Ultima modifica 13.09.2018

I fitofarmaci sono delle sostanze di diversa origine che possono avere diversi effetti. Il loro target è distruggere, prevenire o ridurre l'invasione di patogeni nelle varie colture agricole.

I possibili patogeni delle colture agricole sono principalmente gli insetti, gli artropodi, le erbe infestanti o malerbe ed infine i funghi. In base al patogeno considerato, si utilizzano diversi prodotti fitosanitari, come gli insetticidi, gli erbicidi o diserbanti, i fungicidi, i battericidi, i nematodicidi, gli acaricidi, i rodenticidi ecc.

In tempi passati si utilizzavano dei prodotti fitosanitari che erano di origine vegetale/minerale come lo zolfo, il piretro e la nicotina. Dal 1884, con la scoperta del DDT, il campo fitosanitario venne rivoluzionato, perché alle sostanze naturali subentrarono delle sostanze di origine sintetica ben più efficaci e ben più selettive di quelle di origine naturale.

 

RISCHI DOVUTI AD ESPOSIZIONE AI FITOFARMACI

 

I rischi dei fitofarmaci sono essenzialmente due. Il primo è quello del bioaccumulo, visto che sono dei prodotti che vengono applicati sugli alimenti e nelle riserve idriche. Il secondo è quello della selettività dei prodotti fitosanitari, dato che alcun sono nocivi sia per l'agente eziologico che per l'uomo e l'ambiente.
L'esposizione a questi fitosanitari è soprattutto di tipo professionale, quindi tutti gli agricoltori che lavorano a contatto con questi agrofarmaci pericolosi devono adottare misure preventive. La somministrazione avviene principalmente per via cutanea, per inalazione ma anche per via orale. Visto che queste sostanze sono pericolose, il loro commercio ed utilizzo è regolato da una legge specifica. Tossicità dei fitofarmaciPer il commercio di un nuovo prodotto si devono eseguire delle prove di tossicità sull'animale, sull'uomo e sull'ambiente. Anche l'etichettatura del prodotto fitosanitario è regolamentata dalla legge; sull'etichetta deve comparire la concentrazione del principio attivo, lo spettro d'azione, la modalità di utilizzo ed i principali pericoli che si possono verificare nel maneggiare il prodotto. Da ricordare che non esiste un fitofarmaco che non sia dannoso per l'uomo, per l'animale e soprattutto per l'ambiente.

Alcune valutazioni che si tengono in considerazione per i fitofarmaci sono quelle ambientali e di tossicità. Per la valutazione ambientale si tiene conto l'immissione, la distribuzione, l'esposizione, gli effetti del prodotto e la risposta sull'ecosistema. Per la valutazione della tossicità si vanno a valutare i livelli massimi di residuo (LMR) contenuto nell'alimento e si stabilisce la ADI, cioè la dose ammissibile giornaliera. Tutti questi valori vengono calcolati in base alla No Observed Effect Level, tenendo anche conto di un fattore di sicurezza compreso tra 10 e 1000. Più questo fattore è basso, più vuol dire che le sostanze testate sono sicure per l'uomo, e viceversa.  Inoltre si può studiare una dose massima assumibile giornalmente con, ad esempio, un singolo pasto, che è la ARfD.



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