Ultima modifica 20.12.2019

In questo articolo si analizzano alcune tossine presenti negli alimenti, in grado di sviluppare degli effetti avversi nel nostro organismo. Queste sostanze tossiche sono:

 

INIBITORI ENZIMATICI: i legumi - come soia, fagioli, ceci ecc. - contengono delle sostanze che si comportano come inibitori delle proteasi, delle lipasi, delle amilasi e di altri enzimi. Queste sostanze inibitorie - a dosi elevate, non certo raggiungibili con un'alimentazione equilibrata - possono provocare diversi effetti avversi. Il primo effetto è a livello del pancreas, con un'ipertrofia pancreatica, il secondo, invece, consiste in una ridotta crescita dell'organismo.

LECTINE: le lectine sono proteine, glicoproteine o lipoproteine, che fanno parte della famiglia vegetale delle fitoemaglutinine, così chiamate perché favoriscono l'aggregazione dei globuli rossi. Sostanze tossiche negli alimentiQuest'ultime si ritrovano nei semi di circa ottocento piante, di cui seicento della famiglia delle leguminose. Una volta ingerite, vanno a legarsi alle cellule dell'epitelio intestinale, riducendo la capacità assorbente dell'intestino. Normalmente, queste proteine vengono inattivate con la cottura.

GLUCOALCALOIDI: i glucoalcaloidi derivano da alcune solanacee come le patate, le melanzane ed i pomodori. Le sostanze in esame - che si possono sviluppare ed accumulare  all'interno di queste piante - sono le solanine. Un'eccessiva introduzione nell'organismo di solanine (dosaggio superiore ai 20 mg per 100 grammi di solanacea) può provocare un'azione irritante ed inibire l'azione dell'acetilcolinesterasi.

ACIDO OSSALICO: lo ritroviamo principalmente in pomodori, spinaci, e cacao. L'acido ossalico è tossico perché lega il calcio rendendolo non più disponibile al nostro organismo; inoltre i cristalli di calcio che precipitano provocano dei danni al tessuto renale e vasale. Anche in questo caso è molto difficile assumere una quantità di acido ossalico tale da causare questi effetti, proprio perché i quantitativi da assumere sono molto alti (si parla di più di due chili di pomodori e più di mezzo chilo di spinaci).

ACIDO FITICO: lo si ritrova nei cereali, nei legumi e nella frutta secca. L'acido fitico lega i metalli bivalenti e trivalenti, importanti per il funzionamento cellulare. L'acido fitico può quindi ridurre l'assorbimento di rame, zinco, ferro e calcio.

AMINOACIDI TOSSICI: questi aminoacidi “anomali o atipici” sono ben diversi dagli aminoacidi classici impiegati per la formazione delle proteine. Una maggiore introduzione di questi amminoacidi anomali provoca il NEUROLATTIRISMO. I principali responsabili di questa conseguenza sono il DABA (acido L-2,4-diamminobutirrico) e l'ODAP (acido 3-N-ossil-diamminopropionico), presenti soprattutto nei semi della cicerchia. Il neurolattirismo è caratterizzato da debolezza e rigidità muscolare muscolare, sino alla paralisi degli arti inferiori. Un'altra patologia molto pericolosa è il FAVISMO. Questa patologia è caratterizzata dalla carenza di un enzima, che è il glucosio-6-fosfato-deidrogenasi. Un individuo che presenta il favismo riesce a produrre soltanto piccole quantità di NADPH (necessario, tra l'altro, per il funzionamento del glutatione, quindi utile per l'azione antiossidante e per l'integrità dei globuli rossi). Per questo motivo, quando le persone affette da favismo assumono delle piccole quantità di alimenti, come le fave, che contengono l'aminoacido tossico 3,4-diidrossifenilalanina, possono andare in contro ad emolisi dei globuli rossi e nei casi più gravi anche a morte.

COMPOSTI CIANOGENETICI: queste tossine alimentari si trovano soprattutto nei semi racchiusi nel nocciolo, come quello della pesca, dell'albicocca o della ciliegia. Un esempio di composto cianogenetico è dato dall'amigdalina, un glicoside in grado di produrre acido cianidrico. L'acido cianidrico è un veleno mitocondriale che ostacola la produzione di adenosintrifosfato (ATP), essenziale per il nostro organismo.

SOSTANZE VASOATTIVE, come la tiramina contenuta in alimenti fermentati, come formaggi, prodotti lievitati, birra, vino e caffè. La tiramina è un'amina simpatico-mimetica indiretta, in grado di svuotare le vescicole che contengono la noradrenalina e l'adrenalina, provocando un rilascio massiccio di questi neurotrasmettitori soprattutto a livello cardiaco e vasale. La conseguenza è una crisi ipertensiva. In pazienti depressi, la cui cura prevede la somministrazione dei MAO inibitori, la tiramina non viene degradata causando ipertensione.

 


Altri articoli su 'Tossine negli alimenti'

  1. Alimentazione: appunti di alimentazione
  2. Tossicità e tossicologia
  3. Avvelenamento da funghi velenosi