Masochismo: Cos'è, Cause e Significato

Masochismo: Cos'è, Cause e Significato
Ultima modifica 02.10.2019

Generalità

Il masochismo è un disturbo psichico caratterizzato da un atteggiamento di passività a maltrattamenti e sofferenze, che scaturisce da una sorta di desiderio di autopunizione e di penitenza.
Quest'anomalia riguarda sia la sessualità (masochismo erogeno o sessuale), sia un tratto del carattere proprio del soggetto (masochismo morale), che si esprime nella ricerca del piacere attraverso il dolore psicologico (umiliazione) o fisico.

Il masochista subisce senza reagire e deve soffrire per poter ottenere una gratificazione o per poter raggiungere il soddisfacimento sessuale. Tali fantasie, così come gli impulsi sessuali e i comportamenti, causano al soggetto un disagio clinicamente significativo e una compromissione dell'area sociale e lavorativa. Se portato all'estremo, il masochismo può evolvere in una vera e propria psicopatologia.
Le manifestazioni associate al disturbo tendono a esordire solitamente nella prima età adulta; con il tempo, tale perversione può aumentare di frequenza e intensità, oltre ad andare incontro alla cronicizzazione.
Il trattamento del masochismo nelle sue varie manifestazioni si basa su interventi psicoterapici e, talvolta, farmacologici.

Tipi di Masochismo

Masochismo sessuale

In sessuologia, il masochismo è una forma di perversione, che si manifesta con il bisogno di associare il piacere erotico a condizioni di sofferenza fisica o psicologica, necessarie per raggiungere l'eccitazione sessuale.
Il masochismo è considerato una parafilia solo nei casi in cui la ricerca del dolore sia l'unica forma di sessualità che permetta il raggiungimento dell'orgasmo.
Nel vissuto di molti masochisti, si ritrova il ricordo di una punizione subita durante l'infanzia e immediatamente erotizzata (l'origine del disturbo dipenderebbe, quindi, dall'instaurarsi di fantasie edipiche).

Masochismo morale

Il maschismo morale è una ricerca del fallimento che si manifesta con il desiderio d'essere sottomesso. Il soggetto si trova a vivere passivamente, senza reagire, o risponde in modo non determinato e assertivo, quindi rimane in balia di qualcuno che possa fare di lui/lei ciò che vuole. Tale azione o comportamento deriva da sentimenti inconsci di colpevolezza che sollecitano la punizione.

Masochismo femminile

Altra forma di masochismo è quello femminile, cioè una atteggiamento di passività delle donne, considerato essenzialmente come naturale espressione psichica delle caratteristiche fisiologiche del “gentil sesso”. Questa “predisposizione innata” servirebbe alla donna per raggiungere la “femminilità”.

Il masochismo femminile è riscontrabile anche nell'uomo per una castrazione simbolica durante l'età evolutiva; ciò deriverebbe da un superamento non corretto del complesso di Edipo (si riconduce alla vita infantile, quando la madre manifesta il suo amore sotto forma di punizione o umiliazione nei confronti del bambino).


Sadismo

Il masochismo è contrapposto al sadismo, cioè il piacere legato all'infliggere delle sofferenze corporali o psicologiche agli altri, consenzienti o meno. In alcuni soggetti, le pratiche che possono indurre tale stato di appagamento possono arrivare a essere molto violente: graffiare, frustare, torturare fino al sanguinamento o causare delle vere e proprie lesioni fisiche. Un atto sadico a lungo fantasticato e progettato viene realizzato poi in maniera inevitabile e obbligatoria, tanto che il sadismo è alla base di molti reati di stupro o, in casi estremi, di omicidio. Il sadismo è particolarmente pericoloso quando si associa al disturbo antisociale di personalità; questa combinazione è particolarmente resistente a qualsiasi forma di trattamento psichiatrico.
Il masochismo e il sadismo possono coesistere nella stessa persona, determinando una condizione detta “sadomasochismo”.

Come si manifesta

Masochismo morale

Il masochismo morale è dominato da un inconscio senso di colpa e da un comportamento auto-frustrante, che induce il soggetto ad assumere costantemente il ruolo di vittima e di porsi in una situazione di umiliazione. Questa passività può tradursi in una tendenza a ricercare maltrattamenti per appagare il desiderio di autopunizione e penitenza. 
A differenza del masochista sessuale, quello morale ignora le ragioni del suo comportamento.
Le manifestazioni del disturbo esordiscono entro la prima età adulta e si presentano in diversi contesti: quasi inconsapevolmente, il soggetto cerca di evitare o di guastare le esperienze piacevoli, rivolge alla vita quotidiana il proprio sentimento d'inferiorità, rifiuta la meritata felicità e sceglie persone o situazioni che gli possono procurare delusioni, fallimenti o maltrattamenti.
Il soggetto intraprende situazioni o rapporti che lo fanno soffrire o ricerca circostanze dolorose, impedendo ogni modalità di aiuto in suo favore; ad eventi personali positivi (come i successi professionali) reagisce con depressione o comportamenti che procurano sofferenza (es. incidenti).

Masochismo sessuale

Il masochismo sessuale è caratterizzato, invece, dallo stretto legame tra dolore e piacere sessuale: il soggetto è in grado di raggiungere un sufficiente livello di eccitamento, tale da determinare un orgasmo, solo quale conseguenza della sottomissione a una sofferenza fisica, dello stato di avvilimento e dei maltrattamenti inflitti da solo o con l'aiuto di altre persone.
Rispetto al masochista morale, il soggetto è consapevole della sua esatta condizione, dopo che questo ha stabilito coscientemente il collegamento tra la sofferenza e la soddisfazione erotica: egli partecipa intenzionalmente a un'attività che comporta l'essere umiliati, percossi, schiaffeggiati, legati o fatti oggetto di altri tipi di abusi per procurarsi un appagamento sessuale.
I soggetti possono mettere in atto le loro fantasie masochistiche da soli (es. legandosi, trafiggendosi la pelle, procurandosi scosse elettriche o bruciature) o andando alla ricerca di un partner che possa essere un sadico sessuale. In quest'ultimo caso, le attività comprendono la sottomissione, la bendatura degli occhi, le sculacciate, la flagellazione, l'umiliazione orinando o defecando sulla persona, il travestimento forzato o lo stupro simulato.
Le pratiche erotiche vengono, in genere, programmate e costruite in anticipo, con modalità, rituali e regole precise. Di solito, la violenza richiesta dal masochista risulta contenuta: molti soggetti mettono in atto umiliazioni e percosse soltanto a livello di simulazione, agendo con partner consapevoli che si tratta solo di un gioco sessuale ed evitando attentamente degenerazioni (umiliazioni o lesioni fisiche reali).
In alcuni casi, tuttavia, il desiderio d'umiliazione e di sofferenza può non avere limiti e, talvolta, con il passare del tempo (oppure in momenti di stress particolarmente intensi), può assumere caratteri molto forti, conducendo potenzialmente a lesioni gravi o, in casi estremi, al decesso.
Una pratica particolarmente pericolosa è l'ipossifilia, nella quale l'eccitamento sessuale è provocato dall'asfissia attuata da soli o con un partner. Durante l'atto, il soggetto si priva dell'ossigeno attraverso un laccio, un sacchetto di plastica o l'inalazione di una sostanza in grado di determinare un'ipossia cerebrale, fino a perdere coscienza; questo momento è spesso preceduto da fantasie sessuali in cui altri lo soffocano o lo danneggiano.
Altri masochisti praticano rapporti senza precauzioni, che espongono al rischio d'infezione e di malattie trasmissibili per via sessuale

Masochismo femminile

Il masochismo femminile è contrassegnato da un atteggiamento innato di passività, che può essere presente in entrambi i sessi. La sottomissione si manifesta qualora le pene siano inflitte dalla persona amata.

Aspetti fisiologici e significati psicologici

Nel masochismo, il piacere di subire dolore (più correttamente indicato come algolagnia) può trovare una spiegazione su livelli diversi:

  • Dal punto di vista fisiologico, il disturbo può essere correlato a una forma di appagamento che deriva dall'accentuazione delle sensazioni sgradevoli: i recettori periferici del piacere sono essenzialmente i medesimi di quelli deputati alla percezione del dolore e, dopo essere stati esposti a stimoli algici, questi diventano più sensibili. Nel masochista, quindi, le sensazioni dolorose favoriscono la produzione da parte del cervello di endorfine, le quali restano in circolo inducendo un senso di euforia.
  • Dal punto di vista psicologico, le teorie più note su questa patologia sono quelle psicoanalitiche, secondo le quali il masochismo deriverebbe da un superamento non corretto del complesso di Edipo. In tal contesto, la punizione diventa, quindi, per il bambino l'unica forma possibile di amore che un'altra persona può mostrare nei suoi confronti.
  • Secondo le teorie relazionali, invece, il masochismo potrebbe dipendere dalla presenza di un sistema familiare in cui l'iperprotettività, la rigidità, la separazione e l'assenza di risoluzione del conflitto con un membro sono vissute come tradimento, e vengono fortemente scoraggiate in maniera subdola attraverso l'istigazione alla colpa.

Diagnosi

Il masochismo è un disturbo il cui decorso è generalmente cronico.
Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V), per definire la problematica è necessario che per un periodo di almeno sei mesi si manifestino desideri, fantasie, impulsi sessuali e comportamenti di entità tale da creare disagio emotivo e interferire nell'ambito sociale e/o con l'attività lavorativa.
Il masochismo rientra all'interno del capitolo dei disturbi sessuali e dell'identità di genere, nella classificazione delle parafilie caratterizzate da intense e ricorrenti fantasie, impulsi o comportamenti sessualmente eccitanti, che creano disagio o disabilità, sofferenza e/o umiliazione su di sé o che coinvolgono il proprio partner o altre persone non consenzienti.

Trattamento

Il trattamento del masochismo non è affatto semplice: spesso, il soggetto affetto da questi disturbi, pur essendone consapevole, prova una forte vergogna nell'ammettere il suo problema.
Il primo approccio terapeutico consiste nell'affrontare dal punto di vista psicologico il vissuto del soggetto, nel tentativo di riconoscere l'origine dell'impulso aggressivo represso e della necessità di autopunizione, derivante da un eccessivo ed inconscio senso di colpa.
La psicoterapia ad orientamento introspettivo consente, quindi, di prendere consapevolezza delle difficoltà emotive che stanno alla base di questa problematica. In seguito, gli interventi terapeutici consistono nell'utilizzare modelli specifici che devono essere adattati al caso particolare.
Per coloro che si trovano in una situazione di coppia, la sessuologia e la terapia di coppia permettono il ridimensionamento della sottomissione, sostituendo gradualmente il comportamento deviante con interessi adeguati, nei confini della disponibilità sessuale.
In base alla gravità del disturbo, alcuni psicoterapeuti possono consigliare di associare all'intervento psicologico anche un trattamento farmacologico; lo scopo è quello di ridurre gli impulsi masochistici e, conseguentemente, ridurre l'intensità e la frequenza delle manifestazioni tipiche della problematica.


Per approfondire: Persone autodistruttive: dinamiche psicologiche

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici