La Scoliosi quale atteggiamento naturale - Scoliosi idiopatica: vecchi e nuovi concetti, caso clinico
A cura del Dott. Giovanni Chetta
Miti da sfatare sulla scoliosi (idiopatica)
In base a quanto descritto fin'ora diviene possibile contraddire varie ipotesi comunemente espresse riguardo la scoliosi idiopatica senza però che abbiano mai avuto un vero fondamento scientifico su cui basarsi.
- Dopo una certa èta non si può (o non si deve) più modificare la scoliosi (e la postura) . Siamo una "funzione strutturante", neuro-biomeccanicamente oscillante vorticosamente, in equilibrio dinamico, tra tessuto connettivo e muscoli. L'osso è un tessuto connettivo malleabile (esso è in continuo lento rimaneggiamento in base agli stimoli meccanici e chimico-fisici che riceve). La postura statica in realtà non esiste, le cerniere articolari e le tensioni miofasciali si modificano istante per istante; margini di miglioramento posturali e della situazione rachidea sono in realtà sempre ottenibili (così come i peggioramenti).
- Oltre un certo grado di scoliosi, il corsetto rigido è indispensabile. La non corretta funzionalità delle rotazioni sul piano trasverso ostacola in maniera rilevante il raggiungimento dell'obiettivo istintivo più importante e fisiologico dell'uomo: il moto specifico di massima resa. Prescindere dal considerare tale importanza in un processo riabilitativo risulta perlomeno poco funzionale. Occorre pertanto pensare a una nuova generazione di corsetti in grado sia di eseguire una correzione dell'allineamento rachideo sul piano frontale sia di consentire l'indispensabile libertà di movimento sul piano trasverso delle cerniere articolari.
- Col busto rigido è possibile compiere attività sportive . Il blocco delle rotazioni rachidee sul piano trasverso imposto dal busto rigido implica compensi di sovraccarico sulle cerniere libere dal "giogo" del busto (articolazioni del bacino e degli arti inferiori in modo particolare). Tale alterata funzionalità comporta una modica della distribuzione del carico gravitazionario con conseguente possibile modifica strutturale articolare (alterazione delle superfici articolari e dello stato capsulo-legamentoso) e miofasciale (retrazioni, fibrosi). Tale rischio diviene tanto più elevato quanto più intensa dal punto di vista del carico gravitazionario, impegnativa dal punto riguardo le abilità motorie richieste e duratura nel tempo, risulta l'attività fisica svolta con indosso il corsetto.
- Occorre eseguire esercizi di rinforzo della muscolatura paravertebrale ed evitare esercizi (e sport) che aumentino la mobilità vertebrale . La coordinazione motoria si dimostra in realtà più importante della struttura e della perfetta simmetria dei segmenti corporei. L'alterazione funzionale e quindi la sua rieducazione è determinante. Controllo (propriocezione) e corretto range di mobilità delle cerniere articolari ne rappresentano i parametri critici. L'obiettivo non deve essere bloccare, fissare ma normalizzare il sistema miofasciale-scheletrico e rieducare la propriocezione e la coordinazione motoria.
- Plantari e Bite non hanno alcuna influenza sulla scoliosi . Questo sarebbe plausibile se fossimo una struttura a compressione (come una colonna); in realtà sappiamo che non è così. Rappresentiamo infatti una struttura di tensegrità dove ogni parte risulta connessa col tutto dal livello microscopico a quello macroscopico (ciò che è fuori dalla cellula è importante quanto ciò che è dentro ed è da esso inscindibile). Piede e lingua rappresentano i più influenti conformatori organo-funzionali, il primo delle curve rachidee, il secondo delle ossa craniali. Il posizionamento nello spazio di piedi (unico punto di contatto col suolo) e testa (unità periferica più pesante e più distante dal suolo) li rende elementi strategici riguardo la collocazione di tutti i segmenti corporei in ortostatismo sia dal punto di vista meccanico sia neurologico (per l'importanza dei relativi propriocettori ed esterocettori). Ragioni queste già sufficienti per dover considerare appoggio podalico e appoggio occlusale in un'alterazione rachidea e della postura in genere. Ma ancor più ciò diviene indispensabile in una società "moderna" dove habitat e stili di vista contrastano (probabilmente troppo) con la natura.In simili situazioni di vita, l'utilizzo e lo sviluppo dell'ergonomia diviene sostanziale.
- Radiografie, scolosiometro e angolo di Cobb sono gli unici esami, strumenti e parametri per definire una scoliosi. Abbiamo visto che essi presentano in realtà grossi limiti e che oggi è possibile utilizzare in alternativa tecnologie e parametri diversi (quali la rasterstereografia e i relativi indici). I raggi X restano invece indispensabili per la valutazione strutturale vertebrale e ossea in generale.
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