Morbo di Parkinson Sintomi Iniziali - Primi Sintomi

Morbo di Parkinson Sintomi Iniziali - Primi Sintomi
Ultima modifica 11.05.2023
INDICE
  1. Sintomi Morbo di Parkinson
  2. Come Inizia
  3. Sintomi Motori Tipici

Sintomi Morbo di Parkinson

Una caratteristica del morbo di Parkinson è l'elevato numero di sintomi, motori e non, responsabili di invalidità significativa e di importanti ripercussioni sulla qualità di vita degli individui colpiti dalla malattia.

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Il dato curioso è che probabilmente la malattia si sviluppa anche qualche anno prima (fino a 5 anni, secondo alcuni studi) della comparsa di sintomi che mettono la persona in allarme, facendole sospettare che nel suo corpo stia accadendo qualcosa che non va. In particolare, i sintomi motori tipici del morbo di Parkinson compaiono dopo i sintomi non motori: è stato osservato, infatti, che la neurodegenerazione dei neuroni dopaminergici nigro-striatali è preceduta da variazioni neuropatologiche extranigrali.

Tra i sintomi non motori del morbo di Parkinson, vi sono:

  • Disfunzione autonomica (alterazione dell'olfatto, denervazione cardiaca simpatica, disfunzioni urinarie);
  • Disturbi gastrointestinali (stipsi);
  • Disturbi neuropsichiatrici (depressione, lieve deficit cognitivo, disturbo comportamentale nel sonnoo sleep behavior disorder);
  • Disturbi sensoriali (doloresindrome delle gambe senza riposo).

Come Inizia

Di solito, i sintomi della malattia di Parkinson si manifestano in modo graduale e, inizialmente, sono di lieve entità.

Morbo di Parkinson: Campanelli d’Allarme

Inizialmente, il morbo di Parkinson può manifestarsi modo subdolo, non di rado con tremore delle dita delle mani o dei piedi o della mandibola, che si nota di più quando la persona è a riposo e si accentua con le forti emozioni. Spesso, una parte del corpo è più interessata dell'altra.

Pur essendo un segnale frequente, il tremore non interessa tutti gli ammalati, ma con il passare del tempo tende a manifestarsi su tutti i soggetti affetti dal morbo di Parkinson. In molti casi, se presente all'inizio non peggiora con l'avanzare della malattia e rimane stabile, come all'esordio.

A poco a poco, braccia e gambe diventano rigidi e tutti i movimenti rallentano sensibilmente e la persona comincia a mantenere a fatica l'equilibrio.

L'evoluzione della malattia può essere lentissima e coprire periodi di tempo che vanno da 10 a 15 anni o più.

Esordio dei Sintomi: In Quale Ordine?

L'ordine in cui si presentano i sintomi del morbo di Parkinson e la loro gravità variano da una persona all'altra. Tuttavia, è improbabile che una persona affetta dalla malattia di Parkinson presenti la totalità dei sintomi.

Sintomi Motori Tipici

Di seguito, verranno descritti i sintomi motori tipici del morbo di Parkinson.

Acinesia

Uno dei principali sintomi del morbo di Parkinson è la difficoltà nell'eseguire automaticamente dei movimenti elementari e complessi (acinesia). Inoltre, è stato dimostrato che l'esecuzione di movimenti ripetitivi è alterata in ampiezza, ritmo e velocità.

L'acinesia è caratterizzata da un'elevata difficoltà di movimento, tanto che gli individui colpiti da malattia di Parkinson riescono con estrema difficoltà a svolgere movimenti automatici, come ad esempio toccarsi il volto, incrociare le braccia o accavallare le gambe.

Al contempo:

  • Durante la camminata, risultano ridotti i movimenti delle braccia che normalmente assecondano il passo;
  • Viene a mancare l'espressività del volto;
  • Si riduce la gesticolazione associata alla conversazione;
  • Diminuisce anche l'atto automatico della deglutizione, provocando ad un'eccessiva salivazione (scialorrea).

Bradicinesia

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La bradicinesia è il sintomo più caratteristico del morbo di Parkinson e consiste in un lungo periodo di latenza tra il comando e l'inizio del movimento. Il risultato è una riduzione della velocità di esecuzione dei gesti motori rispetto alle condizioni normali.

Gli individui colpiti da morbo di Parkinson, riescono ad attivare nel modo corretto il muscolo agonista e riescono anche a comandare l'antagonista, per permettere loro di muoversi nella giusta direzione; riescono quindi a comandare correttamente i muscoli, anche se in maniera molto più lenta rispetto agli individui sani. Per questo, un programma motorio corretto viene eseguito nel modo sbagliato.

Rigidità

I muscoli risultano continuamente tesi, anche quando l'individuo affetto da morbo di Parkinson appare rilassato. Questa forma di ipertonia non è selettiva per alcuni gruppi muscolari, ma si manifesta con una certa prevalenza a livello dei muscoli flessori del tronco e degli arti. Inoltre, interessa anche i piccoli muscoli facciali, della lingua e della laringe. Non è raro che durante la notte i pazienti colpiti da morbo di Parkinson provino dolore a causa della rigidità dei muscoli. Successivamente ad un movimento, la parte del corpo che si è mossa è in grado di mantenere la nuova posizione, e di assumere delle posture goffe.

Una forma di rigidità tipica del morbo di Parkinson, scoperta nel 1901 e chiamata fenomeno della ruota dentata, è caratterizzata dalla mobilizzazione passiva di un'estremità (ad esempio la flessione della mano sull'avambraccio) a cui segue una resistenza ritmicamente interrotta.

Tremore

Il tremore è un sintomo abbastanza rappresentativo del morbo di Parkinson. Si tratta di un'oscillazione ritmica involontaria, abbastanza regolare, di una parte del corpo intorno ad un punto fisso, su un solo piano.

Questo tremore può essere di tipo fisiologico, sempre presente, e può manifestarsi in maniera impercettibile anche durante alcune fasi del sonno. Inoltre, il tremore può essere di tipo patologico, presente solo durante la fase di veglia e soltanto in alcuni gruppi muscolari, come, ad esempio, la parte distale degli arti, il capo, la lingua, la mascella e, qualche volta, il tronco. Durante il moto, nell'individuo colpito da Parkinson, il tremore sparisce o diminuisce in maniera evidente, ma poi ricompare non appena l'arto va ad assumere la cosiddetta posizione di riposo. In questo caso, il tremore non interferisce in maniera significativa con le normali attività dell'individuo. E' stato osservato che generalmente il tremore appare omolateralmente, colpendo maggiormente una mano e le dita con un fenomeno noto come "pill-rolling tremor", un movimento che assomiglia a quello del contare le monete. In pratica, consiste in una flesso-estensione delle dita in combinazione con l'abdo-abduzione del pollice. Dopo parecchi mesi o addirittura anni, questo sintomo si manifesta anche nell'altra mano. Comunque, generalmente, nella metà dei pazienti il tremore si manifesta come sintomo iniziale del morbo di Alzheimer, nonostante a causa dell'ansia e dello stress la frequenza con cui esso si manifesta tenda ad aumentare.

Approfondimento

Sono state sviluppate due teorie, che tra loro sembrerebbero opposte, per cercare di spiegare come nasca il tremore a riposo nella malattia di Parkinson.

  • La prima ipotesi sostiene che, mentre alcune cellule si attivano per mezzo della contrazione muscolareo grazie a segnali afferenti provenienti da tale attività muscolare, alcune cellule risultano ritmicamente attive prima del tremore. Esse rappresentano il pacemaker del tremore stesso e, dagli studi condotti da Ohye, sarebbe localizzato nel nucleo ventrale intermedio, che riceve proiezioni cerebellari e spino-talamiche. Successivamente, i fasci piramidali trasmettono ai motoneuroni spinali le attività ritmiche talamiche. La distruzione selettiva di questa struttura inibisce il tremore a riposo senza influenzare la rigidità.
  • Nella seconda teoria, invece, è stato dimostrato che il tremore a riposo, che si manifesta come una risposta riflessa all'attivazione di recettori periferici, può essere generato dai movimenti volontari. In questo caso, un circuito neuronale che include i fusi neuromuscolari, il talamo, la corteccia motoria e che si conclude attraverso i fasci piramidali sui motoneuroni, potrebbe includere il pacemaker del tremore.

Infine, è tipico degli individui colpiti da morbo di Parkinson, avvertire un tremore "interno", invisibile all'esterno, ma avvertito dal paziente stesso.

Dolore

Dolori, crampi muscolari, parestesie rappresentano sintomi frequenti del morbo di Parkinson; spesso si manifestano uno o più anni prima di altri sintomi. Caratteristica è la spalla congelata con rigidità da un lato e intenso dolore della spalla, così come è frequente anche il dolore delle gambe.

Disturbi dell'andatura e alterazione dei riflessi posturali

Come anticipato, in un individuo affetto da morbo di Parkinson, è evidente vi sia una certa difficoltà ad iniziare il movimento. Questo fenomeno - in cui l'individuo tende a camminare sul posto, per poi partire velocemente con il tronco piegato in avanti, le braccia flesse e vicine al corpo, le gambe rigide e flesse, con passi corti e piedi che strisciano al suolo - è detto festinazio. Quando, accidentalmente, l'individuo colpito da Parkinson viene spinto, tende a cadere in avanti, perché non in grado di compiere gli aggiustamenti posturali necessari per mantenere l'equilibrio. La disfunzione della postura è responsabile, pertanto, del portamento curvo, in cui l'individuo appare come ripiegato su se stesso con il collo e il tronco flessi in avanti.

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici