Ultima modifica 26.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Perché si Misura
  4. Valori normali
  5. Proteine nelle Urine Alte - Cause
  6. Proteine nelle Urine Basse - Cause
  7. Come si misura
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei Risultati

Generalità

La presenza di proteine nelle urine, nota anche come proteinuria, è una condizione medica che si riscontra quando vi è un'aumentata escrezione proteica a livello renale.
Normalmente, i livelli proteici urinari sono molto bassi: nelle 24 ore, le proteine eliminate con l'urina non dovrebbero superare i 200 mg. In alcuni casi, questi valori possono aumentare temporaneamente, senza destare particolari preoccupazioni. Ciò può accadere, ad esempio, dopo un'attività fisica intensa o quando si è ammalati.
In altre circostanze, una proteinuria alta rende necessari ulteriori accertamenti per capire se, alla base di tale riscontro, c'è un problema di salute più severo, come un danno ai reni.
L'aumento delle proteine nelle urine potrebbe dipendere anche da altre svariate condizioni, come: anemia, avvelenamento da metalli pesanti, cistite, diabete, gotta e gravidanza.

Proteine nelle Urine

Cos'è

La significativa presenza di proteine nelle urine, che i medici sono soliti indicare con il termine tecnico proteinuria, può essere dovuta a danni renali o ad altre condizioni piuttosto serie. Fortunatamente, concentrazioni proteiche urinarie superiori alla norma possono anche rientrare nell'ambito del fisiologico, come accade in particolari situazioni, quali l'intensa attività fisica, la febbre e gli stress emozionali severi.
Nel sangue di ogni individuo circolano moltissime proteine, che risultano a dir poco essenziali per l'organismo; esse, infatti, svolgono funzioni di trasporto (nutrienti, gas, ormoni ecc.), immunitarie (difesa da virus, batteri ecc.) e regolatrici (metabolismo, coagulazione, pH e volume ematico ecc.).
A livello renale, il sangue viene purificato dai prodotti di rifiuto e dalle sostanze presenti in eccesso, subendo una sorta di setacciatura; le maglie di questo finissimo setaccio vengono attraversate da numerose sostanze, che finiscono nel filtrato per essere poi riassorbite od espulse attraverso le urine, a seconda delle necessità biologiche. Tra tutte queste sostanze non rientrano le proteine, che fatta eccezione per quelle di minori dimensioni, risultano pressoché assenti nel filtrato e nell'urina.

Nel corso della vita può accadere che - per colpa di patologie o problemi di altro genere (ipertensione, diabete, infezioni renali, malformazioni congenite ecc.) - le maglie del setaccio renale si allentino, lasciando passare maggiori quantità di proteine. Di riflesso, le concentrazioni proteiche dell'urina - valutate tramite un comune esame su un campione urinario - aumentano sensibilmente.
In base al valore registrat, analizzando le urine raccolte nell'arco delle 24 ore, i medici parlano di:

  • Microalbuminuria (30-150 mg)*
  • Proteinuria lieve (150-500 mg)*
  • Proteinuria moderata (500-1000 mg)
  • Proteinuria grave (1000-3000 mg)
  • Proteinuria nel range della sindrome nefrotica (> 3500 mg)

*La proteinuria è definita come un'escrezione urinaria di proteine superiore a 150 mg al giorno; altre fonti elevano tale soglia a 300 mg, tale per cui sotto i 300 mg/die si parla di microalbuminuria e sopra i 300 mg/die si parla di proteinuria.

Perché si Misura

La proteinuria può indicare la presenza di un danno a carico dei reni: in genere, questi organi non lasciano passare nell'urina le molecole necessarie all'organismo, come appunto le proteine. Tuttavia, in presenza di alcune malattie o particolari condizioni, queste sostanze sfuggono al filtraggio renale e vengono escrete.
Per questo motivo, è opportuno indagare le cause della presenza di proteinuria troppo alta, soprattutto se questa è continuativa.


Da ricordare

La proteinuria si manifesta prima che la funzione di depurazione del sangue da parte dei reni venga compromessa; di conseguenza, la presenza di proteine nelle urine rappresenta un segno precoce di malattia renale.

Per questo motivo, il riscontro di proteinuria non andrebbe mai trascurato, pena il rischio di ignorare una nefropatia potenzialmente progressiva verso l'insufficienza renale.

Quando viene prescritto

La proteinuria è un parametro che viene valutato con l'esame delle urine. Questo viene prescritto come parte delle analisi di routine o come follow-up di un precedente test positivo delle proteine urinarie.
Tale riscontro è utile al medico per:

  • Rivelare un'eccessiva eliminazione di proteine nelle urine;
  • Supporto nel valutare e monitorare la funzionalità renale;
  • Capire se è presente un danno renale.

Negli individui in cui è già nota una nefropatia (es. glomerulonefrite primitiva o nefropatia diabetica), la presenza di proteinuria è un indicatore predittivo del rischio di evoluzione verso gradi più avanzati di insufficienza renale.

Esame delle urine e dipstick urinario

Un test semi-quantitativo denominato dipstick urinario (dall'inglese dip-and-read test strip, quindi basato sull'utilizzo di striscette reattive) viene utilizzato come esame di screening per la popolazione generale; qualora l'esito risulti positivo, il test può essere ripetuto a distanza di pochi giorni per escludere rialzi occasionali associati a condizioni non patologiche. Quando la diagnosi viene confermata, o allo stick urinario si apprezzano proteinurie severe, si procede alla raccolta delle urine nell'arco delle 24 ore; è inoltre possibile valutare le proporzioni e le concentrazioni delle varie proteine plasmatiche mediante elettroforesi urinaria (particolarmente importante quando si sospetta che la proteinuria sia legata a un'aumentata sintesi di proteine plasmatiche, come succede nel mieloma multiplo).
La lettura dello stick dà informazioni essenzialmente di tipo qualitativo, che possono essere così suddivise:

  • "negativo";
  • "tracce" (corrispondente approssimativamente a 10-20 mg/dL);
  • "proteine 1+" (circa 30 mg/dL);
  • "proteine 2+" (circa 100 mg/dL);
  • "proteine 3+" (circa 300 mg/dL);
  • "proteine 4+" (circa 1000 mg/dL).

Al posto del dipstick o del tradizionale esame delle urine nell'arco delle 24 ore, sempre più spesso i medici utilizzano una nuova tecnica, basata sul rapporto tra le concentrazioni urinarie di albumina (la più abbondante proteina plasmatica) e creatinina (un prodotto di rifiuto derivante dal normale metabolismo muscolare). Questo esame - noto anche come ACR, dall'inglese albumin-to-creatinine ratio - considera meritevole di approfondimenti diagnostici qualsiasi situazione in cui si registrino più di 30 mg di albumina per ogni grammo di creatinina (30 mg/g o 30 mcg/mg). Anche in questo caso, di fronte ad una positività dei valori, l'esame viene ripetuto dopo una o due settimane e - nel caso in cui il soggetto risultasse nuovamente positivo - viene seguito da altri esami di approfondimento per valutare la funzionalità renale.

Valori normali

Entro certi limiti, una presenza minima di proteine nelle urine può essere considerata normale. Allo stesso modo, possono essere ritenuti non preoccupanti i livelli alti che si riscontrano in particolari condizioni, come dopo uno sforzo fisico intenso o dopo una malattia.
Quando parliamo di proteine nelle urine sono da ritenersi normali i seguenti valori:

  • Campione di urine occasionale: compresi tra 0 e 20 mg/dl;
  • Raccolta di urine delle 24 ore: inferiori a 150-200 mg/dl.

Proteine nelle Urine Alte - Cause

Come anticipato, l'ipertensione ed il diabete rappresentano i due principali fattori di rischio per la proteinuria, la cui incidenza aumenta significativamente con l'aumentare dell'età e del BMI.
La presenza di proteine nelle urine può associarsi anche a diverse altre condizioni e patologie, tra cui:

Oltre a queste circostanze meramente patologiche, sensibili rialzi delle concentrazioni proteiche urinarie possono associarsi anche a condizioni tutto sommato fisiologiche (si parla in questo caso di proteinuria transitoria). L'esposizione al freddo o al calore intenso, la febbre, gli stress emozionali severi e l'esercizio fisico strenuo (sia sportivo che lavorativo), possono infatti elevare significativamente la quantità di proteine riscontrata nel campione urinario. Anche la gravidanza può associarsi ad una lieve proteinuria, anche se concentrazioni proteiche significative dovrebbero far sospettare un'infezione urinaria in corso o lo sviluppo di pre-eclampsia.
La proteinuria ortostatica è una patologia relativamente comune nei bambini e nei giovani adulti, che si associa a perdite significative di proteine nell'urina durante la posizione eretta (ortostatica). Presumibilmente, tale condizione è legata all'aumento della pressione sui glomeruli renali, cosa che forza anche il passaggio delle proteine tra le maglie di questi filtri. Nella posizione sdraiata (clinostatica), la pressione diminuisce e la perdita di proteine si riduce; i medici considerano questo disturbo di origine benigna, dato che nella grande maggioranza dei casi regredisce spontaneamente con la crescita. La proteinuria ortostatica viene diagnosticata attraverso una raccolta delle urine divisa in 2 campioni: uno ottenuto in posizione eretta e uno ottenuto di notte, dopo che il giovane paziente ha riposato per alcune ore ed ha vuotato la vescica prima di coricarsi.

Proteine nelle urine: sintomi e trattamento

Tra i sintomi della proteinuria - generalmente assenti nei casi lievi o moderati - rientrano la presenza di schiuma nelle urine e l'edema, cioè l'abnorme accumulo di liquidi negli spazi interstiziali, a causa di un calo della pressione oncotica del plasma. La ritenzione idrica, con comparsa di edemi e gonfiori (soprattutto alle mani, ai piedi e alle caviglie, quindi al viso e all'addome nei casi più gravi), è comunque un segno tardivo, tipico degli stadi più severi di proteinuria.
Il trattamento della proteinuria è rivolto a eliminare, o perlomeno a controllare. le cause che hanno portato all'aumento della concentrazione di proteine nell'urina; l'ipertensione, ad esempio, può essere controllata mediante farmaci ACE-inibitori o antagonisti dei recettori dell'angiotensina (ARBs).

Proteine nelle Urine Basse - Cause

L'assenza completa o valori bassi delle proteine nelle urine non si associano di alcun particolare tipo di patologia. Per questo motivo, livelli bassi di questo parametro non devono destare alcun tipo di preoccupazione.
Alcuni farmaci antiipertensivi - appartenenti alla classe degli ACE-inibitori (ramipril, lisinopril, enalapril ecc.) e degli antagonisti recettoriali dell'angiotensina II (es. losartan, valsartan, irbesartan) - possono ridurre la proteinuria e rallentare la progressione delle nefropatie associata verso gradi più severi di insufficienza renale cronica.

Come si misura

La determinazione della proteinuria viene effettuata su un campione di urina del mattino o sulla raccolta urinaria nelle 24 ore.

Preparazione

Per la valutazione delle proteine nelle urine, occorre raccogliere un campione in un apposito contenitore pulito.
Le urine non sono influenzate dal cibo, quindi non ci sono controindicazioni al fatto che il campione venga prelevato a digiuno oppure dopo aver mangiato.

Situazioni che possono falsare la proteinuria

Alcune situazioni non patologiche possono fornire risultati alterati del dosaggio delle proteine nelle urine:

Di conseguenza, gli esami delle urine destinati al controllo della proteinuria andrebbero eseguiti in assenza di tali condizioni.

Interpretazione dei Risultati

Il rene ha il compito di mantenere nell'organismo le proteine, quindi queste non dovrebbero essere eliminate nelle urine.
Al contrario, se le analisi indicano una loro presenza e se il fatto è isolato, ciò potrebbe dipendere da infezioni delle vie urinarie, farmaci, esercizio intenso o stress, emozionale o fisico.
In alcune persone, le proteine sono presenti nelle urine durante il giorno e assenti di notte, quando l'individuo è sdraiato (proteinuria ortostatica).
Se la presenza di proteine nelle urine è costante, invece, potrebbe trattarsi di una malattia renale come, per esempio, la glomerulonefrite acuta e/o cronica. Le proteine nell'urina sono, infatti, un campanello d'allarme e possono segnalare un danno ai reni. Quando la compromissione d'organo è ormai instaurata, la concentrazione delle proteine è generalmente associata alla gravità del danno; l'aumento della proteinuria nel tempo indica un peggioramento della condizione e un decremento della funzionalità renale.
Nelle donne in gravidanza, alte concentrazioni di proteine nelle urine possono essere associate a pre-eclampsia. Per questo, è molto importante controllare periodicamente tale parametro durante la gestazione.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici