Principi attivi: Anidulafungina
ECALTA 100 mg polvere per concentrato per soluzione per infusione
Indicazioni Perché si usa Ecalta? A cosa serve?
ECALTA contiene il principio attivo anidulafungina e viene usato negli adulti per trattare un tipo di infezione fungina del sangue o di altri organi interni chiamata candidiasi invasiva. L'infezione è causata da cellule di un tipo di fungo (lievito) chiamato Candida.
ECALTA appartiene ad un gruppo di medicinali chiamati echinocandine. Questi medicinali vengono utilizzati per trattare infezioni fungine gravi.
ECALTA impedisce il normale sviluppo delle pareti delle cellule fungine. In presenza di ECALTA, le cellule fungine hanno pareti cellulari incomplete o difettose e questo le rende fragili o incapaci di crescere.
controindicazioni Quando non dev'essere usato Ecalta
Non usi ECALTA:
- se è allergico ad anidulafungina, ad altre echinocandine (ad es. CANCIDAS) o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale.
Precauzioni per l'uso Cosa serve sapere prima di prendere Ecalta
Si rivolga al medico, al farmacista o all'infermiere prima di usare ECALTA. Il medico può decidere di monitorare
- la funzione epatica più attentamente se sviluppa problemi al fegato durante il trattamento.
- se le vengono somministrati degli anestestici durante il trattamento con ECALTA.
Bambini
ECALTA non deve essere somministrato ai pazienti al di sotto di 18 anni.
Interazioni Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Ecalta
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, se ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Non inizi ad assumere qualsiasi altro medicinale o non ne interrompa l'uso senza l'approvazione del medico o del farmacista.
Avvertenze È importante sapere che:
Gravidanza e allattamento
Non si conosce l'effetto di ECALTA nelle donne in gravidanza. Pertanto, l'uso di ECALTA non è raccomandato durante la gravidanza. Le donne in età fertile devono utilizzare un metodo di contraccezione adeguato. Contatti immediatamente il medico se inizia una gravidanza durante il trattamento con ECALTA.
Non si conosce l'effetto di ECALTA nelle donne che allattano. Chieda consiglio al medico o al farmacista prima di utilizzare.
ECALTA durante l'allattamento. Chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
ECALTA contiene fruttosio
Questo medicinale contiene fruttosio (un tipo di zucchero). Se il medico le ha detto che ha un'intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di utilizzare questo medicinale.
Dose, modo e tempo di somministrazione Come usare Ecalta: Posologia
ECALTA verrà sempre preparato e somministrato da un medico o da un operatore sanitario (troverà ulteriori informazioni sul metodo di preparazione di questo medicinale alla fine del foglio illustrativo nel paragrafo dedicato ai medici e agli operatori sanitari).
Il trattamento inizia con 200 mg il primo giorno (dose da carico). Questa verrà seguita da una dose giornaliera da 100 mg (dose di mantenimento).
ECALTA le deve essere somministrato una volta al giorno, tramite infusione lenta (a goccia) in vena. Questo richiederà almeno 1,5 ore per la dose di mantenimento e 3 ore per la dose da carico.
Il medico stabilirà la durata del trattamento e la quantità di ECALTA che riceverà ogni giorno e controllerà la risposta al trattamento e la sua condizione.
In generale, il trattamento deve proseguire per almeno 14 giorni dall'ultimo giorno in cui la Candida è stata individuata nel sangue.
Se dimentica di usare ECALTA
Poiché questo medicinale le verrà somministrato sotto attenta supervisione medica, è improbabile che una dose possa essere dimenticata. Tuttavia, informi il medico o il farmacista se pensa che sia stata dimenticata una dose.
Non le deve essere somministrata dal medico una dose doppia.
Se interrompe il trattamento con ECALTA
Se il medico interrompe il trattamento con ECALTA non si deve verificare alcun effetto.
Il medico può prescrivere un altro medicinale a seguito del trattamento con ECALTA per proseguire il trattamento dell'infezione fungina o per prevenirne la ricomparsa.
Se i sintomi originali dell'infezione si ripresentano, informi immediatamente il medico o un altro operatore sanitario.
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo medicinale, si rivolga al medico, al farmacista o all'infermiere.
Ricostituzione
Ogni flaconcino deve essere ricostituito in condizioni asettiche con 30 ml di acqua per preparazioni iniettabili per ottenere una concentrazione da 3,33 mg/ml. Il tempo della ricostituzione può durare fino a 5 minuti. Dopo una successiva diluizione, la soluzione deve essere eliminata se viene identificata la presenza di particelle o alterazione di colore.
La soluzione ricostituita può essere conservata fino a 25°C per un massimo di 24 ore prima della successiva diluizione.
Diluizione e infusione
Il contenuto del flaconcino ricostituito deve essere trasferito in condizioni asettiche in una sacca (o flacone) per uso endovenoso contenente cloruro di sodio per infusione 9 mg/ml (0,9 %) o glucosio per infusione 50 mg/ml (5 %) in modo da ottenere una concentrazione di anidulafungina pari a 0,77 mg/ml. Nella tabella sottostante sono riportati i volumi necessari per ogni dose.
Requisiti di diluizione per la somministrazione di ECALTA
Dose | Numero di flaconcini di polvere | Volume totale ricostituito | Volume di infusione A | Volume totale di infusione B | Velocità di infusione | Durata minima di infusione |
100 mg | 1 | 30 ml | 100 ml | 130 ml | 1,4 ml/min | 90 min |
200 mg | 2 | 60 ml | 200 ml | 260 ml | 1,4 ml/min | 180 min |
A: Cloruro di sodio per infusione 9 mg/ml (0,9 %) o glucosio per infusione 50 mg/ml (5 %)
B: La concentrazione della soluzione per infusione è di 0,77 mg/ml La velocità di infusione non deve superare 1,1 mg/min (equivalente a 1,4 ml/min quando ricostituita e diluita come da istruzioni).
Ogni volta che la soluzione ed il contenitore lo consentono, i medicinali per uso parenterale devono essere ispezionati visivamente prima della somministrazione per individuare l'eventuale presenza di particelle o alterazioni di colore. Se viene identificata la presenza di particelle o un'alterazione di colore, la soluzione deve essere eliminata.
Solo per impiego monouso. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Sovradosaggio Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ecalta
Se è preoccupato che le può essere stata somministrata una dose di ECALTA superiore al dovuto, informi immediatamente il medico o un altro operatore sanitario.
Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Ecalta
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Alcuni di questi effetti indesiderati saranno osservati dal medico mentre controlla la sua risposta e la sua condizione.
Durante la somministrazione di ECALTA sono state segnalate raramente reazioni allergiche con pericolo per la vita, inclusa difficoltà respiratoria con dispnea sibilante o peggioramento di rash preesistenti.
Effetti indesiderati gravi - informi immediatamente il medico o un altro operatore sanitario se si manifesta uno qualsiasi dei seguenti:
- Convulsioni (attacchi convulsivi)
- Rossore
- Eruzione cutanea, prurito
- Vampate di calore
- Orticaria
- Contrazione improvvisa della muscolatura delle vie aeree che può causare respiro ansimante o colpi di tosse
- Difficoltà di respirazione
Altri effetti indesiderati
Effetti indesiderati molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10) sono:
- Livelli bassi di potassio nel sangue (ipopotassiemia)
- Diarrea
- Nausea
Effetti indesiderati comuni (possono interessare fino ad 1 persona su 10) sono:
- Convulsioni (attacchi convulsivi)
- Mal di testa
- Vomito
- Alterazioni degli esami di funzionalità del fegato
- Eruzione cutanea, prurito
- Alterazioni degli esami di funzionalità renale
- Alterazione del flusso della bile dalla cistifellea all'intestino (colestasi)
- Livelli elevati di zuccheri nel sangue
- Pressione del sangue alta
- Pressione del sangue bassa
- Contrazione improvvisa della muscolatura delle vie aeree che può causare respiro ansimante o colpi di tosse
- Difficoltà di respirazione
Effetti indesiderati non comuni (possono interessare fino ad 1 persona su 100) sono:
- Disturbi della coagulazione
- Rossore
- Vampate di calore
- Mal di stomaco
- Orticaria
- Dolore nel sito di iniezione
Effetti indesiderati di frequenza sconosciuta (la frequenza non può essere stimata in base ai dati disponibili) sono:
- Reazioni allergiche con pericolo per la vita
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico, al farmacista o all'infermiere. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazioneV. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e conservazione
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. Non utilizzare questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sull'etichetta. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno di quel mese.
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
La soluzione ricostituita può essere conservata fino a 25°C per un massimo di 24 ore. La soluzione per infusione può essere conservata a 25°C (temperatura ambiente) fino a 48 ore oppure conservata congelata per almeno 72 ore e deve essere somministrata a 25°C (temperatura ambiente) entro 48 ore.
Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici.
Altre informazioni
Cosa contiene ECALTA
Il principio attivo è anidulafungina. Ogni flaconcino di polvere contiene 100 mg di anidulafungina
Gli altri componenti sono: fruttosio, mannitolo, polisorbato 80, acido tartarico, sodio idrossido (per aggiustamento del pH), acido cloridrico (per aggiustamento del pH).
Descrizione dell'aspetto di ECALTA e contenuto della confezione
ECALTA è disponibile in confezione contenente 1 flaconcino di 100 mg polvere per concentrato per soluzione per infusione.
La polvere è di colore bianco-biancastro.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
ECALTA 100 MG POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni flaconcino contiene 100 mg di anidulafungina.
La soluzione ricostituita contiene 3,33 mg/ml di anidulafungina e la soluzione diluita contiene 0,77 mg/ml di anidulafungina.
Eccipiente con effetti noti: fruttosio 102,5 mg per flaconcino.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Polvere per concentrato per soluzione per infusione.
Liofilizzato solido di colore bianco-biancastro.
La soluzione ricostituita ha un pH da 3,5 a 5,5.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento delle candidiasi invasive in pazienti adulti (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Il trattamento con ECALTA deve essere iniziato da un medico esperto nel trattamento delle infezioni micotiche invasive. Prima dell'avvio della terapia devono essere prelevati i campioni delle colture micotiche. La terapia può essere iniziata prima che siano noti i risultati dei test colturali e può essere adattata di conseguenza quando questi risultati saranno disponibili.
Posologia
Il 1° giorno di trattamento deve essere somministrata una singola dose da carico da 200 mg, successivamente seguita da 100 mg al giorno. La durata del trattamento si deve basare sulla risposta clinica del paziente. In generale, la terapia con gli antimicotici deve proseguire per almeno 14 giorni dopo l'ultima coltura positiva.
Durata del trattamento
I dati disponibili non sono sufficienti per supportare l'impiego della dose da 100 mg per un periodo di trattamento superiore a 35 giorni.
Pazienti con compromissione renale ed epatica
Non sono necessari aggiustamenti della posologia in pazienti con compromissione epatica lieve, moderata o grave. Non sono necessari aggiustamenti della posologia in pazienti con insufficienza renale di qualsiasi grado, inclusi i pazienti sottoposti a dialisi. ECALTA può essere somministrato indipendentemente da quando viene effettuata la dialisi (vedere paragrafo 5.2).
Altre popolazioni particolari di pazienti
Non sono necessari aggiustamenti della posologia in pazienti adulti in relazione a sesso di appartenenza, peso, etnia, positività per l'HIV o nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di ECALTA nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono stati definiti. I dati attualmente disponibili sono descritti al paragrafo 5.2 ma non è possibile dedurne lo schema terapeutico raccomandato.
Modo di somministrazione
Solo per somministrazione endovenosa.
ECALTA deve essere ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili alla concentrazione di 3,33 mg/ml e successivamente diluito ad una concentrazione di 0,77 mg/ml. Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Si raccomanda di somministrare ECALTA ad una velocità di infusione che non superi 1,1 mg/min (equivalente a 1,4 ml/min quando la polvere viene ricostituita e diluita come da istruzioni). Le reazioni associate all'infusione non sono frequenti quando la velocità di infusione di anidulafungina non supera 1,1 mg/min (vedere paragrafo 4.4).
ECALTA non deve essere somministrato in bolo.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Ipersensibilità ad altri medicinali della classe delle echinocandine.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
ECALTA non è stato studiato in pazienti con endocardite, osteomielite o meningite da Candida.
L'efficacia di ECALTA è stata valutata soltanto in un numero limitato di pazienti neutropenici (vedere paragrafo 5.1).
Effetti epatici
Un aumento dei livelli degli enzimi epatici è stato osservato in soggetti sani ed in pazienti trattati con anidulafungina. In alcuni pazienti con gravi condizioni cliniche di base in trattamento con diversi medicinali concomitanti insieme ad anidulafungina, si sono verificate alterazioni epatiche clinicamente significative. Episodi di significativa disfunzione epatica, epatite e insufficienza epatica sono stati non comuni negli studi clinici. I pazienti con aumento degli enzimi epatici in corso di trattamento con anidulafungina devono essere monitorati per rilevare un possibile peggioramento della funzionalità epatica e valutare il rapporto rischio-beneficio derivante dal proseguimento della terapia con anidulafungina.
Reazioni anafilattiche
Sono state riportate reazioni anafilattiche, compreso lo shock, durante l'uso di anidulafungina. Se si presentassero tali reazioni, deve essere interrotta la somministrazione di anidulafungina e devono essere applicate le opportune terapie.
Reazioni correlate all'infusione
In corso di trattamento con anidulafungina sono state segnalate reazioni avverse correlate all'infusione, compresi rash, orticaria, arrossamento, prurito, dispnea, broncospasmo e ipotensione. Le reazioni avverse correlate all'infusione sono non frequenti quando la velocità di infusione non supera 1,1 mg/min.
Nel corso di uno studio non clinico (nel ratto) è stato osservato un peggioramento delle reazioni correlate all'infusione a seguito della somministrazione concomitante di anestetici (vedere paragrafo 5.3). Non si conosce la rilevanza clinica di questo effetto. Tuttavia è necessario fare attenzione quando anidulafungina viene somministrata insieme ad agenti anestetici.
Contenuto di fruttosio
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Anidulafungina non è un substrato, induttore o inibitore clinicamente rilevante degli isoenzimi del citocromo P450 (1A2, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 3A). È importante sottolineare che gli studi in vitro non escludono completamente la possibilità di interazioni in vivo.
Sono stati effettuati studi di interazione con anidulafungina ed altri medicinali per i quali probabile una co-somministrazione. Non si raccomanda un aggiustamento della posologia di questi medicinali o di anidulafungina quando quest'ultima viene somministrata con ciclosporina, voriconazolo tacrolimus e non si raccomanda un aggiustamento della dose di anidulafungina quando somministrata insieme ad amfotericina B o rifampicina.
Popolazione pediatrica
Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.
04.6 Gravidanza ed allattamento
Gravidanza
Non sono disponibili dati adeguati provenienti dall'uso di anidulafungina in donne in gravidanza.
Sono stati osservati effetti lievi sullo sviluppo nei conigli trattati con andidulafungina durante la gravidanza, in presenza di tossicità materna (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Pertanto, l'uso di anidulafungina in gravidanza non è raccomandato.
Allattamento
Gli studi sugli animali hanno evidenziato che anidulafungina viene escreta nel latte materno. Non è noto se anidulafungina venga escreta nel latte materno umano. La decisione se proseguire/interrompere l'allattamento o la terapia con anidulafungina deve essere presa tenendo conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio del trattamento con anidulafungina per la madre.
Fertilità
Per l'anidulafungina, non sono stati evidenziati effetti sulla fertilità negli studi condotti sui ratti maschi e femmine vedere paragrafo 5.3).
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Sintesi del profilo di sicurezza
Millecinquecentosessantacinque (1565) soggetti sono stati trattati con dosi singole o multiple di anidulafungina per via endovenosa nell'ambito degli studi clinici: 1308 pazienti in studi clinici di Fase 2/3 (923 pazienti con candidemia/candidiasi invasiva, 355 pazienti con candidiasi orale/esofagea, 30 pazienti con aspergillosi invasiva) e 257 pazienti in studi di Fase 1.
Il profilo di sicurezza di anidulafungina si basa su 840 pazienti con candidemia/candidiasi invasiva trattati con la dose giornaliera raccomandata di 100 mg in 9 studi. Inizialmente, in 3 studi (uno comparativo versus fluconazolo, due non comparativi) sono stati esaminati 204 pazienti; la durata media del trattamento per via endovenosa in questi pazienti è stata di 13,5 giorni (range da 1 a 38 giorni) e 119 pazienti sono stati trattati con anidulafungina per ≥ 14 giorni. In altri 6 studi (due comparativi versus caspofungina e quattro non comparativi), sono stati esaminati 636 pazienti, tra cui 53 neutropenici e 131 con infezione dei tessuti profondi; la durata media del trattamento per via endovenosa nei pazienti neutropenici e nei pazienti con infezione dei tessuti profondi in questi studi è stata rispettivamente di 10,0 (range da 1 a 42) e 14,0 (range da 1 a 42) giorni. Le reazioni avverse sono state generalmente di gravità lieve-moderata e raramente hanno comportato l'interruzione del trattamento.
In corso di trattamento con anidulafungina negli studi clinici sono state segnalate reazioni avverse correlate all'infusione, come riassunto nella Tabella 1, quali: arrossamenti, vampate di calore, prurito, rash e orticaria.
Tabulato delle reazioni avverse
La tabella sotto riportata include le reazioni avverse per qualsiasi causa (termini MedDRA) riscontrate in 840 soggetti trattati con 100 mg di anidulafungina con frequenza corrispondente molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a
Tabella 1. Tabella delle Reazioni Avverse
Classificazione per sistemi e organi | Moltocomune ≥ 1/10 | Comune ≥ 1/100 a 1/10 | Non comune ≥ 1/1.000a | Raro ≥ 1/10.000a | Molto raro | Frequenzanon nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Coagulopatia | |||||
Disturbi del sistema immunitario | Shock anafilattico, reazione anafilattica* | |||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipopotassiemia | Iperglicemia | ||||
Patologie del sistema nervoso | Convulsioni, cefalea | |||||
Patologie vascolari | Ipotensione, ipertensione | Arrossamento, vampate di calore | ||||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Broncospasmo, dispnea | |||||
Patologie gastrointestinali | Diarrea, nausea | Vomito | Dolore addominale superiore | |||
Patologie Epatobiliari | Aumento di alanina aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento di aspartato aminotransferasi, aumento della bilirubinemia, colestasi | Aumento di gammaglutamiltransferasi | ||||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash, prurito | Orticaria | ||||
Patologie renali e urinarie | Aumento della creatininemia | |||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore nel sito di infusione |
* Vedere paragrafo 4.4.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.
04.9 Sovradosaggio
Come con qualsiasi sovradosaggio, devono essere utilizzate le necessarie misure di supporto generali.
In caso di sovradosaggio, possono verificarsi le reazioni avverse riportate nel paragrafo 4.8.
Nell'ambito degli studi clinici, una singola dose da 400 mg di anidulafungina è stata inavvertitamente somministrata come dose da carico. Non sono state segnalate reazioni avverse. Non è stata osservata una tossicità dose-limitante nel corso di uno studio condotto su 10 volontari sani ai quali stata somministrata una dose da carico da 260 mg, seguita da 130 mg al giorno; 3 dei 10 soggetti hanno riportato un aumento transitorio ed asintomatico delle transaminasi (≤ 3 x Limite Normale Superiore (ULN)).
ECALTA non è dializzabile.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antimicotici per uso sistemico, altri antimicotici per uso sistemico.
Codice ATC: JO2AX06.
Meccanismo di azione
Anidulafungina è un'echinocandina semi-sintetica, un lipopeptide sintetizzato da un prodotto di fermentazione dell'Aspergillus nidulans.
Anidulafungina inibisce in modo selettivo la beta (1,3)-D-glucano-sintasi, un enzima presente nelle cellule dei funghi, ma non dei mammiferi. Questo comporta un'inibizione della formazione di beta (1,3)-D-glucano, un componente essenziale della parete delle cellule fungine. Anidulafungina ha dimostrato un'attività fungicida nei confronti di Candida spp. ed un'attività nei confronti delle aree di crescita cellulare attiva delle ife Aspergillus fumigatus.
Attività in vitro
Anidulafungina ha evidenziato un'attività in vitro nei confronti di C. albicans, C. glabrata, C parapsilosis, C. krusei e C. tropicalis. Per l'importanza clinica di questi dati, vedere "Efficacia e sicurezza clinica".di Aspergillus fumigatus.
Isolati con mutazioni nelle regioni hot spot del gene bersaglio sono stati associati a insuccessi clinici o ad infezioni fungine di nuova insorgenza (breakthrough). Nella maggior parte dei casi clinici è coinvolto il trattamento con caspofungina. Tuttavia, negli esperimenti condotti su animali tali mutazioni conferiscono resistenza crociata a tutte le tre echinocandine, per cui fino a quando non si raccoglierà un'ulteriore esperienza clinica su anidulafungina questi isolati sono classificati come resistenti alle echinocandine.
L'attività in vitro di anidulafungina nei confronti delle specie di Candida non è uniforme. Nello specifico, per C. parapsilosis le MIC (Minime Concentrazioni Inibenti) di anidulafungina sono più elevate rispetto a quelle di altre specie di Candida. È stata definita dall'European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing (EUCAST) una tecnica standardizzata per i test di sensibilità all'anidulafungina delle specie di Candida così come i rispettivi criteri soglia (breakpoints) interpretativi.
Tabella 2. Breakpoints EUCAST
Specie di Candida | Breakpoint delle MIC (mg/L) | |
≤S (Sensibile) | >R (Resistente) | |
Candida albicans | 0,03 | 0,03 |
Candida glabrata | 0,06 | 0,06 |
Candida tropicalis | 0,06 | 0,06 |
Candida krusei | 0,06 | 0,06 |
Candida parapsilosis1 | 0,002 | 4 |
Altre Candida spp.2 | Evidenza insufficiente |
1 C. parapsilosis presenta un'alterazione intrinseca nel gene bersaglio, che è il probabile meccanismo responsabile delle MIC più elevate rispetto ad altre specie di Candida. Negli studi clinici l'esito per anidulafungina con C. parapsilosis non è stato statisticamente diverso rispetto alle altre specie tuttavia, l'uso delle echinocandine nella candidemia da C. parapsilosis potrebbe non essere considerata come terapia di prima scelta
2 EUCAST non ha determinato breakpoints non specie-correlati per Anidulafungina
Attività in vivo
Anidulafungina somministrata per via parenterale è stata efficace nei confronti di specie di Candida in modelli di topo e coniglio immunocompetenti e immunocompromessi. Il trattamento con anidulafungina ha prolungato la percentuale di sopravvivenza ed ha anche ridotto la carica di Candida spp. nell'organo interessato, quando determinata ad intervalli tra 24 e 96 ore dall'ultimo trattamento.
Le infezioni studiate negli animali di laboratorio incluso l'infezione disseminata da C. albicans in conigli neutropenici, l'infezione esofagea/orofaringea in conigli neutropenici con C. albicans resistente al fluconazolo e l'infezione disseminata topi neutropenici con infezioni da C. glabrata resistente al fluconazolo.
Efficacia e sicurezza clinica
Candidemia e altre forme di Candidiasi Invasiva
La sicurezza e l'efficacia anidulafungina sono state valutate in uno studio clinico registrativo di Fase 3, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, condotto in diversi paesi in pazienti principalmente non neutropenici, con candidemia e in un numero limitato di pazienti con infezioni profonde da Candida localizzate ai tessuti o associate alla formazione di ascessi. I pazienti con endocardite, osteomielite o meningite da Candida, o quelli con infezioni da C. krusei, sono stati appositamente esclusi dallo studio. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere anidulafungina (200 mg come dose da carico per via endovenosa seguiti da 100 mg al giorno per via endovenosa) o fluconazolo (800 mg come dose da carico per via endovenosa seguiti da 400 mg al giorno) e sono stati stratificati con la scala APACHE II (≤ 20 e > 20) ed in base alla presenza o assenza di neutropenia. Il trattamento è stato somministrato per almeno 14 giorni e per non oltre 42 giorni. Ai pazienti di entrambi i bracci di trattamento è stato consentito di passare a fluconazolo per via orale dopo almeno 10 giorni di terapia endovenosa, a condizione che fossero in grado di tollerare il trattamento per via orale e che fossero afebbrili per almeno 24 ore e che le emocolture più recenti fossero negative per Candida spp.
I pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di farmaco in studio e che presentavano una coltura positiva per Candida spp. da un sito normalmente sterile prima dell'arruolamento nello studio sono stati inclusi nella popolazione Intent-To-Treat Modificata (MITT). Nell'analisi di efficacia primaria (risposta globale alla fine della terapia endovenosa nelle popolazioni MITT) anidulafungina è stata confrontata a fluconazolo in un confronto statistico pre-definito a due fasi (non inferiorità seguita da superiorità). Una risposta globale di successo richiedeva il miglioramento clinico e l'eradicazione microbiologica. I pazienti sono stati seguiti per sei settimane oltre il completamento di tutta la terapia.
Duecentocinquantasei pazienti, di età compresa tra 16 e 91 anni, sono stati randomizzati al trattamento ed hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio. Le specie più frequentemente isolate alla visita basale sono state C. albicans (63,8 % anidulafungina, 59,3 % fluconazolo), seguita da C. glabrata (15,7 %, 25,4 %), C. parapsilosis (10,2 %, 13,6 %) e C. tropicalis (11,8 %, 9,3 %) - con rispettivamente 20, 13 e 15 ceppi delle ultime 3 specie nel gruppo anidulafungina. La maggior parte dei pazienti ha riportato un punteggio ≤ 20 della scala APACHE II e un numero molto esiguo di pazienti era neutropenico.
I dati di efficacia, sia globali sia relativi ad i vari sottogruppi, sono riportati di seguito nella Tabella 3.
Tabella 3. Percentuale di successo globale nella popolazione MITT: endopoint primari secondari | |||
Anidulafungina | Fluconazolo | Differenza tra i gruppia ( 95 % IC) | |
Fine terapia endovenosa (endpoint primario) | 96/127 (75,6 %) | 71/118 (60,2 %) | 15.42 (3,9, 27,0) |
Solo candidemia | 88/116 (75,9 %) | 63/103 (6 1,2 %) | 14,7 (2,5, 26,9) |
Altri siti sterilib | 8/11 (72,7 %) | 8/ 15 (53,3 %) | - |
Liquido peritoneale/ascesso IAc | 6/8 | 5/8 | |
Altro | 2/3 | 3/7 | |
C. albicansd | 60/74 (81,1 %) | 38/61 (62,3 %) | - |
Specie non-albicans d | 32/45 (71,1 %) | 27/45 (60,0 %) | - |
Scala Apache II ≤ 20 | 82/101 (81,2 %) | 60/98 (61,2 %) | - |
Scala Apache II > 20 | 14/26 (53,8 %) | 11/20 (55,0 %) | - |
Non neutropenici (Conta Totale dei Neutrofili, cellule/mm3 # 500) | 94/124 (75,8 %) | 69/114 (60,5 %) | - |
Neutropenici (Conta Totale dei Neutrofili, cellule/mm3 ≤ 500) | 2/3 | 2/4 | - |
Endpoint secondari | |||
Fine di tutta la terapia | 94/127 (74,0 %) | 67/118 (56,8 %) | 17,24 (2,9, 31,6)e |
Follow-up alla 2asettimana | 82/127 (64,6 %) | 58/118 (49,2 %) | 15,41 (0,4, 30,4)e |
Follow-up alla 6asettimana | 71/127 (55,9 %) | 52/118 (44,1 %) | 11,84 (-3,4, 27,0)e |
a Calcolata come anidulafungina meno fluconazolo
b Con o senza candidemia concomitante
c Intra-addominale
d Dati presentati per i pazienti con un singolo patogeno al basale
e Intervalli di confidenza del 98,3 %, per confronti multipli effettuati in tempi successivi tramite analisi post-hoc.
I tassi di mortalità in entrambi i bracci di trattamento con anidulafungina e fluconazolo sono riportati di seguito nella Tabella 4:
Tabella 4. Mortalità | ||
Anidulafungina | Fluconazolo | |
Mortalità globale nello studio | 29/127 (22,8 %) | 37/118 (31,4 %) |
Mortalità durante la terapia in studio | 10/127 (7,9 %) | 17/118 (14,4 %) |
Mortalità attribuita all'infezione da Candida | 2/127 (1,6 %) | 5/118 (4,2 %) |
Dati aggiuntivi in pazienti neutropenici
L'efficacia di anidulafungina (dose da carico di 200 mg per via endovenosa seguita da 100 mg al giorno per via endovenosa) in pazienti adulti neutropenici (definiti con una conta assoluta dei neutrofili ≤ 500 cellule/mm3, GB ≤ 500 cellule/mm3 o classificati dallo sperimentatore come neutropenici al basale) con candidiasi invasiva confermata microbiologicamente è stata valutata in un'analisi di dati aggregati di 5 studi prospettici (1 comparativo versus caspofungina e 4 in aperto, non comparativi). I pazienti sono stati trattati per almeno 14 giorni. Nei pazienti clinicamente stabili, dopo almeno 5-10 giorni di trattamento con anidulafungina era consentito il passaggio alla terapia con azolici per via orale. Nell'analisi sono stati inclusi in totale 46 pazienti. La maggior parte dei pazienti presentava solo candidemia (84,8%; 39/46). I patogeni isolati con maggiore frequenza al basale sono stati C. tropicalis (34,8%; 16/46), C. krusei (19,6%; 9/46), C. parapsilosis (17,4%; 8/46), C. albicans (15,2%; 7/46), e C. glabrata (15,2%; 7/46). Il tasso di risposta globale di successo alla fine del trattamento per via endovenosa (endpoint primario) è stato di 26/46 (56,5%) e alla fine di tutti i trattamenti è stato di 24/46 (52,2%). La mortalità per tutte le cause fino alla fine dello studio (visita di follow-up a 6 settimane) è stata di 21/46 (45,7%).
L'efficacia di anidulafungina in pazienti adulti neutropenici (definiti con una conta assoluta dei neutrofili ≤ 500 cellule/mm3 al basale) con candidiasi invasiva è stata valutata in uno studio prospettico controllato, in doppio cieco, randomizzato. I pazienti idonei sono stati trattati con anidulafungina (dose da carico di 200 mg per via endovenosa seguita da 100 mg al giorno per via endovenosa) o con caspofungina (dose da carico di 70 mg per via endovenosa seguita da 50 mg al giorno per via endovenosa) (randomizzazione 2:1). I pazienti sono stati trattati per almeno 14 giorni.
Nei pazienti clinicamente stabili, dopo almeno 10 giorni di trattamento dello studio era consentito il passaggio alla terapia con azolici per via orale. Nello studio sono stati arruolati complessivamente 14 pazienti neutropenici con candidiasi invasiva confermata microbiologicamente (popolazione MITT) (11 anidulafungina, caspofungina). La maggior parte dei pazienti presentava solo candidemia. I patogeni isolati con maggiore frequenza al basale sono stati C. tropicalis (4 anidulafungina, 0 caspofungina), C. parapsilosis (2 anidulafungina, 1 caspofungina), C. krusei (2 anidulafungina, 1 caspofungina) C. ciferrii (2 anidulafungina, 0 caspofungina). Il tasso di risposta globale di successo alla fine del trattamento per via endovenosa (endpoint primario) è stato di 8/11 (72,7%) per anidulafungina e di 3/3 (100%) per caspofungina (differenza -27,3, IC al 95%: -80,9, 40,3); il tasso di risposta globale di successo alla fine di tutti i trattamenti è stato di 8/11 (72,7%) per anidulafungina e di 3/100%) per caspofungina (differenza -27,3, IC al 95%: -80,9, 40,3). La mortalità per tutte le cause fino alla visita di follow-up a 6 settimane per anidulafungina (popolazione MITT) è stata di 4/11 (36,4%), e di 2/3 (66,7%) per caspofungina.
I pazienti con candidiasi invasiva confermata microbiologicamente (popolazione MITT) e neutropenia sono stati identificati in un'analisi di dati aggregati di 4 studi prospettici dal disegno simile, in aperto, non comparativi. L'efficacia di anidulafungina (dose da carico di 200 mg per via endovenosa seguita da 100 mg al giorno per via endovenosa) è stata valutata in 35 pazienti adulti neutropenici definiti con una conta assoluta dei neutrofili ≤ 500 cellule/mm3 o in 22 pazienti con GB ≤ 500 cellule/mm3 o in 13 pazienti classificati dallo sperimentatore come neutropenici al basale. I pazienti sono stati trattati per almeno 14 giorni. Nei pazienti clinicamente stabili, dopo almeno 5-10 giorni di trattamento con anidulafungina era consentito il passaggio alla terapia con azolici per via orale. La maggior parte dei pazienti presentava solo candidemia (85,7%). I patogeni isolati con maggiore frequenza al basale sono stati C. tropicalis (12 pazienti), C. albicans (7 pazienti), C. glabrata (7 pazienti), C. krusei (7 pazienti) e C. parapsilosis (6 pazienti). Il tasso di risposta globale di successo alla fine del trattamento per via endovenosa (endpoint primario) è stato di 18/35 (51,4%), e di 16/35 (45,7%) alla fine di tutti i trattamenti. La mortalità per tutte le cause al 28° giorno è stata di 10/35 (28,6%). Il tasso di risposta globale di successo alla fine del trattamento per via endovenosa e alla fine di tutti i trattamenti è stato per entrambe di 7/13 (53.8%) nei 13 pazienti classificati dallo sperimentatore come neutropenici al basale.
Dati aggiuntivi in pazienti con infezioni dei tessuti profondi
L'efficacia di anidulafungina (dose da carico di 200 mg per via endovenosa seguita da 100 mg al giorno per via endovenosa) in pazienti adulti con candidiasi dei tessuti profondi confermata microbiologicamente è stata valutata in un'analisi di dati aggregati di 5 studi prospettici dal disegno simile (1 comparativo e 4 in aperto). I pazienti sono stati trattati per almeno 14 giorni. Nei 4 studi in aperto, dopo almeno 5-10 giorni di trattamento con anidulafungina era consentito passaggio alla terapia con azolici per via orale. Nell'analisi sono stati inclusi in totale 129 pazienti. Ventuno pazienti (16,3%) presentavano candidemia concomitante. Il punteggio APACHE II medio è stato di 14,9 (range 2-44). Le sedi di infezione più frequenti sono risultate la cavità peritoneale 54,3%, 70/129), il tratto epatobiliare (7,0%, 9/129), la cavità pleurica (5,4%, 7/129) e il rene (3,1%, 4/129). I patogeni isolati con maggiore frequenza da un tessuto profondo al basale sono stati C. albicans (64,3%; 83/129), C. glabrata (31,0%; 40/129), C. tropicalis (11,6%; 15/129) e C. krusei (5,4%; 7/129). La Tabella 5 riporta il tasso di risposta globale di successo alla fine del trattamento per via endovenosa (endpoint primario) e alla fine di tutti i trattamenti, oltre alla mortalità per tutte le cause fino alla visita di follow-up a 6 settimane.
Tabella 5. Tasso di risposta globale di successoa e mortalità per tutte le cause in pazienti con candidiasi dei tessuti profondi: analisi aggregata | |
Popolazione MITT n/N (%) | |
Risposta globale di successo all'EOIVTb | |
Complessiva | 102/129 (79,1) |
Cavità peritoneale | 51/70 (72,9) |
Tratto epatobiliare | 7/9 (77,8) |
Cavità pleurica | 6/7 (85,7) |
Rene | 3/4 (75,0) |
Risposta globale di successo all'EOTb | 94/129 (72,9) |
Mortalità di tutte le cause | 40/129 (31,0) |
a La risposta globale di successo è stata definita come successo sia clinico sia microbiologico
b EOIVT, End of Intravenous Treatment (fine del trattamento per via endovenosa); EOT, End of All Treatment (fine di tutti i trattamenti)
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Caratteristiche generali di farmacocinetica
La farmacocinetica di anidulafungina è stata caratterizzata in volontari sani, in popolazioni particolari e nei pazienti. È stata osservata una bassa variabilità intersoggetto nell'esposizione sistemica (coefficiente di variazione ?25 %). Lo steady-state è stato raggiunto il primo giorno dopo una dose da carico (due volte la dose di mantenimento).
Distribuzione
La farmacocinetica di anidulafungina è caratterizzata da un'emivita di distribuzione rapida (0,5-1 ora) e da un volume di distribuzione di 30-50 l, che è simile al volume del liquido corporeo totale.
Anidulafungina è ampiamente legata (> 99 %) alle proteine plasmatiche. Non sono stati effettuati nell'uomo studi specifici sulla distribuzione di anidulafungina nei tessuti. Pertanto, non sono disponibili informazioni sulla penetrazione di anidulafungina nel liquido cerebrospinale (CSF) e/o attraverso la barriera emato-encefalica.
Non è stato osservato il metabolismo epatico di anidulafungina. Anidulafungina non è un substrato, un induttore o un inibitore clinicamente rilevante degli isoenzimi del citocromo P450. È improbabile che anidulafungina possa avere effetti clinicamente rilevanti sul metabolismo dei farmaci metabolizzati dagli isoenzimi del citocromo P450.
Anidulafungina viene trasformata attraverso una lenta degradazione chimica a temperature e pH fisiologici ad un peptide ad anello aperto privo di attività antimicotica. L'emivita di degradazione in vitro di anidulafungina in condizioni fisiologiche è di circa 24 ore. Il prodotto ad anello aperto in vivoviene successivamente convertito in degradanti peptidici ed eliminato principalmente attraverso escrezione biliare.
Eliminazione
La clearance di anidulafungina è di circa 1 l/h. Anidulafungina ha un'emivita di eliminazione predominante di circa 24 ore che caratterizza la maggior parte del profilo di concentrazione plasmatica-tempo ed un'emivita terminale di 40-50 ore che caratterizza la fase di eliminazione terminale del profilo.
In uno studio clinico con dose singola, anidulafungina (?88 mg) radiomarcata (14C) è stata somministrata a volontari sani. Circa il 30% della dose radioattiva somministrata è stato eliminato nelle feci nell'arco di 9 giorni e meno del 10% della dose è stata rilevata sotto forma di farmaco immodificato. Meno dell'1% della dose radioattiva somministrata è stato escreto nelle urine e questo indica una clearance renale trascurabile. Le concentrazioni di anidulafungina sono scese al di sotto dei limiti inferiori della quantificazione 6 giorni dopo la somministrazione. Quantità trascurabili di radioattività farmaco-derivata sono state rivelate nel sangue, urine e feci 8 settimane dopo la somministrazione.
Linearità
Anidulafungina presenta una farmacocinetica lineare attraverso un'ampia gamma di singole dosi giornaliere (15-130 mg).
Popolazioni particolari di pazienti
Pazienti con infezioni micotiche
La farmacocinetica anidulafungina in pazienti con infezioni micotiche è simile a quella osservata in soggetti sani sulla base di analisi di farmacocinetica di popolazione. Con il regime posologico di 200/100 mg al giorno ad una velocità di infusione di 1,1 mg/min, la Cmax allo steady-state e le concetranzioni minime (Cmin) hanno raggiunto rispettivamente 7 e 3 mg/l, con una AUC media allo steady-state di circa 110 mg•h/l.
Peso
Sebbene il peso sia stato identificato come fonte di variabilità nella clearance dell'analisi di farmacocinetica di popolazione, il peso ha un'importanza clinica minima sulla farmacocinetica di anidulafungina.
Sesso di appartenenza
Le concentrazioni plasmatiche di anidulafungina in volontari uomini e donne è stata simile. Negli studi effettuati in pazienti con dosi multiple, la clearance del farmaco è stata leggermente più veloce (circa 22 %) negli uomini.
Anziani
L'analisi di farmacocinetica di popolazione ha evidenziato che la clearance mediana differiva leggermente tra il gruppo di soggetti anziani (età ≥ 65 anni, CL mediana = 1,07 l/h) ed il gruppo di soggetti non anziani (età
Razza
La farmacocinetica di anidulafungina è risultata simile in soggetti caucasici, neri, asiatici e ispanici.
Positività HIV
Aggiustamenti della posologia non sono necessari in pazienti HIV-positivi, indipendentemente dalla terapia antiretrovirale concomitante.
Insufficienza epatica
Anidulafungina non viene metabolizzata a livello epatico. La farmacocinetica di anidulafungina è stata esaminata in soggetti con insufficienza epatica di grado Child-Pugh A, B o C. Le concentrazioni di anidulafungina non sono aumentate in soggetti con qualsiasi grado di insufficienza epatica.
Sebbene sia stata osservata una lieve riduzione della AUC in pazienti con insufficienza epatica di grado Child-Pugh C, la riduzione è stata nel range delle stime di popolazione osservate per i soggetti sani.
Insufficienza renale
Anidulafungina presenta una clearance renale trascurabile (funzionalità renale normale. Anidulafungina non è dializzabile e può essere somministrata indipendentemente da quando viene effettuata la dialisi.
Pazienti pediatrici
La farmacocinetica di anidulafungina dopo almeno 5 dosi giornaliere è stata esaminata in 24 soggetti immunocompromessi con neutropenia pediatrici (età 2-11 anni) e adolescenti (12-17 anni). Lo steadystate è stato raggiunto il primo giorno dopo una dose da carico (due volte la dose di mantenimento) e la Cmax e la AUCss allo steady-state sono aumentate in maniera proporzionale alla dose. L'esposizione sistemica dopo somministrazione della dose di mantenimento da 0,75 mg e 1,5 mg/kg/die in questa popolazione è stata paragonabile quella osservata negli adulti rispettivamente dopo somministrazione 50 e 100 mg/die. Entrambi i regimi posologici sono stati ben tollerati da questi pazienti.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Negli studi della durata di 3 mesi, sono state osservate evidenze di tossicità epatica, inclusi un aumento degli enzimi e alterazioni morfologiche in entrambi i ratti e le scimmie trattati con dosi 4-6 volte superiori l'esposizione clinica terapeutica anticipata. Gli studi di genotossicità in vitro e in vivo con anidulafungina non hanno fornito evidenze di un potenziale genotossico. Non sono stati effettuati studi a lungo termine sugli animali per valutare il potenziale cancerogeno di anidulafungina.
La somministrazione di anidulafungina nei ratti non ha evidenziato effetti sulla riproduzione, inclusa la fertilità nei maschi e nelle femmine.
Anidulafungina ha attraversato la barriera placentare nei ratti ed è stata rilevata nel plasma del feto.
Gli studi sullo sviluppo embrio-fetale sono stati effettuati con dosi tra 0,2 e 2 volte (ratti) e tra 1 e 4 volte (conigli) la dose di mantenimento terapeutica proposta di 100 mg/die. Anidulafungina non ha prodotto alcun tipo di tossicità farmaco-correlata a carico dello sviluppo nei ratti testati alla dose massima. Gli effetti sullo sviluppo osservati nei conigli (pesi corporei leggermenti ridotti) si sono verificati solo alla dose massima testata, una dose che ha prodotto anche tossicità materna.
La concentrazione di anidulafungina nel cervello era bassa (rapporto cervello/plasma pari a circa 0.2) in ratti adulti e neonati non infetti dopo una dose singola. Tuttavia, le concentrazioni encefaliche sono aumentate in ratti neonati non infetti dopo 5 dosi giornaliere (rapporto cervello/plasma pari a circa 0.7). In studi a dosi multiple nei conigli con candidiasi disseminata e nei topi con infezione del SNC causata da Candida, l'anidulafungina ha ridotto la carica fungina nel cervello.
I ratti sono stati trattati con anidulafungina con tre dosi ed anestetizzati entro un'ora utilizzando una combinazione di ketamina e xylazina. I ratti nel gruppo trattato con la dose più elevata hanno riportato reazioni correlate all'infusione che sono state aggravate dall'anestesia. Alcuni ratti nel gruppo trattato con la dose intermedia hanno riportato reazioni simili, ma solo dopo somministrazione dell'anestesia.
Non sono state segnalate reazioni avverse negli animali trattati con la dose più bassa in presenza o in assenza di anestesia e nel gruppo trattato con la dose intermedia, in assenza di anestesia, non si sono verificate reazioni correlate all'infusione.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Fruttosio
Polisorbato 80
Sodio idrossido (per aggiustamento del pH)
Acido cloridrico (per aggiustamento del pH)
06.2 Incompatibilità
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
06.3 Periodo di validità
3 anni.
Sono consentite escursioni termiche per 96 ore fino a 25° C, e la polvere può essere riportata alle condizioni di conservazione refrigerate.
Soluzione ricostituita:
La soluzione ricostituita può essere conservata fino a 25° C per un massimo di 24 ore.
La stabilità chimico-fisica della soluzione ricostituita durante l'uso è stata dimostrata per 24 ore a 25° C.
Da un punto di vista microbiologico, osservando le condizioni asettiche ottimali, la soluzione ricostituita può essere utilizzata fino a 24 ore dopo se mantenuta a 25° C.
Soluzione per infusione:
La soluzione per infusione può essere conservata a 25° C per 48 ore oppure conservata congelata per almeno 72 ore.
La stabilità chimico-fisica della soluzione per infusione durante l'uso è stata dimostrata per 48 ore a 25° C.
Da un punto di vista microbiologico, osservando le condizioni asettiche ottimali, la soluzione per infusione può essere utilizzata per un periodo di 48 ore dalla preparazione se conservata a 25° C.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare in frigorifero (2° C - 8° C).
Per le condizioni di conservazione dopo ricostituzione e diluizione del prodotto medicinale, vedere paragrafo 6.3.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
Flaconcino di vetro di Tipo I da 30 ml con tappo in materiale elastomerico (gomma butilica con rivestimento polimerico inerte sulla superficie a contatto con il prodotto e con lubrificante sulla superficie superiore per facilitare la produzione) e sigillo in alluminio con chiusura a strappo.
Confezione da 1 flaconcino.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.
ECALTA deve essere ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili e successivamente diluito SOLO con cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile con glucosio 50 mg/ml (5%) per infusione. Non è stata stabilita la compatibilità di ECALTA ricostituito con sostanze per uso endovenoso, additivi o medicinali diversi da cloruro di sodio per infusione 9 mg/ml (0,9%) o glucosio per infusione 50 mg/ml (5%).
Ricostituzione
Ogni flaconcino deve essere ricostituito in condizioni asettiche con 30 ml di acqua per preparazioni iniettabili per ottenere una concentrazione di 3,33 mg/ml. Il tempo della ricostituzione può durare fino a 5 minuti. Dopo una successiva diluizione, soluzione deve essere eliminata se viene identificata la presenza di particelle o alterazione colore.
Diluizione e infusione
Il contenuto del flaconcino ricostituito deve essere trasferito in condizioni asettiche in una sacca (o flacone) per uso endovenoso contenente cloruro di sodio per infusione 9 mg/ml (0,9%) o glucosio per infusione 50 mg/ml 5%) in modo da ottenere una concentrazione di anidulafungina pari a 0,77 mg/ml. Nella tabella sottostante sono riportati i volumi necessari per ogni dose.
Requisiti diluizione per la somministrazione di ECALTA
Dose | Numero di flaconcini di polvere | Volume totaleRicostituito | Volume diinfusione A | Volume totale diinfusione B | Velocità diInfusione | Durata minimadell'infusione |
100 mg | 1 | 30ml | 100ml | 130 ml | 1,4 ml/min | 90 min |
200 mg | 2 | 60 ml | 200 ml | 260 ml | 1,4 ml/min | 180 min |
A Cloruro di sodio per infusione 9 mg/ml (0,9%) o glucosio per infusione 50 mg/ml (5%)
B La concentrazione della soluzione per infusione è di 0,77 mg/ml
La velocità di infusione non deve superare 1,1 mg/min (equivalente a 1,4 ml/min quando ricostituita e diluita come da istruzioni) (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 4.8).
Ogni volta che la soluzione ed il contenitore lo consentono, i medicinali per uso parenterale devono essere ispezionati visivamente prima della somministrazione per individuare l'eventuale presenza di particelle o alterazioni di colore. Se viene identificata la presenza di particelle o un'alterazione di colore, la soluzione deve essere eliminata.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Pfizer Limited
Ramsgate Road, Sandwich
Kent, CT13 9NJ, Regno Unito.
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/416/002
038382026
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
Data della prima autorizzazione: 20 settembre 2007
Data del rinnovo più recente: 23 agosto 2012
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
26 Agosto 2014