Ultima modifica 18.07.2019

La pubertà è un periodo della vita caratterizzato da profondi cambiamenti morfologici, funzionali e psichici, che traghettano l'individuo dall'infanzia all'età adulta. Questi cambiamenti includono lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, la maturazione delle gonadi (gametogenesi) e modificazioni psicologiche e comportamentali (come lo sviluppo della pulsione sessuale).

Nel maschio la pubertà inizia verso il tredicesimo anno di età, mentre nella femmina compare intorno all'undicesimo anno. Nell'ultimo secolo e mezzo nei paesi sviluppati si è assistito ad un anticipo progressivo  della pubertà, almeno fino agli anni '70, spiegabile sulla base di diversi elementi. Se da un lato ha inciso il maggior apporto calorico e proteico, unitamente alle migliori condizioni igieniche ed ambientali, dall'altro anche il contesto fortemente sessualizzato che caratterizza le società occidentali contribuisce ad anticipare in maniera evidente l'inizio della pubertà. Vi sono poi tutta una serie di fattori che agiscono in senso contrario, come l'altitudine (l'ipossia relativa ritarda lo sviluppo puberale) e l'attività fisica particolarmente intensa (specie se associata a basso peso corporeo e disordini alimentari). Infine, non bisogna dimenticare che a parità di condizioni di vita, salute, alimentazione e contesto sociale, l'epoca della pubertà può comunque differire - anche in maniera significativa - sulla base di fattori genetici individuali.

Nel maschio, il primo segno della pubertà è l'aumento di volume dei due testicoli, vale a dire di quegli organi deputati alla produzione degli spermatozoi. A tal proposito, si parla di spermarca per indicare la prima eiaculazione, che normalmente avviene tra i 13 ed i 16 anni; la normospermia viene invece raggiunta a circa 17 anni. Analogamente, nella donna, si parla di menarca per indicare l'età di insorgenza della prima mestruazione, che compare appunto verso l'undicesimo anno di età; dopo questo periodo la percentuale di cicli anovulatori si attesta intorno al 55% nei primi due anni, per poi scendere al 20% dopo 5 anni e risalire nella pre-menopausa (si tratta ovviamente di dati generali, suscettibili di un'ampia variabilità individuale). Mentre l'epoca del menarca è facilmente identificabile, molto più difficile risulta risalire all'epoca dello spermarca; molto spesso, infatti, il funzionamento dei testicoli si rende evidente per la prima volta durante un sogno, con l'emissione di sperma (un liquido denso in cui "nuotano" gli spermatozoi).

Aldilà del menarca per le femmine e dello spermarca per gli uomini, la pubertà si accompagna a profondi cambiamenti morfologici, funzionali e psichici. Per entrambi i sessi si assiste alla comparsa di peli ascellari e anali, allo sviluppo delle ghiandole sudoripare e degli organi sessuali, all'aumento di lunghezza delle corde vocali e al cambiamento della voce; il tutto accompagnato da un rapido incremento staturale. Si ha poi lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari sesso-specifici, tra i quali ricordiamo la crescita della barba e dei peli corporei nel maschio e lo sviluppo mammario nella donna (primo segno clinico dello sviluppo puberale). Al termine della pubertà saranno cambiate anche le differenze nelle proporzioni tra massa ossea, massa muscolare (una volta e mezza superiori nel maschio adulto), e tessuto adiposo (due volte superiore nella femmina adulta).

Ritardi ed anticipi nell'insorgenza della pubertà sono in genere fisiologici, ma in determinate situazioni possono nascondere una malattia od una grave alterazione organica. I medici parlano di pubertà precoce quando insorge prima degli 8 anni nella donna e dei 9 nel maschio, e di pubertà ritardata qualora non compaiano segni di sviluppo sessuale entro i 13,4 anni nella femmina ed i 14 anni nel maschio.