Ultima modifica 25.02.2020

Pur con una certa variabilità, dovuta al presupposto imprescindibile che ogni individuo è unico ed irripetibile, il neonato emette le prime urine entro poche ore dalla nascita. Segue una pausa più o meno lunga relazionata al tempo trascorso prima di essere attaccato al seno della madre o al biberon. In alcuni neonati, comunque, la prima minzione si registra solamente dopo svariate ore, finanche 24-30 ore dal parto; tale fenomeno sembra più comune nei maschietti.

Le prime urine del neonato lasciano spesso un sedimento rosa - arancione - rossastro, che può colorare il pannolino; tale fenomeno, assolutamente fisiologico, tende a scomparire nell'arco di 3-4 giorni. Urina del neonatoResponsabili della particolare cromaticità delle urine neonatali sono probabilmente i cristalli di acido urico ed altri sali presenti in eccesso.

Nei primi giorni di vita, il neonato urina da due a sei volte al giorno, mentre successivamente il numero delle minzioni tende ad aumentare.

Una volta stabilizzata, più o meno a partire dal quarto - quinto giorno di vita, la minzione del neonato allattato al seno si caratterizza per l'emissione di urina incolore e di basso peso specifico, che mediamente bagna per bene da cinque a sei pannolini usa e getta nell'arco delle 24 ore. Urine scarse e giallognole, specie se accompagnate da feci dure, sonnolenza e secchezza di bocca e mucose, rappresentano un importante segnale di disidratazione. In simili circostanze è quindi il caso di mettere in pratica i consigli del pediatra; generalmente si somministra acqua a basso residuo fisso e povera di sodio tramite il biberon.

Molti pediatri consigliano di integrare l'alimentazione del nascituro con acqua o tisane (purché molto diluite e scarsamente zuccherate), indipendentemente dalla presenza o meno di segni della disidratazione. Tale risultato si ottiene preparando ogni giorno un biberon con una quantità d'acqua pari al 3-5% del peso del neonato, somministrandola di tanto in tanto senza alcuna forzatura. Questa pratica, al contrario del pensiero comune, non interferisce minimamente con l'accettazione del seno materno, dato che il neonato è perfettamente in grado di distinguere l'acqua ed il biberon dall'odore del seno e del latte della madre.

Alla base della scarsa produzione di urina può esservi non soltanto uno scarso apporto di liquidi tramite il latte materno, ma anche un'eccessiva sudorazione per surriscaldamento (febbre, temperatura ambientale elevata) e processi infettivi generali o localizzati alle vie urinarie. Sconfinando nelle patologie più gravi, fortunatamente rare, la scarsa o assente produzione di urina nel neonato può essere dovuta a malformazioni congenite o a disfunzioni vescicali di origine neurologica.

Un eccessiva produzione di urine da parte del neonato può essere il risultato di un'alimentazione troppo ricca di sodio (ad esempio per un latte troppo concentrato o per lo scarso apporto di liquidi); per assurdo, quindi, il neonato può essere disidratato anche quando urina in maniera normale o abbondante. L'urina del neonato può risultare abbondante anche quando assume molti liquidi nella giornata o possiede difficoltà a concentrare l'urina per problemi metabolici rarissimi come il diabete insipido.