Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

La sifilide (o lue) è una malattia causata da un batterio (Treponema pallidum), che provoca un'infezione cronica progressiva con potenziale danno permanente a tutti gli organi.
L'uomo contrae questa patologia soprattutto attraverso i rapporti sessuali non protetti da preservativo, sia genitali, che orali, con una persona precedentemente infettata.
SifilideLa comparsa dei primi sintomi della sifilide nei soggetti di sesso maschile avviene dopo tre-quattro settimane dal contagio, con lo sviluppo di ulcere o ferite rotondeggianti nel punto d'inoculo dell'agente patogeno (cioè nelle zone che sono venute a contatto con le aree infette dell'altra persona). Tali lesioni si associano tipicamente al rigonfiamento dei linfonodi regionali.

Spesso, le lesioni sifilitiche primarie sono localizzate nella zona genitale, in particolare a livello del pene, del prepuzio (porzione di pelle che copre il glande) o dell'ano e, se non trattate, tendono ad evolvere verso lo stadio secondario della malattia.
La sifilide secondaria si presenta dopo circa sei settimane dalla scomparsa della lesione primaria (detta sifiloma) con un'eruzione cutanea maculare su arti e tronco, talvolta accompagnata da febbre, dolori articolari, stanchezza e perdita di capelli.
Nel periodo latente, l'uomo non evidenzia alcuna sintomatologia, ma può comunque trasmettere la malattia. Se non avviene la guarigione, la sifilide può evolvere nel terzo stadio (sifilide terziaria), che può manifestarsi anche dopo trent'anni dal primo contagio.
La diagnosi della sifilide nell'uomo si basa sui dati clinico-anamnestici, sull'identificazione microscopica del T. pallidum e sui risultati delle indagini sierologiche. Il trattamento prevede l'antibiotico-terapia, mentre la prevenzione dev'essere attuata praticando sesso sicuro e protetto per ridurre il rischio d'infezione.


Nota. La sifilide è una delle più importanti malattie sessualmente trasmissibili. L'infezione può colpire entrambi i sessi, ma gli uomini sono più frequentemente interessati dal problema.

Cause e fattori di rischio

La sifilide è causata dal Treponema pallidum, una spirocheta (ossia un batterio a forma di spirale) che è in grado di diffondersi facilmente nell'organismo.
Quest'agente infettivo è in grado di penetrare attraverso le mucose intatte (genitali, rettale ed orofaringee) o la cute danneggiata, quindi può essere trasmesso facilmente attraverso contatti orali e rapporti sessuali vaginali e anali non protetti.

In assenza di un trattamento adeguato, la sifilide evolve nel giro di settimane o mesi: questo microrganismo migra attraverso i capillari cutanei, per poi diffondere ai linfonodi, dove moltiplica fino a raggiungere livelli sufficienti a provocare la malattia clinica. In genere, i tempi di incubazione della sifilide si estendono dalle 2 alle 12 settimane.
Nei soggetti che presentano la malattia, il Treponema Pallidum si riscontra in tutti i liquidi corporei, come sperma e secrezioni vaginali. Inoltre, il batterio si trova nelle lesioni cutanee, genitali e mucose, comprese quella della bocca, che si manifestano nel corso della sifilide.
Senza una diagnosi e una terapia tempestiva, è possibile un'evoluzione progressiva della malattia, che può indurre gravi danni permanenti a livello di molteplici organi e apparati, quali cute, cuore, cervello e scheletro.

Contagio

Come può l'uomo contrarre la sifilide?

L'uomo, solitamente, contrae la malattia attraverso i rapporti sessuali non protetti, sia genitali (vaginali o anali), che orali con una persona affetta da sifilide.

Altre possibili modalità di trasmissione sono il petting (cioè il semplice contatto fra genitali) senza protezione e lo scambio di strumenti sessuali contaminati (es. sex toys).
Tuttavia, l'infezione può essere contratta anche non-sessualmente, attraverso il contatto diretto con le ferite o le ulcere di pelle e mucose, che si formano nelle zone dove principalmente si manifesta la malattia (genitale, ano, bocca, gola o superficie cutanea danneggiata). In certi casi, alcune di queste manifestazioni sono indolori o passano inosservate, quindi l'uomo può non essere consapevole di essere affetto da sifilide, rischiando così di contagiare la propria partner.
Occasionalmente, la malattia può essere trasmessa attraverso le trasfusioni di sangue (modalità di contagio ormai rarissima).

Nel caso della forma congenita, è possibile anche il passaggio del batterio per via transplacentare dalla madre infetta al bambino (trasmissione materno-fetale).
La sifilide non conferisce immunità nei confronti di successive reinfezioni; questo significa che il paziente guarito dalla malattia può contrarre l'infezione più e più volte nel corso della vita.

Sintomi

Il decorso naturale della sifilide non trattata segue quattro stadi evolutivi:

  • Sifilide primaria;
  • Sifilide secondaria;
  • Sifilide latente;
  • Sifilide terziaria.

In ogni caso, la malattia è complessa e, se non adeguatamente curata, può portare a varie complicanze, come cardiopatie e disturbi neurologici, fino al decesso.

Sifilide primaria nell'uomo

Lo stadio iniziale dell'infezione si manifesta dopo circa 3-4 settimane dal contagio, con la comparsa di una lesione papulosa localizzata, rosacea, circolare e a margini netti (sifiloma) nel punto d'inoculo del Treponema pallidum.

Sifilide

Ulcera sul pene (sifiloma) causata da Sifilide. Vedi Altre Foto Sifilide

Nell'uomo, la localizzazione più frequente del sifiloma è la cute scrotale, il solco balano-prepuziale, lo sbocco dell'uretra sul pene e la regione intorno all'ano; meno spesso, questa lesione può manifestarsi sulla pelle delle mani o all'interno del cavo orale, quindi su labbra, gengive, faringe o lingua. Il sifiloma non provoca generalmente dolore, ma si associa tipicamente a un aumento di volume dei linfonodi regionali, i quali non risultano, però, dolenti alla palpazione.

Entro breve tempo, la superficie del sifiloma tende ad ulcerarsi, esponendo un fondo di colore rosso vivo, dal quale fuoriesce un essudato sieroso, contenente i treponemi.
I sintomi del primo stadio della sifilide nell'uomo persistono generalmente per un periodo variabile tra 2 e 6 settimane. In assenza di trattamento, la sifilide evolve nella fase secondaria.

Sifilide secondaria nell'uomo

La sifilide secondaria inizia dopo 3-6 settimane dall'esordio del sifiloma. Questa fase è caratterizzata da un'eruzione maculare diffusa in una o più zone della superficie corporea, associata al rigonfiamento delle linfoghiandole. Questa manifestazione è transitoria o ricorrente e può avere un aspetto molto variabile: possono manifestarsi, ad esempio, delle screpolature rotondeggianti sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, oppure si manifestano gruppi di macchioline rosa diffusi su tronco ed arti, che ricordano l'esantema del morbillo.

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Sifilide secondaria in una donna con storia di rapporti sessuali non protetti. Interessamento della pianta del piede

In questo stadio, inoltre, l'uomo con sifilide manifesta disturbi sistemici simil-influenzali, dovuti alla proliferazione e alla diffusione per via ematica e linfatica del Treponema pallidum. In particolare, possono comparire: febbre, astenia, cefalea, dolori muscolari e malessere generale.
La sifilide nell'uomo può comportare, inoltre, mal di gola, mancanza di appetito, dimagrimento, disturbi alla vista, alterazioni uditive e dell'equilibrio, dolori ossei, perdita dei capelli a ciocche e comparsa di chiazze cutanee ispessite, grigie o rosa (condilomi).
Nell'uomo, una forma più rara di manifestazione sifilitica è un'intensa balanopostite (infiammazione di glande e prepuzio), apparentemente determinata da altri agenti infettivi.

Periodo di latenza

Al termine dello stadio secondario, inizia un lungo periodo di latenza, che può durare mesi o addirittura anni. Questa fase è dovuta al controllo immunitario della malattia: l'uomo con sifilide non presenta alcuna sintomatologia, tuttavia l'infezione persiste.  

Sifilide terziaria nell'uomo

A distanza di molti anni (in genere dopo circa 10-25 anni dal momento del contagio), la sifilide progredisce alla fase terziaria.

In questo stadio, la malattia è caratterizzata dalla formazione di noduli indolori (gomme luetiche) a livello di pelle o cervello, ossa e articolazioni, e dalla grave compromissione degli organi interni dell'organismo (tra cui fegato, reni, polmoni e cuore).
Una volta che la sifilide entra nel terzo stadio, l'individuo può presentare alterazioni della personalità, graduale cecità, demenza, incapacità di controllare i movimenti muscolari e paralisi progressiva. Nei casi più gravi, la sifilide conduce alla morte del paziente.
L'evoluzione della sifilide può essere accelerata da una coesistente infezione da HIV; in questi casi, l'interessamento oculare, la meningite e le altre complicanze nervose sono più frequenti e gravi.

Diagnosi

La diagnosi della sifilide nell'uomo può essere formulata con la valutazione dei segni e dell'insieme di sintomi riferiti dal paziente durante un'accurata visita medica, e tramite l'osservazione al microscopio del materiale prelevato dalle lesioni (che consente di riconoscere i treponemi).
A supporto di queste indagini, viene indicata anche l'esecuzione di esami del sangue per rilevare l'eventuale presenza di anticorpi contro il batterio già nelle fasi precoci dell'infezione, tenendo in considerazione che questi compaiono in un periodo che varia da 2 a 5 settimane.
Tali analisi si dividono essenzialmente in:

  • Test non specifici per il Treponema - tra cui il Venereal Disease Research Laboratory (VDRL) - diretti a individuare un antigene lipoideo derivante dal batterio o dalla sua interazione con l'ospite; queste indagini possono offrire un vantaggio per quanto riguarda il controllo della malattia.
  • Test treponemici, come il test della agglutinazione passiva delle particelle di treponema (TP-PA) o la fluorescenza per la ricerca dell'assorbimento degli anticorpi anti treponema (FTA-ABS); tali esami consentono di stabilire il grado di attività dell'infezione, quindi definire il protocollo terapeutico più adeguato al caso.

Se l'uomo risulta infetto, andranno valutati e trattati tutti i partners sessuali dei 3 mesi precedenti (in caso di sifilide primaria accertata) o dell'anno precedente (in caso di sifilide secondaria accertata).

Trattamento

Il trattamento della sifilide nell'uomo prevede la somministrazione di penicillina per via parenterale.

Nei pazienti allergici a questo principio attivo si può ricorre ad altri farmaci, come la doxiciclina e la tetraciclina.
Per stabilire il corretto dosaggio e la durata della terapia antibiotica, il medico si baserà sullo stadio della malattia definito durante l'iter diagnostico. Un trattamento tempestivo consente la regressione delle lesioni e la prevenzione della sifilide secondaria o terziaria, ma eventuali danni permanenti agli organi tendono a persistere.
Durante il trattamento farmacologico, per evitare di contagiare la propria partner, è obbligatoria l'astinenza da qualsiasi tipologia di rapporto sessuale, fino alla completa guarigione delle lesioni causate dalla sifilide. Va sempre ricordato, infatti, che le ferite e le ulcere cutanee possono trasmettere l'infezione anche durante il sesso orale o qualunque altro contatto cutaneo con le zone infette.

Prevenzione

Per quanto riguarda la prevenzione della sifilide, una buona misura è l'uso corretto del preservativo, il quale dev'essere utilizzato dall'inizio alla fine del rapporto sessuale (che sia vaginale, anale od orale) e per proteggere anche gli eventuali oggetti utilizzati durante il contatto intimo. 
Inoltre, è possibile evitare di esporsi al rischio di contagio astenendosi da pratiche sessuali con persone potenzialmente infette, e riducendo il numero delle partners.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici