Varicella
Ultima modifica 04.08.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause
  4. Modalità di Trasmissione
  5. Sintomi Varicella
  6. Possibili Complicanze
  7. Diagnosi
  8. Terapia
  9. Vaccinazione
  10. Approfondimenti

Generalità

La varicella è una malattia infettiva ad eziologia virale, altamente contagiosa, che colpisce di preferenza durante l'infanzia

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2021/08/04/varicella-orig.jpeg Shutterstock

Probabilmente, si tratta della malattia esantematica con il tasso di incidenza maggiore: la varicella interessa, infatti, circa il 90% dei bambini di età inferiore ai 15 anni, ma non risparmia nemmeno gli adulti. La varicella è caratterizzata da febbre, dolori muscolari ed eruzioni vescicolari disseminate (che evolvono in croste) accompagnate da un prurito intenso, costantemente presente.

Cos’è

Cos’è la Varicella?

La varicella è una malattia infettiva causata dall'infezione primaria del virus Varicella zoster e caratterizzata dalla comparsa di un esantema cutaneo o rash, che si sviluppa in 3 stadi successivi:

  1. Macule rosacee;
  2. Vescicole/pustole;
  3. Croste.

Oltre a questi segni cutanei, la varicella comporta febbre non elevata e da lievi sintomi generali come senso di malessere, inappetenza e mal di testa.

Insieme a rosolia, morbillo, pertosse e parotite, la varicella è annoverata fra le malattie contagiose dell'infanzia, che nella maggioranza dei casi colpiscono i bambini tra i 5 e i 10 anni, nonostante non risparmi nemmeno gli adulti.

Varicella: è una Malattia Esantematica

La varicella appartiene al gruppo delle cosiddette malattie esantematiche, chiamate in questo modo perché provocano un esantema, cioè un'eruzione cutanea, caratterizzata dalla comparsa sulla pelle di tante macchioline di colore che virano dal rosa tenue al rosso. In totale, le malattie matematiche sono sei: varicella, morbillo, rosolia, scarlattina, quinta malattia (roseola infantum) e sesta malattia.

Cause

Varicella: Quali sono le Cause?

La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata da un virus a DNA, il virus Varicella zoster (VZV), appartenente alla famiglia Herpesviridae. Quest'agente patogeno -  talvolta chiamato anche come herpes virus di tipo 3 - è particolarmente subdolo: dopo aver provocato la malattia, non viene eliminato completamente dall'organismo, ma rimane latente, rifugiandosi in alcune cellule senza dare sintomi (si parla di virus latente), in attesa di momenti favorevoli per riattivarsi. Nella maggior parte delle persone, il virus Varicella zoster non si riattiva più o si riattiva a distanza di molti anni, in corrispondenza di situazioni stressanti o di un calo delle difese immunitarie. In questi casi, però, non provoca la varicella (in genere, dopo un primo contagio, si è protetti dalla malattia), bensì il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio o Herpes zoster.

Modalità di Trasmissione

La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, soprattutto nei primi stadi dell'eruzione. Si trasmette molto facilmente da persona a persona per via respiratoria o, meno frequentemente, attraverso il contatto diretto con le lesioni cutanee.

Varicella: Come Avviene il Contagio?

L'uomo è l'unico serbatoio noto del virus responsabile della varicella.

La varicella si trasmette, quindi, soltanto da persona a persona:

  • Per via aerea, entrando in contatto con le secrezioni e le minuscole goccioline respiratorie diffuse nell'aria, quando una persona affetta tossisce o starnutisce;
  • Tramite contatto diretto con lesioni da varicella o zoster: il siero contenuto nelle vescicole tipiche delle malattie (sia varicella, sia herpes zoster) è veicolo di contagio. Il contatto diretto con i liquidi rilasciati dall'esantema o con le superfici e gli oggetti contaminati è, quindi, una possibile modalità di trasmissione.

La varicella inizia ad essere contagiosa anche 1-2 giorni prima della comparsa dell'esantema, quando è più probabile che la persona che ha contratto il virus sia stretto a contatto con altri familiari o coetanei, senza alcuna precauzione. Anche per questo motivo, la diffusione è molto comune.

Una volta che tutte le vescicole sono divenute croste, il malato non è più contagioso. Il maggior numero di contagi si registra nel tardo inverno e ad inizio primavera, probabilmente a causa dei contatti ravvicinati nelle scuole.

Sintomi Varicella

Periodo d’Incubazione Varicella: Dopo Quanto si Manifesta?

La classica eruzione cutanea della varicella è preceduta da un periodo di incubazione di 13-17 giorni e da una fase prodromica che dura approssimativamente 48 ore. Per questo motivo, se una persona è stato a contatto ravvicinato con soggetti che poi si sono rivelati malati non può essere considerato "fuori pericolo" prima di due settimane.

