Sintomi Bulimia: Come riconoscerla?
Ultima modifica 26.02.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Bulimia nervosa. Cos'é?
  3. Insorgenza
  4. Cause
  5. Sintomi fisici e psicologici della bulimia
  6. Bulimia: come si cura?
  7. Conclusioni

Introduzione

I disturbi alimentari sono divenuti una realtà diffusa nella società attuale assumendo dimensioni preoccupanti. Fra le forme di alimentazione incontrollata, la bulimia rappresenta il disagio psicologico più diffuso fra adolescenti e giovani donne che cercano un modo per gestire le proprie paure ed emozioni ritrovandosi in un circolo vizioso: vivere per mangiare, mangiare per vomitare, e vomitare per tornare a mangiare.

Bulimia nervosa. Cos'é?

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che Russell, psichiatra del Maudsley Hospital di Londra, nel 1979 definiva "Una variante pericolosa dell'anoressia nervosa".

Questo disturbo, in passato, ha suscitato uno scarso interesse negli studi e nella diffusione mediatica, solo recentemente invece, ha acquisito una sua dignità nosografica autonoma.

Attualmente, per diagnosticare la bulimia nervosa è necessario che ci sia la presenza di abbuffate e condotte eliminatorie o compensatorie inappropriate, in media almeno una volta alla settimana per un periodo di almeno 3 mesi.

Le persone bulimiche per prevenire l'aumento di peso compensano le abbuffate compulsive o con il digiuno o l'attività fisica eccessiva o eliminando il cibo ingerito con vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci (DSM V, 2014). In base alla frequenza delle condotte compensatorie, la gravità del disturbo può essere distinta in lieve, moderata, grave o estrema.

Accompagnano questo disturbo altre caratteristiche significative come la non accettazione e una valutazione di se stesse fortemente influenzata dalla forma e dal peso corporeo.

Insorgenza

La bulimia nervosa è un disturbo sempre più in aumento, attualmente con una prevalenza intorno al 2-3%. Ha una prima insorgenza tra i 14 e i 18 anni e colpisce prevalentemente il sesso femminile. Pur essendo proprio dell'età evolutiva, può manifestarsi anche in persone con età e sesso diversi.

Cause

Più che di una causa ben precisa, si può parlare di fattori predisponenti la bulimia, cioè di quei fattori genetici, socio-culturali o di quegli elementi intrinseci come la personalità già presenti prima che il disturbo alimentare insorga, e può trovare le sue radici anche nell'ambiente familiare. Questo suggerisce una multifattorialità di questo disturbo del comportamento alimentare.

La bulimia nervosa rappresenta un malessere del nostro tempo, un disagio corporeo che si esprime attraverso il rapporto con il cibo, ma che non si può limitare solo ad esso. In questo disturbo, infatti, si cela uno squilibrio ben più profondo che interessa non solo la sfera alimentare ma anche quella emotiva e sentimentale.

Per approfondire: Anoressia sintomi fisici e psicologici

Sintomi fisici e psicologici della bulimia

Accorgersi della bulimia non è cosa semplice, tanto meno identificare tutti i fattori che possono predisporre o scatenare questo disturbo.

  • La persona bulimica, grazie alle condotte compensatorie, riesce a mantenersi quasi sempre normopeso o sovrappeso, per cui l'aspetto può non essere significativo come nel caso dell'anoressia. Dal di fuori è difficile immaginare che ingeriscono avidamente quantità eccessive di cibo, in tempi brevissimi finché stracolme vomitano. Il tutto, infatti, avviene di nascosto: la bulimia è un loro segreto e nessuno deve conoscerlo.

Le persone bulimiche, dall'esterno appaiono perfette, impeccabili, forti e razionali, Per queste caratteristiche non destano sospetti.

Ma la realtà è completamente diversa: sono persone fragili, che non hanno fiducia in se stesse, che non si accettano. Provano vergogna per i propri problemi alimentari e cercano di nascondere i sintomi, da qui la solitudine e la segretezza delle abbuffate.

La ragazza bulimica, da perfezionista qual è, si prefigge ogni giorno l'obiettivo di seguire in maniera rigida la dieta ferrea. Ma all'improvviso la sua volontà viene meno e basta mangiare una piccola quantità di cibo extra per innescare una smania inarrestabile di mangiare secondo il pensiero del tutto o nulla tipico del disturbo. Con le condotte compensatorie, da un lato si sentono sollevate e contente di non essere ingrassate, d'altro canto vomitando sono colte dal senso di colpa o di vergogna per aver perso l'autocontrollo sul proprio peso e sulla propria fame. Ma ciò che le fa sentire meglio è la certezza che domani tutto ricomincerà come prima.

  • Dal punto di vista fisico è difficile riconoscere la bulimia perché raramente inabilita.
  • I segni che potrebbero darci un riscontro della malattia sono le erosioni dentali e i calli sul dorso della mano, dovuti al vomito autoindotto.
  • Più raramente è possibile riscontrare alterazione degli elettroliti (che si può manifestare con vertigini, sete, ritenzione idrica, dolori muscolari vaghi, spasmi nervosi, apatia) o irritazione esofagea. Queste complicanze sono sempre secondarie o direttamente legate alla frequenza del vomito, all'uso di lassativi e diuretici e alla durata della malattia.

Bulimia: come si cura?

Non esistono finora farmaci che abbiano un'indicazione specifica e dimostrata per questa patologia. I trattamenti psicoterapici, protratti molto spesso per anni, costituiscono attualmente lo strumento più efficace d'intervento assieme ad una dietoterapia equilibrata e personalizzata

Conclusioni

Nella bulimia c'è un'attenzione esagerata, quasi esaltata al tipo di cibo, alle calorie, al proprio corpo, ma il bulimico non è in grado di nutrire il suo corpo perché non permette al cibo di raggiungere il suo fine a causa delle condotte compensatorie. Questo comportamento alimentare compulsivo va contro natura ed evidenzia un'incapacità a capire e decodificare le emozioni. L'impulso ad abbuffarsi è cercare compensazione nel cibo ed è un tentativo di alleviare la sofferenza, il vomito invece è un modo per alleviare il senso di colpa, si riacquista il controllo perso durante l'attacco di fame.

Autore

Laura Diana
Laureata in Scienze Biologiche, esercita la libera professione di Biologa Nutrizionista. Formatrice di educazione alimentare