8 domande da fare al personal trainer quando ti alleni

- Introduzione
- 1. Sto lavorando correttamente?
- 2. In che modo questo mi aiuterà?
- 3. Quando vedrò i risultati?
- 4. Come posso adattare l'allenamento quando sono lontano?
- 5. Quali sono i vantaggi a lungo termine di questo lavoro?
- 6. Quali sono i modi alternativi in cui posso lavorare su questo stesso muscolo?
- 7. Cosa posso fare da solo?
Introduzione
Quando si assume un personal trainer, che sia per un paio di sessioni o per un allenamento a lungo termine, sicuramente si vuole ottenere il massimo dal proprio tempo e dai propri soldi. I risultati dipendono certamente dalla professionalità, preparazione ed esperienza dell'allenatore, che dovrebbe essere in grado di identificare le attività e gli esercizi migliori per ogni singolo cliente. Tuttavia, il ruolo più importante spetta alla persona, che dovrebbe avere la giusta motivazione e mettere in campo il giusto impegno. È fondamentale anche che rivolga al trainer le domande giuste: in questo modo, infatti, renderà anche più proficue le sue sessioni di training. Ecco otto domande utili da fare al proprio allenatore.
1. Sto lavorando correttamente?
Il personal trainer dovrebbe essere in grado di individuare eventuali posizioni e movimenti errati. Se non si è certi di stare eseguendo correttamente un esercizio, quindi, sarebbe buona norma chiedere un suo parere. "Mi sto muovendo nel modo giusto?", "Va bene se faccio così?", "È corretta la mia posizione?": sono tutte domande utili. L'allenatore può così correggere eventuali errori che potrebbero procurare lesioni e/o indolenzimenti muscolari. Per esempio, quando si esegue il curl per i bicipiti, il personal trainer dovrebbe controllare che la spalla non venga spinta avanti e indietro o che la schiena non venga forzata. Troppe volte i clienti sono timidi e hanno timore di chiedere al personal trainer se si trovano nella posizione corretta, ma gli allenatori servono anche per questo.
2. In che modo questo mi aiuterà?
Un programma completo ed equilibrato di esercizi dovrebbe aiutare la persona a sentirsi meglio e anche a svolgere le sue attività quotidiane più facilmente. Tuttavia, se la persona non capisce l'utilità pratica di certi movimenti dovrebbe chiedere spiegazioni al personal trainer. Certi allenamenti potrebbero coinvolgere muscoli che nemmeno si sapeva di avere o farli lavorare in un modo diverso da tutti quelli conosciuti. "Se chiedi di più su quello che stai facendo, diventerai più istruito e realizzerai davvero quanto ti sta aiutando" dice l'istruttore di fitness Sam Karl. Con il tempo, attività come sollevare una valigetta, portare la spesa o camminare da un ufficio all'altro diventeranno meno faticose. L'esercizio, lo stretching e il lavoro sulla flessibilità e la forza complessive miglioreranno anche i piccoli disagi come il mal di schiena.
3. Quando vedrò i risultati?
Prima di vedere i risultati potrebbe passare un po' di tempo. Ci sono molte variabili che possono fare la differenza: il proprio grado di allenamento e la complessità del proprio obiettivo; i chili che si vogliono eventualmente perdere; la base da cui si parte; l'eventuale presenza di problemi di stabilità o di altro tipo; e così via. Per questo, è fondamentale parlare in maniera sincera con il proprio personal trainer, fornendogli il maggior numero possibile di dettagli. Una volta data una risposta a tutte queste domande, l'allenatore potrà fissare degli obiettivi di tempo realistici. In questo modo non nasceranno malintesi con il trainer e la relazione sarà basata sulla totale trasparenza.
4. Come posso adattare l'allenamento quando sono lontano?
Si tratta di una domanda particolarmente interessante, dal momento che nessuno vuole rischiare di perdere la forma fisica e i risultati raggiunti se è costretto a interrompere l'allenamento per qualche tempo (magari per una vacanza o un viaggio di lavoro). Il personal trainer suggerirà quali esercizi continuare a fare e come aggiustare l'allenamento per non rischiare di vanificare il lavoro fatto fino a quel momento. Per esempio, potrebbe consigliare di fare squat, affondi e step-up quando non si può utilizzare la macchina leg-press.
5. Quali sono i vantaggi a lungo termine di questo lavoro?
È capitato a molti di sforzarsi di perdere peso e rimettersi in forma in vista di un evento importante, come un matrimonio o una vacanza. Sicuramente avere un obiettivo importante a breve termine rappresenta una grande motivazione temporanea, ma cosa succede dopo aver "tagliato il traguardo"? Meglio chiedere al personal trainer di illustrare quali sono i benefici a lungo termine dell'allenamento, così da essere spronati a continuarlo negli anni. L'allenatore, per esempio, potrebbe spiegare che l'attività fisica aiuta a proteggere da molte malattie, a migliorare l'umore, a innalzare il livello energetico, ad alleviare lo stress e ad aumentare l'autostima, fornendo il giusto stimolo per non mollare.
6. Quali sono i modi alternativi in cui posso lavorare su questo stesso muscolo?
Se non si ama un particolare esercizio, non avere paura di dirlo al personal trainer. L'allenatore potrebbe aiutare la persona a guardare il movimento con occhi diversi e ad apprezzarne i benefici, guidarla meglio oppure potrebbe semplicemente proporre delle alternative. È bene anche far presente quando l'allenamento sta diventando un po' ripetitivo e noioso. A volte, bastano piccoli accorgimenti per "ravvivarlo". Per esempio, il personal trainer potrebbe suggerire di scolpire i muscoli da angolazioni diverse, magari facendo degli affondi di lato o in diagonale invece che avanti o indietro, oppure di usare una panca inclinata: in questo modo si otterranno anche benefici diversi.
Anche l'uso della palla di stabilità per un allenamento completo può essere una valida alternativa.
7. Cosa posso fare da solo?
Allenarsi con un personal trainer non permette solo di apprendere i movimenti corretti, ma è anche estremamente motivante. Tuttavia, se poi non si fa nulla in autonomia, non sarà sufficiente per vedere i risultati sperati. "Spesso i clienti pensano che sia sufficiente dedicare da una a tre ore alla settimana con il trainer, ma non lo è. Non possono andare a casa, sedersi sul divano e mangiare quello che vogliono. Devono mangiare meglio e muoversi di più" spiega il personal trainer Mark Nutting. L'allenatore può dare diversi suggerimenti, per esempio stendere un allenamento cardio e di forza aggiuntivo, fornire consigli alimentari e di altro tipo.