Valutazione Morfo-Funzionale del Giocatore di Basket

Ultima modifica 07.02.2020

A cura del Dott. Angelo Cirillo

Introduzione

Il problema principale che occorre risolvere quando si cerca di pianificare e programmare un piano di allenamento, rivolto al miglioramento delle condizioni fisiche di un atleta, è quello di individuare le caratteristiche fisiologiche che deve possedere un buon giocatore, e quali sono le richieste ergonomiche del gioco stesso.
Conoscere come le capacità fisiche e le qualità fisiologiche influenzano qualitativamente e quantitativamente la prestazione fisica nella sua manifestazione agonistica non è molto facile, anzi si può affermare che è estremamente difficile.
L'€™individualizzazione di un modello prestativo è il primo passo che un professionista deve compiere in prospettiva di un allenamento finalizzato al miglioramento delle condizioni fisiche di un atleta praticante qualsiasi attività sportiva.

Capacità fisiche coinvolte nel gioco del Basket

La prestazione nel basket è determinata dalle caratteristiche tecniche, tattiche, fisiologiche e psicologico/sociali dei giocatori . Durante la partita, i giocatori compiono differenti tipi di attività che variano dallo stare fermi allo sprintare e l'€™intensità può variare in qualsiasi momento. Come conseguenza, le richieste fisiologiche del basket sono più complesse di quelle di molti sport individuali.
In condizioni ottimali queste richieste sono strettamente correlate alla capacità fisica del giocatore, la quale può essere suddivisa nelle seguenti componenti:

  • L'€™abilità di compiere un esercizio fisico di tipo prolungato ed intermittente.
  • L'€™abilità di effettuare fasi ad elevata intensità con ridotti periodi di recupero tra esse (RSA).
  • L'€™abilità di sprintare e decelerare in spazi ridotti.
  • La capacità di sviluppare un elevato livello di potenza.

Queste caratteristiche sono in larga parte determinate da fattori genetici, ma esse possono essere sviluppate anche attraverso l'€™allenamento.

Valutazione delle capacità fisiche coinvolte nel gioco del Basket

Una volta individuate le caratteristiche specifiche richieste ad un giocatore di basket, si può passare nello specifico della valutazione di tali abilità.
La valutazione morfofunzionale, quindi, consiste nel verificare le capacità di un atleta in rapporto al suo sport e alla sua prestazione specifica, con lo scopo di impostare, controllare, rimodellare i programmi di allenamento. E' uno dei momenti in cui è più importante la collaborazione ed il confronto fra i vari componenti dello staff tecnico (allenatore, preparatore atletico, medico, fisioterapista, osteopata etc).

Definiamo quindi la valutazione funzionale come una forma di controllo del processo di allenamento, costituita da prove, misurazioni e test che possano fornire all'allenatore informazioni attendibili ed utili sulle condizioni del singolo atleta e della squadra nelle varie fasi della stagione agonistica. Non è un semplice controllo dello stato di salute o di efficienza fisica generica degli atleti, ma una valutazione il più precisa e specifica possibile delle capacità dell'atleta relativamente alla disciplina sportiva praticata.

Dal punto di vista fisiologico il basket è considerato uno sport ad impegno aerobico-anaerobico alternato, dove cioè vengono utilizzati alternativamente i meccanismi energetici aerobico (impegno ad intensità medio-bassa per una durata dello sforzo abbastanza lunga come i 40 minuti di gioco effettivo) ed anaerobico (impegno ad intensità da elevata a massimale per una durata brevissima: scatti, salti, sprint, cambi di direzione etc). La letteratura scientifica ci suggerisce che un giocatore di basket di buon livello dovrebbe possedere buone qualità di resistenza (che sono sicuramente allenabili e migliorabili), ma soprattutto ottime capacità anaerobiche alattacide, tutte quelle cioè che comportano sforzi brevissimi ma di grande intensità, che sono probabilmente le più impegnate in partita e spesso fanno la differenza. Sono inoltre da tenere presenti le qualità di forza muscolare, specie degli arti inferiori, di flessibilità articolare e di coordinazione: per tutto questo si rende necessario stabilire una batteria di test che consenta di misurare le qualità in questione in maniera attendibile, oggettiva, valida e ripetibile, definendone in prima istanza ad inizio stagione i valori di partenza e verificando nel corso del campionato le eventuali variazioni.

I test devono essere eseguiti in condizioni standard ripetibili nel tempo, con l'aiuto di specifiche attrezzature per la valutazione in laboratorio o sul campo (in palestra) - quali ad esempio cardiofrequenzimetri, pedane dinamometriche, cellule fotoelettriche, lattametri - e devono riprodurre in modo preciso il gesto tecnico da scomporre e valutare (salti con pedana, sprint con percorsi obbligati a tempo, prove da sforzo mirate etc). Lo sforzo della ricerca scientifica negli ultimi tempi è stato finalizzato all'individuazione di test di facile ed economica esecuzione, pur conservando le caratteristiche irrinunciabili di validità e attendibilità. La preparazione della batteria di test dovrebbe essere personalizzata sul gruppo di giocatori in esame, differenziando le prove a seconda di ruolo, età e livello tecnico, in modo da avere dati attendibili e confrontabili anche fra giocatori di società diverse. Sarebbe poi auspicabile un uso periodico e standardizzato di queste prove, anche per sviluppare, in accordo con allenatore e preparatore atletico, un monitoraggio dell'andamento del programma di allenamento nel corso della stagione, effettuando i test in coincidenza con l'inizio dei vari macrocicli. Queste valutazioni, inoltre, rivestono un'importanza determinante nel corso della rieducazione funzionale di un atleta dopo un infortunio, per verificare le sue condizioni nella fase di recupero fino al riottenimento dei livelli pre-infortunio. E' quindi evidente come ogni staff possa sviluppare un suo programma di test e valutazioni in base alle proprie esigenze, ai propri mezzi, alle attrezzature e ai soggetti a disposizione.
Nella Pallacanestro possiamo, quindi, definire una batteria di test utili alla valutazione del giocatore:

