Ultima modifica 23.10.2019

Impossibilità di ovulare o farlo regolarmente

 

La sterilità femminile può essere causata da alterazioni della normale ovulazione. Si tratta di un problema piuttosto diffuso, responsabile di circa il 30% dei casi di sterilità registrati ogni anno nella popolazione femminile. Tale disturbo riconosce disordini ormonali di varia natura, capaci di interferire con la naturale regolarità del ciclo mestruale; sono ad esempio possibili alterazioni nella secrezione ipofisaria di gonadotropine, con conseguente mancata ovulazione (anovulazione). Se il follicolo non viene portato a completa maturità - sino al rilascio della cellula uovo - non potrà avvenire l'incontro di quest'ultima con gli spermatozoi ed il conseguente concepimento.

Dal momento che l'ovulazione è il risultato di un fine processo di regolazione ormonale, l'anovulazione è conosciuta anche come sterilità ormonale. Le cause di questo disequilibrio endocrino possono essere molteplici, tanto che in alcuni casi sono il "semplice" risultato di un forte stress emotivo o fisico; alcune atlete, ad esempio, soffrono di amenorrea (mancanza di mestruazioni per almeno tre mesi consecutivi) a causa dell'eccessivo sforzo profuso nell'attività sportiva. Fortunatamente, si tratta soltanto di un'interruzione temporale dell'ovulazione, che non deve considerarsi come causa permanente di sterilità.

Anche disagi psichici, quali ad esempio l'anoressia o la bulimia, l'eccessiva produzione di ormoni maschili (alterazioni surrenali, ovaio policistico) o disfunzioni tiroidee, ipotalamiche od ipofisarie -come alcune forme di iperprolattinemia- possono determinare sterilità femminile su base ormonale. A queste cause vanno poi aggiunte quelle di natura iatrogena, in cui la sterilità - generalmente temporanea - è il risultato dell'assunzione di determinati farmaci, come gli steroidi anabolizzanti, i progestinici, il danazolo, il cortisone ed i suoi derivati.

Anche lo stress può influenzare negativamente l'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, determinando irregolarità mestruali e cicli anovulatori. Analogo discorso per diete troppo restrittive o per cali eccessivi del grasso corporeo, spesso responsabili di amenorrea.

 

In molti di questi casi, l'impossibilità di ovulare o di farlo regolarmente può essere corretta da un'adeguata terapia. Purtroppo, esistono anche situazioni in cui il problema è irrisolvibile; parliamo, per esempio, di quelle donne in cui il patrimonio follicolare, quindi il numero dei precursori delle cellule uovo, si è prematuramente esaurito a causa di fattori genetici, di una menopausa insorta anzitempo (prima dei 40 anni) o di terapie radianti e chemioterapiche dopo interventi chirurgici. Quando una donna non può generare ovociti, l'unica soluzione è fecondare quelli donati (anonimamente) da un'altra donna con gli spermatozoi del proprio partner. Se questa operazione è compatibile con la salute della controparte sterile, gli embrioni verranno quindi trasferiti nel suo utero per lo sviluppo della naturale gravidanza.

 

Altre volte la sterilità è associata a malformazioni genitali congenite, come accade in presenza di un'agnesia uterina od ovarica bilaterale (agnesia = mancato sviluppo). In altri casi la sterilità diventa espressione di un'insufficienza del corpo luteo (piccola struttura che si forma nell'ovaio per trasformazione del follicolo dopo il rilascio della cellula uovo). Il corpo luteo ha lo scopo principale di secernere progesterone, un ormone essenziale per consentire l'annidamento, cioè la completa e progressiva penetrazione dell'uovo fecondato nella mucosa che riveste internamente la cavità uterina (chiamata endometrio). Per quanto detto, un'insufficiente produzione di progesterone causa la morte dell'uovo prima che sia giunto a completa maturazione o quella dell'embrione prima del suo impianto.

Da non dimenticare, infine, la progressiva diminuzione degli ovuli a cui si assiste mano a mano che ci si avvicina alla menopausa. Soprattutto in questa età la comparsa delle mestruazioni non riflette necessariamente il rilascio di un ovulo da parte dell'ovaio.




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