Avvelenamento da funghi velenosi
Tra tutte le specie di funghi ne esistono circa un centinaio di tossiche e fortunatamente soltanto una dozzina risulta letale. L'avvelenamento da funghi può essere a:
- LENTA INSORGENZA
- RAPIDA INSORGENZA (a circa 3 ore dall'ingestione)
In generale, i sintomi dell'intossicazione da funghi possono colpire il sistema gastrointestinale ed il sistema nervoso, con la presenza di tremori e convulsione. La terapia per curare le intossicazioni da funghi prevede la somministrazione di antidiarroici ed antiemetici nel caso di effetti gastrointestinali, o di benzodiazepine nel caso di sintomi neurologici.
Le principali specie fungine coinvolte nelle intossicazioni a rapida insorgenza sono l'Amanita Muscaria od ovolo malefico e l'Amanita Panterina o tignosa bruna. Invece, un esempio di fungo molto tossico, ma con una lenta insorgenza dei sintomi, è dato dall'Amanita Phalloides o tignosa verdognola; è infatti sufficiente ingerire metà del cappello di questo fungo per avere effetti a livello gastrico e neurologico, sino alla morte. Gli effetti causati dall'Amanita Phalloides insorgono anche dopo 24-48 ore dalla sua ingestione. Questo fungo contiene un mix di sostanze tossiche che appartengono a diverse famiglie e che possiedono meccanismi d'azione differenti. Queste sostanze pericolose e letali sono:
- AMATOSSINE: sono presenti in bassa concentrazione, possono essere riassorbite a livello intestinale ed inibiscono la RNA polimerasi II, con conseguente inibizione della sintesi del mRNA e delle proteine;
- FALLOTOSSINE: producono gravi danni epatici e neurologici (encefalopatia);
- VIROTOSSINE: hanno più o meno lo stesso effetto delle precedenti.