Ultima modifica 06.12.2019

Lombalgia comune: sintomo/patologia idiopatica ricorrente che colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale, caratterizzata da dolore e limitazione funzionale.

Sport lombalgiaEpidemiologia

La lombalgia comune rappresenta l'80% dei casi di lombalgia. E' la malattia più diffusa nella popolazione lavorativa ed è la causa più comune di assenza dal lavoro nei paesi occidentali.

Tipi di dolore lombare


Locale: se provocato dall'irritazione delle terminazioni nervose delle strutture muscolo scheletriche rachidee;
Da contrattura muscolare difensiva;
Radicolare: per stiramento, compressione o irritazione della radice nervosa;
Riferito: se proviene da organi extravertebrali.

Fattori di rischio per le lombalgie

I fattori di rischio che predispongono gli individui al mal di schiena sono numerosi: la vita sedentaria, traumi osteomuscolari pregressi o causati dal sollevamento da terra di oggetti pesanti e voluminosi, i movimenti del tirare, dello spingere e del ruotare, la diminuzione della forza della muscolatura del tronco, uno squilibrio tra la muscolatura anteriore e quella posteriore del tronco, la perdita della lordosi lombare nella posizione seduta, le condizioni fisiche precarie, l'obesità , l'abuso di farmaci, droga ed alcol.

Prevenzione della lombalgia

Prevenzione primaria (prima che il sintomo insorga): con un intervento educativo che porti ad apprendere corrette abitudini di vita.
Prevenzione secondaria (dopo la sua comparsa): con un intervento rieducativo interpretando il "dolore" del soggetto.

Anamnesi del soggetto lombalgico

Modalità di insorgenza, circostanze di peggioramento e miglioramento;
Tipo, severità, intensità, orario e durata del dolore;
Localizzazione precisa ed irradiazione del dolore; concomitanza con altri sintomi;
Eventuale presenza di malattie connettivali, metaboliche, cardiovascolari, neurologiche, gastrointestinali.

Linee guida per la riabilitazione delle lombalgie

Valutazione delle condizioni fisiche;
Studio dell'anatomia del rachide;
Trattamenti fisici per le sintomatologie dolorose;
Esercizi di streching, di miglioramento della flessibilità e di stabilizzazione;
Recupero della condizione fisica e dell'equilibrio muscolare
Sviluppo di un programma di esercizi da proseguire a casa;
Educazione ad uno stile di vita corretto per prevenire traumi

Obiettivi dell'attività fisica in un programma di riabilitazione del rachide

Massimizzare la funzionalità fisica
Migliorare l'elasticità muscolo-tendinea e dei tessuti;
Equilibrare le forze muscolari (con particolare attenzione ai gruppi degli addominale e dei lombari);
Migliorare la capacità aerobica e la condizione fisica;
Educazione all'ergonomia nelle attività della vita quotidiana.

Sport mal di schienaEsame obiettivo


Segno del sollevamento della gamba estesa (SLR: straight leg-raising): tale movimento evoca il dolore alla schiena o agli arti ed è simile a quello lamentato dal soggetto (L5, S1, sciatico)

Il dolore può essere accentuato dalla dorsiflessione del piede

La manovra può essere eseguita anche a paziente seduto


La muscolatura addominale:

gioca un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del rachide e, in relazione alla propria collocazione topografica, condiziona in  maniera importante il tratto lombo-sacrale.
I muscoli della parete addominale agiscono da stabilizzatori con azione sinergica alla muscolatura rachidea e a quella degli arti inferiori (flessori/estensori dell'anca, abduttori/adduttori della coscia) che prossimalmente s'inseriscono sul bacino, condizionandone l'equilibrio.


Tonicità e trofismo dei muscoli addominali

Condizione necessaria per una corretta dinamica del movimento;
Favorisce la coordinazione motoria e la sinergia tra i muscoli dell'addome, quelli degli arti inferiori e quelli del rachide limitando la comparsa di patologie da sovraccarico quali pubalgia e lombalgia.
La muscolatura addominale (retto dell'addome) limita e contrasta un'eccessiva ipertensione della muscolatura lombare
Una cintura addominale opportunamente rafforzata permette di scaricare circa il 40% del peso gravante sulle vertebre lombari

La funzione del retto dell'addome

Il retto dell'addome è antagonista della muscolatura paravertebrale che agisce con azione di antiversione sul bacino e di ipertensione sul rachide lombare. La situazione patologica più comune è quella che contrappone l'ipotonia della muscolatura della parete addominale all'ipertonia di quella paravertebrale.

Funzione dei muscoli flessori del busto ed estensori delle cosce

Ruotano il bacino in retroversione, quindi hanno un'azione delordosizzante per la colonna lombare.
Il loro indebolimento comporta un'anteroversione del bacino e conseguente accentuazione della lordosi lombare.

Funzione dei muscoli estensori del busto e dei flessori delle cosce.

Tendono a far ruotare il bacino in anteroversione, quindi hanno un'azione lordosizzante per la colonna lombare.
Mantenendoli elastici si può contrastare quest'azione.

Tecnica respiratoria

Inspirare durante la fase passiva dell'esercizio (allineamento del corpo), riempiendo i polmoni fino a poco più di metà; in questo modo nella successiva fase attiva (chiusura del corpo) è possibile espellere tutta l'aria;
Iniziare la fase di espirazione fin dall'inizio della fase attiva del movimento (inizio della chiusura del corpo); in questo modo il diaframma può alzarsi subito e non ostacola la chiusura del tronco;
Sforzarsi di proseguire l'espirazione in modo costante per tutta la durata della fase attiva del movimento; in questo modo l'accorciamento della muscolatura interessata è costante;
Assicurarsi di aver svuotato completamente i polmoni un attimo prima del termine della fase attiva del movimento, solo così è possibile avere la certezza di ottenere il massimo accorciamento muscolare e di aver interessato non solo i muscoli addominali propriamente motori (obliqui e/o retto) ma anche il muscolo trasverso.

Tecniche usate per il trattamento delle lombalgie

Metodo Mc Kenzie;
Metodo Mézières;
La back school


Il metodo Mc Kenzie

Riconosce nei disturbi del rachide una causa meccanica e non infiammatoria ed individua in due fattori legati allo stile di vita la predisposizione alla lombalgia:

posizione seduta scorretta;
frequenza della flessione

Questo metodo consente al terapista un'attenta valutazione meccanica in modo da individuare due categorie di pazienti; una che risponde a tecniche di auto-trattamento e profilassi, l'altra che richiede una terapia manuale addizionale

La tecnica Mézières

Si basa sul principio secondo il quale bisogna allungare i muscoli responsabili della statica con esercizi in contrazione isotonica eccentrica, mantenendo l'allungamento il più a lungo possibile.
La contrazione isotonica eccentrica provoca l'allungamento di tutto il tessuto connettivo e, a livello fisiologico, causa un aumento del numero dei sarcomeri e la sostituzione del tessuto fibroso.
Si base anche sul principio che i muscoli rigidi si deformano per primi e in maniera maggiore rispetto ai muscoli elastici.
Gli obiettivi che la caratterizzano sono: inibire la retroazione dei muscoli posteriori, cercare di richiamarli nella loro globalità per le attività motorie, sfruttare gli esercizi di correzione delle curve, agevolare l'inspirazione profonda diaframmatica.


I 3 princìpi della tecnica Mézières

Essendo ogni individuo unico, bisogna curare malati e non malattie;
Essendo ogni individuo indivisibile, ogni trattamento dovrà essere globale;
Ogni trattamento può e deve risalire dal sintomo alla causa della malattia.

La Back School

Prevede esercizi di educazione respiratoria, educazione posturale, esercizi di mobilizzazione, allungamento, decompressione, stabilizzazione ed equilibrio del rachide.
Tutti gli esercizi vengono svolti molto lentamente, seguendo il ritmo del respiro.