Fase Prodromica e Primi Sintomi della Varicella

Il breve periodo che precede la comparsa dell'esantema (detto appunto fase prodromica) è caratterizzato da:

Dopo qualche giorno, appaiono le caratteristiche macchioline rosa (diametro 2-3 mm) e pruriginose sulla pelle (esantema), che successivamente evolvono in papule (in rilievo rispetto alla cute), vescicole (cioè le papule si riempiono di liquido) e croste.

Sintomi Varicella: Come si Manifesta la Fase Esantematica?

La varicella si manifesta tipicamente con un'eruzione cutanea maculo-papulosa, accompagnata da febbre, di solito di lieve entità, e malessere generale.

Inizialmente, le lesioni cutanee interessano fronte e tronco, ma, dopo 3-4 giorni, le piccole papule rosa pruriginose compaiono sul resto del corpo. Le papule evolvono in vescicole, e, infine, in croste granulari, destinate a cadere.

Indicativamente, l'evoluzione da macule a vescicole dura dalle 6 alle 8 ore. Appena comparse, le vescicole sono di colorito chiaro ed il loro contenuto è limpido Nell'arco delle successive 24 ore, il liquido si intorbidisce e le vescicole assumono un aspetto opalescente o lattescente.

L'insorgenza si verifica a gittate successive, cioè le macule-papule non compaiono tutte insieme, ma continuano a formarsi per circa 5 giorni (quadro a cielo stellato), per cui mentre alcune spuntano, altre si seccano o si rompono; per questo motivo sul corpo del malato coesistono processi eruttivi in diversi stadi di evoluzione, accompagnati da un prurito più o meno intenso e fastidioso. Inoltre alcune papule possono andare incontro a guarigione precoce, senza passare per la fase di vescicola.

Qualora la varicella si complichi in sovrainfezione batterica della cute, le vescichette si trasformano in pustole, acquisendo il classico cappello giallo per la presenza di materiale purulento.

Caratteristiche dell’Esantema

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2021/08/04/vescicole-varicella-orig.jpeg Shutterstock

Le vescicole hanno contenuto sieroso nel quale contenuto il virus (pertanto toccarle o manipolarle è un fattore rischio per il contagio interpersonale) e sono accompagnate da prurito intenso e fastidioso. In un certo senso, le lesioni tipiche della varicella presentano un aspetto simile a quello delle punture di insetto, con una depressione puntiforme al centro.

Di solito, le persone colpite da varicella presentano complessivamente da 250 a 500 elementi. Tuttavia, si possono avere casi di malattia in cui sono presenti soltanto pochissime lesioni, così da far passare questi quasi inosservati, cosi come sono possibili forme severe e complicate di varicella.

Le dimensioni delle lesioni che costituiscono il rush sono variabili, ma generalmente sono contenute.

Fase di Remissione

Dopo qualche giorno dalla loro comparsa, le vescicole evolvono in croste; si entra così nell'ultimo stadio della varicella, che traghetta il paziente verso la completa guarigione: l'essiccamento e la caduta delle croste.

In questa fase, la vescicola si ricopre di una crosticina scura che, dopo 7-20 giorni, si stacca spontaneamente senza lasciare alcun esito cicatriziale. Al contrario, quando il paziente tormenta le vescicole o le crosticine favorendone la rottura anzitempo, la varicella può esitare in piccole cicatrici permanenti.

Il rischio che si formino delle cicatrici è maggiore anche in caso di infezione delle vescicole.

Quanto Dura la Varicella?

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2021/08/04/varicella-bambini-orig.jpeg Shutterstock

La varicella è in genere una malattia benigna, che guarisce nel giro di 7-10 giorni dopo la comparsa delle prime papule. La malattia tende ad avere un decorso più aggressivo nell'adolescente e nell'adulto.

Le macchie successive alla caduta delle croste durano circa 20 giorni ma sono prive di contagiosità.

Varicella: Per quanto si è Contagiosi?

Chi ha contratto la varicella è contagioso, in genere, da 24-48 ore prima della comparsa dell'esantema, fino alla conversione di tutte le vescicole in croste, solitamente da 3 a 7 giorni dall'inizio dell'esantema stesso.

Il periodo di contagiosità si estende può essere più prolungato in caso di soggetti con alterazione dell'immunocompetenza.

Ricapitolando: Periodo di Contagiosità della Varicella

  • Il soggetto inizia ad essere contagioso 2 o 3 giorni prima della comparsa dell'eruzione cutanea.
  • La contagiosità è massima nelle 24-48 ore che precedono la comparsa delle prime vescichette e nei successivi 5-6 giorni.
  • La contagiosità dura fino a quando tutte le lesioni si sono trasformate in croste.
  • Negli immunocompromessi il periodo di infettività è invece più ampio.

Possibili Complicanze

Decorso della Varicella

La varicella ha un decorso naturale benigno e, nella quasi totalità dei casi, tende alla guarigione spontanea nel giro di 7-10 giorni.

La malattia tende ad avere un decorso più aggressivo nell'adolescente e nell'adulto rispetto a quanto si osserva nei bambini.

Complicanze della Varicella

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2021/08/04/varicella-adulti-orig.jpeg Shutterstock

Nei bambini, non è raro che compaia l'otite, anche quando la malattia è in via di guarigione.

Tra le complicanze più frequenti della varicella vi sono anche:

  • Sovrainfezioni batteriche (grattando le vesciche, è possibile provocare lesioni in cui possono proliferare batteri);
  • Polmoniti (relativamente frequente negli adulti, ma rara nei bambini);
  • Trombocitopenia;
  • Artriti;
  • Epatiti;
  • Meningoencefaliti. 

In linea generale, la varicella un decorso tanto più severo o complicato, quanto maggiore è l'età della persona colpita. Il rischio di complicazioni diviene particolarmente concreto quando le difese immunitarie sono basse e nei soggetti con infezione da HIV.

Da Ricordare: l'asportazione forzata delle croste lascia una cicatrice permanente.

Varicella in Gravidanza

La varicella in corso di gravidanza costituisce un importante problema per possibili gravi complicanze, sia a carico della madre, che del feto/neonato, quali:

  • Varicella grave della madre, soprattutto se l'infezione è contratta nel terzo trimestre di gravidanza. L'esposizione al virus della varicella in gravidanza può causare polmonite virale, travaglio e parto prematuri. Circa il 25% dei feti di madri con varicella viene infettato: per la maggior parte di loro, l'infezione è innocua. La prole può rimanere asintomatica o sviluppare l'herpes zoster in giovane età senza una precedente storia di infezione primaria da varicella. Possono anche sviluppare la sindrome da varicella congenita, una delle infezioni del complesso TORCH;
  • Varicella neonatale grave, disseminata, con possibile esito letale (fino al 30% dei casi), se la madre sviluppa la malattia nel periodo che va da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto;
  • Sindrome da varicella congenita nel bambino la cui madre contrae la varicella tra l'8° e la 20° settimana di gestazione; può provocare aborto spontaneo, corioretinite fetale, cataratta, atrofia degli arti, atrofia corticale cerebrale e microcefalia, cicatrici cutanee e disabilità neurologica.

Per questi motivi, le donne incinte non immuni dovrebbero fare attenzione a evitare il contatto con persone che hanno la varicella ed a lavarsi frequentemente le mani quando maneggiano cibo, animali e bambini.

Per approfondire: Infezioni del Complesso TORCH: Quali Sono e Test

Herpes zoster

Nel 10-20% dei casi la varicella è seguita a distanza di anni dall'herpes zoster (HZ), una manifestazione locale della riattivazione del virus rimasto latente nei gangli sensitivi dei nervi dorsali o nel ganglio stellato, stazioni che il virus invade nel corso dell'infezione primaria.

Le cause scatenanti la riattivazione non sono chiare, tuttavia è noto che queste sono più frequenti negli anziani o nei pazienti con deficit acquisiti o congeniti dell'immunità cellulare.

Per approfondire: Fuoco di Sant'Antonio - Herpes zoster

Diagnosi

La diagnosi della varicella è essenzialmente clinica. Per contribuire ad una tempestiva diagnosi, è opportuno riferire al pediatra o al medico di base il maggior numero di informazioni possibili, come durata e serietà dei sintomi, tempi di comparsa della malattia ecc.

Esami per la Diagnosi di Varicella: Quali Servono?

L'accertamento viene effettuato isolando il virus dalle vescicole e ricercando anticorpi specifici nel sangue. Tuttavia, nell'attuale situazione epidemiologica nazionale, questi esami sono raramente necessarie non si ricorre al laboratorio per la conferma diagnostica di varicella, se non in circostanze particolari e nei casi dubbi. L'individuazione di anticorpi IgM anti virus varicella-zoster è sintomo di un'infezione acuta.

Misure di Profilassi

Il caso sospetto va notificato entro 48 ore dal medico che effettua la diagnosi alla Azienda Sanitaria Locale di appartenenza.

Terapia

Trattamento: Come si Cura la Varicella?

La varicella tende a guarire spontaneamente nell'arco di 7-10 giorni e, generalmente, la terapia della varicella è solo sintomatica.

Per alleviare il prurito

Si può cospargere la cute con il talco mentolato all'1% e somministrare per bocca un farmaco antistaminico. Per evitare di graffiare le lesioni ed evitare sovrainfezioni batteriche, è consigliabile indossare biancheria di cotone e tenere le unghie delle mani pulite e corte.

Per la febbre elevata

Si può usare un farmaco antipiretico, evitando quelli a base di acido acetilsalicilico (aspirina), perché nei bambini aumenta il rischio di sindrome di Reye. Può andare bene il paracetamolo, ad esempio.

In presenza di sintomi importanti

Nei casi più a rischio di complicanze (adolescenti, bambini piccoli o già debilitati, persone con malattie respiratorie croniche o in trattamento con corticosteroidi) il medico può prescrivere un farmaco antivirale (aciclovir). Questi farmaci consentono di bloccare la diffusione della malattia solo se somministrati entro 24 ore dalla comparsa delle prime vescicole.

Se sopraggiungono eventuali complicanze, come bronchiti, polmoniti e otiti, è necessario rivolgersi immediatamente al pediatra o al proprio medico curante.

Cosa Fare in caso di Varicella

La diffusione della varicella può essere prevenuta isolando gli individui affetti.

In caso di varicella, va effettuato l'isolamento domiciliare del soggetto malato per almeno 5 giorni dalla comparsa della prima gittata di vescicole, con restrizione dei contatti con altri soggetti suscettibili, in particolar modo donne in stato di gravidanza e neonati.

Per quanto detto sinora, la malattia si diffonde rapidamente all'interno di luoghi sovraffollati, come strutture di assistenza e scuole. Si spiega così la raccomandazione di isolare il paziente, evitando in modo particolare i contatti con le persone più a rischio (donne in gravidanza e neonati). Ancor più severe, risultano le norme adottate nelle strutture ospedaliere, dove il malato colpito da varicella dev'essere isolato, soprattutto dagli immunodepressi.

Allo stesso modo, il personale sanitario suscettibile dovrebbe essere vaccinato, per non rappresentare, egli stesso, una fonte di contagio.

Le persone vaccinate, così come quelle che l'hanno già subita in passato, sono immuni dalla varicella e da ogni pericolo di contagio; è infatti estremamente raro, anche se possibile, che una persona sviluppi due volte questa malattia.

Varicella nei Bambini: Cosa Fare

  • Tagliare le unghie, per evitare che il bambino si graffi, favorendo le sovrainfezioni (soprattutto se bollicine vengono grattatele con le mani sporche);
  • Isolare il bambino, tenendolo a casa ed evitando lo scambio di tovaglioli, asciugamani e posate fino alla fine della fase di contagio;
  • Per alleviare il prurito, è possibile effettuare un bagno lenitivo breve, facendo attenzione ad asciugare il bambino con cura, tamponando con delicatezza ed evitando sfregamenti;
  • Non usare il talco mentolato, che nel bimbo più piccolo peggiora il prurito. Inoltre, nei lattanti, può essere inalato causare problemi respiratori.

Vaccinazione

Contro la varicella esiste vaccino preventivo specifico, sicuro e ben tollerato, disponibile sia in forma monovalente, che quadrivalente, cioè in vaccino contro morbillo, rosolia e parotite (vaccino MPVR).

Vaccino Contro la Varicella

La vaccinazione contro la varicella è divenuta obbligatoria per i nati dal 2017. Il vaccino contiene un virus vivo e attenuato.

Per i bambini, il calendario vaccinale prevede la prima dose a 13-15 mesi di vita, la seconda a 5-6 anni. Per gli adolescenti e gli adulti ancora suscettibili, sono previste due dosi a distanza di almeno 4 settimane.

Approfondimenti

Varicella e Ritorno a Scuola: Dopo quanti giorni è possibile?

La varicella non è più contagiosa dopo 5-7 giorni dalla comparsa delle prime macchioline. In pratica, quando tutte le vescicole si sono trasformate in croste, il bambino non può più trasmettere la malattia e può rientrare a scuola, anche se i suoi segni sono ancora ben evidenti sul corpo. Le crosticine impiegheranno ancora qualche giorno per essiccarsi completamente e cadere. Di norma, ciò avviene dopo circa 7-10 giorni dalla comparsa dell'esantema.

La varicella è una malattia che si trasmette molto facilmente e, per lo stesso principio, il bambino dovrebbe evitare di recarsi in luoghi pubblici come il parco giochi o la piscina.

Fonti utilizzate e Bibliografia

  • Chickenpox (Varicella). Center for Disease Control (CDC) website
  • Ministero della Salute: sezione del sito dedicata alla Varicella
  • EpiCentro, Varicella, website

Altri articoli su 'Varicella'

  1. Varicella Adulti
  2. Incubazione della Varicella
  3. Varicella: cura e vaccinazione
  4. Farmaci per la cura della Varicella

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici