Morbo di Alzheimer - Diagnosi
Ultima modifica 31.03.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Esami per la Diagnosi
  3. Diagnosi Differenziale
  4. Diagnosi Precoce
  5. Altri articoli su 'Morbo di Alzheimer'

Introduzione

Come Riconoscere l’Alzheimer: la Diagnosi

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La diagnosi di Alzheimer è basata su diverse indagini, in quanto non esiste ancora un test specifico per l'individuazione della malattia.

Per diagnosticare il morbo di Alzheimer sono fondamentali le competenze di vari specialisti, tra cui lo psichiatra, il neurologo e il geriatra; inoltre, sono importanti le testimonianze dei parenti del malato, che sopperiscono alle difficoltà del malato stesso di esporre i sintomi e i disturbi che lo riguardano.

La diagnosi di Alzheimer comprende anche un approccio per esclusione: è la cosiddetta diagnosi differenziale, che prevede esami e test finalizzati a scartare la possibilità che le manifestazioni presenti siano dovute ad altre patologie dai sintomi simili.

È da segnalare che alcuni siti di letteratura scientifica tengono a precisare, in merito all'argomento Alzheimer, che solo l'esame autoptico post-mortem sul cervello del presunto malato e la rilevazione delle placche amiloidi e degli ammassi di proteina tau confermano la presenza della patologia.

Per approfondire: Morbo di Alzheimer: Cos'è, Cause e Sintomi

Esami per la Diagnosi

In genere, la diagnosi di Alzheimer si fonda sulle informazioni provenienti da:

  • Anamnesi;
  • Esame obiettivo;
  • Esame neurologico;
  • Test cognitivo e neuropsicologico;
  • Esami di laboratorio;
  • Esami di diagnostica per immagini, riferiti al cervello.

Anamnesi

Anche nota come storia clinica, l'anamnesi è l'acquisizione, dalla voce diretta del paziente e/o dei suoi familiari, di tutte quelle informazioni utili a spiegare una certa sintomatologia.

L'anamnesi prevede tipicamente domande che riguardano lo stato di salute generale del paziente, le sue abitudini, il suo stile di vita, le terapie farmacologiche seguite, le eventuali patologie del passato, la storia clinica della sua famiglia ecc.

Nella diagnosi di Alzheimer, l'anamnesi è importante perché permette di capire se la sintomatologia presente è effettivamente imputabile alla demenza in questione.

Esame Obiettivo

L'esame obiettivo (o esame fisico) consiste nella valutazione medica dello stato di salute generale del paziente.

Esso prevede delle manovre diagnostiche che servono al medico per constatare la presenza o meno di segni indicativi di una qualche condizione patologica.

L'esame obiettivo è un passaggio obbligato nella diagnosi di qualsiasi malattia, compreso il morbo di Alzheimer, sebbene di per sé non sia sufficiente a trarre conclusioni definitive.

Esame Neurologico

L'esame neurologico valuta i riflessi tendinei, le abilità motorie (es: equilibrio, coordinazione ecc.) e le funzioni sensoriali.

Nella diagnosi di Alzheimer, l'esame neurologico può considerarsi come un esame obiettivo più specifico, che serve ad approfondire le informazioni relative allo stato di salute del paziente.

Test Cognitivo e Neuropsicologico

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L'esame cognitivo e neuropsicologico mette alla prova il paziente su vari fronti e abilità, quali per esempio:

  • Memoria;
  • Attenzione;
  • Capacità di risoluzione dei problemi (problem solving);
  • Linguaggio e capacità di comunicazione;
  • Ragionamento e capacità di calcolo;
  • Funzione comportamentale e psichiatrica.

L'esame cognitivo e neuropsicologico può fornire informazioni diagnostiche molto utili, talvolta determinanti per la conferma della patologia; è bene però precisare l'importanza di eseguirlo tenendo sempre conto di alcuni aspetti del paziente, come per esempio il livello di istruzione e lo stato di salute fisica generale (livello di udito, capacità di vista ecc.), i quali potrebbero falsare l'esito della valutazione (un basso livello di istruzione potrebbe essere erroneamente scambiato per un problema di memoria o per una compromessa capacità di calcolo).

Il test cognitivo trova impiego non solo con finalità diagnostiche, ma anche per valutare la progressione e la gravità dell'Alzheimer.

Diagnosi Alzheimer: il Mini-Mental Test

Un test cognitivo particolarmente indicato alla diagnosi di Alzheimer è il Mini-Mental Test, anche noto come Mini-Mental State Examination o Test di Folstein.
Il Mini-Mental Test è un questionario composto da 30 domande, che permettono di analizzare le capacità di calcolo, memoria, ragionamento, linguaggio, attenzione ecc. della persona.

Il Mini-Mental State Examination è utile alla diagnosi di tutte le demenze, non solo il morbo di Alzheimer.

Esami di Laboratorio

Tramite specifici esami di laboratorio il medico diagnosta vuole analizzare una serie di parametri, ematici ma non solo, la cui alterazione è tipicamente associata a sintomi che possono ricordare quelli del morbo di Alzheimer.

Gli esami di laboratorio, quindi, trovano impiego in ottica diagnosi differenziale: servono a escludere patologie e condizioni caratterizzate da manifestazioni sovrapponili all'Alzheimer e che potrebbero essere scambiate per quest'ultimo.

Tra gli esami di laboratorio utili ai fini della diagnosi di Alzheimer, figurano:

Diagnostica per Immagini: TAC e Risonanza Magnetica al Cervello

La TAC cerebrale e la risonanza magnetica al cervello forniscono immagini dettagliate, in tre dimensioni, dell'organo cerebrale.

Come gli esami di laboratorio, TAC e risonanza magnetica servono alla diagnosi differenziale: non sono infatti esami specifici per l'Alzheimer, però riescono a individuare patologie cerebrali, quali ictus, tumori, anomalie vascolari ecc., che producono sintomi simili alla sopraccitata demenza.

Quindi, la diagnostica per immagini basata su TAC e risonanza magnetica comprende procedure utili all'esclusione di patologie caratterizzate da manifestazioni sovrapponibili all'Alzheimer.

Differenze tra TAC e Risonanza Magnetica

Mentre la TAC sfrutta le radiazioni ionizzanti che hanno effetti mutageni, la risonanza magnetica si basa sull'impiego di campi magnetici del tutto innocui per la salute.

PET (Tomografia a Emissione di Positroni) nella Diagnosi di Alzheimer

Alcune varianti della PET (tomografia a emissione di positroni) permettono di identificare le placche amiloidi, i grovigli neurofibrillari di proteina tau e altri segni di degenerazione cerebrale tipici dell'Alzheimer. È però doveroso precisare che queste procedure trovano impiego nel campo della ricerca e dello studio clinico della malattia, e non nella normale diagnosi.

Per approfondire: Patogenesi dell'Alzheimer: Placche Amiloidi e Ammassi Proteina Tau

Diagnosi Differenziale

Malattie e Condizioni che causano Sintomi simili all’Alzheimer

Nell'ambito dell'individuazione del morbo di Alzheimer, la diagnosi differenziale mira a escludere principalmente:

Diagnosi Precoce

Importanza della Diagnosi Precoce nell’Alzheimer

Una diagnosi precoce di Alzheimer permette di attuare tutte le terapie del caso nelle prime fasi della malattia.

Sebbene il morbo di Alzheimer sia una malattia neurodegenerativa a carattere progressivo, il suo trattamento sintomatico agli esordi aiuta a mantenere più a lungo le funzioni cognitive, rallentando in un certo senso il decorso della patologia.

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Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza