Shock Anafilattico (Anafilassi): cos’è? Sintomi iniziali e cosa fare subito

Shock Anafilattico (Anafilassi): cos’è? Sintomi iniziali e cosa fare subito
Ultima modifica 09.02.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Anafilassi o Shock Anafilattico?
  3. Shock Anafilattico: Sintomi
  4. Cosa fare nell’immediato

Cos’è

Cos’è lo Shock Anafilattico?

Lo shock anafilattico è una reazione allergica severa, a rapido esordio e potenzialmente letale, che può manifestarsi quando un soggetto sensibilizzato verso un allergene entra nuovamente in contatto con esso. Questo tipo di risposta coinvolge numerosi organi e apparati (apparato cardiovascolare, cute, sistema gastrointestinale, apparato respiratorio), con conseguente scompenso funzionale. Per questo motivo, la shock anafilattico può mettere a rischio la vita del paziente.

Ad esempio, se una persona è allergica al veleno delle api, dopo la sensibilizzazione iniziale (prima puntura della sua vita), ogni qualvolta entrerà in contatto col veleno dell'insetto correrà un certo pericolo di subire uno shock anafilattico. Tale rischio dipende dalle condizioni individuali (grado e tipo di ipersensibilità), dalla via di inoculazione (cute, tratto gastrointestinale, vie aeree o sangue), dalla quantità di allergene e dalla velocità di somministrazione.

Partiamo dalle basi: cos'è un'allergia e perché si manifesta?

Le allergie si verificano quando il sistema immunitario produce una reazione difensiva esagerata, inappropriata e dannosa contro una sostanza estranea percepita come dannosa, anche se apparentemente innocua per l'organismo: parliamo del cosiddetto allergene, capace di "sensibilizzare" soggetti geneticamente predisposti. Dopo il contatto, l'inalazione e/o l'esposizione all'allergene, il sistema immunitario reagisce inducendo un processo infiammatorio, che vede l'intervento delle immunoglobuline di classe E (IgE) e di mediatori chimici dell'infiammazione: istamina, prostaglandine, leucotrieni, bradichinina e altri ancora. Queste sostanze agiscono provocando un processo flogistico: dilatano i vasi capillari e richiamano particolari cellule di difesa dal sangue e dai tessuti, che partecipano alla reazione. Il risultato finale è l'induzione dei sintomi tipici dell'allergia.

La reazione allergica può manifestarsi con diversi gradi di pericolosità: da una semplice orticaria alla patologia asmatica, fino a giungere alla forma più grave, lo shock anafilattico, caratterizzato da riduzione della pressione sanguigna, aumento della frequenza cardiaca, broncocostrizione, fino alla perdita di coscienza. In quest'ultimo caso, è necessario somministrare repentinamente adrenalina, che essendo un forte stimolatore cardiaco favorisce l'aumento della pressione.

Per approfondire: Allergia - Allergie

Anafilassi o Shock Anafilattico?

Che differenza c’è tra Shock Anafilattico e Anafilassi?

Anafilassi e shock anafilattico sono termini utilizzati in modo interscambiabile; in realtà, l'anafilassi indica una reazione d'ipersensibilità scatenata da allergeni presenti nel sangue, di cui lo shock anafilattico è la conseguenza, una brusca caduta di pressione dovuta al coinvolgimento dell'apparato cardiocircolatorio.

Perché si chiama "Anafilassi"?

L'anafilassi è considerata la più grave forma di iper-reattività delle difese corporee. Considerato che questa forma di immunità si rivela mortale, più che protettiva, è stata definita anafilassi, che significa anti-protezione. Questo termine è in contrapposizione a "profilassi" che si ottiene attraverso l'immunità protettiva.

Allergia: quando provoca uno Shock Anafilattico?

Non sempre un'allergia produce anafilassi: lo shock anafilattico è una reazione allergica particolarmente severa, che si manifesta solamente in alcune circostanze. In particolare, le reazioni anafilattiche sono causate dalla penetrazione di allergeni nel torrente circolatorio: questo può provocare una diffusa attivazione dei mastociti del tessuto connettivo associato ai vasi sanguigni. Ciò provoca sia un incremento della permeabilità vascolare, sia una diffusa contrazione della muscolatura liscia. La fuoriuscita di fluidi dal sangue determina una drastica caduta della pressione ematica e un rigonfiamento dei tessuti connettivi. Il rischio maggiore è rappresentato dalla costrizione delle vie aeree e all'edema dell'epiglottide.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2023/02/09/reazione-anafilattica-orig.jpeg Shutterstock

Quali allergie correlano maggiormente al rischio di Anafilassi?

Le allergie che maggiormente espongono al rischio di sviluppare uno shock anafilattico sono quelle evocate da allergeni introdotti direttamente nel sangue attraverso i pungiglioni di vespe, api e altri insetti velenosi. Anche le iniezioni e le assunzioni orali di farmaci (come penicillina e correlati) possono portare all'anafilassi.

Lo shock anafilattico può essere provocato anche dall'assunzione di alimenti, se gli allergeni vengono assorbiti rapidamente dall'intestino. Particolarmente a rischio sono le proteine del latte, le arachidi e le noci.

Shock Anafilattico: Sintomi

Come si riconosce uno Shock Anafilattico?

Sapere riconoscere prontamente i sintomi di uno shock anafilattico risulta essenziale per arrestare l'innesco di una cascata di eventi emodinamici che possono portare al decesso del paziente.

Il quadro sintomatologico associato allo shock anafilattico, complesso e multiforme, passa generalmente attraverso una serie di manifestazioni di gravità crescente.

Primi sintomi dello Shock Anafilattico

Prodromi dello shock anafilattico sono:

Segnali di emergenza

Possibili conseguenze della Shock Anafilattico

L'insieme di questa catena di eventi può condurre al coma e alla morte che sopraggiunge in seguito all'asfissia, alla grave ipossia o per arresto cardiocircolatorio legato all'ipotensione severa.

Quanto velocemente insorge uno Shock Anafilattico?

La comparsa dei sintomi tipici dello shock anafilattico segue l'esposizione all'allergene di un tempo variabile da pochi secondi ad oltre un'ora (intervallo medio inferiore ai 10 minuti), subendo in tal senso l'influenza di diversi fattori, come la struttura e la via di introduzione dell'antigene (orale, inalatoria, endovenosa...). Nelle forme ad esordio rapido, per esempio, lo shock anafilattico compare in maniera brusca, scorporato dai prodromi appena elencati.

Dal momento che soltanto una terapia tempestiva ed adeguata può riportare progressivamente alla normalità i parametri vitali ed il quadro clinico, la prognosi è tanto più grave quanto più breve è il tempo che intercorre tra l'esposizione all'allergene e la comparsa del quadro clinico tipico dello shock anafilattico. Inoltre, è noto come la gravità della reazione allergica sia inversamente proporzionale al tempo di insorgenza, anche se in alcuni casi una sintomatologia grave può manifestarsi a distanza di alcune ore.

Cosa fare nell’immediato

Innanzitutto, se si sospetta uno shock anafilattico, occorre contattare immediatamente il numero di emergenza (112). Nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi, è bene che i pazienti rimangano distesi e, se incoscienti, devono essere messe in posizione laterale di sicurezza.

Le reazioni anafilattiche possono risultare mortali, ma in genere vengono controllate un'iniezione di adrenalina (epinefrina). Tale farmaco ricompatta strettamente le giunzioni fra le cellule endoteliali, riducendo la loro permeabilità evitando la perdita di liquidi dal sangue con riduzione del rigonfiamento totale e l'innalzamento della pressione sanguigna. L'adrenalina provoca, inoltre, il rilasciamento della muscolatura liscia bronchiale contratta e stimola il cuore. Il pericolo di anafilassi è tale che i pazienti con accertata ipersensibilità anafilattica vengono invitati a portare sempre con sé una siringa di adrenalina.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici