Ultima modifica 01.04.2020

Si parla di "sangue occulto nelle feci" quando gli escrementi presentano tracce di sangue piuttosto esigue, tali da non essere visibili ad occhio nudo ma apprezzabili soltanto mediante specifiche analisi di laboratorio.

La ricerca di sangue occulto nelle feci rappresenta un importante test di screening per il tumore del colon-retto, consigliabile con cadenza annuale o biennale a partire dai 45/50 anni di età. Come tutte le metodiche di screening, è bene sottolineare che la ricerca di sangue occulto nelle feci NON ha significato diagnostico, ma identifica semplicemente le persone a rischio per questa patologia e per i polipi intestinali (che si possono asportare per impedirne l'eventuale trasformazione in tumore maligno). Pertanto, nel caso fossero rinvenute tracce di sangue nelle feci del paziente, questo dev'essere indirizzato verso accertamenti diagnostici come la colonscopia. Non dobbiamo infatti dimenticare la lunga lista di possibili condizioni che rendono positiva la ricerca di sangue occulto nelle feci: ulcera duodenale e/o gastrica, varici esofagee, colite ulcerosa, morbo di Crohn, diverticolite, fistole anali, contaminazione del campione con sangue mestruale od urinario, emorroidi, ragadi anali, dieta non adeguata nei giorni che precedono alcuni tipi di test. Anche se priva di significato diagnostico, la ricerca di sangue occulto nelle feci rimane un'indagine particolarmente preziosa per effettuare una diagnosi precoce, che a sua volta si traduce in una prognosi sensibilmente migliore (maggiori possibilità di sopravvivenza). Secondo i risultati di uno dei più importanti studi epidemiologici, ad esempio, la ricerca di sangue occulto nelle feci ha mostrato - rispetto agli individui del gruppo di controllo - una riduzione della mortalità pari al 33% quando il test veniva effettuato ogni anno e del 21% quando il test veniva effettuato ogni due anni. L'esame per la ricerca del sangue occulto fecale va fatto anche in assenza di disturbi, poiché i tumori del colon retto spesso non danno alcun sintomo particolare per anni. Inoltre, se è vero che un dato positivo non significa per forza di cose la presenza di un tumore al colon, è anche possibile la situazione opposta, dal momento che il processo patologico può produrre sanguinamenti intermittenti. Pertanto, anche se un recente esame ha avuto esito negativo, è opportuno rivolgersi al proprio medico in presenza dei seguenti disturbi: modificazioni persistenti delle abitudini intestinali; presenza di sangue nelle feci evidente ad occhio nudo; sensazione di ingombro rettale persistente dopo l'evacuazione.

Sangue occulto nelle feci

Preparazione all'esame di ricerca del sangue occulto nelle feci

La preparazione all'esame è subordinata alle tecniche diagnostiche utilizzate dal laboratorio di analisi (Hemmocult o prove immunochimiche).

Le tecniche tradizionali si basano sull'utilizzo del guaiaco e sfruttano striscette di carta che, quando trattate con idrogeno-perossidasi, sviluppano un colore ben definito in presenza o assenza di EME (porzione emoglobinica, contenuta nei globuli rossi, che lega l'ossigeno). Per evitare falsi positivi, nei giorni precedenti l'esame è bene astenersi dal consumo di carni rosse crude o semicrude e salumi di ogni genere, evitare fonti particolarmente ricche di vitamina C (alimenti, farmaci ed integratori), gli alcolici ed i medicinali antinfiammatori tipo Aspirina © (che potrebbero danneggiare la mucosa dello stomaco, con conseguente fuoriuscita di sangue). È inoltre importante spazzolare i denti con delicatezza, per evitare di provocare emorragie gengivali, e seguire un'alimentazione il più possibile ricca di fibra alimentare.

Con i test di ultima generazione non è più necessario rispettare queste norme, poiché la ricerca di sangue occulto nelle feci sfrutta specifici anticorpi diretti contro la porzione proteica (globina), dell'emoglobina umana. Questi test, tuttavia, sono in grado di evidenziare soltanto la presenza di sangue occulto proveniente dal colon e dal retto, poiché la globina non supera indenne il tratto gastrointestinale superiore (viene digerita). In genere queste innovative indagini istochimiche vengono utilizzate per la loto alta specificità nei test di screening per il cancro al colon/retto, anche per la già citata indipendenza dei risultati da possibili emorragie dei tratti iniziali del tubo digerente (ulcere gastriche e duodenali, varici esofagee ecc).

Al fine di garantire un corretto risultato è importante che durante la raccolta dei campioni fecali il paziente rispetti le indicazioni del centro di analisi, generalmente basate sui seguenti consigli:

  • usare l'apposito recipiente sterile munito di cucchiaino interno;
  • emettere le feci in un recipiente tipo vaso da notte, evitando di mescolarle con le urine, con l'acqua del wc o con i suoi detergenti;
  • raccogliere il campione con l'apposita spatolina in tre punti diversi delle feci, sino a riempire metà circa del recipiente in modo da ottenere un campione il più omogeneo possibile;
  • scrivere il nome sull'etichetta del sistema per la raccolta delle feci;
  • portare il contenitore in laboratorio entro alcune ore, oppure, in caso di raccolta di più campioni, conservarlo in frigorifero;
  • non eseguire il test di ricerca del sangue occulto nelle feci durante le mestruazioni, in presenza di emorroidi sanguinanti o quando si perde sangue con le urine.