Ultima modifica 01.04.2020

Generalità

Le caccole sono il prodotto dell'essiccazione delle secrezioni nasali che, inizialmente fluide, si rapprendono all'interno delle cavità del naso.

Di solito, queste crosticine di muco secco sono di piccole dimensioni e la loro consistenza può variare da filamentosa a friabile, in funzione del grado di idratazione.
Caccole dita nel nasoLe caccole derivano dal muco prodotto dalle ghiandole mucipare che si trovano all'interno delle cavità nasali; la loro principale funzione consiste nel liberare il naso dagli inquinanti.
Le membrane che rivestono l'interno del naso, infatti, producono costantemente un muco viscoso, che mantiene il giusto grado di umidità delle mucose e favorisce la rimozione della polvere e degli agenti patogeni dall'aria inspirata.
Le caccole sono composte principalmente da proteine glicosilate e sali disciolti in acqua, ma possono contenere anche enzimi antisettici e anticorpi (immunoglobuline), in grado di rappresentare una prima barriera contro le infezioni.
Le crosticine di muco secco si riscontrano prevalentemente quando si è colpiti da un'affezione delle prime vie respiratorie (raffreddore), oppure quando si vive in un clima secco e si viene a contatto con agenti esterni irritanti.

Caccole: Cosa sono?

“Caccole” è il termine comunemente utilizzato per indicare il muco nasale più o meno disidratato, che fuoriesce dalle narici.
A causa dell'aerazione del condotto nasale e dell'umidità dell'ambiente, infatti, il muco perde gran parte dell'acqua di cui è costituito, favorendo la transizione della secrezione viscosa nelle note crosticine friabili e/o filamentose.

Perché si formano?

Le caccole sono prodotte dalle membrane che rivestono l'interno del naso e i seni frontali e mascellari. Più precisamente, derivano dall'asciugatura del muco nasale secreto da apposite ghiandole, dette mucipare.
La funzione del muco nasale è duplice:

  • Grazie alla produzione continua, con il suo flusso riveste e mantiene umidificate e lubrificate le membrane epiteliali delle vie aeree;
  • La natura viscosa del muco permette di bloccare e catturare i corpi estranei inspirati con l'aria, ostacolandone l'ingresso nei polmoni ed espellendoli tramite la clearance muco-ciliare, la tosse e gli starnuti. Le caccole rappresentano, quindi, il risultato del meccanismo di difesa delle vie respiratorie.

La produzione del muco è continua: normalmente, la maggior parte di questa secrezione viene fatta confluire - per azione delle ciglia di cui sono dotate le pareti della cavità nasale - fino alla faringe, dove può essere ingerita e distrutta dagli acidi dello stomaco.
Tuttavia, non tutto il muco rimane così fluido da essere spostato agevolmente dalle ciglia: se questo perde la sua quota di acqua prima di completare il suo normale flusso resta nel naso, si secca, aderisce alle narici e determina la formazione delle caccole.

  • Quando, a causa del freddo o delle irritazioni, il corretto ciclo di smaltimento del muco viene ostacolato, i batteri o i virus presenti nelle prime vie respiratorie possono dare origine a infezioni. Il muco interessato dall'attacco e dalla conseguente risposta infiammatoria si trasforma in catarro e si accumula nelle cavità nasali, ostruendole. Si verificano così sintomi, quali “naso chiuso” o tosse grassa.

Se il muco è presente nel vestibolo nasale in quantità maggiori rispetto alla norma e si trova vicino all'apertura delle narici, l'umidità intrinseca di questo materiale diminuisce per l'azione dell'aria esterna e più probabilmente si rapprenderà, dando origine alle caccole.

A cosa servono?

Oltre a mantenere umida la cavità nasale, il muco ha la funzione primaria di proteggere le vie respiratorie. Essendo molto viscosa, infatti, questa secrezione intrappola gli agenti esterni (tra cui irritanti, allergeni e microrganismi patogeni, come batteri, funghi e virus), evitando che questi vengano inalati. A volte, inoltre, nel muco si possono conglomerare polveri di vario tipo presenti nell'aria respirata.
Le caccole risultano, quindi, dalla disidratazione del muco e la loro funzione principale consiste nel liberare le cavità nasali dagli inquinanti.

Da cosa sono composte

Le caccole sono costituite dalle secrezioni prodotte dalla mucosa nasale, che si rapprendono entro le narici.
La loro composizione è relativamente semplice: si tratta di un gel viscoso a base di acqua, in cui sono presenti glicoproteine, sali e lipidi. Durante un'affezione delle vie respiratorie, all'interno delle caccole si possono ritrovare anche immunoglobuline (anticorpi) ed enzimi antisettici (come il lisozima, capace di danneggiare le cellule batteriche), in grado di rappresentare una prima barriera contro le infezioni.
Le glicoproteine contenute nel muco nasale secco sono delle proteine complesse che comprendono, all'interno della loro struttura, dei carboidrati; l'organizzazione strutturale di queste permette il formarsi di legami molecolari molto saldi, in grado di intrappolare le particelle. Per questo motivo, le caccole presentano la loro peculiare viscosità.

Possibili cause

Un eccesso di caccole o un cambiamento del loro aspetto (consistenza e colore) può indicare la presenza di varie condizioni.
Un'aumentata produzione di caccole si riscontra più frequentemente in corso di infezione delle alte vie respiratorie (es. raffreddore, influenza ecc.), reazioni allergiche o contatto con agenti irritanti (polvere, fumo, pulviscolo atmosferico o pollini). Altre cause possibili sono il clima molto secco, l'ambiente a bassa umidità, l'inquinamento atmosferico, il riscaldamento eccessivo e l'aria condizionata.
La formazione del muco nasale secco si può riscontrare anche in caso di sinusite, rinite vasomotoria e problemi ai turbinati.
Le croste di muco secco possono essere causate anche da malattie sistemiche, come la sindrome di Sjögren, e da alcuni farmaci, in particolare quale effetto collaterale dell'abuso di decongestionanti nasali ed antistaminici.
Le caccole si possono riscontrare anche in presenza dell'atrofia delle strutture muco-secernenti (ozena o rinite atrofica cronica). Questa condizione si manifesta soprattutto con l'avanzare dell'età ed è caratterizzata da un'anormale pervietà delle cavità nasali, con formazione di fastidiose croste, riduzione del senso dell'olfatto e sanguinamento (epistassi).


Cos'è la rinotillexomania?

Mettersi le dita nel naso è un gesto che si potrebbe definire di “normale igiene”: sin da bambini, questa pratica per ripulire le narici elimina il fastidioso problema delle caccole, senza dovere andare alla ricerca di un fazzoletto.
Tuttavia, quando l'abitudine da saltuaria diventa eccessiva in termini di frequenza, potrebbe segnalare la presenza di un disturbo ossessivo compulsivo, chiamato rinotillexomania. In tale contesto, il continuo inserimento delle dita nelle narici può causare danni alle pareti interne del naso; il soggetto può addirittura provocarsi delle ferite all'interno delle fosse nasali, che determinano dolore e perdite ematiche.

Sintomi associati

In alcuni casi, le croste di muco secco possono ostacolare la respirazione e provocare prurito. Inoltre, l'irritazione del naso dovuta alla loro presenza può causare dolore ed epistassi.

Variazione di colore delle Caccole

A seconda dei casi, le caccole possono essere di colore:

  • Grigio scuro: quando si soggiorna o si lavora in ambienti particolarmente inquinati;
  • Giallo-verdastro: in corso di infezioni, per l'aumentata concentrazione di secrezioni e di globuli bianchi, come ad esempio il raffreddore e la sinusite;
  • Rossastro-bruno: quando contengono piccole quantità di sangue, in quanto i vasi sanguigni nelle membrane mucose delle narici sono superficiali e possono rompersi con facilità, soprattutto in corso di infiammazioni o quando si soffia energicamente il naso.

Valutazione

Il corretto approccio diagnostico per i disturbi associati alle croste di muco secco nel naso prevede la valutazione otorinolaringoiatrica.

L'anamnesi patologica prossima deve determinare la natura della secrezione (es. acquosa, mucosa, purulenta o ematica) e se la formazione di caccole è cronica o ricorrente. In quest'ultimo caso, si deve approfondire l'eventuale correlazione con il luogo in cui il paziente risiede, la stagione in cui si manifesta e l'esposizione a potenziali agenti scatenanti.
Durante la visita, il medico deve ricercare i sintomi suggestivi delle possibili cause, compresa la febbre e il dolore facciale (sinusite); lacrimazione, prurito agli occhi (allergie) e mal di gola, malessere generale, febbre e tosse (infezione virale delle alte vie respiratorie).
L'esame obiettivo si focalizza sul naso e sulle aree sovrastanti i seni paranasali. Il volto viene ispezionato ricercando un arrossamento localizzato sui seni frontali e mascellari; tali aree sono anche palpate alla ricerca di dolorabilità.
La mucosa nasale è ispezionata rilevandone il colore (es. rosso o pallido), il grado di tumefazione e la natura della secrezione.

In genere, non sono indicate altre indagini, in quanto i sintomi e l'esame obiettivo spesso sono sufficienti per suggerire una diagnosi, a meno che non si sospetti una sinusite in un soggetto immunocompromesso o diabetico; in quest'ultimo caso, i pazienti devono essere sottoposti ad una tomografia computerizzata (TC).
Per quanto riguarda il trattamento, gli interventi sono diretti alle singole condizioni.

Cosa fare o evitare

Diverse sono le soluzioni che si possono utilizzare per alleviare le irritazioni associate alla presenza delle caccole nel naso:

  • Quando si verificano sintomi come la congestione nasale o la rinorrea, è indicato fluidificare il muco nasale per una più facile espulsione. A tale scopo, è possibile ricorrere a suffumigi con acqua bollente e bicarbonato, oppure a irrigazioni delle fosse nasali. Quest'ultima pratica permette la rimozione del muco, ostacolando la colonizzazione da parte di agenti patogeni, quindi aiuta a prevenire otiti medie, riniti, sinusiti e faringiti, soprattutto nei bambini.
    Il lavaggio nasale può essere attuato anche con altri metodi, che includono la doccia micronizzata e gli spray a base di soluzione salina (isotonica o ipertonica), acquistabili in farmacia.
  • Bere molta acqua nel corso della giornata mantiene una giusta idratazione e contribuisce a rendere meno dense le secrezioni nasali.
  • Il fumo di sigaretta (anche passivo) irrita la mucosa respiratoria e ne blocca i meccanismi di difesa, soprattutto il trasporto muco-ciliare. Pertanto, quest'abitudine andrebbe evitata.
  • In camera da letto, è consigliabile mantenere un riscaldamento non eccessivo, in quanto può congestionare le mucose. Per la salute delle mucose nasali, se l'ambiente è secco, può essere utile l'uso di un umidificatore nella stanza. Le condizioni ambientali ottimali per il benessere delle alte vie aeree sono di circa 18-20°C e con un'umidità intorno al 45-55%.
  • I decongestionanti locali andrebbero usati con parsimonia: se utilizzati troppo frequentemente, questi farmaci possono indurre varie conseguenze, tra cui l'atrofia della mucosa nasale.
  • In caso di persistenza dell'ostruzione nasale, soprattutto quando si percepisce un dolore localizzato da un lato o se compaiono perdite di sangue, è consigliabile sottoporsi alla valutazione specialistica otorinolaringoiatrica. Alcune condizioni associate alla presenza delle caccole possono, infatti, necessitare di un trattamento farmacologico mirato.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici