Rabbia (Malattia)
Ultima modifica 12.04.2021
INDICE
  1. Cos'è la Rabbia?
  2. Virus della Rabbia
  3. Contagio
  4. Diffusione della Rabbia
  5. Come si sviluppa la Rabbia

Cos'è la Rabbia?

La rabbia è una zoonosi ad alta letalità (ovvero i soggetti colpiti spesso muoiono) provocata da un virus.

Come tutte le zoonosi, la rabbia si può trasmettere dagli animali all'uomo.

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Quando compaiono i sintomi della rabbia ormai il soggetto colpito (uomo/animale) è destinato a perire, in quanto i danni provocati dal patogeno sono irreversibili.

La rabbia colpisce praticamente tutti i vertebrati omeotermi ("a sangue caldo"), anche se generalmente sono gli animali con un apparato dentario ben sviluppato (cani, volpi) ad essere più a rischio, in quanto la malattia si trasmette principalmente attraverso il morso.

Virus della Rabbia

Lyssavirus: Rabies virus

Il virus che provoca la rabbia è un virus a RNA, che fa parte dell'ordine dei Mononegavirales; appartiene alla famiglia dei Rhabdoviridae e al genere Lyssavirus. Di questo, si riconoscono 7 genotipi (distinti in base al sequenziamento genico) e 4 sierotipi.

Il sierotipo più diffuso in Europa è il tipo 1 (detto Rabies virus genotipo 1), che colpisce sia carnivori domestici, che selvatici.

Il virus responsabile della rabbia resiste poco al di fuori dall'ospite (animale colpito); infatti, risulta essere sensibile a diversi solventi, ai detergenti dei lipidi e ai raggi solari. Inoltre, ci sono diversi disinfettanti che possono inattivarlo, tra cui i sali quaternari d'ammonio, iodofori al 7% e saponi all'1%; questi prodotti si possono applicare direttamente anche sulle ferite come primo intervento dopo un morso di un animale sospetto.

Contagio

Come viene trasmessa la Rabbia?

La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il morso dell'animale infetto a quello sano, in quanto il patogeno si localizza nelle ghiandole salivari, quindi viene eliminato con la saliva.

Altre modalità di trasmissione della malattia (anche se rare) possono essere rappresentate dal contagio mediante aerosol (possibile in ambienti chiusi e con alta concentrazione del virus), o attraverso la via orale (in questo caso sono necessarie delle microlesioni nella bocca in quanto il virus, se giunge nello stomaco, viene inattivato dal pH acido).

Diffusione della Rabbia

La Rabbia è considerata una malattia a diffusione mondiale. Risulta assente ai poli ed in Paesi come Regno Unito, Finlandia, Svezia, Grecia, Norvegia, Svizzera, Danimarca, Spagna, Portogallo e Italia (anche se nel Veneto, Friuli e Trentino sono stati trovati, recentemente, alcuni casi di Rabbia).
Potenzialmente il virus può colpire tutti gli animali a sangue caldo (mammiferi e uccelli), ma, a seconda della specie animale coinvolta, vengono distinti due diversi cicli epidemiologici (di diffusione) della Rabbia: ciclo urbano e ciclo silvestre.

  • Il ciclo urbano si identifica tra gli animali domestici (quali gatto, ma in particolar modo il cane) e trova nel fenomeno del randagismo (cani che vivono in strada e spesso vengono in contatto anche con animali selvatici) la principale fonte di conservazione e trasmissione del virus.
  • Il ciclo silvestre, invece, vede coinvolte nella trasmissione del virus diverse specie animali, a seconda dell'area geografica interessata: in Europa abbiamo principalmente la volpe (seguono roditori e pipistrelli), che mantiene attivo il ciclo della Rabbia silvestre perché trasmette il virus prima che compaiano i sintomi, in quanto la malattia ha un lungo periodo d'incubazione (periodo che intercorre tra il contagio e la comparsa dei sintomi); la volpe, inoltre, è abituata a compiere ampi spostamenti.

La mangusta rappresenta l'unica riserva di Rabbia nell'area dei Caraibi.

In Russia e Medio Oriente, il serbatoio è rappresentato dal lupo, negli USA dal coyote, in Centro/Nord e Sud America dai pipistrelli; in Africa, infine, l'animale serbatoio della Rabbia è lo sciacallo.

Come si sviluppa la Rabbia

Si è già accennato al fatto che, a parte la rara possibilità d'infezione attraverso la via inalatoria o per ingestione, la morsicatura rappresenta il mezzo di trasmissione della Rabbia di gran lunga più frequente. L'animale infetto, tramite il morso, trasferisce con la saliva il virus all'animale sano.

Generalmente, il punto di penetrazione del virus (corrispondente al punto in cui si viene morsi) è un arto, o comunque una zona ricca di muscoli dove c'è, per breve tempo, un'iniziale replicazione del patogeno.

Successivamente, il virus della Rabbia migra per via meccanica, attraverso le strutture che innervano il muscolo colpito (i prolungamenti dei neuroni che nel loro insieme formano il nervo), per raggiungere il midollo spinale. Da qui, dopo essersi ulteriormente replicato, raggiunge l'encefalo. Questa fase dell'infezione è definita migrazione centripeta del virus, perché dalla periferia (punto di penetrazione), si porta a livello centrale (cervello).

A questo punto inizia la cosiddetta migrazione centrifuga: ovvero il virus della Rabbia, che si è localizzato nell'encefalo, tramite il nervo che termina sulle ghiandole salivari, le raggiunge, replicandosi massivamente. Giunti a questa fase, l'animale, anche se non mostra sintomi evidenti, può già eliminare il virus della Rabbia con la saliva.

Per concludere, il virus si diffonde poi a tutto il sistema nervoso centrale, determinando fenomeni paralitici che porteranno a morte per asfissia (impedimento delle normali funzioni respiratorie), conseguente a paralisi respiratoria.

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