Rapporto Albumina-Creatinina e Proteine-Creatinina nelle Urine

Rapporto Albumina-Creatinina e Proteine-Creatinina nelle Urine
Ultima modifica 23.12.2019
INDICE
  1. Introduzione
  2. Microalbuminuria
  3. Proteinuria

Introduzione

Il rapporto tra le concentrazioni urinarie di proteine e creatinina (PCR - protein/creatinine ratio) e di albumina e creatinina (ACR - albumin/creatinine ratio) viene rispettivamente utilizzato nella diagnosi di proteinuria e microalbuminuria.

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Questo test va in parte a sostituirsi al tradizionale esame basato sulla quantificazione delle proteine in un campione urinario raccolto nell'arco delle 24 ore, che fissa il limite massimo di normalità a 150 mg di proteine nelle urine totali; concentrazioni proteiche superiori sono considerate spia di proteinuria.

Come anticipato, in sostituzione di questo esame, si può ricorrere allo studio del rapporto proteinuria/creatininuria o albuminuria/creatininuria su un campione urinario a caso, meglio del mattino. In base ai valori di questi indici, i medici parlano rispettivamente di mciroalbuminuria e proteinuria.

Microalbuminuria

Quando il rapporto albumina/creatinina nelle urine (albuminuria/creatininuria) è compreso tra 3.5 mg/mmol e 35 mg/mmol, nelle donne, e tra 2.5 mg/mmol e 25 mg/mmol nei soggetti di sesso maschile. La differenza tra maschio e femmina è legata al fatto che gli uomini - in virtù delle maggiori masse muscolari - presentano concentrazioni urinarie di creatinina maggiori. Altri autori cosiderano positivi rapporti compresi tra 30-300 μg/mg, che corrispondo a valori di 3.5-35 mg/mmol per entrambi i sessi.

  Maschi (mg/mMol) Femmine (mg/mMol)
Normoalbuminuiria <2,5 <3,5
Microalbuminuria 2,5-25 3,5-35
Macroalbuminuria >25 >35

Al di sopra di questi valori si parla di macroalbuminuria.

Proteinuria

Si definisce tale quando il rapporto proteine/creatinina nelle urine (proteinuria/creatininuria) è uguale o superiore a 45 mg/mmo (che equivale ad un rapporto albuminuria/creatininuria superiore a 30 mg/mmol). Valori inferiori a 2 mg/mmol sono considerati normali, mentre valori superiori ma inferiori ai 45-50 mg/mmol sono meritevoli di approfondimenti diagnostici ed interventi terapeutici adeguati, soprattutto in persone con fattori di rischio come il diabete o l'ipertensione (è necessario un miglior controllo glicemico, pressorio e - dato l'aumentato rischio cardiovascolare - lipidemico).

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer