Torch Test - Infezioni in Gravidanza

Ultima modifica 28.02.2020

Generalità

Il TORCH test è un complesso di analisi in grado di rilevare la presenza di vari agenti patogeni, noti per essere la causa di infezioni congenite pericolose.
Questa serie di esami è consigliata a tutte le donne in gravidanza e si effettua con un semplice prelievo di sangue.

Il complesso TORCH aiuta a determinare se la futura mamma ha qualche patologia che potrebbe essere trasmessa al bambino, tra cui la toxoplasmosi, l'infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV), la rosolia e l'herpes simplex. In caso di positività, la diagnosi precoce e il trattamento di queste malattie infettive è fondamentale per prevenire le complicanze nel neonato.

Cos'è

Il TORCH test è parte degli esami di screening consigliati alle donne in gravidanza. Quest'indagine è in grado rilevare la presenza di anticorpi diretti contro alcuni agenti infettivi, che possono causare serie conseguenze nel feto e nel neonato.
Più dettagliatamente, la sigla TORCH significa:

Sebbene alcune di queste malattie infettive diventino croniche, negli adulti dotati di normali difese immunitarie possono presentarsi senza sintomi e/o senza provocare particolari problemi.

Tuttavia, contrarre un'infezione primaria durante la gravidanza comporta per la futura mamma un alto rischio di trasmissione del patogeno all'embrione o al feto, spesso con gravi conseguenze (tra cui morte intrauterina, parto prematuro, malformazioni congenite o difetti nell'organogenesi).
Per il nascituro, le malattie infettive valutate con il TORCH test possono quindi risultare assai pericolose, soprattutto se contratte nelle prime fasi dello sviluppo intrauterino. Il rischio varia a seconda dell'agente infettivo e delle settimane di gravidanza e, tendenzialmente, diminuisce con il progredire dell'epoca gestazionale.


Nota
Non tutte le malattie infettive testate con il complesso TORCH sono pericolose per il feto nello stesso modo. Il danno che possono provocare, poi, dipende in gran parte dalla fase gestazionale in cui la madre contrae l'infezione.

Inoltre, alcuni di questi patogeni hanno la caratteristica di poter andare incontro a riattivazione (es. herpes virus), per cui l'immunizzazione (presenza di IgG) non garantisce la sicurezza per la gestante e per il feto.

Da queste considerazioni, deriva l'importanza di un continuo e attento monitoraggio del complesso TORCH.

Trasmissione degli agenti patogeni

Le principali vie di passaggio degli agenti infettivi dalla madre al feto sono tre:

  • Via transplacentare: passaggio di agenti infettivi attraverso la placenta;
  • Meccanismo ascendente: batteri della flora vaginale provocano un focolaio che si diffonde dall'endometrio provocando corioamniosite;
  • Attraversamento del canale del parto: trasmissione di infezioni per contatto madre-feto.

Toxoplasmosi

La toxoplasmosi è una fra le più comuni parassitosi contratte dall'uomo. Negli adulti, l'infezione risulta generalmente asintomatica, poiché il sistema immunitario reagisce rapidamente impedendo lo sviluppo della malattia.
In gravidanza, invece, la toxoplasmosi può dare gravi complicanze, soprattutto se occorre in epoca gestazionale precoce.

Un'infezione congenita da Toxoplasma gondii può causare patologie all'occhio e al sistema nervoso centrale, così come può dare origine a cisti in sede muscolare e nell'encefalo.

L'infezione di una donna in gravidanza può comportare anche un aborto spontaneo o lo sviluppo di difetti congeniti del nascituro.

La toxoplasmosi si contrae mediante l'ingestione del parassita in seguito alla manipolazione di escrementi di gatti portatori del parassita, bevendo latte di capra non pastorizzato o, più comunemente, mangiando carne contaminata. Leggi anche: Toxoplasmosi - Dieta per Prevenirla

Rosolia

La rosolia è una malattia esantematica contagiosa, ma benigna; a seguito dell'infezione si instaura uno stato di immunità conferito dalla presenza di anticorpi specifici, in grado di proteggere dalla reinfezione.

Durante la gravidanza, il virus può attraversare la barriera placentare e raggiungere il feto. Se contratta in epoca gestazionale precoce, la malattia può provocare un aborto spontaneo o indurre lo sviluppo nel bambino di patologie cardiache, ritardo della crescita, perdita dell'udito, disturbi del sistema circolatorio, problemi di vista o polmonite.

Cytomegalovirus

Il cytomegalovirus (CMV) è responsabile di un'infezione che può determinare nei neonati gravi problemi, come danni al sistema nervoso centrale, perdita dell'udito, ritardo mentale, polmonite, epatite o sviluppo di disordini a livello ematologico.

Herpes simplex

Anche se raramente, il virus dell'herpes simplex (HSV) può essere trasmesso al feto per via transplacentare. I neonati contraggono, in genere, l'agente virale da madri infette a livello genitale, durante il passaggio nel canale del parto. L'infezione si manifesta dopo la nascita con sintomi come ittero, congiuntivite, febbre, lesioni dei reni e danni permanenti al sistema nervoso centrale.

Altre malattie

La categoria “altro” può includere un numero di diverse malattie infettive, come ad esempio:

Tutte queste malattie possono essere trasmesse dalla madre al feto durante la gravidanza o il parto.

Perché si Misura

Il TORCH test viene indicato per valutare lo stato immunitario delle donne in gravidanza e rilevare la presenza di specifici anticorpi, attivati a seguito di infezioni batteriche, virali, fungine o parassitarie molto pericolose per il feto.
L'esame contribuisce a distinguere tra infezione acuta e pregressa; in base alla tipologia di anticorpi riscontrati nel sangue della madre, è quindi possibile dimostrare due diverse situazioni:

  • La malattia infettiva è in atto ed è possibile trasmetterla al feto;
  • La donna è immune a quel tipo di microrganismo, in quanto vaccinata o esposta precedentemente all'agente infettivo, quindi non ci saranno particolari problemi per il feto.

Alcune analisi del complesso TORCH (es. Rubeo test) devono essere ripetute nel corso della gestazione, a seconda della presenza o meno di un'immunità già acquisita.

Quando viene prescritto?

Il TORCH test svolge un ruolo importante nella prevenzione delle infezioni che colpiscono l'embrione e il feto, trasmesse verticalmente (dalla madre al bambino).
Le analisi del pannello vengono prescritte come test di screening all'inizio della gravidanza o quando la coppia progetta di concepire un figlio.
Il medico potrebbe indicare, inoltre, l'esecuzione del test TORCH nel caso in cui una donna in gravidanza venga esposta a certi agenti infettivi o manifesti sintomi di una delle malattie valutate nel pannello.

Altri esami

Per la diagnosi definitiva di un'infezione attiva dovuta a uno degli agenti patogeni ricercati nell'ambito del pannello TORCH, devono essere eseguite analisi di conferma più specifiche, come ad esempio:

  • Analisi del liquido cefalorachidiano (puntura lombare): viene spesso usata per confermare la presenza di toxoplasmosi, herpes e rosolia in un bambino;
  • Coltura di un campione di urine (cytomegalovirus);
  • Coltura del materiale ottenuto da una raschiatura superficiale della lesione (virus dell'herpes simplex).

Valori normali

Le analisi indicate dal complesso TORCH vanno a ricercare se nel sangue della persona vi è la presenza o meno di anticorpi diretti contro una specifica infezione.
In particolare, vengono valutate:

  • IgG: immunoglobuline di risposta immunitaria secondaria all'incontro con l'antigene; se presenti, indicano che la persona è venuta a contatto con quel particolare tipo di agente infettivo. Questa classe di immunoglobuline rimane nell'organismo per tutta la vita, anche se la persona è guarita dalla malattia.
  • lgM: immunoglobuline associate alla risposta immunitaria primaria; se presenti, indicano che la persona ha contratto l'infezione e questa è ancora in corso (cioè si trova nella fase acuta) o, comunque, è relativamente recente (una volta avvenuta la guarigione, infatti, via via scompaiono). Se, gli anticorpi IgM sono assenti, ma le IgG risultano presenti, significa che l'infezione è stata contratta, ma ormai è passata.

Normalmente, il risultato del TORCH test è negativo (non rilevabile) e indica che la persona non ha contratto le infezioni in esame.

TORCH Test Positivo - Cause

Un risultato positivo indica la presenza dell'infezione con un buon grado di sicurezza: gli anticorpi IgG o IgM sono stati trovati in una o più malattie controllate con il TORCH test.

La conferma diagnostica necessita di ulteriori esami, poiché la sola positività anticorpale non è sufficiente per la formulazione di una diagnosi certa.


La presenza di anticorpi IgG in una gestante indica, di solito, un'infezione passata.

In genere, in questi casi viene eseguito un secondo prelievo di sangue due settimane più tardi, in modo che i livelli degli anticorpi possano essere confrontati. Se i livelli aumentano, significa che l'infezione era stata contratta in tempi recenti.

TORCH Test Negativo - Cause

Un risultato negativo è considerato normale; ciò significa che non sono stati rilevati anticorpi e non c'è alcuna infezione attuale o passata.
Tuttavia, qualora nonostante l'esito negativo permanga un forte sospetto clinico per la presenza dell'infezione, è consigliabile ripetere l'esame con metodiche diverse.

Come si misura

Il TORCH test viene eseguito su un campione di sangue venoso prelevato dal braccio o, nei neonati, dalla puntura del tallone.

I risultati del TORCH test sono generalmente espressi come positivo o negativo, indicando la presenza o l'assenza degli anticorpi per ciascuno degli agenti infettivi testati.

Preparazione

Il TORCH test non richiede alcuna particolare preparazione.

Interpretazione dei Risultati

I risultati del test TORCH mostrano se attualmente una persona soffre di una malattia infettiva o se ne ha recentemente avuta una. I risultati sono definiti in “positivo” o “negativo”.

  • Un risultato positivo indica che gli anticorpi IgG e/o IgM sono stati trovati in una o più infezioni controllate nell'esame.
  • Un risultato negativo è considerato normale. Ciò significa che non sono stati rilevati anticorpi, e non c'è alcuna infezione attuale o passata.

Possibili conseguenze in Gravidanza

Le infezioni contratte nel corso della gravidanza possono essere fonte di molti problemi. Per questo viene raccomandato di seguire tutte le raccomandazioni del proprio medico curante e di sottoporsi ai controlli stabiliti dai protocolli nazionali.
A seconda dell'epoca gestazionale e delle vie sfruttate dagli agenti infettivi, il feto può subire danni differenti.
Le conseguenze delle infezioni dipendono da numerosi fattori, tra i quali lo stadio dello sviluppo e la maturazione della reattività immunologica del feto.
Queste infezioni possono portare a:

  • Mancato impianto dell'ovulo;
  • Aborto;
  • Morte intrauterina;
  • Malformazioni (per arresto dell'organogenesi);
  • Prematurità;
  • Infezioni latenti;
  • Guarigioni con nascita di un bambino sano.

Le conseguenze più gravi si verificano quando l'infezione viene contratta precocemente (primo trimestre di gestazione), mentre nella seconda metà della gravidanza si assiste frequentemente alla nascita di bambini sani o che manifestano sintomatologie meno gravi.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici