Catapresan - Foglio Illustrativo

Principi attivi: Clonidina
CATAPRESAN 150 microgrammi compresse
CATAPRESAN 300 microgrammi compresse
CATAPRESAN 150 microgrammi / ml soluzione iniettabile
IndicazioniPerché si usa Catapresan? A cosa serve?
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antipertensivo - Agonista dei recettori dell'imidazolina
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Tutte le forme di ipertensione arteriosa
Crisi ipertensive e casi di ipertensione in cui sussiste un'impossibilità temporanea alla somministrazione orale o questa non si dimostra abbastanza efficace. La via parenterale è riservata ai casi ospedalizzati.
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Catapresan
Catapresan non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilità accertata al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e a pazienti con bradiaritmia grave causata o da malattia del nodo del seno o da blocco atrio-ventricolare di 2° o 3° grado.
L'uso del medicinale è controindicato in caso di rare condizioni ereditarie che possono essere incompatibili con uno degli eccipienti del prodotto (vedere: "Avvertenze speciali").
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Catapresan
Catapresan deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da insufficienza coronarica di grado severo, insufficienza renale cronica, malattie cerebrovascolari, infarto miocardico recente e bradiaritmia lieve o moderata, stipsi. La somministrazione in pazienti affetti da polineuropatia, malattia di Raynaud ed altre affezioni di tipo ostruttivo del circolo periferico va effettuata con estrema cautela; analoghe precauzioni andranno osservate in pazienti depressi o che abbiano sofferto di disturbi depressivi, essendo stati segnalati casi di insorgenza o accentuazione di tali disturbi durante il trattamento con clonidina.
Catapresan non è efficace nell'ipertensione da feocromocitoma.
La clonidina, il principio attivo di Catapresan e i suoi metaboliti sono ampiamente escreti per via renale. In caso di insufficienza renale è necessario un aggiustamento posologico particolarmente attento (vedere: "Dose, modo e tempo di somministrazione"). Il trattamento con Catapresan, come con altri farmaci antipertensivi, deve essere monitorato con particolare attenzione, in pazienti con scompenso cardiaco o malattie coronariche gravi.
Durante la prima settimana del trattamento, l'azione ipotensiva del Catapresan può accompagnarsi ad un effetto sedativo. La sedazione di regola si attenua durante la prosecuzione della terapia. In caso di necessità si deve procedere ad una riduzione della posologia sotto controllo medico.
Clonidina può potenziare l'azione di altri deprimenti del SNC, come agonisti oppiacei, analgesici, barbiturici, sedativi, anestetici o alcool.
L'eventuale sospensione del trattamento deve avvenire esclusivamente sotto controllo medico e gradualmente con dosi a scalare, nell'arco di alcuni giorni, onde evitare un conseguente brusco aumento dei valori pressori con la classica sintomatologia (agitazione, palpitazioni, nervosismo, tremore, cefalea, nausea ecc.). Si devono pertanto avvertire i pazienti di non sospendere la terapia senza aver prima consultato il medico curante.
Qualora si voglia interrompere la terapia, il medico deve ridurre progressivamente la dose nell'arco di 2-4 giorni. Un aumento eccessivo della pressione sanguigna a seguito dell'interruzione del trattamento con Catapresan può essere revertito dalla somministrazione endovenosa di fentolamina o tolazolina (vedere: "Interazioni"). Se è necessario interrompere un concomitante trattamento a lungo termine con ß-bloccanti, è opportuno sospendere il ß-bloccante diversi giorni prima della graduale sospensione della clonidina. In pazienti che hanno manifestato reazioni cutanee locali al Catapresan cerotto transdermico, il passaggio alla terapia orale con clonidina può comportare l'insorgenza di rash diffuso.
I pazienti che utilizzano lenti a contatto devono essere informati che il trattamento con Catapresan può ridurre la lacrimazione degli occhi.
L'uso e la sicurezza d'impiego della clonidina nei bambini e negli adolescenti ha trovato scarso riscontro negli studi controllati, randomizzati; pertanto l'uso in questa popolazione di pazienti non può essere raccomandato
In particolare sono state osservate gravi reazioni avverse, compresa morte, quando la clonidina è stata utilizzata "off-label" in associazione a metilfenidato nei bambini con ADHD (sindrome da deficit di attenzione ed iperattività). Pertanto, l'impiego di clonidina in tale associazione non è raccomandato.
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Catapresan
"Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica"
La riduzione nella pressione arteriosa indotta dalla clonidina può essere potenziata dalla somministrazione concomitante di altri farmaci ipotensivi. Ciò può essere sfruttato dal punto di vista terapeutico somministrando altri tipi di antipertensivi come diuretici, vasodilatatori, ß-bloccanti, calcioantagonisti ed ACE-inibitori, ma non α1-bloccanti.
I farmaci che inducono un aumento della pressione o una ritenzione idrica e di ioni sodio, come gli antinfiammatori non steroidei, possono ridurre l'efficacia della clonidina.
Le sostanze con attività α2-bloccante, come la fentolamina o la tolazolina, possono inibire gli effetti della clonidina mediati dai recettori α2 in modo proporzionale alla dose.
La somministrazione concomitante di sostanze con attività cronotropa o dromotropa negativa come i ß-bloccanti o i glicosidi della digitale possono causare o potenziare i disturbi del ritmo nelle bradicardie. Non è da escludersi che la somministrazione concomitante di un ß-bloccante possa causare o potenziare le disfunzioni vascolari periferiche.
La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici o neurolettici con attività α-bloccante può ridurre o annullare l'effetto antiipertensivo della clonidina e provocare o aggravare i fenomeni di alterazione della regolazione ortostatica.
L'osservazione di pazienti in stato di delirio da alcool mostra che la somministrazione endovenosa di dosi elevate di clonidina può aumentare il potenziale aritmogeno (prolungamento del tratto QT dell'ECG e fibrillazione ventricolare) di elevate dosi di aloperidolo per via endovenosa.
Non sono state stabilite relazione causale e rilevanza del trattamento antipertensivo.
Gli effetti depressivi sul SNC di farmaci, come pure di alcolici, possono risultare potenziati dalla somministrazione contemporanea di clonidina.
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Le compresse di Catapresan contengono lattosio; se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.
La soluzione iniettabile di Catapresan contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per fiala, cioè è praticamente "senza sodio".
Fertilità, gravidanza e allattamento
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
Gravidanza
I dati relativi all'uso di clonidina in donne in gravidanza sono in numero limitato.
Durante la gravidanza, Catapresan, come ogni farmaco, va somministrato solo nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico. Si raccomanda un attento monitoraggio della madre e del bambino. La clonidina attraversa la barriera placentare e può ridurre il ritmo cardiaco del feto. Non vi sono dati sufficienti riguardanti l'effetto a lungo termine dell'esposizione prenatale al farmaco.
Durante la gravidanza le forme orali di clonidina sono da preferirsi.
La somministrazione endovenosa di clonidina deve essere evitata.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva. Dopo il parto può verificarsi un transitorio aumento nella pressione arteriosa del neonato.
Allattamento
Clonidina viene escreta nel latte materno. Tuttavia, esistono informazioni insufficienti relative agli effetti di clonidina sui neonati. L'uso di Catapresan non è quindi raccomandato durante l'allattamento.
Fertilità
Non sono stati condotti studi clinici sull'effetto di clonidina sulla fertilità umana. Gli studi con clonidina sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sull'indice di fertilità.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare ed usare macchinari.
I pazienti devono essere comunque avvisati della possibile insorgenza di effetti indesiderati quali vertigini, sedazione e disturbi dell'accomodazione durante il trattamento con Catapresan. Deve essere quindi raccomandata cautela durante la guida di veicoli o l'utilizzo di macchinari. Se i pazienti manifestano gli effetti indesiderati sopra menzionati devono evitare attività potenzialmente pericolose come guidare o utilizzare macchinari.
Dosi e Modo d'usoCome usare Catapresan: Posologia
Il trattamento dell'ipertensione richiede una costante supervisione da parte del medico.
La dose di Catapresan deve essere individuata in funzione della risposta pressoria del singolo paziente.
CATAPRESAN 150 microgrammi compresse
Indicato nell'ipertensione arteriosa lieve e moderata e, in particolare, nel trattamento dei pazienti anziani, che risultano più sensibili all'azione del farmaco. Si consiglia di iniziare il trattamento con ½-1 compressa al dì, preferibilmente la sera; tale posologia si è dimostrata efficace nella maggior parte dei pazienti trattati. In caso di risposta insufficiente, aumentare gradualmente il dosaggio fino a 3 compresse al dì.
CATAPRESAN 300 microgrammi compresse
Nelle forme di ipertensione arteriosa severa, come terapia di attacco, si ricorrerà invece al Catapresan 300 microgrammi compresse, somministrando in media 1 compressa 2-3 volte al dì. In casi estremamente resistenti si possono impiegare dosi più elevate, da somministrarsi comunque sotto controllo medico e nell'ambito di un reparto ospedaliero.
CATAPRESAN 150 microgrammi/ml soluzione iniettabile
Nelle crisi ipertensive e nei pazienti ospedalizzati si può ricorrere a Catapresan 150 microgrammi/ml soluzione iniettabile.
La somministrazione per via sottocutanea o i.m. di Catapresan 150 microgrammi/ml soluzione iniettabile deve essere effettuata ponendo il paziente in posizione supina onde evitare occasionali fenomeni ortostatici.
L'iniezione può essere praticata per via sottocutanea, intramuscolare o endovenosa lenta (1 fiala diluita in almeno 10 ml di soluzione salina fisiologica, durata dell'iniezione 10 minuti). Per l'infusione e.v. si consiglia una dose di 0,2 microgrammi/kg/min. La velocità di infusione non deve superare i 0,5 microgrammi/kg/min per evitare aumenti pressori transitori. Per infusione non deve essere superata la dose di 150 microgrammi.
Se necessario, le fiale possono essere somministrate per via parenterale 4 volte al giorno.
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di soluzione salina fisiologica.
Insufficienza renale
La dose deve essere corretta:
- in funzione della risposta individuale all'antiipertensivo, che può essere molto variabile nei pazienti affetti da insufficienza renale;
- in funzione del grado di compromissione renale.
È necessario un attento monitoraggio. Poiché solo una minima frazione di clonidina viene eliminata mediante l'emodialisi routinaria, non vi è alcuna necessità di somministrare ulteriormente il farmaco dopo la dialisi.
Popolazione pediatrica
L'evidenza a supporto dell'uso di clonidina in bambini ed adolescenti di età inferiore a 18 anni è insufficiente.
L'uso di clonidina non è pertanto raccomandato nei soggetti pediatrici al di sotto dei 18 anni di età.
Istruzioni per l'uso e la manipolazione:
Fiale a prerottura. Non occorre la limetta.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Catapresan
La clonidina è caratterizzata da un ampio spettro terapeutico. L'intossicazione da clonidina si manifesta con una generale depressione del simpatico, che comprende costrizione della pupilla, letargia, bradicardia, ipotensione, ipotermia, sonnolenza fino al coma, depressione respiratoria tendente all'apnea. Può inoltre manifestarsi ipertensione paradossa in seguito alla stimolazione dei recettori periferici α1.
Trattamento:
Il trattamento d'emergenza consiste nella lavanda gastrica e nella somministrazione di farmaci analettici e/o vasopressori.
In caso di ingestione/assunzione accidentale di una dose eccessiva di Catapresan avvertite immediatamente il medico o rivolgetevi al più vicino ospedale.
Se si ha qualsiasi dubbio sull'uso di Catapresan, rivolgetevi al medico o al farmacista.
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Catapresan
Come tutti i medicinali Catapresan può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
La maggior parte degli effetti indesiderati sono lievi e tendono a diminuire nel corso della terapia.
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie:
Molto comune ≥ 1/10
Comune ≥ 1/100 < 1/10
Non comune ≥ 1/1.000 < 1/100
Raro ≥ 1/10.000 < 1/1.000
Molto raro < 1/10.000
Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Patologie endocrine:
Raro: Ginecomastia
Disturbi psichiatrici:
Comune: Depressione, disturbi del sonno
Non comune: Percezione delirante, allucinazioni, incubi
Non nota: Stato confusionale, riduzione della libido
Patologie del sistema nervoso:
Molto comune: Vertigini, sedazione
Comune: Cefalea
Non comune: Parestesia
Patologie dell'occhio:
Raro: Riduzione del flusso lacrimale
Non nota: Disturbi dell'accomodazione
Non comune: Bradicardia sinusale
Raro: Blocco atrio-ventricolare
Non nota: Bradiaritmie
Patologie vascolari:
Molto comune: Ipotensione ortostatica
Non comune: Sindrome di Raynaud
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Raro: Secchezza della mucosa nasale
Patologie gastrointestinali:
Molto comune: Secchezza delle fauci
Comune: Stipsi, nausea, dolore alle ghiandole salivari, vomito
Raro: Pseudo-ostruzioni del grande intestino
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: Prurito, rash, orticaria
Raro: Alopecia
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:
Comune: Disfunzione erettile
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Comune: Stanchezza
Non comune: Malessere
Raro: Aumento della glicemia
Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista.
Scadenza e Conservazione
Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.
Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
COMPOSIZIONE
CATAPRESAN 150 microgrammi compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: clonidina cloridrato 150 microgrammi
Eccipienti: amido di mais, calcio fosfato dibasico, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, amido solubile, povidone, acido stearico
CATAPRESAN 300 microgrammi compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: clonidina cloridrato 300 microgrammi
Eccipienti: amido di mais, calcio fosfato dibasico, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, amido solubile, povidone, acido stearico
CATAPRESAN 150 microgrammi/ml soluzione iniettabile
Una fiala contiene:
Principio attivo: clonidina cloridrato 150 microgrammi
Eccipienti: sodio cloruro, acido cloridrico 1 N c.a., acqua per preparazioni iniettabili
FORMA FARMACEUTICA
Compresse:
150 microgrammi - 30 compresse
300 microgrammi - 30 compresse
Soluzione iniettabile per uso sottocutaneo, intramuscolare ed endovenoso lento:
150 microgrammi / ml - 5 fiale da 1 ml
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
CATAPRESAN 150 - 300 MCG COMPRESSE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
CATAPRESAN 150 mcg compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: clonidina cloridrato 150 mcg .
Eccipienti: lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
CATAPRESAN 300 mcg compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: clonidina cloridrato 300 mcg .
Eccipienti: lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Compresse
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Tutte le forme di ipertensione arteriosa.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Il trattamento dell'ipertensione richiede una costante supervisione da parte del medico.
La dose di Catapresan deve essere individuata in funzione della risposta pressoria del singolo paziente.
CATAPRESAN 150 mcg compresse
Indicato nell'ipertensione arteriosa lieve e moderata e, in particolare, nel trattamento dei pazienti anziani, che risultano più sensibili all'azione del farmaco.
Si consiglia di iniziare il trattamento con ½-1 compressa al dì, preferibilmente la sera; tale posologia si è dimostrata efficace nella maggior parte dei pazienti trattati.
In caso di risposta insufficiente, aumentare gradualmente il dosaggio fino a 3 compresse al dì.
CATAPRESAN 300 mcg compresse
Nelle forme di ipertensione arteriosa severa, come terapia di attacco, si ricorrerà invece al Catapresan 300, somministrando in media 1 compressa 2-3 volte al dì.
In casi estremamente resistenti si possono impiegare dosi più elevate, da somministrarsi comunque sotto controllo medico e nell'ambito di un reparto ospedaliero.
La dose deve essere corretta:
• in funzione della risposta individuale all'antiipertensivo, che può essere molto variabile nei pazienti affetti da insufficienza renale;
• in funzione del grado di compromissione renale.
È necessario un attento monitoraggio. Poiché solo una minima frazione di clonidina viene eliminata mediante l'emodialisi routinaria, non vi è alcuna necessità di somministrare ulteriormente il farmaco dopo la dialisi.
Popolazione pediatrica
L'evidenza a supporto dell'uso di clonidina in bambini ed adolescenti di età inferiore a 18 anni è insufficiente. L'uso di clonidina non è pertanto raccomandato nei soggetti pediatrici al di sotto dei 18 anni di età.
04.3 Controindicazioni
Catapresan non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilità accertata al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e a pazienti con bradiaritmia grave causata o da malattia del nodo del seno o da blocco atrio-ventricolare di 2° o 3° grado.
L'uso del medicinale è controindicato in caso di rare condizioni ereditarie che possono essere incompatibili con uno degli eccipienti del prodotto (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e Precauzioni d'impiego").
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
Catapresan deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da insufficienza coronarica di grado severo, insufficienza renale cronica, malattie cerebrovascolari, infarto miocardico recente e bradiaritmia lieve o moderata, stipsi. La somministrazione in pazienti affetti da polineuropatia, malattia di Raynaud ed altre affezioni di tipo ostruttivo del circolo periferico va effettuata con estrema cautela; analoghe precauzioni andranno osservate in pazienti depressi o che abbiano sofferto di disturbi depressivi, essendo stati segnalati casi di insorgenza o accentuazione di tali disturbi durante il trattamento con clonidina (vedi par.4.8).
Catapresan non è efficace nell'ipertensione da feocromocitoma.
La clonidina, il principio attivo di Catapresan e i suoi metaboliti sono ampiamente escreti per via renale. In caso di insufficienza renale è necessario un aggiustamento posologico particolarmente attento (vedere paragrafo 4.2 "Posologia e modo di somministrazione").
Il trattamento con Catapresan, come con altri farmaci antiipertensivi, deve essere monitorato con particolare attenzione in pazienti con scompenso cardiaco o malattie coronariche gravi.
Durante la prima settimana del trattamento, l'azione ipotensiva del Catapresan può accompagnarsi ad un effetto sedativo. La sedazione di regola si attenua durante la prosecuzione della terapia. In caso di necessità si deve procedere ad una riduzione della posologia sotto controllo medico.
I pazienti devono essere informati che clonidina può potenziare l'azione di altri deprimenti del SNC, come agonisti oppiacei, analgesici, barbiturici, sedativi, anestetici o alcool.
L'eventuale sospensione del trattamento deve avvenire esclusivamente sotto controllo medico e gradualmente con dosi a scalare, nell'arco di alcuni giorni, onde evitare un conseguente brusco aumento dei valori pressori con la classica sintomatologia (agitazione, palpitazioni, nervosismo, tremore, cefalea, nausea ecc.). Si devono pertanto avvertire i pazienti di non sospendere la terapia senza aver prima consultato il medico curante.
Qualora si voglia interrompere la terapia, il medico deve ridurre progressivamente la dose nell'arco di 2-4 giorni. Un aumento eccessivo della pressione sanguigna a seguito dell'interruzione del trattamento con Catapresan può essere revertito dalla somministrazione endovenosa di fentolamina o tolazolina (vedere paragrafo 4.5 "Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione"). Se è necessario interrompere un concomitante trattamento a lungo termine con β-bloccanti, è opportuno sospendere il β-bloccante diversi giorni prima della graduale sospensione della clonidina.
In pazienti che hanno manifestato reazioni cutanee locali al Catapresan cerotto transdermico, il passaggio alla terapia orale con clonidina può comportare l'insorgenza di rash diffuso.
I pazienti che utilizzano lenti a contatto devono essere informati che il trattamento con Catapresan può ridurre la lacrimazione degli occhi.
L'uso e la sicurezza d'impiego della clonidina nei bambini e negli adolescenti ha trovato scarso riscontro negli studi controllati, randomizzati; pertanto l'uso in questa popolazione di pazienti non può essere raccomandato (vedere par. 4.2).
In particolare sono state osservate gravi reazioni avverse, compresa morte, quando la clonidina è stata utilizzata "off-label" in associazione a metilfenidato nei bambini con ADHD (sindrome da deficit di attenzione ed iperattività). Pertanto, l'impiego di clonidina in tale associazione non è raccomandato.
Le compresse di Catapresan contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
La riduzione nella pressione arteriosa indotta dalla clonidina può essere potenziata dalla somministrazione concomitante di altri farmaci ipotensivi. Ciò può essere sfruttato dal punto di vista terapeutico somministrando altri tipi di antiipertensivi come diuretici, vasodilatatori, β-bloccanti, calcio-antagonisti ed ACE-inibitori, ma non α1-bloccanti.
I farmaci che inducono un aumento della pressione o una ritenzione idrica e di ioni sodio, come gli antinfiammatori non steroidei, possono ridurre l'efficacia della clonidina.
Le sostanze con attività α2-bloccante, come la fentolamina o la tolazolina, possono inibire gli effetti della clonidina mediati dai recettori α2 in modo proporzionale alla dose.
La somministrazione concomitante di sostanze con attività cronotropa o dromotropa negativa come i β-bloccanti o i glicosidi della digitale possono causare o potenziare i disturbi del ritmo nelle bradicardie. Non è da escludersi che la somministrazione concomitante di un β-bloccante possa causare o potenziare le disfunzioni vascolari periferiche.
La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici o neurolettici con attività -bloccante può ridurre o annullare l'effetto antiipertensivo della clonidina e provocare o aggravare i fenomeni di alterazione della regolazione ortostatica.
L'osservazione di pazienti in stato di delirio da alcol mostra che la somministrazione endovenosa di dosi elevate di clonidina può aumentare il potenziale aritmogeno (prolungamento del tratto QT dell'ECG e fibrillazione ventricolare) di elevate dosi di aloperidolo per via endovenosa. Non sono state stabilite relazione causale e rilevanza del trattamento antiipertensivo.
Gli effetti depressivi sul S.N.C. di farmaci, come pure di alcoolici, possono risultare potenziati dalla somministrazione contemporanea di clonidina.
04.6 Gravidanza ed allattamento
Gravidanza
I dati relativi all'uso di clonidina in donne in gravidanza sono in numero limitato.
Durante la gravidanza, Catapresan, come ogni farmaco, va somministrato solo nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico. Si raccomanda un attento monitoraggio della madre e del bambino.
La clonidina attraversa la barriera placentare e può ridurre il ritmo cardiaco del feto. Non vi sono dati sufficienti riguardanti l'effetto a lungo termine dell'esposizione prenatale al farmaco.
Durante la gravidanza le forme orali di clonidina sono da preferirsi.
La somministrazione endovenosa di clonidina deve essere evitata.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza").
Dopo il parto può verificarsi un transitorio aumento nella pressione arteriosa del neonato.
Allattamento
Clonidina viene escreta nel latte materno. Tuttavia, esistono informazioni insufficienti relative agli effetti di clonidina sui neonati. L'uso di Catapresan non è quindi raccomandato durante l'allattamento.
Fertilità
Non sono stati condotti studi clinici sull'effetto di clonidina sulla fertilità umana. Gli studi con clonidina sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sull'indice di fertilità (vedere paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza").
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare ed usare macchinari.
I pazienti devono essere comunque avvisati della possibile insorgenza di effetti indesiderati quali vertigini, sedazione e disturbi dell'accomodazione durante il trattamento con Catapresan. Deve essere quindi raccomandata cautela durante la guida di veicoli o l'utilizzo di macchinari. Se i pazienti manifestano gli effetti indesiderati sopra menzionati devono evitare attività potenzialmente pericolose come guidare o utilizzare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
La maggior parte degli effetti indesiderati sono lievi e tendono a diminuire nel corso della terapia.
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie:
Molto comune ≥ 1/10
Comune ≥ 1/100
Non comune ≥ 1/1.000
Raro ≥ 1/10.000
Molto raro
Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Patologie endocrine:
Raro: ginecomastia.
Disturbi psichiatrici:
Comune: depressione, disturbi del sonno.
Non comune: percezione delirante, allucinazioni, incubi.
Non nota: stato confusionale, riduzione della libido.
Patologie del sistema nervoso:
Molto comune: vertigini, sedazione.
Comune: cefalea.
Non comune: parestesia.
Patologie dell'occhio:
Raro: riduzione del flusso lacrimale.
Non nota: disturbi dell'accomodazione.
Non comune: bradicardia sinusale.
Raro: blocco atrio-ventricolare.
Non nota: bradiaritmie.
Patologie vascolari:
Molto comune: ipotensione ortostatica.
Non comune: sindrome di Raynaud.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Raro: secchezza della mucosa nasale.
Patologie gastrointestinali:
Molto comune: secchezza delle fauci.
Comune: stipsi, nausea, dolore alle ghiandole salivari, vomito.
Raro: pseudo-ostruzioni del grande intestino.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune: prurito, rash, orticaria.
Raro: alopecia.
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella:
Comune: disfunzione erettile.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Comune: stanchezza.
Non comune: malessere.
Raro: aumento della glicemia.
04.9 Sovradosaggio
La clonidina è caratterizzata da un ampio spettro terapeutico. L'intossicazione da clonidina si manifesta con una generale depressione del simpatico, che comprende costrizione della pupilla, letargia, bradicardia, ipotensione, ipotermia, sonnolenza fino al coma, depressione respiratoria tendente all'apnea. Può inoltre manifestarsi ipertensione paradossa in seguito alla stimolazione dei recettori periferici α1.
Trattamento:
Il trattamento d'emergenza consiste nella lavanda gastrica e nella somministrazione di farmaci analettici e/o vasopressori.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antiipertensivi. Agonisti dei recettori dell'imidazolina.
Codice ATC: C02AC01.
L'azione della clonidina cloridrato si esplica prevalentemente a livello del sistema nervoso centrale, determinando una riduzione del tono simpatico e delle resistenze periferiche e renali, del ritmo cardiaco e della pressione. Il flusso plasmatico renale e la velocità di filtrazione glomerulare rimangono essenzialmente invariati. I normali riflessi posturali non vengono alterati, quindi i fenomeni ortostatici sono lievi e poco frequenti.
Durante la terapia a lungo termine, la gettata cardiaca tende a riportarsi sui valori standard, mentre le resistenze periferiche rimangono ridotte. Nella maggior parte dei pazienti è stata osservata una diminuzione della frequenza cardiaca, ma il farmaco non altera la normale risposta emodinamica allo sforzo.
L'efficacia di clonidina nel trattamento dell'ipertensione è stata valutata in 5 studi clinici su popolazione pediatrica.
I dati di efficacia confermano le proprietà di clonidina nel ridurre la pressione sanguigna sistolica e diastolica.
Tuttavia, a causa della limitatezza dei dati e di carenze metodologiche, non possono essere tratte conclusioni definitive sull'uso di clonidina in bambini ipertesi.
L'efficacia di clonidina è stata inoltre valutata in alcuni studi clinici in pazienti pediatrici affetti da ADHD, sindrome di Tourette e balbuzie. L'efficacia di clonidina in queste situazioni non è stata dimostrata.
Clonidina non si è dimostrata efficace in due studi clinici pediatrici di ridotte dimensioni nel trattamento dell'emicrania.
Negli studi clinici pediatrici gli effetti indesiderati più frequenti sono stati sonnolenza, secchezza delle fauci, cefalea, capogiri ed insonnia. Tali effetti indesiderati possono avere un impatto serio sulle attività quotidiane dei bambini.
Complessivamente, non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia di clonidina in bambini ed adolescenti (vedere paragrafo 4.2).
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento e distribuzione
La farmacocinetica della clonidina è proporzionale alla dose nel range 75-300 mcg . La clonidina, somministrata per via orale, è ben assorbita e presenta un effetto di primo passaggio minore. Il picco della concentrazione plasmatica è raggiunto dopo 1-3 ore dalla somministrazione orale.
La clonidina viene rapidamente ed estesamente distribuita ai tessuti ed attraversa sia la barriera emato-encefalica che la placenta. Il legame alle proteine plasmatiche è del 30-40%. La clonidina è escreta nel latte materno. Tuttavia le informazioni riguardanti gli effetti sui neonati sono insufficienti.
Metabolismo ed eliminazione
L'emivita terminale di eliminazione della clonidina è risultata compresa tra 6 e 20 ore. Può essere prolungata fino a 41 ore in pazienti con gravi disfunzioni renali. Circa il 70% della dose somministrata viene escreta nelle urine, principalmente in forma immodificata (40-60% della dose). Il metabolita principale (p-idrossiclonidina) è farmacologicamente inattivo. Circa il 20% del totale somministrato viene escreto con le feci.
La farmacocinetica di clonidina non è influenzata né dal sesso né dalla razza del paziente.
L'effetto antiipertensivo viene raggiunto a concentrazioni plasmatiche comprese tra 0,2 e meno di 2,0 ng/ml in pazienti con normale funzionalità renale. L'effetto ipotensivo è attenuato o diminuito a concentrazioni plasmatiche superiori a 2,0 ng/ml.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Sono stati condotti studi di tossicità a dosi singole con clonidina in differenti specie animali mediante somministrazione orale e parenterale, ottenendo valori orali di DL50 approssimativamente pari a 70 mg/kg (topo), 70 mg/kg (ratto), > 15 mg/kg (cane), e 150 mg/kg (scimmia). Per via sottocutanea sono stati ottenuti i seguenti valori di DL50: > 3 mg/kg nel cane e 153 mg/kg nel ratto. In seguito a somministrazione endovenosa la dose letale è risultata compresa nel range di 6 mg/kg (cane) e
Segni di tossicità trans-specie a seguito dell'esposizione a clonidina sono stati esoftalmo, atassia e tremore indipendentemente dalla via di somministrazione. A dosi letali si manifestano convulsioni tonico-cloniche. Inoltre sono stati osservati eccitamento ed aggressività alternate a sedazione (topo, ratto, cane), salivazione e tachipnea (cane), ipotermia ed apatia (scimmia).
Negli studi di tossicità a dose orale ripetuta della durata di 18 mesi, la clonidina è risultata ben tollerata in dosi orali di 0,1 mg/kg (ratto), 0,03 mg/kg (cane) e 1,5 mg/kg (scimmia). In uno studio a 13 settimane nel ratto, il livello che non ha comportato effetti tossici (NOAEL), in seguito a somministrazione sottocutanea, è risultato di 0,05 mg/kg.
Per somministrazione endovenosa, conigli e cani hanno tollerato 0,01 mg/kg/die per 5 e 4 settimane rispettivamente. Dosi più elevate causano iperattività, aggressività, riduzione nell'assunzione di cibo e nell'aumento di peso (ratto), sedazione (coniglio) o cardio- ed epato-megalia con aumento del tasso plasmatico di GPT, fosfatasi alcalina e di -globuline e necrosi focali del fegato (cane).
Non è stato evidenziato alcun potenziale teratogeno in seguito alla somministrazione di 2,0 mg/kg p.o. nel topo e nel ratto, di 0,09 mg/kg p.o. nel coniglio, di 0,015 mg/kg s.c. nel ratto e di 0,15 mg/kg e.v. nel coniglio.
Nel ratto è stato osservato un aumento della velocità di riassorbimento a dosi orali > 0,015 mg/kg/die, comunque dipendente dalla durata della somministrazione.
La fertilità nel ratto non viene compromessa fino a dosi orali di 0,15 mg/kg. Dosi fino a 0,075 mg/kg non influenzano lo sviluppo peri- e post-natale dei piccoli.
Nel test di Ames e nel test del micronucleo nel topo non è emerso alcun potenziale mutageno. In uno studio di carcinogenesi sul ratto la clonidina non è risultata cancerogena.
In seguito a somministrazione endovenosa ed intrarteriosa nella cavia e nel coniglio non è stata riscontrata alcuna tendenza a causare irritazione locale o sensibilizzazione.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Amido di mais, calcio fosfato dibasico, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, amido solubile, povidone, acido stearico.
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
CATAPRESAN 150 mcg compresse - 3 anni.
CATAPRESAN 300 mcg compresse - 5 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
CATAPRESAN 150 mcg compresse - Blister bianco opaco in PVC/PVDC/Alu
CATAPRESAN 300 mcg compresse - Blister bianco opaco in PVC/Alu
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Nesuna istruzione particolare.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Boehringer Ingelheim Italia S.p.A.
Via Lorenzini 8, 20139 Milano
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
CATAPRESAN 150 mcg compresse - 30 compresse A.I.C. n. 021502012
CATAPRESAN 300 mcg compresse - 30 compresse A.I.C. n. 021502024
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
CATAPRESAN 150 mcg compresse
Prima autorizzazione: 26.9.1969
Rinnovo dell'autorizzazione: 01.06.2010
CATAPRESAN 300 mcg compresse
Prima autorizzazione: 16.02.1973
Rinnovo dell'autorizzazione: 01.06.2010
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Determinazione AIFA del 18 luglio 2013