Tumore al Seno: cause, sintomi, sopravvivenza e prevenzione

Tumore al Seno: cause, sintomi, sopravvivenza e prevenzione
Ultima modifica 19.04.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Epidemiologia
  5. Sintomi e Complicazioni
  6. Diagnosi
  7. Terapia
  8. Prognosi e Sopravvivenza
  9. Prevenzione

Generalità

Il tumore al seno è la forma di cancro più diffusa e diagnosticata tra le donne.

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Si tratta di una condizione alla cui insorgenza possono contribuire numerosi fattori, tra cui l'età avanzata, la familiarità, la presenza di mutazioni ereditarie in geni specifici, l'obesità, la terapia ormonale post-menopausale ecc.
Il cancro al seno è una neoplasia curabile con successo; è fondamentale, però, che diagnosi e trattamento siano tempestivi.

Anatomia della Mammella: un breve ripasso

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Per comprendere appieno un tema importante come il tumore al seno, è fondamentale conoscere, quanto meno a grandi linee, l'anatomia della mammella, in particolare di quella femminile. Ecco di seguito, quindi, un breve ripasso di questo elemento anatomico:

  • La mammella (o seno) è un rilievo cutaneo, pari e simmetrico, situato nella parte anteriore e superiore del torace, in corrispondenza del muscolo grande pettorale.
  • Nella donna, la struttura interna del seno comprende sostanzialmente tre diversi tessuti: il tessuto ghiandolare, il tessuto connettivo e il tessuto adiposo; inoltre, include un'importante rete di canali, chiamati dotti lattiferi, che collegano il tessuto ghiandolare al capezzolo.
  • Il tessuto ghiandolare è costituito da piccole unità funzionali, chiamate lobuli, che si organizzano in 15-20 complessi maggiori, denominati lobi o ghiandole mammarie, la cui forma e disposizione ricorda molto quella dei petali di un fiore.
    La funzione del tessuto ghiandolare è produrre il latte materno in presenza di determinati stimoli ormonali.
  • I dotti lattiferi servono a condurre il latte materno all'esterno del seno; quando raggiungono il capezzolo, infatti, si aprono all'esterno, consentendo la fuoriuscita del secreto.
  • Il tessuto connettivo circonda i dotti lattiferi e i lobi, e ha funzione di supporto.
  • Il tessuto adiposo, infine, riempie gli spazi vuoti tra il tessuto connettivo, il tessuto ghiandolare e i dotti; dalla sua disposizione e dalla sua quantità, dipendono forma e dimensioni del seno.

Cos'è

Tumore al Seno: Cos’è?

Il tumore al seno, o tumore mammario, è una neoplasia maligna che scaturisce dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule costituenti un tessuto o i dotti lattiferi della mammella.

In realtà, per definire questa seria condizione, sarebbe più corretto parlare di cancro del seno, cancro mammario o carcinoma del seno, in quanto la parola "tumore" comprende sia le neoplasie maligne che quelle benigne.
Tuttavia, oggi, l'utilizzo dell'espressione "tumore al seno" per indicare la neoplasia maligna della mammella è ormai così ben radicato nel linguaggio comune, che è accettata anche in articoli e testi divulgativi che trattano l'argomento.

Tumore al Seno nell’Uomo

Il tumore al seno è noto per essere una patologia del sesso femminile.
È doveroso precisare, tuttavia, che anche gli uomini possono sviluppare forme di neoplasia della mammella; si tratta di un'evenienza rara, che colpisce 1 individuo di sesso maschile ogni 100.000.

Per approfondire: Tumore al Seno nell'Uomo: Cause, Sintomi e Cura

Cause

Chi è a rischio di Tumore al Seno?

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Analogamente alle altre neoplasie maligne, anche il tumore al seno è la conseguenza di un lento accumulo di mutazioni genetiche da parte del DNA di una delle cellule che costituiscono l'organo interessato (la mammella, nel caso in questione). Tali mutazioni, infatti, sono responsabili del fenomeno di proliferazione incontrollata che caratterizza la formazione e l'accrescimento dei tumori maligni.

A dispetto delle numerose ricerche in merito, i medici non hanno ancora individuato le precise cause delle mutazione genetiche che inducono il tumore al seno; tuttavia, hanno notato una correlazione tra questa neoplasia e fattori quali:

  • L'età avanzata. Studi epidemiologici hanno dimostrato che il tumore al seno è più comune nella popolazione femminile che ha superato di 50 anni.
  • La familiarità per il tumore al seno. Ricerche cliniche hanno evidenziato che sono più a rischio di tumore al seno le donne che provengono da famiglie in cui questa neoplasia è ricorrente (cioè che ha già colpito altri componenti del nucleo familiare).
  • L'ereditarietà per il tumore al seno. Ormai da diversi anni, la medicina oncologica ha scoperto che la presenza di alcune mutazioni ereditarie ed ereditabili a carico di geni come BRCA1 e BRCA2 predispone al tumore del seno.
  • L'inizio precoce delle mestruazioni combinato all'inizio tardivo della menopausa. È emerso che, probabilmente per questioni ormonali, le donne che hanno avuto la prima mestruazione prima dei 12 anni e che sono entrate in menopausa dopo i 55 anni hanno maggiori probabilità di ammalarsi di tumore mammario.
  • Il seno denso. I medici definiscono denso un seno in cui è preponderante la quota di tessuto ghiandolare e connettivo, rispetto alla componente adiposa.
    Studi clinici suggeriscono che le donne con seno denso hanno una maggiore probabilità di sviluppare il carcinoma della mammella.
  • La presenza, in passato, di altre neoplasie del seno, sia di natura benigna che di natura maligna.
  • L'essersi sottoposti in passato a radioterapia nella zona del petto. Le donne che, in giovane età, hanno necessitato della radioterapia per la cura di tumori nella zona del petto (es: tumore di Hodgkin) sono più a rischio di sviluppare un tumore in età avanzata.
  • L'obesità e la sedentarietà. Particolarmente a rischio sono le donne obese di età avanzata.
  • Le terapie ormonali adottate dopo la menopausa. Queste terapie sembrano essere pericolose, nell'ambito del tumore al seno, quando si protraggono per più di 5 anni.
  • L'abuso di sostanze alcoliche. Studi hanno dimostrato che le donne che abusano di alcolici sviluppano con maggiore frequenza il cancro al seno.

È doveroso segnalare che le indagini cliniche hanno registrano casi di tumore al seno non associati a nessuno dei fattori sopra elencati e persone che, seppur rientranti in una o anche più delle categorie sopraccitate, non hanno mai sviluppato in vita alcuna forma neoplastica a carico della mammella.
Attualmente, il motivo di tutto ciò rimane un punto interrogativo, una questione irrisolta che gli esperti devono ancore comprendere appieno.

Per approfondire: Fattori di Rischio per il Tumore al Seno

Tumore al Seno: le Tipologie

I medici distinguono due tipologie di tumore al seno: le forme non invasive e le forme invasive.

Alla categoria delle forme non invasive appartengono la neoplasia duttale intraepiteliale (anche nota come DIN) e la neoplasia lobulare intraepiteliale (conosciuta anche come LIN).
Come suggerisce il nome, le forme non invasive si contraddistinguono per una proliferazione maligna di cellule tumorali che mancano della capacità di invadere i tessuti circostanti (è quindi una proliferazione limita a uno specifica area tissutale).

Nella categoria delle forme invasive, invece, rientrano il carcinoma duttale, il carcinoma lobulare e altre varianti decisamente meno frequenti delle precedenti, note come carcinoma tubulare, carcinoma papillare, carcinoma mucinoso e carcinoma cribriforme.
Diversamente da quelle non invasive, le forme invasive si contrassegnano per una proliferazione maligna di cellule tumorali capaci di invadere e infiltrare i tessuti circostanti (si tratta quindi di una proliferazione che può diffondere negli altri tessuti e, perfino, raggiungere il sangue).

Neoplasia Duttale Intraepiteliale (DIN)

La neoplasia duttale intraepiteliale (DIN) è un esempio di carcinoma in situ; questo vuol dire che non le cellule tumorali che caratterizzano la neoplasia possiedono i caratteri morfologici e biologici di quelle maligne, ma, a differenze di quest'ultime, non hanno un potere infiltrativo e invasivo nei confronti dei tessuti limitrofi.

La neoplasia duttale intraepiteliale si caratterizza per una proliferazione di cellule tumorali maligne non invasive limitata ai dotti lattiferi (da cui l'uso del termine "duttale).

Esistono vari gradi di neoplasia duttale intraepiteliale:

  • Grado 1A (DIN 1A o atipia duttale piatta);
  • Grado 1B (DIN 1B o iperplasia duttale atipica);
  • Grado 1C (DIN 1C o neoplasia duttale intraepiteliale ben differenziata);
  • Grado 2 (DIN 2 o neoplasia duttale intraepiteliale moderatamente differenziata);
  • Grado 3 (DIN 3 o neoplasia duttale intraepiteliale scarsamente differenziata).

Neoplasia Lobulare Intraepiteliale (LIN)

La neoplasia lobulare intraepiteliale si contraddistingue per una proliferazione tumorale non invasiva limitata ai lobuli (il che spiega l'utilizzo del termine "lobulare").

Gli esperti riconoscono almeno due sottotipi di LIN:

  • L'iperplasia lobulare atipica e
  • La neoplasia lobulare intraepiteliale in situ, la quale è una forma di carcinoma in situ.
Per approfondire: Carcinoma Duttale in Situ e Carcinoma Lobulare in Situ

Carcinoma Duttale Invasivo

Il carcinoma duttale è la forma invasiva che scaturisce dalla proliferazione incontrollata di una cellula dei dotti lattiferi.
Si tratta della tipologia invasiva più diffusa di tumore al seno: rappresenta, infatti, il 70-80% di tutte le forme di cancro del seno con caratteristiche invasive.

Essendo una forma invasiva, il carcinoma duttale ha la capacità di infiltrare i tessuti adiacenti e, addirittura, di disseminare le sue cellule maligne nel sangue, innescando il fenomeno delle metastasi.

Per approfondire: Carcinoma Duttale Invasivo: Cause, Sintomi e Cura

Carcinoma Lobulare Invasivo

Il carcinoma lobulare è la forma invasiva che origina dalla proliferazione fuori controllo di una cellula dei lobuli.
Questa condizione contraddistingue il 10-15% di tutti i casi di tumore al seno di natura invasiva, il che la colloca, per frequenza, immediatamente dopo il carcinoma duttale.

Trattandosi di una forma invasiva, il carcinoma lobulare è in grado di infiltrare i tessuti adiacenti e, perfino, di raggiungere il sangue, dando origine al fenomeno delle metastasi.

Altri Carcinomi Invasivi

I carcinomi tubulare, papillare, mucinoso e cribriforme sono forme invasive di tumore al seno poco comuni, che tutte insieme coprono la percentuale rimanente di casi di cancro al seno a carattere invasivo e infiltrativo.

Epidemiologia

Diffusione e Incidenza del Tumore al Seno

In tutto il Mondo, il tumore al seno è il tumore maligno più diffuso e diagnosticato nella popolazione femminile.

Attendibili studi statistici su scala mondiale hanno rilevato che, una volta nella vita, si ammala di tumore al seno una donna ogni 7-8; questo significa che il 14% della popolazione femminile sviluppa, nel corso della sua esistenza, una forma di cancro della mammella.

Per quanto concerne il tasso di incidenza annuale del tumore al seno, le ricerche in merito evidenziano che c'è notevole differenza fra le varie zone geografiche del Mondo: per esempio, in Europa Occidentale (in cui è inclusa anche l'Italia), l'incidenza annuale su un campione di 100.000 donne è di quasi 90 casi contro i 19 registrati in Africa Orientale (N.B: sono dati forniti dall'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità).

Tumore al Seno e Mortalità

Nel 2011, in tutto il Mondo, il tumore al seno ha causato la morte di più di 508.000 donne, risultando in questo modo responsabile del 14% dei decessi per cancro all'interno della popolazione femminile mondiale.

Tumore al Seno ed Età

Come già discusso in precedenza, il tumore al seno è fortemente correlato all'avanzamento dell'età.
A conferma di ciò, si riporta l'esito di alcuni studi epidemiologici secondo cui soltanto il 5% dei casi di cancro al seno riguarda donne di età inferiore ai 40 anni.

Tumore al Seno e Sopravvivenza

Per il tumore al seno, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell'80-90%, nei Paesi più sviluppati nel Mondo (es: Regno Unito), e del 40-60%, nei Paesi in via di sviluppo.

Tumore al Seno in Italia: Diffusione, Mortalità e Sopravvivenza

In Italia, nel 2019, le diagnosi di tumore al seno sono state più di 50.000 (fonte ISTAT).
Nel nostro Paese, le aree geografiche di maggiore riscontro della patologia sono quelle del Centro-Nord; è doveroso precisare, tuttavia, che queste differenza è dovuta soprattutto a una campagna di screening tumorale più scrupolosa per le Regioni del Centro e del Nord, rispetto a quelle del Sud.

Sempre secondo l'ISTAT, nel 2016,  il cancro al seno ha causato il decesso di circa 12.600 donne, collocandosi al primo posto tra le cause di morte per tumore nella popolazione femminile italiana.
È interessante segnalare come il tumore al seno sia la prima causa di morte oncologica per tutte le fasce di età della popolazione femminile italiana: per le donne sotto i 50 anni (28% dei decessi), per le donne tra i 50 e i 69 anni (21% dei decessi) e per le donne sopra i 70 anni (14% dei decessi).
Dalle indagini più recenti è emerso che il tasso di mortalità per le donne sotto i 50 anni è in leggero calo, grazie alla diffusione sempre maggiore dei programmi di diagnosi precoce.

Infine, per quanto riguarda il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore al seno, questo dato epidemiologico è, in Italia, pari all'87%; questo vuol dire che 87 donne italiane con cancro del seno ogni 100 sono ancora in vita a distanza di 5 anni dalla diagnosi.

Sintomi e Complicazioni

Tumore al Seno: i Sintomi

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I sintomi e i segni più comuni del tumore al seno sono:

È doveroso precisare che, per il tumore al seno, è difficile delineare un quadro sintomatologico classico, in quanto ogni paziente rappresenta un caso a sé stante.

È però altresì corretto puntualizzare che ci sono manifestazioni più comuni di altre: è il caso, per esempio, dei noduli e degli ispessimenti tissutali anomali, i quali possono considerarsi a tutti gli effetti i segni più caratteristici del cancro del seno.

Lo sapevi che…

L'aspetto e la consistenza del seno variano da donna a donna e risentono di fattori quali: le mestruazioni, la gravidanza, l'allattamento, l'aumento di peso, l'età e l'assunzione di farmaci.

Tumore al Seno: i Sintomi Iniziali

Nella maggior parte dei casi, il primo sintomo del tumore al seno è la formazione di un nodulo o di un ispessimento anomalo a livello della mammella o nelle zone limitrofe (ascella o clavicola).

I Noduli al Seno sono sempre Tumori?

I noduli sono i segni più caratteristici non solo del cancro al seno, ma anche delle più comuni neoplasie benigne della mammella; per esempio, si presentano con un nodulo anche il fibroadenoma del seno e la cosiddetta mastopatia fibrocistica.

Tumore al Seno e Metastasi

Se diagnosi e trattamento sono tardivi, il tumore al seno può infiltrare i tessuti limitrofi; inoltre, può raggiungere i linfonodi vicini e lontani, e diffondere le sue cellule maligne nel sangue, dando avvio al fenomeno delle metastasi.

Dove vanno le metastasi del Tumore al Seno?

Le metastasi derivanti da un tumore al seno (tumore al seno metastatico) possono intaccare vari organi e tessuti del corpo: primo fra tutti, il tessuto osseo, seguito dai polmoni, dal fegato e dal cervello.

La disseminazione di metastasi in varie parti del corpo è indicativa di una grave condizione di salute, in genere fatale per il paziente.

Per approfondire: Tumore al Seno Metastatico: cos'è e come si cura?

Quando preoccuparsi per il Seno?

Una donna dovrebbe consultare sempre il proprio medico di fiducia, qualora avvertisse la presenza di un nodulo nuovo a livello del seno o di uno qualsiasi degli altri sintomi e segni riportati nell'elenco precedente.

Per approfondire: Sintomi del Cancro al Seno

Diagnosi

Come si diagnostica un Tumore al Seno?

Normalmente, la diagnosi di tumore al seno comincia dall'esame obiettivo e dall'anamnesi; prosegue, quindi, con la diagnostica per immagini, in particolare con un'ecografia mammaria, una mammografia e talvolta anche con una risonanza magnetica; infine, termina con una biopsia.

Eventuali altre indagini, come per esempio le analisi del sangue, una scintigrafia ossea, una PET e/o una TAC, trovano impiego a scopo di approfondimento o quando, in presenza di tumori metastatici, sussista la necessità di chiarire in quali organi del corpo si sono diffuse le cellule tumorali.

Un obiettivo fondamentale della ricerca diagnostica per il tumore al seno è stabilire lo stadio di avanzamento (stadiazione) della neoplasia maligna e il suo grado: questi dati, infatti, definiscono la gravità della condizione e servono al medico per la pianificazione della terapia più adeguata.

Tumore al Seno ed Ecografia Mammaria

L'ecografia mammaria è un esame strumentale, del tutto non invasivo, che sfrutta gli ultrasuoni per fornire immagini relative ai tessuti molli presenti in una determinata area del corpo.

L'ecografia mammaria rileva la presenza di noduli sospetti e ne chiarisce la consistenza (se sono solidi oppure molli).

Tumore al Seno e Mammografia

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La mammografia è un esame ai raggi X molto efficace nell'individuare aree o noduli sospetti, che potrebbero essere il risultato di un processo neoplastico.

La mammografia è anche un importante test di screening per la diagnosi precoce del tumore al seno.

Tumore al Seno e Risonanza Magnetica

La risonanza magnetica è un test strumentale non invasivo, che fornisce immagini dettagliate dei tessuti molli e duri del corpo umano.

La risonanza magnetica permette l'individuazione e la descrizione di ispessimenti o noduli sospetti.

Tumore al Seno e Biopsia

La biopsia è l'esame che permette di stabilire se il nodulo o l'area di tessuto sospetto individuata nel corso delle indagini precedenti è o meno un tumore al seno.
Di fatto, è l'indagine che serve per avere una conferma diagnostica di quanto fino a quel momento era solo un'ipotesi.

La biopsia prevede due tappe procedurali:

  • Il prelievo, tramite un ago apposito, di una quota di tessuto sospetto. Generalmente, per rintracciare con precisione l'area tissutale in cui effettuare il prelievo, il medico diagnosta si avvale di uno strumento-guida come i raggi X o un altro test di diagnostica per immagini.
  • Gli esami di laboratorio sul campione di tessuto raccolto. Queste indagini permettono di stabilire se si tratta effettivamente di un tumore maligno e, nel caso in cui lo fosse, di stabilire il suo stadio e il suo grado.

Stadi Tumore al Seno

La stadiazione di un tumore maligno comprende tutte quelle informazioni, raccolte in corso di biopsia, che concernono la grandezza della massa tumorale, il suo potere infiltrante e le sue capacità metastatizzanti.

Sistema di Stadiazione Classico

Secondo il sistema di stadiazione classico, esistono 5 stadi di tumore al seno, identificati con i numeri dallo 0 al 4:

  • Stadio 0. Corrisponde alle forme di carcinoma in situ. In genere, fa riferimento alle neoplasia duttale intraepiteliale e alle neoplasia lobulare intraepiteliale.
  • Stadio 1. Appartengono allo stadio 1 i tumori al seno non metastatici, di dimensioni inferiori ai 2 centimetri, che non hanno intaccato i linfonodi limitrofi (per la precisione, i linfonodi dell'ascella).
  • Stadio 2. Rientrano nello stadio 2 i tumori al seno non metastatici, di dimensioni comprese tra 2 e 5 centimetri, che hanno raggiunto i vicini linfonodi dell'ascella.
  • Stadio 3. Sono di stadio 3 i tumori al seno non metastatici, di dimensioni comprese tra 2 e 5 centimetri, che si sono infiltrati negli altri tessuti del seno e in quelli circostanti, e che hanno raggiunto i linfonodi dell'ascella.
  • Stadio 4. Appartengono allo stadio 4 i tumori al seno di qualsiasi dimensione che hanno disseminato metastasi in altre parti del corpo.

Nota bene: quella sopra riportata è una versione semplificata del sistema di stadiazione classico; esistono, infatti, anche dei sottostadi.

Sistema TNM

Esiste la possibilità di descrivere lo stadio del tumore mammario mediante un altro sistema: il cosiddetto sistema TNM.

Il sistema TNM valuta:

  • La grandezza del tumore. È indicata con la lettera T ed è descritta da una scala di valori da 1 a 4, dove 1 segnala i tumori più piccoli, mentre 4 i tumori più grandi.
  • L'interessamento dei linfonodi. È indicato con la lettera N ed è descritto da una scala di valori da 0 a 3, dove 0 segnala l'assenza di interessamento linfonodale, mentre 1, 2 e 3 un interessamento linfonodale via via crescente.
  • La presenza di metastasi. È indicata con la lettera M ed è descritta dai valori 0 e 1, dove 0 segnala l'assenza di metastasi, mentre 1 la presenza.

Gradi Tumore al Seno

Il grado di un tumore maligno comprende tutti quei dati, emersi durante l'esame bioptico, che riguardano l'entità di trasformazione delle cellule tumorali maligne, rispetto alle loro controparti sane. 

Esistono 3 gradi di tumore al seno, identificati con i numeri da 1 a 3:

  • Grado 1. Sono di grado 1 i tumori al seno a crescita lenta, le cui cellule hanno caratteristiche solo lievemente maligne.
  • Grado 2. Sono di grado 2 i tumori al seno le cui cellule hanno caratteristiche maligne più rilevanti rispetto al grado precedente.
  • Grado 3. Sono di grado 3 i tumori al seno le cui cellule costituenti hanno evidenti caratteristiche maligne e sono fortemente differenti da com'erano in origine.

Terapia

Come si cura un Tumore al Seno?

Esistono vari approcci terapeutici per la cura del tumore al seno e l'attuazione di uno piuttosto che di un altro oppure la loro combinazione dipende da precisi fattori, che sono:

  • La sede della massa tumore.
  • La stadiazione e il grado della neoplasia. In linea generale, un cancro al seno ai primi stadi e di basso grado permette al terapeuta di ricorrere a trattamenti poco cruenti, mentre un tumore mammario a uno stadio avanzato e di grado elevato lo obbliga all'impiego di cure molto invasive;
  • Lo stato di salute generale del paziente. Un paziente in buone condizioni di salute è in grado di sopportare egregiamente anche un trattamento molto invasivo; all'opposto, un paziente in condizioni di salute precarie non è sufficientemente forte per resistere alle terapie più "cruente".

Attualmente, tra le opzioni terapeutiche per la cura del tumore al seno rientrano:

Chirurgia per il Tumore al Seno

Il trattamento chirurgico per il tumore al seno consiste nell'asportazione della massa tumorale e, se intaccati da cellule neoplastiche maligne, dei linfonodi dell'ascella.

La chirurgia è particolarmente utile e indicata, quando il cancro al seno è ai primi stadi, ossia quando la neoplasia è abbastanza circoscritta.

Attualmente, le opzioni di intervento chirurgico principali sono due: la lumpectomia e la mastectomia totale.

Lumpectomia

Nota anche come chirurgia conservativa del seno o mastectomia parziale, la lumpectomia mira all'eliminazione della massa tumorale senza asportare eccessivamente i tessuti circostanti.

Mastectomia Totale

La mastectomia totale, invece, prevede l'asportazione completa di tutti i tessuti che costituiscono il seno malato.
È da segnalare che, di norma, all'intervento di mastectomia totale segue quello di ricostruzione del seno (mastoplastica).

Per approfondire: Tumore al Seno: la Terapia Chirurgica

Chemioterapia, Radioterapia e Terapia Ormonale per il Tumore al Seno

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  • La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci (i cosiddetti chemioterapici) in grado di uccidere tutte le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali.
    In presenza di un tumore al seno, la chemioterapia può trovare impiego in almeno tre situazioni: prima dell'intervento chirurgico, allo scopo di facilitare la rimozione successiva (chemioterapia neoadiuvante); dopo l'intervento chirurgico, al fine di ottimizzare i risultati dell'asportazione (chemioterapia adiuvante); quando la neoplasia è metastatica (in questo caso rappresenta una cura palliativa).
    Esempio di chemioterapici: ciclofosfamide, doxorubicina, metotrexato e fluorouracile.
  • La radioterapia prevede l'esposizione della massa tumorale a una certa dose di radiazioni ionizzanti ad alta energia (raggi X), allo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
    In presenza di un tumore al seno, la radioterapia è un trattamento impiegato generalmente dopo la chirurgia, al fine di ottimizzarne i risultati.
  • La terapia ormonale antitumorale consiste nella somministrazione di specifici ormoni o antagonisti ormonali capaci di interrompere i meccanismi di crescita dei tumori.
    In presenza di un tumore al seno, la terapia ormonale antitumorale può risultare utile prima o dopo la chirurgia, dopo la chemioterapia, in presenza di metastasi o quando lo stato di salute della paziente non permette di ricorrere a chirurgia, chemioterapia e radioterapia.
    Esempi di farmaci per la terapia ormonali antitumorale: tamoxifene e inibitori dell'aromatasi.

Chemioterapia, radioterapia e terapia ormonale presentano diversi effetti collaterali, alcuni dei quali anche molto rilevanti dal punto di vista clinico.

Per approfondire: Radioterapia, Chemioterapia e Terapia Ormonale

Terapia Mirata e Immunoterapia per il Tumore al Seno

  • La terapia mirata si basa sull'uso di medicinali in grado di contrastare tutto ciò che favorisce la crescita e lo sviluppo delle cellule tumorali.
    Nell'ambito del trattamento del tumore al seno, la terapia mirata può trovare impiego dopo la chirurgia, al fine di evitare recidive, oppure quando la neoplasia è a uno stadio avanzato, per rallentarne il decorso (cura palliativa).
    Esempio di farmaci per la terapia mirata: trastuzumab.
  • L'immunoterapia si fonda sull'utilizzo di cellule o proteine del sistema immunitario umano capaci di riconoscere le cellule tumorali e aggredirle, fino a distruggerle.
    Nell'ambito del trattamento del cancro al seno, l'immunoterapia può trovare impiego in combinazione con la chemioterapia, in presenza di forme neoplastiche a uno stadio avanzato, metastatiche e che non hanno risposto efficacemente ad altri trattamenti.
    Esempio di farmaci per l'immunoterapia: anticorpi monoclonali.
Per approfondire: Farmaci per la Cura del Tumore al Seno

Prognosi e Sopravvivenza

Quando il Tumore al Seno è curabile

La prognosi per il cancro al seno dipende strettamente dallo stadio della neoplasia: le probabilità di guarigione, infatti, sono elevate per i carcinomi in situ e i tumori di stadio 1, mentre tendono a diventare gradualmente più esigue via via che avanza la stadiazione della patologia.

Il tumore al seno, quindi, è una neoplasia curabile con successo, a patto però che diagnosi e trattamento siano precoci.

  • Per i tumori al seno di stadio 0 (sia le neoplasie duttali intraepiteliali che le neoplasie lobulari intraepiteliali) e per i tumori al seno di stadio 1, la prognosi tende ad essere eccellente; in tali circostanze, il trattamento prevede generalmente la lumpectomia e la radioterapia.
  • Per i tumori al seno di stadio 2 e 3, la prognosi diviene progressivamente meno benevola, complicata soprattutto da un rischio importante di recidiva (ossia di ricomparsa della neoplasia); in tali situazioni, il trattamento comprende la chirurgia (lumpectomia o mastectomia con o senza rimozione dei linfonodi), la chemioterapia combinata alla terapia mirata e, talvolta, anche la radioterapia.
  • Per i tumori al seno di stadio 4, la prognosi è infausta; in tali circostanze, il piano terapeutico include tutti i trattamenti possibili, allo scopo di alleviare per quanto possibile le sofferenze della paziente.

Tumore al Seno e Follow-Up

Per le donne che hanno superato una malattia come il tumore al seno, è previsto un programma di controlli periodici al seno, utile a monitorare l'esito delle terapie e lo stato di salute delle pazienti.

Questo monitoraggio – che in termini sanitari è detto follow-up – è fondamentale a individuare per tempo eventuali recidive.

Tumore al Seno: quanto si vive?

Per il tumore al seno, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è:

  • Del 100% per le neoplasie di stadio 0;
  • Del 98% per le neoplasie di stadio 1;
  • Del 90% per le neoplasie di stadio 2;
  • Del 70% per le neoplasie di stadio 3;
  • Del 25% per le neoplasie di stadio 4.

Sottoposti a un'adeguata terapia, i tumori al seno di stadio 0 e 1 generalmente non minano le aspettative di vita delle pazienti; lo stesso purtroppo non può dirsi delle neoplasie agli stadi più avanzati: recidive e metastasi, infatti, sono complicanze potenzialmente fatali.

Prevenzione

Come prevenire il Tumore al Seno?

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Come riportato, il tumore al seno è associato a vari fattori di rischio.
Alcuni di questi fattori, purtroppo, non sono modificabili (è il caso per esempio dell'età che avanza o della familiarità per la neoplasia in questione); altri, invece, lo sono ed è su questi che le donne dovrebbero agire per ridurre le possibilità di sviluppare il cancro al seno.

Nel concreto, ecco cosa può aiutare a prevenire il tumore della mammella:

  • Praticare regolare esercizio fisico e attenersi a un regime alimentare equilibrato e sano, il tutto con lo scopo di evitare sovrappeso e obesità.
  • Non bere alcolici o, quanto meno, assumerne in quantità moderata.
  • Limitare il ricorso alla terapia ormonale post-menopausale.
  • Effettuare regolarmente l'autopalpazione del seno. Questa pratica non riduce il rischio di tumore al seno; è però importante perché permette alle donne di conoscere il proprio seno e individuare tempestivamente eventuali anomalie che potrebbero svilupparsi in una certa fase della vita.
  • Sottoporsi agli esami di screening per la diagnosi precoce del tumore al seno. Considerata l'eccellente prognosi dei tumori al seno non invasivi, la diagnosi precoce di queste forme neoplastiche e il loro trattamento possono considerarsi una sorta di misura preventiva nei confronti dei tumori ben più gravi.
    Si ricorda che, in Italia, lo screening per la diagnosi precoce della cancro al seno si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e prevede l'esecuzione gratuita della mammografia ogni due anni.
  • Sottoporsi a mastectomia preventiva in presenza di mutazioni a carico dei geni BRCA1 o BRCA2.
  • Allattare al seno. Studi statistici hanno dimostrato che le donne che allattano al seno i figli hanno minori probabilità di sviluppare il tumore al seno.
Per approfondire: Prevenzione Tumore al Seno: cosa fare?

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza