Ultima modifica 02.10.2019

Generalità

Lo shopping compulsivo è un disturbo caratterizzato dal bisogno irrefrenabile di fare acquisti, nonostante la consapevolezza della loro inutilità o esagerazione.
Shopping CompulsivoLa persona affetta da shopping compulsivo non compra per il piacere di fare un nuovo acquisto o per rispondere a un reale bisogno, ma sviluppa uno stato di tensione crescente per cui il desiderio di acquistare si trasforma in un impulso che non riesce a controllare.
Il ripetersi degli episodi di shopping compulsivo può portare la persona a comprare spesso e/o notevoli quantità di oggetti, oltre a indurla a trascorrere molto tempo in negozi e grandi magazzini. In molti casi, poi, la merce acquistata è destinata a essere messa subito da parte o addirittura gettata. Al termine dell'episodio, infatti, la persona che presenta una dipendenza da shopping prova spesso profondi sensi di colpa e vergogna.
Chiaramente, il ripetersi di questo comportamento può determinare gravi conseguenze a livello psicologico, finanziario e relazionale.
La compulsione negli acquisti sembra presentarsi più frequentemente quale sintomo di un pregresso disagio secondario a disturbi dell'umore, abuso di sostanze, difficoltà ad accettarsi, scarsa autostima e depressione. In ogni caso, la condizione può essere affrontata con un approccio psicoterapeutico.


Lo shopping compulsivo viene detto anche “sindrome da acquisto compulsivo”, “shopping-dipendenza” e “shopaholism”.
Il disturbo era noto già nel diciannovesimo secolo, ossia quando lo psichiatra tedesco Emil Kraepelin ne identificò per la prima volta i sintomi associati e lo definì con il termine “oniomania” (dal greco “onios” e “mania”, ossia “mania di comprare ciò che è in vendita”).

Cause

Di norma, lo shopping è un'attività gratificante: al momento dell'acquisto si prova generalmente euforia ed eccitazione, in quanto il cervello rilascia dei neurotrasmettitori, la dopamina e la serotonina, responsabili della sensazione di piacere, benessere e appagamento.
Secondo alcuni psichiatri, l'alterazione dell'attività di tali sostanze provocherebbe svariati disturbi, tra cui il mancato controllo dell'impulsività. Per questo motivo, nelle persone che presentano una dipendenza da shopping, la tentazione a comprare diventa così difficile da gestire.
I soggetti con tale disturbo, soprattutto donne di giovane età, comprano inizialmente per il piacere che si ricava da un nuovo acquisto. In breve tempo, però, questo stato emotivo si trasforma in una tensione crescente e il desiderio di comprare diventa un impulso irrefrenabile. Da ciò scaturisce l'acquisto compulsivo di oggetti d'ogni tipo, che spesso vengono messi da parte (tanto da non essere tolti dalle loro confezioni), regalati ad altri oppure buttati via. Dopo un episodio di shopping compulsivo, inoltre, l'euforia svanisce e la persona sperimenta sentimenti di colpa, angoscia e vergogna, emozioni che richiedono di nuovo una compensazione che si traduce in un nuovo acquisto. Si instaura così un circolo vizioso.
Lo shopping compulsivo presenta caratteristiche patologiche molto simili a quelle che si possono riscontrare nelle dipendenze da sostanze:

  • Fase di tolleranza: induce le persone che presentano una dipendenza da shopping compulsivo a incrementare progressivamente il tempo e il denaro destinato agli acquisti, allo scopo di alleviare la tensione che provano;
  • Stato di “craving”: consiste nell'incapacità di controllare l'impulso che porta a mettere in atto il comportamento, ossia la compulsione all'acquisto di oggetti allo scopo di alleviare un sentimento spiacevole e la sofferenza;
  • Astinenza: produce un grande malessere nello shopper compulsivo che, per qualche motivo, si trova impossibilitato a fare acquisti.
  • Perdita del controllo: la pulsione vince sulla resistenza del soggetto, che giustificherà l'acquisto di un oggetto come necessario, utile e indispensabile.

In realtà, non è ancora del tutto chiaro se lo shopping compulsivo sia dovuto a una serie di impulsi irresistibili che si ripetono nel tempo oppure se si tratta di una risposta a comportamenti “ossessivi”, che una persona deve compiere per placare attraverso una serie di rituali, almeno temporaneamente, dei pensieri ansiosi o dei disturbi psicologici, come la depressione.


Che cos'è una compulsione?
Per compulsione s'intende una particolare azione, spesso ripetitiva e inadeguata. Questa sorta di rituale stereotipato viene messo in atto dal soggetto al fine di ridurre l'ansia e il disagio dovuti ad un'ossessione, cioè un pensiero ricorrente e pervasivo che il soggetto giudica come eccessivo e inappropriato, ma al quale non riesce a sottrarsi.

Comportamenti caratteristici

Lo shopping compulsivo è un fenomeno complesso: questo comportamento ripetitivo e incontrollabile assorbe completamente l'individuo, con un impatto significativo sulla gestione del tempo e sulle finanze.
Lo shopper compulsivo convive con il pensiero costante di fare acquisti e compra frequentemente al di sopra delle proprie possibilità. Il compratore sente il desiderio di fare acquisti indipendentemente dal periodo dell'anno, quindi non esclusivamente durante i saldi stagionali (il fenomeno si può ripetere più volte alla settimana). Le persone più a rischio di sviluppare questa condizione sono soprattutto donne di età compresa generalmente tra i 20 e i 30 anni.
Le persone con una dipendenza da shopping si distinguono, da quelle che lo praticano come una normale attività, per i seguenti aspetti:

  • L'atto di acquistare è vissuto come un impulso irresistibile, intrusivo e/o insensato;
  • Gli acquisti sono frequenti e risultano spesso al di sopra delle proprie possibilità economiche;
  • La preoccupazione e l'impulso di acquistare causano stress marcato e possono interferire con l'attività lavorativa e i rapporti interpersonali, o provocare problemi finanziari (come indebitamento o licenziamento);
  • La pulsione per l'acquisto è diretta verso oggetti perlopiù inutili, molto costosi o di cui non si ha realmente bisogno;
  • L'appagamento è sperimentato nell'atto di spendere e non nel possesso dell'oggetto;
  • In caso di disturbo dell'umore bipolare, il comprare in maniera eccessiva non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania.   

Gli episodi di shopping compulsivo tendono a svilupparsi con una sequenza di fasi regolari:

  • Il compratore compulsivo inizia ad avere pensieri, preoccupazioni e senso di urgenza verso l'atto di acquistare, sia in generale, sia riguardo un oggetto in particolare. Questa prima fase è solitamente preceduta da emozioni sgradevoli come tristezza, ansia, noia o rabbia.
  • La persona si prepara all'acquisto pianificando alcuni aspetti, come i negozi da visitare o il genere di articoli da ricercare.
  • Lo shopper compulsivo risulta eccitato dagli oggetti che vede, i quali appaiono utili e indispensabili.
  • Le sensazioni di eccitazione ed euforia precedentemente sperimentate si trasformano rapidamente in frustrazione, senso di colpa, vergogna e delusione nei propri confronti.

Lo shopping compulsivo è caratterizzato, quindi, da determinati stati emozionali, piuttosto che da reali bisogni o desideri.
shopping sfrenatoPrima di un episodio, il soggetto sperimenta sensazioni negative (ansia e tensione) alle quali si sostituiscono, immediatamente dopo la condizione gratificante, emozioni positive (euforia o sollievo). Quest'ultimo stato è comunque transitorio, in quanto, una volta terminato lo shopping, subentrano nuovamente una serie di sentimenti spiacevoli, tra cui la frustrazione, lo sconforto e il senso di colpa.
Ciò induce il compratore compulsivo a nascondere gli acquisti dai familiari, ad eliminarli facendo regali o a buttarli per dimenticarsene al più presto.

Possibili conseguenze

Gli impulsi che spingono all'acquisto irrefrenabile rendono lo shopper compulsivo schiavo del suo comportamento: non comprare provoca gravi crisi d'ansia, panico e frustrazione.
Nel lungo termine, lo shopping compulsivo provoca problemi sul lavoro e sul piano familiare, oltre a determinare un disagio personale in termini di stress. La persona con tale problematica può essere, inoltre, vittima di indebitamenti o tracolli finanziari, di separazioni o divorzi.
La situazione può degenerare e indurre addirittura il suicidio.

Inquadramento diagnostico

Ad oggi, lo shopping compulsivo è generalmente associato ai disturbi del controllo degli impulsi, caratterizzati dall'incapacità del soggetto di resistere a una tentazione impellente che lo induce alla realizzazione di un'azione pericolosa per sé stesso e/o per le altre persone. Tale spinta irrefrenabile è preceduta da una sensazione di crescente tensione ed eccitazione, a cui fa seguito piacere, gratificazione e sollievo; successivamente, in genere, tali sentimenti lasciano posto a una sensazione di rimorso o senso di colpa. In tale definizione rientrano condizioni come la cleptomania, il gioco d'azzardo patologico e la piromania.
Tuttavia, lo shopping compulsivo non è stato riconosciuto “ufficialmente” dall'American Psychiatric Association, quindi non viene attualmente riportato all'interno di questa categoria diagnostica nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”.
In ogni caso, per comprendere quando il desiderio di shopping si trasforma in una compulsione patologica all'acquisto, è possibile fare attenzione ai seguenti segnali:

  • I soldi spesi sono eccessivi rispetto alle proprie reali possibilità economiche;
  • Gli acquisti si ripetono più volte nell'arco della settimana;
  • Gli oggetti comprati sono spesso inutili e subito dopo l'acquisto sono messi da parte;
  • Il mancato acquisto crea crisi d'ansia e frustrazione;
  • Il comportamento d'acquisto rappresenta un fenomeno nuovo rispetto al passato.

Dal momento che lo shopping compulsivo si presenta spesso come problema collegato ad altri disturbi, è lo specialista (psichiatra o psicologo) che deve valutare il malessere presente all'origine, quindi arrivare a formulare una diagnosi il più completa possibile e stabilire il trattamento adeguato al caso.

Cura

Possibili approcci terapeutici

Lo shopping compulsivo può essere affrontato con la psicoterapia mirata ad individuare le problematiche sottostanti e a interrompere il circolo vizioso tra la persona e l'acquisto di oggetti da cui essa dipende. In tal senso, può risultare utile l'approccio cognitivo-comportamentale, il quale può agire su un maggiore controllo degli impulsi e sul concetto di autostima e svalutazione di sé.
Oltre a tali interventi, lo specialista può consigliare una terapia farmacologica per gestire i disturbi depressivi o ansiosi che risultano associati allo shopping compulsivo. Il più delle volte, i farmaci indicati sono antidepressivi, che servono a rendere stabile l'umore, o medicinali che tengono sotto controllo le idee ossessive.

Consigli utili

Alcune strategie possono risultare utili nella gestione dello shopping compulsivo.  Innanzitutto, il soggetto deve prendere coscienza e dimostrare determinazione nell'affrontare questa problematica. A tale scopo, è consigliabile tenere un diario su cui annotare le spese, oltre a indicare il giorno e l'ora in cui queste sono state effettuate.
L'impulso irrefrenabile di comprare e spendere può essere affrontato chiedendosi se si sta acquistando qualcosa che davvero si vuole, evitando di imporsi dei divieti sul proprio comportamento (aumenta la voglia di infrangerli); può inoltre essere utile cercare di allentare la compulsione visitando i negozi senza acquistare niente, almeno per la prima ora.
Lo shopping compulsivo può essere controllato, inoltre, adottando le seguenti misure:

  • Fare una lista della spesa e comprare solo ciò che è presente in questa;
  • Pagare con i contanti e utilizzare una carta di credito solo in caso di emergenza;
  • Quando si manifesta la pulsione di visitare un negozio per fare acquisti non indispensabili, dedicarsi a un'attività sportiva o a una passeggiata.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici