Self-Test per l'autocontrollo Domestico

Ultima modifica 20.09.2019

Non solo i classici test di gravidanza o per il controllo domestico della glicemia; recentemente, l'offerta ai consumatori di prodotti per l'auto-controllo si è estesa anche al monitoraggio di condizioni che, fino a poco tempo fa, si potevano studiare soltanto in ambito ospedaliero. Test autocontrolloGrazie a dei pratici kit, di rapido utilizzo, è oggi possibile controllare periodicamente il proprio stato di salute, nella privacy e nel comfort della propria casa.

Tra le varie offerte commerciali, troviamo, ad esempio, test per il controllo dei livelli ematici di colesterolo, trigliceridi e ferritina; a tal proposito, è sufficiente utilizzare un pungidito sterile per prelevare una goccia di sangue dal polpastrello, mettendola poi a contatto con l'apposita striscia reattiva che entro pochi secondi restituirà il risultato. Ancor più semplici sono i test per l'autocontrollo svolti su campioni di feci o di urina; tra questi, particolare rilevanza assume quello per la ricerca di sangue occulto nelle feci, che, se presente, potrebbe essere un segno della presenza di un polipo intestinale o di un carcinoma al colon-retto. Sempre in ambito di prevenzione oncologica, sono disponibili anche test per il dosaggio del PSA, mentre i genitori possono controllare i propri figli testando la presenza di droghe, come amfetamine, metamfetamine, cocaina, morfina e THC (cannabis) nelle urine.

A completare il quadro vi sono poi test per monitorare la funzionalità dei reni (dosaggio dell'albumina nelle urine) e della tiroide (dosaggio di TSH in una goccia di sangue); altri test sono invece utili per controllare la salute gastrica (dosaggio degli anticorpi anti-helicobacter pylori), per verificare la protezione immunologica nei confronti del tetano (cioè per testare se c'è bisogno di una nuova vaccinazione) o per ricercare infezioni da Escherichia coli ecc..

Utilità e rischi

Ogni forte innovazione tecnologica porta con sé opportunità e pericoli: tutto dipende dall'uso che si decide di farne. È indubbio, ad esempio, che la possibilità di testare il proprio stato di salute nella comodità di casa propria, possa favorire la presa di coscienza e la prevenzione in ambito sanitario.

Non dobbiamo mai dimenticare che, molto spesso, le possibilità di cura di una malattia risultano tanto maggiori quanto più precoce è la diagnosi, e viceversa. Alcune di queste patologie, come ad esempio il cancro al colon, potrebbero addirittura essere quasi azzerate estendendo le campagne di screening a tutta la popolazione a rischio. Purtroppo, però, la diagnosi precoce può essere fortemente ostacolata dalla scarsità sensibilità individuale al problema, dal poco tempo a disposizione per recarsi dal medico, da lunghe liste di attesa per sottoporsi agli esami o dalle scarse risorse di sanità pubblica. In un simile contesto, l'automonitoraggio domestico rappresenta indubbiamente una preziosa opportunità, che diventa utile anche nella profilassi terziaria, cioè nella prevenzione delle complicanze di una malattia già manifesta (pensiamo ad esempio al controllo glicemico nel diabetico e al monitoraggio domestico del colesterolo plasmatico in individui con alto rischio cardiovascolare).

Oltre a tutti questi benefici, è fondamentale che chi decide di affidarsi a questi test prenda coscienza anche dei loro limiti e dei rischi derivanti da un uso improprio; in particolare, questi test:

  • non hanno valenza diagnostica. Significa che il compito di diagnosticare una malattia rimane esclusivamente del medico, il quale molto spesso giunge alla diagnosi solo dopo una visita accurata e il confronto di più parametri (un solo esame spesso è insufficiente). In altre parole, questi test non possono e non devono sostituirsi alla diagnostica tradizionale; il loro compito è invece quello di aiutare il soggetto ad indirizzarsi verso eventuali percorsi diagnostici specifici.
  • Non devono rallentare la diagnosi. Se un soggetto lamenta un significativo problema di salute, sarebbe bene che lo facesse presente subito al proprio medico, evitando di "perdere tempo" nell'auto-controllo domestico. I potenziali danni sarebbero ancor maggiori se un eventuale risultato negativo, tra le mura di casa, portasse il soggetto a tranquillizzarsi e a ignorare il disturbo rimandando la visita medica. Ricordiamo, a tal proposito, che il test potrebbe non essere adatto o sufficientemente sensibile per evidenziare la patologia; in altre parole, significa che la malattia, pur essendo presente, potrebbe non essere rilevata dal test.
  • Non possono essere utilizzati per modificare eventuali terapie farmacologiche in atto: ancora una volta, è prerogativa del medico decidere se aggiustare o meno la terapia farmacologica in base all'esito dei controlli clinici e laboratoristici.
    Ad ogni modo, se i test per l'autocontrollo vengono programmati di comune accordo con il proprio medico, possono essere un valido aiuto per un'ottimale gestione terapeutica
  • Non devono scatenare inutili ansie ed apprensioni: proprio perché non hanno valenza diagnostica, è bene evitare che ansie e apprensioni prendano il sopravvento qualora i test indicassero la presenza di un possibile problema di salute. Per fare, un esempio, la presenza di sangue occulto nelle feci può dipendere banalmente da una contaminazione del campione fecale con sangue mestruale od urinario, oppure dalla presenza di emorroidi o ragadi anali; non significa, quindi, che per forza di cose sia presente un tumore nel grosso intestino.
    Un'eventuale positività andrebbe dunque interpretata come un forte invito a rivolgersi al medico per gli accertamenti del caso.
  • Non sono infallibili. Persino gli esami svolti in ambito ospedaliero possono lasciarsi sfuggire alcuni casi in cui la patologia è presente. Si parla, in simili frangenti, di falsi negativi, cioè di individui che, pur essendo ammalati, risultano sani secondo i risultati del test. Inoltre, come visto nel punto precedente, esiste anche il rischio opposto, cioè che un test identifichi come ammalato un soggetto in realtà sano (falso positivo).
    Per approfondire l'argomento, consigliamo la lettura dell'articolo dedicato alla specificità e sensibilità degli esami diagnostici, ricordando che questi parametri di qualità andrebbero sempre controllati e tenuti in considerazione quando si decide di utilizzare un test per l'autocontrollo domestico. A tal proposito, è indice di serietà del produttore dichiarare i valori di specificità e sensibilità dei test all'interno del foglietto illustrativo o nel sito web dedicato.
  • Richiedono il rispetto scrupoloso delle indicazioni d'uso. Attenersi a quanto riportato nel foglietto illustrativo è fondamentale per evitare di invalidare il test utilizzandolo in maniera scorretta.
  • Devono essere certificati e riportare il marchio CE: molto importante, soprattutto se l'acquisto viene effettuato online, è la verifica che i test siano stati validati e certificati da enti terzi e che rispettino le direttive comunitarie europee.