Ultima modifica 17.03.2020

La nicotina è un alcaloide di origine vegetale, particolarmente concentrato nelle foglie del tabacco (Nicotiana tabacum). Il suo nome deriva da quello dell'ambasciatore francese Jean Nicot, che nel 1550 introdusse in Europa i semi della pianta, mentre il termine tabacum si riferisce alla pipa usata dagli Indiani del nord America per fumarne le foglie.
NicotinaLa concentrazione di nicotina nel tabacco (1-8%) cambia in base alla varietà, alle tecniche colturali e all'andamento stagionale. In una normale sigaretta se ne ritrovano quantità variabili tra il milligrammo ed il milligrammo e mezzo, che vengono assorbite tramite il fumo in misura del 90% circa. La sigaretta è anche il mezzo più immediato per beneficiare a pieno dei suoi effetti, dal momento che la nicotina viene prontamente assorbita attraverso la mucosa del tratto gastrointestinale e respiratorio. Da qui, passa nel sangue e nel giro di pochissimi secondi raggiunge il cervello, dove espleta la sua azione, dapprima stimolante ed euforizzante, poi rilassante ed ansiolitica. Proprio per questa attività bifasica, la nicotina può essere assunta sia per alleviare la fatica, sia per beneficiare della sua azione tranquillizzante.
Gli effetti della nicotina sono comunque complessi, legati al dosaggio di assunzione ed estesi a diversi organi ed apparati. Ad alte dosi è un potente veleno, tanto che 60 mg iniettati in vena sono generalmente sufficienti per passare a miglior vita; in passato è stata utilizzata come eccellente pesticida.

La nicotina assunta attraverso il fumo di sigaretta viene metabolizzata con una certa rapidità, che risulta maggiore nel fumatore abituale rispetto al novizio.

Il rischio di overdose è scarso, in quanto l'utilizzatore tende inconsapevolmente ad adeguare il consumo di sigarette ai propri livelli plasmatici di nicotina. Qualche problema in più potrebbe esservi per i pazienti trattati con terapia sostitutiva a base di cerotti transdermici, soprattutto quando non vengono utilizzati secondo le istruzioni del medico o del farmacista.

Effetti della nicotina

A bassi dosaggi, la nicotina ha un effetto stimolante: aumenta leggermente il battito cardiaco e la pressione arteriosa, causa una leggera sudorazione, migliora la concentrazione, aumenta il metabolismo, sopprime la fame e riduce lo stress. Tutto bene, insomma, se non fosse per un piccolo particolare:  dosi ripetute di nicotina fanno aumentare la concentrazione dei suoi recettori a livello cerebrale, generando dipendenza. E' proprio l'interazione con i recettori nicotinici dell'acetilcolina ad aumentare il rilascio di adrenalina, l'ormone a cui si devono le proprietà stimolanti appena descritte.
Ad elevati dosaggi, invece, la nicotina blocca questi recettori, con effetti opposti rispetto a quelli elencati (ipotensione, vasodilatazione, diarrea, aritmie, sonnolenza, cefalea), fino a determinare una completa paralisi dei muscoli respiratori.
I fumatori accaniti risentono di sensazioni spiacevoli quando entrano in astinenza. In questi casi, sintomi come depressione, stitichezza, ansia, nervosismo, crisi di bulimia, riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, vengono prontamente corretti dall'assunzione della sostanza.
Al di là della concentrazione in nicotina, che di per sé è tossica ma non cancerogena, gli effetti dannosi legati all'abitudine tabagica sono dovuti soprattutto alle sostanze che si sviluppano durante la combustione della sigaretta; tra le 4000 riscontrate nel fumo di  tabacco ve ne sono almeno un sessantina  di cancerogene (ricordiamo le nitrosamine, il benzopirene e vari composti aromatici), ed altre velenose, come l'arsenico ed il cianuro, o irritanti, vedi ammoniaca e formaldeide. Quali sono le ripercussioni sulla salute? Per dirlo basta ricordare che, in media, un fumatore ha una speranza di vita di 8 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore.
Il fumo in gravidanza può causare un ritardo di crescita, di sviluppo mentale e polmonare del bambino.
La nicotina è escreta nel latte materno in quantità direttamente proporzionali al tabacco fumato, tanto che l'eccessivo consumo di sigarette da parte della nutrice può provocare tutta una serie di disturbi al neonato, come irrequietezza, inappetenza, tachicardia, vomito e diarrea.

La nicotina è particolarmente deleteria per determinate persone, in quanto:

aumenta l'acidità gastrica ed inibisce la secrezione di bicarbonati pancreatici: si tratta di un effetto pericoloso soprattutto per chi soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo ed ulcere gastriche o duodenali.
Aumenta leggermente la pressione arteriosa: questa è la ragione per cui i pazienti ipertesi e cardiopatici non devono fumare.
Determina vasocostrizione periferica: effetti piuttosto pericolosi per chi soffre di vasculopatie periferiche.

Tuttavia, come ricordato, la tossicità della nicotina alle dosi abituali è tutto sommato modesta; ben più gravi sono invece gli effetti collaterali imputabili alle migliaia di sostanze tossiche e cancerogene presenti nel fumo di tabacco (vedi: danni del fumo).