Sindrome dell'Ovaio Policistico: diagnosi e terapia
Ultima modifica 22.11.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Diagnosi
  3. Terapia
  4. Alimentazione e stile di vita

Introduzione

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS, dall'inglese Poly-Cystic Ovary Syndrome) è una sindrome clinica caratterizzata da irregolarità del ciclo mestruale, disfunzioni ovulatorie, elevati livelli di androgeni e lieve obesità.

Le cause che portano alla comparsa della PCOS non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che vi sia il coinvolgimento di molteplici fattori nella sua insorgenza, fra cui ritroviamo familiarità, fattori genetici e ambientali.

Si stima che la sindrome dell'ovaio policistico colpisca dal 5 al 10% delle donne in età fertile.

Fra i segni e i sintomi che la caratterizzano ritroviamo: irregolarità dei cicli mestruali (oligomenorrea, amenorrea, mestruazioni molto abbondanti, ecc.), disfunzioni ovulatorie, iperandrogenismo, acne, irsutismo (generalmente lieve), perdita di capelli, aumento del peso corporeo. Inoltre, si segnala che la resistenza all'insulina è una condizione spesso associata alla sindrome del'ovaio policistico.

Per approfondire, leggi la prima parte: Sindrome dell'Ovaio Policistico: cos'è, cause, sintomi
Sindrome dell'Ovaio Policistico diagnosi terapia Shutterstock

Diagnosi

Come si fa la diagnosi di Sindrome dell'Ovaio Policistico?

Per diagnosticare la sindrome dell'ovaio policistico non vi sono specifici test, ma ci si basa su criteri clinici, esami di laboratorio e indagini ecografiche.

Chiaramente, la visita presso lo specialista in ginecologia è indispensabile. In questa sede, il ginecologo si informerà sullo stato di salute della propria paziente e sui sintomi da essa manifestati (anamnesi). Prima di effettuare una diagnosi di PCOS, inoltre, esso dovrà provvedere ad escludere la presenza di altre condizioni o malattie che possono dar luogo ad una sintomatologia simile a quella della sindrome dell'ovaio policistico.

Criteri clinici

Affinché possa essere posta la diagnosi di sindrome dell'ovaio policistico è necessario che nella donna vi sia la presenza di almeno due dei tre criteri che saranno di seguito elencati:

I suddetti criteri sono accettati dalla maggioranza della comunità scientifica e sono stati introdotti per la prima volta nel 2003 a Rotterdam; per tale ragione sono anche noti come "criteri di Rotterdam" o "Rotterdam criteria".

Esami di laboratorio

Fra gli esami di laboratorio che il medico può prescrivere nell'ambito della diagnosi della sindrome dell'ovaio policistico ritroviamo:

Ulteriori esami di laboratorio

Se la paziente soddisfa i criteri sopra descritti, come già detto, è comunque importante effettuare tutte le analisi necessarie per escludere la presenza di altre condizioni. In questi casi, si possono effettuare ulteriori indagini di laboratorio, quali ad esempio:

  • La determinazione dei livelli ematici di cortisolo per escludere la sindrome di Cushing;
  • La misurazione (effettuata di prima mattina) dei livelli di 17-idrossiprogesterone per escludere la presenza di virilismo di origine surrenalica.

Indagini ecografiche

Per verificare lo stato delle ovaie e la presenza di cisti, quindi l'eventuale presenza di ovaio policistico, è possibile ricorrere ad indagini radiografiche. A seconda dei casi, pertanto, potrà essere effettuata un'ecografia pelvica, oppure un'ecografia transvaginale.

Attraverso questi esami sarà possibile determinare anche dimensioni e forma delle ovaie, così come sarà possibile escludere la presenza di altri disturbi che potrebbero dare una sintomatologia analoga a quella della sindrome dell'ovaio policistico.

Lo sapevi che…

La diagnosi di sindrome dell'ovaio policistico nelle adolescenti è più difficile rispetto alla diagnosi effettuata in donne adulte. Questo perché, durante la pubertà, i cambiamenti tipici di questa fase della vita possono avere caratteristiche simili a quelle della PCOS, rendendo più complicato raggiungere una diagnosi certa.

Per tale ragione, sono stati proposti dei criteri differenti per la diagnosi di sindrome dell'ovaio policistico in questa categoria di pazienti; tuttavia, un consenso diffuso in quest'ambito non è ancora stato raggiunto.

Terapia

La terapia della sindrome dell'ovaio policistico si prefigge sostanzialmente i seguenti obiettivi:

  • Contrastare le anomalie ormonali che si possono verificare (aumento degli androgeni ed eccesso di estrogeni);
  • Alleviare la sintomatologia;
  • Migliorare la fertilità nelle donne che desiderano una gravidanza.

Per fare ciò, è possibile ricorrere alla somministrazione di differenti tipologie di farmaci, quali ad esempio:

  • Contraccettivi ormonali (in particolare, per le donne che non desiderano gravidanze);
  • Antiandrogeni ed estrogeni in associazione;
  • Farmaci per il controllo della sensibilità all'insulina;
  • Stimolanti dell'ovulazione per migliorare la fertilità delle donne che desiderano una gravidanza.
Per approfondire: Farmaci per la Sindrome dell'Ovaio Policistico: quali sono?

Oltre a quanto finora detto, qualora lo ritenesse necessario, il medico può prescrivere anche farmaci o trattamenti per alleviare alcuni dei sintomi che potrebbero manifestarsi con la PCOS (come ad esempio, trattamenti topici o sistemici per l'acne, trattamenti per l'irsutismo, ecc.).

A questo proposito, tuttavia, è importante specificare che non esiste una sola terapia per la sindrome dell'ovaio policistico. Il trattamento dipenderà dai sintomi manifestati dalla paziente e dalle sue esigenze (ad esempio, desiderio di gravidanza o meno, ecc.), oltre che dalle sue condizioni di salute generali. Pertanto, è molto importante affidarsi allo specialista e seguire le sue indicazioni.

Alimentazione e stile di vita

Nell'ambito del trattamento della sindrome dell'ovaio policistico anche lo stile di vita è molto importante.

In presenza di sovrappeso od obesità, la paziente deve essere incoraggiata al raggiungimento del normopeso. Chiaramente, in simili frangenti alimentazione e regolare attività fisica sono fondamentali. In questa situazione, è molto utile rivolgersi a specialisti del settore che possono lavorare insieme al ginecologo e/o all'endocrinologo nell'ambito di un approccio multidisciplinare.

Per approfondire importanza e ruolo del'alimentazione, leggi gli articoli dedicati: