Cinetica del tossico o tossicocinetica

Ultima modifica 20.12.2019

Lo xenobiotico, per esplicare la propria azione, deve entrare in contatto con il nostro organismo tramite ingestione, contatto o inalazione. Una volta entrato nell'organismo deve subire una serie di passaggi prima di arrivare al sito bersaglio.

Tossicocinetica

Nella figura sovrastante vengono riportati i passaggi che lo xenobiotico deve subire. Alla sinistra, in particolare, sono illustrati i vari passaggi che servono al tossico per esplicare la propria azione pericolosa all'interno del'organismo. Sulla parte destra, invece, vengono riportati i passaggi che vanno a contrastare l'attività pericolosa dello xenobiotico.

Gli xenobiotici sfruttano gli stessi meccanismi di distribuzione ed eliminazione applicati per i farmaci.

 

I processi elencati alla sinistra dell'immagine sono:

  1. ASSORBIMENTO
  1. ORALE (intossicazione da farmaci, avvelenamento, suicidi, impianti alimentari);
  2. INALATORIO (intossicazione da gas, fumo, crack, polveri sottili PM10);
  3. PERCUTANEA (insetticidi, gas nervini, liposolubilità del tossico, stato della cute, veicolo);
  1. DISTRIBUZIONE (il tossico viene distribuito con lo stesso metodo dei farmaci tenendo conto della permeabilità dei capillari, delle possibili barriere e al legame a proteine plasmatiche);
  2. RIASSORBIMENTO
  3. TOSSIFICAZIONE

I processi elencati alla destra sono:

  1. ELIMINAZIONE PRESISTEMICA (primo passaggio epatico);
  2. DISTRIBUZIONE FUORI DAL BERSAGLIO;
  3. ESCREZIONE (eliminazione tramite la via renale);
  4. DETOSSIFICAZIONE (Fase 1 associazione a gruppi funzionali e Fase 2 coniugazione per l'eliminazione del tossico)

Non è sempre detto che con il processo di eliminazione la molecola tossica venga neutralizzata; anzi, a volte la molecola che si va a formare con i processi di eliminazione è molto più pericolosa di quella di partenza. Un buon equilibrio tra i vari processi di sinistra e di destra determina la concentrazione effettiva di xenobiotico a livello del sito bersaglio.

La quantità iniziale di xenobiotico entrata a contatto con l'organismo non è la stessa che arriva al sito bersaglio, proprio perché la sostanza può prima subire diversi processi metabolici.

 


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