  • Valutazione antropometrica (peso, statura, percentuale di grasso corporeo)
    Nell'ambito di una valutazione clinico-funzionale dell'atleta, i parametri antropometrici rappresentano un'€™importante punto di partenza. Oltre alle misurazioni più semplici e usate (statura e peso), vi sono una serie di valori che necessitano di essere indagati per una valutazione più precisa dello stato di efficienza dell'atleta; tra questi la percentuale di grasso corporeo. I risultati ottenuti in alcuni studi, indicano che vi sono delle variazioni della composizione corporea dei giocatori a seconda del periodo della stagione agonistica (i rilevamenti sono stati fatti ad inizio, a metà e a fine stagione) e che vi è una certa correlazione tra il suo andamento ed il rendimento dell'atleta. Inoltre si evince dai dati raccolti che esiste una differenza significativa del parametro indagato tra i diversi ruoli. Si evidenzia quindi la validità di una valutazione antropometrica completa, comprensiva anche della determinazione della composizione corporea, per gli atleti praticanti la pallacanestro.
  • Prova da sforzo specifica, con misurazione della soglia anaerobica con metodica incruenta (monitoraggio della frequenza cardiaca mediante cardiofrequenzimetri a lettura diretta su un orologio collegato ad elettrodi posti su una fascia applicata al torace del soggetto) o cruenta (determinazione della lattacidemia con prelievo di sangue dal lobo dell'orecchio o dal polpastrello, al fine di individuare l'accumulo di acido lattico nel sangue). Queste prove possono svolgersi con varie modalità, che tendono generalmente a simulare lo sforzo specifico della partita,oppure miranti ad individuare la cosiddetta soglia anaerobica.
  • Misurazione delle capacità di salto tramite pedana dinamometrica (Ergojump o pedana di Bosco): essa consiste in una pedana collegata ad un computer che, attraverso la misurazione del tempo di volo, fornisce delle indicazioni sulle caratteristiche muscolari e metaboliche del soggetto. Le prove più utilizzate nel basket sono lo squat-jump, il countermovementjump, il drop jump, il test dei 15 e dei 30 secondi: attraverso questi test specifici vengono valutate le capacità di forza esplosiva-dinamica degli arti inferiori, della componente elastica di essa, della potenza anaerobica del soggetto e di conseguenza le caratteristiche muscolari dello stesso.
  • Test a navetta, con rilevazione della velocità di corsa con e senza la palla, su percorsi di campo che riproducono situazioni di gara, ed eventuale misurazione della lattacidemia.
  • Valutazione muscolare ed articolare mediante test isocinetico delle varie articolazioni (in particolare quella del ginocchio) con prove di flesso-estensione massimali a velocità di esecuzione costante. Con questa apparecchiatura è possibile misurare una serie di parametri di forza, potenza, lavoro, resistenza in tutti i gradi di escursione articolare, confrontando momento per momento i risultati dei due arti.

Ovviamente vi deve essere una strategia temporale di collocazione dei test durante la stagione:

  • Inizio stagione (periodo precampionato)
  • Fine tornei precampionato - Inizio campionato
  • Pausa invernale (Nazionale, All Star Game)
  • Fine girone di andata
  • Fine regular season - Inizio playoff o playout

Si evince, dunque, una necessità di emancipazione sportiva, che preveda l'€™uso e l'€™attuazioni di tutte queste metodiche valutative trattate fin qui.
In questo campo la figura del laureato in Scienze Motorie, meglio ancora se con un proseguo di specializzazione, può trovare pienamente la sua collocazione diventando l'€™esperto non solo delle metodologie di allenamento ma anche di quelle della valutazione, fornendo in questo modo all'€™atleta un servizio a 360'°, che lo segua durante tutta la stagione e che sia in grado effettivamente di valutare i cambiamenti prodotti da un percorso di allenamento.
Con tali presupposti, si arriverà ad una cultura sportiva in grado di apportare benefici significativi al movimento sportivo in generale, e quindi avere dei risvolti fortemente positivi in tale ambito.
È dunque d'€™obbligo sottolineare quanto sia importante e di rilevanza centrale l'€™esperto di Scienze Motorie, il quale - grazie alle sue competenze fisiologiche, anatomiche, sportive, metodologiche, didattiche - può senza dubbio alcuno, apportare grande giovamento in qualsiasi ambito sportivo, dal professionistico al dilettantistico a quello amatoriale. Solo in questo modo e con tale ottica lo sport potrà essere considerato in tutti sensi positivo ed emancipativo per chiunque ne fruisca.