Tachicardia
Ultima modifica 21.07.2020
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause
  3. Sintomi e Complicanze
  4. Diagnosi
  5. Trattamento

Cos’è

La tachicardia viene definita come l'aumento del numero dei battiti del cuore al minuto (frequenza cardiaca) in condizioni di riposo.

Questa condizione è causata da un'alterazione degli impulsi elettrici che controllano l'azione di pompa del cuore e rientra nelle tachiaritmie (disturbi della conduzione elettrica del cuore), le quali vengono distinte in base al sito da cui parte l'impulso. Per esempio, nella tachicardia sinusale, forma più comune e meno pericolosa, la contrazione del cuore è regolare, ma più veloce, dettata fisiologicamente dal nodo seno-atriale.

La chiave per la diagnosi consiste nell'elettrocardiogramma (ECG), che consente di registrare gli impulsi elettrici del cuore e la loro conduzione. Il trattamento è diretto alla causa specifica della tachicardia.

Tachicardia: cos’è?

Si parla di tachicardia - dal greco tachys (rapido o accelerato) e kardia (del cuore) - quando la frequenza cardiaca a riposo eccede i limiti superiori di normalità per la popolazione di riferimento. Nell'adulto, ad esempio, si ha tachicardia tutte le volte che la frequenza cardiaca (FC) a riposo supera i 100 battiti al minuto (bpm).

Frequenze cardiache tachicardiche
nei vari periodi di vita
Età FC (bpm)
1-2 giorni
3-6 giorni
1-3 settimane
1-2 mesi
3-5 mesi
6-11 mesi
1-2 anni
3-4 anni
5-7 anni
8-11 anni
12-15
>15 anni
> 159
> 166
> 182
> 179
> 186
> 169
> 151
> 137
> 133
> 130
> 119
> 100

Cause

Cosa provoca Tachicardia?

La frequenza cardiaca è controllata da impulsi elettrici trasmessi finemente distribuiti attraverso il tessuto cardiaco; se per una qualche ragione si manifestano problemi a livello delle "centraline" e delle "reti elettriche" del cuore, la frequenza cardiaca può salire (tachicardia) o scendere (bradicardia) in maniera eccessiva.

In condizioni di riposo, la frequenza del battito del cuore è regolare e, generalmente, è compresa tra 60 e 100 pulsazioni al minuto. Si parla di tachicardia quando la frequenza cardiaca è superiore a 100 battiti al minuto.

La tachicardia - pur essendo talvolta scorporata da qualsivoglia problema di salute, come nel caso di stati febbrili, stress o traumi – può essere la spia di cardiopatie o di altre condizioni patologiche sottostanti. Un'eccessiva frequenza cardiaca a riposo può interferire, infatti, le normali funzioni del cuore, predisponendo occasionalmente a condizioni in grado di mettere a rischio la vita (ictus, arresto cardiaco improvviso).

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Attività elettrica del cuore e disturbi associati

Nel cuore, all'interno dell'atrio destro troviamo il cosiddetto "nodo del seno" (o nodo seno-atriale), un pacemaker naturale da cui originano stimoli elettrici scaricati ad una cadenza regolare di 60/100 battiti al minuto. Questi segnali si trasmettono al tessuto muscolare degli atri, innescando la contrazione atriale e il conseguente passaggio di sangue nei ventricoli.

Gli impulsi elettrici originati dal nodo seno atriale arrivano sino ad un gruppo di cellule specializzate, che nel loro complesso formano il cosiddetto nodo atrioventricolare, una sorta di relè che trasmette il segnale elettrico ad un altro gruppetto di cellule, detto fascio di His, che a sua volta conduce l'impulso dal nodo atrio-ventricolare ai due ventricoli. Quando lo stimolo elettrico li raggiunge, questi si contraggono, pompando il sangue nel circolo polmonare (ventricolo destro) e in quello sistemico (ventricolo sinistro).

Nel caso in cui si verifichi un'anomalia in una delle varie componenti del sistema elettrico del cuore, possono comparire aritmie più o meno severe, associate o meno a tachicardia.

In relazione alle caratteristiche dell'anomalia e del tracciato elettrocardiografico, si utilizzano termini medici specifici, come: 

Cause benigne di Tachicardia

In condizioni fisiologiche, la tachicardia insorge dopo un'attività fisica intensa, in condizioni di stress ed a seguito di forti emozioni; può accadere, ad esempio, che sia la stessa ansia scatenata dalla visita medica ad aumentare in maniera non trascurabile la frequenza cardiaca a riposo.

Tra le cause benigne rientrano di tachicardia rientrano:

La frequenza cardiaca aumenta temporaneamente anche per traumi o malattie che inducono uno stato febbrile, per poi tornare nella norma.

Lo sapevate che...

Durante gli stati febbrili le pulsazioni aumentano di circa 8 bpm per ogni grado di temperatura superiore ai 37°C, mentre il metabolismo incrementa del 13%.

Cause patologiche di Tachicardia

Qualsiasi condizione o malattia, sostanza o farmaco in grado di interferire con la normale attività elettrica del cuore, può essere responsabile di tachicardia.

Tra le cause patologiche della tachicardia rientrano:

In alcuni casi, la causa della tachicardia non può essere identificata.

Sintomi e Complicanze

Tachicardia: quali sono i sintomi?

Vedi anche: Sintomi Tachicardia

Un cuore che batte troppo velocemente - perdendo la sua naturale armoniosità nell'alternare contrazioni e rilassamenti - può compromettere il normale apporto di sangue ai vari distretti dell'organismo.

La conseguente sofferenza dei tessuti più scarsamente irrorati sta alla base dei sintomi tipicamente associati alla tachicardia:

In alcune persone, comunque, la tachicardia è completamente asintomatica e come tale viene diagnosticata occasionalmente durante accertamenti di routine.

Un cuore che batte velocemente è a tutti gli effetti un muscolo sotto-sforzo e come tale necessita di una maggiore quantità di sangue, ossigeno e nutrienti rispetto ad un muscolo sottoposto ad uno sforzo inferiore. Pertanto, anche le stesse cellule cardiache possono soffrire per il troppo lavoro ed il poco ossigeno, specie quando l'apporto ematico è ulteriormente ridotto da altre condizioni patologiche, ad esempio dalla presenza di placche di grasso (ateromi) nelle coronarie.

Per approfondire: Battiti accelerati Quando Preoccuparsi?

Diagnosi

Come viene formulata la diagnosi di Tachicardia?

Lo strumento diagnostico più importante è l'elettrocardiogramma, che utilizza piccoli sensori elettrici, collegati al petto e alle braccia, per registrare gli impulsi elettrici del cuore e la loro conduzione. L'esame può essere condotto a riposo, sotto sforzo e in altre condizioni di stress, oppure per periodi di tempo prolungati sfruttando dispositivi portatili.

Se la tachicardia è intermettente e non viene riscontrata con l'elettrocardiogramma (cioè, quando viene eseguito, l'esame risulta normale), può essere indicato un Holter cardiaco (o ECG dinamico secondo Holter), nel quale viene monitorato il battito cardiaco per 24 ore.

L'Holter permette di verificare anche se la tachiaritmia è parossistica, cioè insorge e scompare improvvisamente.

Particolari esami del sangue possono rendersi necessari per indagare la presenza di patologie sottostanti.

Trattamento

Vedi anche: Farmaci per la cura della Tachicardia

Certe forme di tachicardia non richiedono alcun trattamento, mentre in altri casi è necessario intervenire farmacologicamente. Esiste anche la possibilità di eseguire manovre capaci di abbassare la frequenza cardiaca; tra queste si ricorda l'espirazione forzata a glottide chiusa (manovra di Valsalva), l'applicazione sul viso di acqua fredda o di un sacchetto del ghiaccio, il massaggio o la compressione monolaterale della carotide e bilaterale dei bulbi oculari; il tutto, ovviamente, secondo i consigli del proprio medico, dal momento che questi interventi possono essere molto pericolosi per alcune categorie di pazienti. Se tutto ciò non ha successo, specie negli episodi più gravi, si rende necessaria l'iniezione di medicinali antiaritmici, in grado di ristabilire la normale frequenza cardiaca. Nei casi ancor più severi, con evidente pericolo di decesso, i soccorsi sanitari possono intervenire con l'elettroconversione.

Per prevenire il ripresentarsi della tachicardia e delle sue complicanze, possono essere somministrati farmaci betabloccanticalcio antagonisti. Altre volte il paziente deve sottoporsi ad interventi di ablazione cardiaca, in cui piccoli elettrocateteri, sottili e particolarmente flessibili, vengono inseriti nei vasi sanguigni e fatti arrivare al cuore. Una volta localizzata, la zona di tessuto che determina il problema elettrico viene distrutta sfruttando le radiofrequenze.

In determinate circostanze si rende necessario l'impianto di cardioverter-defibrillatori, piccoli dispositivi elettrici capaci di captare sul nascere le tachi-aritmie e produrre risposte in grado di ripristinare la normale frequenza cardiaca.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici