Ultima modifica 25.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Perché si Misura
  4. Valori normali
  5. Cause
  6. Come si misura
  7. Preparazione
  8. Diagnosi
  9. Interpretazione dei Risultati
  10. Trattamento

Generalità

Il termine ematuria indica la presenza di sangue nelle urine. Può trattarsi di un fenomeno visivamente apprezzabile (ematuria macroscopica), oppure di un evento subdolo, accertabile soltanto attraverso la ricerca microscopica di globuli rossi nel sedimento urinario.

Sangue nelle Urine

Cos'è

Il sangue è una sostanza normalmente estranea alla composizione delle urine. Per tale motivo, il riscontro di questo segno clinico induce una certa preoccupazione.
La presenza di globuli rossi nell'urina (il termine medico è “ematuria”) può avere origine da qualsiasi punto del tratto urinario:

Anche certe malattie che colpiscono altre parti del corpo possono determinare la presenza di sangue nelle urine. Inoltre, alcune cause scatenanti possono differire a seconda del sesso.
L'ematuria può manifestarsi in vari modi:

  • Può presentarsi come un episodio isolato o ricorrente.
  • L'urina può apparire del colore del sangue (ematuria franca) o presentare una tonalità rosacea o aspetto torbido. Questa caratteristica può variare in base alla gravità del sanguinamento e alla tempistica con cui è avvenuto:
    • Ematuria franca (color rosso): segnala un considerevole sanguinamento in atto;
    • Ematuria “a lavatura di carne: indica un lieve sanguinamento;
    • Ematuria color “marsala” o “coca-cola: può associarsi a un sanguinamento pregresso o alla presenza di emoglobinuria.
  • Talvolta, l'organismo espelle piccoli coaguli di sangue, i quali apportano minime modifiche alla colorazione del resto dell'urina.
  • Ancora, il sangue può comparire solo all'inizio della minzione o nella sua fase finale; l'ematuria iniziale (cioè presente nella fase iniziale della minzione) suggerisce un'origine prostatica o uretrale del sanguinamento.

Molte delle cause di ematuria sono di origine assolutamente benigna (come un'infezione dell'apparato urinario); altre possono presagire un disturbo importante a carico di organi vitali (es. tumori o malattie del rene).  Per tali motivi, è necessario consultare il proprio medico o un urologo il prima possibile.

Macroematuria

Si parla di macroematuria quando la quantità di sangue nelle urine è tale da essere visibile a occhio nudo, ovvero da modificarne il colore.

Microematuria

La microematuria si ha quando la quantità di sangue eliminato è modesta e non è visibile a occhio nudo; in questo caso i globuli rossi vengono riscontrati nell'esame delle urine.

Aspetto delle urine

In caso di ematuria macroscopica, il colore delle urine varia in base alla quantità di sangue perduto; è sufficiente un' emorragia di 1 ml per rendere il fenomeno visivamente apprezzabile.

La presenza macroscopica di sangue nelle urine, generalmente, fa assumere al liquido le diverse sfumature del rosso. In alcuni casi, però, le tracce ematiche possono conferire alle urine un colorito differente. Per esempio, quando il pH urinario è particolarmente acido, il prodotto dell'escrezione renale assume tonalità più vicine al marrone scuro.
Anche quando le urine stazionano a lungo nelle vie urinarie, l'ossidazione dell'emoglobina presente nelle tracce di sangue, le rende più scure. Al contrario, in caso di lesione acuta, seguita da rapida eliminazione urinaria, l'escreto assume un colore rosso intenso.

Urine rossastre non sono necessariamente sinonimo di ematuria

L'urina, prodotta dall'attività di filtrazione del rene e periodicamente eliminata con l'atto della minzione, può assumere un colorito rossastro anche in assenza di ematuria. Tale fenomeno può essere dovuto, per esempio, ad alcuni farmaci (lassativi a base di cascara, fenacetina, fentoina, ibuprofene, metildopa, rifampicina) o all'assunzione cospicua di determinati alimenti (barbabietole e rabarbaro).
Le urine possono essere pigmentate anche per la presenza, al loro interno, di sali biliari, porfine o urati. Infine, durante il flusso mestruale, l'apparente presenza di sangue nelle urine può essere dovuta a contaminazione con perdite ematiche vaginali o a endometriosi delle vie urinarie.
Per tutti questi motivi, di fronte al sospetto di ematuria, è molto importante eseguire tempestivamente un esame delle urine, in modo da ottenere la conferma dell'effettiva presenza di sangue al loro interno.

Perché si Misura

La presenza di sangue nelle urine può essere dimostrata ponendo al microscopio una goccia dell'urina. Tuttavia, spesso è possibile notare tale sintomo anche ad occhio nudo.
In presenza di ematuria, una visita dal medico di base o dall'urologo consente d'inquadrare il problema valutando:

Sangue urine
  • Caratteristiche dell'ematuria: entità, colorazione, permanenza durante tutta o parte della minzione;
  • Eventuale presenza di problemi associati quali: traumi, dolori, disturbi minzionali, febbre, infezioni faringee ecc.

Dopo aver raccolto dal paziente gli aspetti clinici rilevanti dell'ematuria e dopo aver valutato il paziente con l'esame obiettivo, il medico richiederà le indagini appropriate per accertarne la causa.
Gli esami da effettuare variano a seconda dei casi, ma generalmente si eseguono:

  • Esame delle urine con urinocoltura, antibiogramma e valutazione del sedimento per valutare la presenza di eventuali segni di patologie renali o infezioni delle vie urinarie;
  • Ecografia dell'apparato urinario per determinare l'entità dei danni di un trauma, la presenza di calcoli o di malformazioni dell'apparato urinario.

Valori normali

Normalmente, nelle urine non si riscontrano tracce di sangue e gli eritrociti risultano assenti (o <3 GR) all'esame del sedimento urinario.

Cause

Le cause urologiche di ematuria includono:

Altre cause responsabili della presenza di tracce di sangue nelle urine comprendono:

Falsa ematuria (pseudoematuria)

Accanto a tutte queste cause, esistono anche dei falsi positivi che possono rendere le urine di una pigmentazione rossastra, non facilmente distinguibile dall'ematuria.
Nelle donne in età fertile, ad esempio, le perdite mestruali possono essere scambiate, talvolta, per ematuria. In questi casi, la colorazione insolita delle urine scompare con la fine della mestruazione.
Anche l'assunzione eccessiva di alcuni cibi (in particolare: barbabietole, mirtilli, rabarbaro e coloranti alimentari) o di certi farmaci (come la rifampicina) può colorare l'urina di rosso o di colore più scuro.
Le urine si tingono di rosso anche in caso di mioglobinuria (eliminazione di mioglobina causata da un danno muscolare) o emoglobinuria (causata da intensa emolisi come nelle crisi di favismo).

L'ematuria può presentarsi anche in caso di presenza di tracce di porfirine (intermedi nella biosintesi dell'emoglobina) ed urati, ma anche l'endometriosi può conferire alterare la colorazione delle urine.
I casi di falsa ematuria possono essere smascherati da un accurato esame delle urine con valutazione del sedimento.

Sintomi associati all'ematuria: quali sono?

La presenza di sangue può essere totalmente asintomatica (ematuria “a ciel sereno”) o associarsi ad altri disturbi irritativi, quali minzione difficoltosa e produzione di un'urina decisamente diversa dal colore giallo paglierino della normalità.
Sintomi come urgenza minzionale (sensazione impellente di fare pipì), pollachiuria, febbre, brividi e bruciore sono tipici di un'infezione urinaria, che andrebbe diagnosticata con un opportuno esame colturale.
Il dolore localizzato su un lato dell'addome, che si irradia fino alla schiena, all'inguine e alla zona genitale, può dipendere della presenza di calcoli renali o uretrali.

Come si misura

Per valutare le cause dell'ematuria, è necessario raccogliere una piccola quantità di urine del mattino, a digiuno.

Preparazione

Le urine vanno raccolte in un contenitore monouso sterile. Questo va richiuso accuratamente subito dopo e dovrebbe essere portato in laboratorio entro due ore.
Per alcuni esami, invece, è necessario raccogliere tutta l'urina emessa nell'arco di un intero giorno (24 ore). In questo caso, occorre utilizzare contenitori capienti (da 2 a 3 litri).

Diagnosi

L'urina, prodotta dal rene, viene convogliata nella vescica attraverso piccoli tubicini chiamati ureteri; da qui, attraverso l'uretra, fuoriesce all'esterno con l'atto della minzione.
Per questo motivo, fino a qualche anno fa la diagnosi di ematuria era basata sulla prova dei tre bicchieri. Durante questo esame il paziente viene invitato a urinare, senza interrompere il getto, in tre calici. Per quanto detto finora, se si hanno urine ematiche soltanto nel primo bicchiere significa che l'emorragia si è verificata a livello uretrale; se l'ematuria macroscopica diventa evidente nel terzo calice, o se la colorazione diventa sempre più intensa mano a mano che il flusso continua, si tratta probabilmente di emorragia vescicale, lieve nel primo caso e più grave nel secondo; infine, se si notano tracce di sangue in tutti e tre i calici, si tratta generalmente di un emorragia a monte dell'apparato urinario, cioè a livello dei reni o degli ureteri.
Oggi, l'esame dei tre bicchieri è caduto in disuso per l'avvento di tecnologie più moderne ed efficaci nell'individuare l'origine del problema. Non bisogna infatti dimenticare che l'ematuria non è una diagnosi, ma un sintomo di una patologia, potenzialmente anche grave. Di conseguenza, prima di scegliere la terapia adeguata, è fondamentale una tempestiva e accurata diagnosi.
Le tecniche più utilizzate sono:

  • Ecografia renale, vescicale e prostatica;
  • Urografia;
  • Urotac
  • Uretrocistoscopia;
  • Ureteropieloscopia;
  • TAC addomo-pelvica.

Le patologie che più frequentemente si associano al ritrovamento di sangue nelle urine sono la presenza di calcoli, neoplasie o infiammazioni a livello del rene, della vescica o delle vie urinarie.

L'ematuria può essere legata anche a tubercolosi, cistiti, uso di farmaci anticoagulanti, rene policistico, prostatiti, adenomi alla prostata o traumi interessanti il rene e/o le vie escretrici. Infine, negli atleti, sono stati descritti casi di ematuria da sforzo, specie dopo attività fisiche intense e prolungate come la maratona o il ciclismo.
Fondamentale per una diagnosi iniziale, in attesa degli opportuni accertamenti, è la valutazione della sintomatologia associata. Per esempio, se la perdita di sangue con le urine è concomitante a dolori lombari di tipo colico o gravitativo, probabilmente è dovuta alla presenza di calcoli renali o uretrali.
Se l'ematuria si associa a difficoltà nell'urinare, o compare durante la defecazione potrebbe trattarsi di patologia prostatica.

Interpretazione dei Risultati

Il grado di allarme al rilevamento di sangue nelle urine varia considerevolmente: può essere lieve e semplice da curare, oppure grave e potenzialmente fatale.
Il riscontro di sangue nelle urine è un sintomo che non deve mai essere ignorato. Se ricorrente, la sua importanza aumenta. Indipendentemente dal fatto che l'ematuria sia copiosa o presente in piccolissime tracce, sarà sempre il medico a valutare la situazione e a stabilire il migliore approccio terapeutico al problema.

Trattamento

Le cure dipendono dal tipo di malattia che ha provocato il disturbo.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici