Ultima modifica 13.03.2019

L'uroflussometria è un esame funzionale, non invasivo, che permette di studiare e valutare il flusso urinario durante la minzione. Si tratta di un'indagine semplice, considerata di prima istanza nei pazienti che riferiscono disturbi della minzione. L'uroflussometria è quindi indicata in presenza di sintomi come difficoltà ad urinare e a svuotare completamente la vescica, mitto di scarsa intensità, diviso, a "spray" od intermittente, urgenza minzionale, incontinenza urinaria, gocciolamento post-minzionale, e via discorrendo. La presenza di uno o più di questi sintomi può essere legata a molteplici patologie, sia organiche che funzionali, del basso apparato urinario e, nell'uomo, della prostata. Tra le cause più comuni ricordiamo infezioni (uretriti, prostatiti, cistiti, vaginiti), calcolosi, restringimenti uretrali, ipertrofia prostatica, discesa od ipomobilità del collo vescicale e tumori dell'apparato urinario. In questo contesto di estrema variabilità eziologica, l'uroflussometria si presenta come test di screening di prima scelta per i pazienti con sospetta disfunzione del basso tratto urinario.

L'uroflussometria è un esame strumentale di semplice esecuzione e relativamente poco costoso, in grado di fornire informazioni oggettive relative al flusso urinario. L'apparecchiatura, definita uroflussometro, è infatti in grado di misurare la quantità di urina emessa nell'unità di tempo, registrandola su un tracciato. L'atto minzionale viene quindi rappresentato graficamente considerando due cartesiane, tempo e volume. L'interpretazione di questo diagramma consente di confermare od escludere la presenza di una disfunzione del primo tratto urinario; l'uroflussometria permette altresì di formulare ipotesi più o meno attendibili, ma non consente di identificare con certezza la causa e la localizzazione del problema. In sostanza, di fronte ad un'uroflussometria anomala sappiamo che esiste un problema funzionale delle basse viene urinarie, la cui entità e definizione verrà stabilita da ulteriori indagini diagnostiche. L'uroflussometria rappresenta anche un valido strumento di monitoraggio per valutare i risultati di un trattamento, in particolare l'effetto sul flusso urinario di una terapia effettuata per rimuovere un'ostruzione; viene quindi raccomandata nei pazienti che che devono effettuare una terapia medica o sottoporsi ad un intervento chirurgico, e poi ripetuta ad intervalli di tempo stabiliti dal medico.

 

uroflussometria

Uroflussometria: come si esegue?

L'uroflussometria si esegue urinando nell'imbuto raccoglitore dell'apparecchio, come in un normale water.

Preparazione all'uroflussometria: cosa fare prima dell'esame

L'uroflussometria dovrebbe essere eseguita in un ambiente confortevole, così da ridurre al minimo ansia e stati emozionali in grado di ostacolare la minzione.

Normalmente, si richiede una preparazione semplice ma particolare, da eseguirsi nei 60-120 minuti che precedono l'uroflussometria. Nello specifico, il medico può richiedere al paziente di svuotare la vescica, quindi bere mezzo litro / un litro di acqua non gassata (in modo da favorire il riempimento vescicale), e trattenere le urine fino al momento dell'esecuzione dell'esame. Il riempimento della vescica non dovrà essere eccessivo; occorre infatti prepararsi bevendo abbastanza, ma non troppo. Qualora si avvertisse la sensazione di un eccessivo riempimento vescicale, è bene riferirlo al medico per eventualmente svuotare in parte la vescica in vista dell'uroflussometria.

Nei giorni che precedono l'esame è di norma possibile continuare ad assumere qualsiasi farmaco od integratore prescritto.

Eseguita l'uroflussometria il paziente può tornare a casa e riprendere le normali attività quotidiane.