzionalità renale non alterano la farmacocinetica del clortalidone, essendo molto presumibilmente l'affinità del farmaco all'anidrasi carbonica degli eritrociti il fattore limitante la velocità di eliminazione del farmaco dal sangue o dal plasma. Nei pazienti anziani l'eliminazione del clortalidone avviene più lentamente che nei giovani adulti sani, sebbene l'assorbimento sia lo stesso. Pertanto, è indicato uno stretto controllo medico dei pazienti anziani in trattamento con clortalidone.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Metoprololo
Gli studi di tossicità riproduttiva in topo, ratto e coniglio non hanno evidenziato potenziale teratogeno del metoprololo tartrato. Alte dosi sono state associate con una certa tossicità materna ed un ritardo della crescita della prole, sia in utero che dopo la nascita. Non si sono evidenziati danni sulla fertilità nel ratto a dosi orali fino a 500 mg/kg.
Nel test di Ames, con cellule batteriche, e nelle prove in vivo con cellule somatiche di mammifero o cellule germinali di topo maschio, il metoprololo tartrato è risultato privo di potenziale mutageno/genotossico.
Dopo somministrazione orale di dosi fino a 800 mg/kg per 21-24 mesi, il metoprololo tartrato non era cancerogeno nel topo e nel ratto.
Clortalidone
Gli esperimenti sull'induzione delle mutazioni geniche nei batteri o nelle cellule dei mammiferi in coltura hanno dato risultati negativi. A dosaggi altamente citotossici vengono indotte aberrazioni cromosomiche in colture di cellule ovariche di criceto. Tuttavia, esperimenti condotti sulla capacità di induzione di autoriparazione del DNA in epatociti di ratto o in micronuclei del midollo osseo di topo o nel fegato di ratto non hanno rivelato alcuna evidenza circa l'induzione di danno cromosomico. Pertanto si ritiene che i risultati delle analisi sulle cellule ovariche di criceto derivino da considerazioni relative alla citotossicità piuttosto che alla genotossicità. Si può concludere che il clortalidone non presenta rischi di mutagenesi nell'uomo.
Col clortalidone non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine.
Studi di teratogenesi nel ratto e nel coniglio non hanno rilevato alcun potenziale teratogeno.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Cellulosa microcristallina; calcio fosfato dibasico diidrato; magnesio stearato; silice colloidale anidra; talco; titanio diossido; ferro ossido rosso; ipromellosa; poliacrilato dispersione 30 %; gliceril palmitato stearato; olio di ricino poliossidrilato idrogenato; carbossimetilamido sodico A.
06.2 Incompatibilità
Nessuna nota.
06.3 Periodo di validità
4 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare a temperatura non superiore a 25°C. Conservare le compresse nel contenitore originale per tenerle al riparo dall'umidità.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
Blister ALU/PVC o ALU/PVC/PVDC atossico
Astuccio da 28 compresse a rilascio prolungato rivestite con film in blister calendario
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Nessuna.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Daiichi Sankyo Italia S.p.A.
Via Paolo di Dono, 73 - 00142 Roma
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
A.I.C. n.: 024769022
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
Autorizzazione: 20.12.1984; rinnovo: 1.6.2005
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Aprile 2008