Miopia
Ultima modifica 20.10.2020
INDICE
  1. Cos’è
  2. Sintomi
  3. Cause
  4. Trattamento per la Miopia

Cos’è

La miopia è un difetto visivo che consiste nella difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti lontani.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/10/19/miopia-orig.jpeg Shutterstock

Questo vizio refrattivo è dovuto al fatto che i raggi luminosi provenienti da lontano vengono messi a fuoco davanti alla retina e non, come dovrebbero, su di essa. Per questo motivo, il miope vede sfuocato le immagini presenti ad una determinata distanza.

La miopia è un difetto visivo piuttosto comune: si stima che attualmente ne sia interessata addirittura una persona ogni quattro.

Cos'è la Miopia?

La miopia è un vizio di refrazione nel quale i raggi luminosi che provengono dall'infinito (paralleli) vengono messi a fuoco davanti alla retina, in quanto il potere rifrattivo del diottro oculare è eccessivo rispetto alla lunghezza del bulbo.

Avremo, pertanto, un eccesso di convergenza (potere diottrico maggiore). Di conseguenza, i miopi vedono bene da vicino e male da lontano.

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Sintomi

Vedi approfondimento: Sintomi Miopia

Miopia: non si vede bene da lontano

Nella miopia, l'immagine osservata non viene messa a fuoco sulla retina, ma converge davanti ad essa. Ciò comporta una vista sfocata e distorta di quanto osservato in lontananza, mentre la capacità di vedere da vicino può essere buona. Senza occhiali o lenti a contatto a correzione del difetto, un comportamento tipico delle persone miopi è quello di "strizzare" gli occhi per vedere meglio in distanza.

Come si riconosce la Miopia

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/10/19/diottrie-e-decimi-orig.jpeg Shutterstock

Come anticipato, il segnale più indicativo della miopia è la visione offuscata degli oggetti che si trovano ad una determinata distanza, come i cartelli stradali mentre si è alla guida o la lavagna a scuola. Oltre alla difficoltà di vedere nitidamente gli oggetti lontani, la miopia può essere associata ad altri sintomi, come affaticamento visivo e mal di testa.

L'approccio migliore al problema è sottoporsi a controlli dall'oculista a cadenza regolare, sin dall'infanzia, per monitorare l'evoluzione del difetto visivo. Nel bambino, i primi segnali del problema sono la fatica nel leggere un testo o l'assunzione di posizioni strane quando guarda la tv o disegna. La miopia è un difetto progressivo che tende ad aumentare con lo sviluppo fisico, quindi richiede ripetute messe a punto degli occhiali o delle lenti a contatto.

Quanto può peggiorare la Miopia?

L'entità della miopia si misura con la lente divergente, che corregge il vizio di rifrazione.
Alcuni esempi:

  • La messa a fuoco a 10 centimetri si riferisce ad una miopia di 10 diottrie
  • La messa a fuoco a 33 centimetri si riferisce ad una miopia di 3 diottrie
  • La messa a fuoco ad 1 metro si riferisce ad una miopia di 1 diottria.

La miopia può essere classificata in tre stadi:

  • Lieve, se va da 0 a 3 diottrie
  • Moderata, se va da 3 a 6 diottrie
  • Elevata, se è maggiore di 6 diottrie.

Che cosa sono le Diottrie?

La diottria è l'unità di misura del potere di rifrazione di un sistema ottico. In altre parole, esprime la capacità di una lente di modificare le direzioni dei raggi luminosi in modo che possano formare un'immagine nitida e precisa.

Rapportata alla gravità di un difetto visivo, questo parametro è utile per preparare degli occhiali correttivi. Il valore può essere positivo o negativo: esistono, infatti, lenti positive per correggere l'ipermetropia e la presbiopia, e lenti negative indicate per la miopia.

Qual è la differenza tra diottrie e decimi?

La diottria è un'unità di misura prevista dall'ottica che indica il potere di rifrazione di una lente.

I decimi, invece, indicano la distanza da cui una persona riesce a visualizzare correttamente determinate immagini. Il grado di acutezza visiva in decimi viene misurato con la tavola ottotipica (tabella utilizzata per gli esami della vista con righe di lettere o simboli di grandezza progressiva per simulare la visione fino a dieci metri di distanza). In pratica, il cosiddetto decimo indica il numero di righe dell'ottotipo che il paziente è in grado di leggere, tenendo in considerazione un occhio emmetrope (sano) può arrivare a leggere a 10/10 senza lenti.

Cause

Cosa provoca la Miopia

Le cause della miopia sono molteplici, ma il motivo principale è l'allungamento eccessivo del bulbo oculare oltre la norma, in concomitanza con l'accrescimento fisico (miopia assiale).

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/10/19/cause-di-miopia-orig.jpeg Shutterstock

Ciò fa aumentare la distanza tra la retina, la membrana formata dai recettori fondamentali per la visione, e il cristallino, la lente naturale dell'occhio che permette la messa a fuoco. In queste condizioni, l'immagine prodotta viene dunque focalizzata davanti e non sul piano retinico, come dovrebbe avvenire; di conseguenza, le immagini lontane appaiono indistinte e offuscate.

Il difetto visivo può verificarsi anche quando la lunghezza del bulbo oculare è normale, ma la cornea o il cristallino presenta una curvatura eccessiva (miopia refrattiva):

  • Quando la cornea è di forma conica si parla anche di miopia da cheratocono. Il cheratocono è una forma di degenerazione corneale in cui si ha un progressivo assottigliamento e sfiancamento della cornea che assume la forma conica con aumento della sua curvatura, che provoca la miopia. Si può avere anche irregolarità della superficie corneale che provoca l'astigmatismo. Le due possono essere presenti contemporaneamente. Per i casi avanzati di cheratocono occorre il trapianto di cornea.
  • Per quanto riguarda una curvatura della superficie anteriore del cristallino superiore alla norma, si parla, invece, di miopia da spasmo accomodativo.

Altra causa possibile è il potere refrattivo del cristallino più elevato, cioè il globo oculare è normale, ma la lente all'interno dell'occhio è troppo "potente" (miopia da indice). Questo avviene soprattutto nella cataratta, una malattia che colpisce il nucleo del cristallino facendolo addensare ed aumentando così  il suo indice di rifrazione.

Fattori di Rischio

La miopia si evidenzia tra gli otto ed i dodici anni d'età (età scolare), tende a peggiorare con lo sviluppo corporeo durante l'adolescenza e si stabilizza intorno ai 20-25 anni, salvo possano verificarsi variazioni minime più avanti nel corso della vita. In età adulta, la miopia può enfatizzarsi per la presenza contemporanea di disturbi del cristallino, come la cataratta e la presbiopia.

Nella maggior parte dei casi, il difetto è acquisito, cioè subentra con il passare degli anni, specialmente in età scolare. Rara è, invece, la miopia congenita, cioè presente sin dalla nascita.

Per quanto riguarda i fattori scatenanti, sempre maggiore importanza sta assumendo la componente ambientale: uno stile di vita sano influenza positivamente la tendenza alla miopia, tanto che i bambini che trascorrono molto tempo all'aria aperta tendono a sviluppare forme più lievi del difetto visivo. Al contrario, sedentarietà e sovrautilizzo della messa a fuoco da vicino, tipico di quando si usano device tecnologici come tablet, computer e smartphone, pare siano correlati all'aumento della miopia.

La miopia è influenzata anche da una componente genetica: se in famiglia ci sono parenti con lo stesso difetto di refrazione, è più facile che un bambino presenti lo stesso disturbo.

Trattamento per la Miopia

Il rimedio tradizionale e più semplice per la miopia è rappresentato dall'uso di occhiali e lenti a contatto. Questi dispositivi prescritti dall'oculista vanno indossati secondo le indicazioni.

L'unica soluzione in grado di risolvere il problema, però, è l'intervento chirurgico. A tal proposito, le strade percorribili sono due: le tecniche laser o l'impianto di lenti intraoculari.

Correzione della Miopia

La correzione ottica della miopia può essere attuata in tre modi:

  • Occhiali tradizionali: vengono usate lenti che rendano divergenti i raggi paralleli;
  • Lenti a contatto: hanno lo stesso principio divergente degli occhiali; richiedono più cura ma offrono una visione più completa di tutto il campo visivo, essendo sferiche ed appoggiate direttamente sulla cornea (consulta anche l'articolo dedicato);
  • Chirurgia corneale rifrattiva o fotocheratectomia rifrattiva.

Intervento Miopia: quando è necessario e possibile

Le opzioni chirurgiche per correggere la miopia sono indicate quando il difetto è stabile da almeno un anno, generalmente dopo i 18 anni d'età.

  • Il laser ad eccimeri produce impulsi di luce nella regione dell'ultravioletto, la cui applicazione alla cornea ne rimodella la curvatura, modificando il potere refrattivo della stessa per una messa a fuoco ottimale. Nei casi nei quali non sia indicata la correzione con laser della miopia, in genere per lo scarso spessore corneale o per difetti troppo elevati, si può ricorrere all'impianto di lenti correttive.
  • Le lenti intraoculari vengono inserite all'interno dell'occhio dall'oculista senza la necessità di rimuovere il cristallino. L'intervento si esegue in regime ambulatoriale e dura pochi minuti. L'anestesia è locale e viene praticata instillando qualche goccia di anestetico. Dopo qualche ora si possono riprendere le normali attività e si può tornare al lavoro il giorno successivo.

Per capire se le strutture dell'occhio sono adatte al trattamento laser oppure a ricevere una lente intraoculare e se non ci sono malattie che ne impediscono l'applicazione (ad esempio: uveite o glaucoma), è necessario sottoporsi ad una visita approfondita dall'oculista prima dell'intervento.

Chirurgia Laser per la Miopia

Come precedente descritto, la forma più frequente di miopia è quella i cui il bulbo si presenta allungato. Non potendo logicamente agire sul bulbo, si agirà sulla cornea e si eseguirà una chirurgia laser con asportazione di strati corneali allo scopo di variare la rifrazione della cornea stesa. Si utilizza, per la correzione della miopia, un laser ad eccimeri, termine che deriva dall'Inglese e che significa dimeri eccitati (mezzi eccitati sono dei gas nobili). Questo tipo di laser emette luce a frequenza pulsante (dell'ordine di nano secondi), di durata brevissima e di frequenza elevatissima.
Il laser esegue diversi "passaggi" sulla cornea ed ad ognuna di esse viene rimosso un micron di spessore, che corrisponde ad un decimo di millimetro, tenendo conto che lo spessore totale della cornea è di circa 500 micron. La quota di ablazione è in proporzione all'entità del difetto; per esempio, per una miopia di 3 diottire si asportano 30 micron di cornea. L'effetto finale che si ottiene è una riduzione della superficie corneale con un suo "appiattimento", di modo che i raggi luminosi, se nella miopia vengono messi a fuoco davanti alla retina, dopo l'intervento vengano rifratti di meno e possano cadere più lontano, direttamente sulla retina stessa.
La chirurgia con laser ad eccimeri non è rischiosa, ma in ogni caso non può essere applicata a tutti i soggetti. È bene aspettare che i pazienti da sottoporre all'intervento abbiano almeno 20-21 anni ed una miopia stabile, che cioè non continua a peggiorare, da almeno 2 anni. L'intervento è indicato soprattutto nei pazienti che presentano intolleranza alle lenti a contatto o che, psicologicamente, non sopportano gli occhiali.

Controindicazioni alla Chirurgia Laser per la Miopia

Le controindicazioni alla chirurgia laser sono:

  • Diabete;
  • Malattie del tessuto connettivo (connettiviti) come l'artrite reumatoide e la sindrome di Sjögren. Questo perché la cornea è fatta anche di tessuto connettivo;
  • Cheloidi (spesse cicatrici causate dall'eccessiva crescita di tessuto fibroso);
  • Terapie ormonali: alcuni ormoni, anche quelli contenuti nella pillola anticoncezionale, possono far trattenere i liquidi. In questi casi, lo spessore della cornea risulta aumentato e dunque si rischia di asportarne una quantità eccessiva. Oppure, sempre gli ormoni, possono provocare una riduzione delle secrezioni lacrimali, quindi mettere a rischio il paziente di sviluppare gravi infezioni oculari dopo l'intervento, perché viene meno la funzione di lubrificazione e di protezione della cornea ad opera delle lacrime;
  • Alcuni farmaci, soprattutto gli antidepressivi moderni, perché possono causare opacità corneali.

Chirurgia Miopia PRK e LASIK

Esistono diverse tecniche operatorie per risolvere il problema della miopia; le principali sono:

  • PRK (fotocheratectomia rifrattiva): il laser ad eccimeri e in grado di asportare tessuto in modo estremamente preciso (frazioni di millesimi di millimetro), non raggiungibile da nessun altro mezzo. La correzione della miopia viene realizzata asportando gli strati superficiali della cornea (cheratectomia superficiale) in modo da modificarne la curvatura, e si agisce direttamente sulla cornea stessa. L'astigmatisrno e l'ipermetropia sono per il momento trattabili con minori possibilità di successo se si utilizza questa tecnica. Il recupero della vista si ottiene dopo un certo periodo di tempo, che va da uno a tre mesi (a seconda dell'entità della miopia corretta). Come effetto secondario al trattamento laser possono insorgere delle opacità solitamente transitorie della cornea nell'area di cicatrizzazione. Esse possono provocare una riduzione dell'efficienza visiva, ma solitamente regrediscono in un arco di tempo che oscilla intorno ai sei mesi. Inoltre, nella prima fase post-operatoria, può verificarsi la comparsa di irregolarità della superficie corneale che possono determinare riduzioni dell'acuita visiva, ma anch'esse sono temporanee e tendono o a regredire con il tempo. Altre manifestazioni sempre tipiche dell'immediato post-operatorio possono essere il dolore, che perdura di solito fino a 48 ore dall'intervento ed è trattabile con analgesici, la sensazione di corpo estraneo nell'occhio, la lacrimazione e la sensazione di abbagliamento, soprattutto durante la notte. In una piccola percentuale di casi può rendersi necessario un nuovo trattamento laser o per ripulire la cornea da cicatrici residue o per migliorare il risultato rifrattivo.
  • LASIK: è una metodica che permette di correggere difetti quali la miopia, così come pure l'astigmatismo e l'ipermetropia con uguale successo. Esso viene eseguito non direttamente sulla superficie della cornea ma nello stroma corneale, che è la sua porzione intermedia, alla quale si accede mediante una precedente incisione utilizzando uno strumento che si chiama microcheratocono, che crea una specie di "sportello" nella cornea. Questa tecnica consente un recupero funzionale visivo completo già in seconda o terza giornata ed il risultato rifrattivo è ottimale. Anche in questo caso, è possibile che a distanza di tempo venga indicato un nuovo intervento per gli stessi motivi elencati precedentemente. La sintomatologia post-operatoria, anche in questo caso, è la stessa.

Entrambi gli interventi vengono eseguiti in ambulatorio, con anestesia locale somministrata tramite gocce di collirio, e sono molto rapidi: la tecnica PRK dura all'incirca 1-2 minuti, la tecnica LASIK circa 10-20 minuti. Essi consentono di correggere miopie fino a 12-14 diottrie ed astigmatismi ed ipermetropie fino a 5-6 diottrie.

Per approfondire: Chirurgia Refrattiva PRK e LASIK

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Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici