Ultima modifica 29.01.2019

Immediatamente dopo il parto, la perdita vaginale di sangue è un fenomeno del tutto normale, così come assolutamente normali sono le piccole perdite nelle settimane successive.lochiazioni

Definizioni

Per conoscere meglio il fenomeno delle perdite post-partum, è bene prendere confidenza con alcuni termini specialistici:

  • secondamento: è il naturale fenomeno di distacco ed espulsione della placenta e di tutti gli annessi fetali, che avviene normalmente entro 15-30 minuti dal parto; quando insorgono anomalie in questa fase si parla di patologie del secondamento (ad es. mancato distacco della placenta e/o distacco completo senza espulsione). In caso di patologie del secondamento (spesso legate a problemi di placenta previa o ad altre anomalie placentari) l'emorragia post-parto può essere eccessiva; in tal caso i medici potrebbero somministrare dei farmaci per via endovenosa o intramuscolare per favorire l'arresto dell'emorragia e/o per stimolare le contrazioni uterine che permettono l'espulsione della placenta e facilitano l'arresto dell'emorragia.
  • patologie del post-parto: sotto questo termine vengono raggruppate le emorragie post-partum dovute all'inadeguata attivazione dei meccanismi dell'emostasi fisiologica; in questi casi, il corpo della gestante non riesce a frenare la perdita di sangue conseguente al distacco della placenta.
  • emorragia post-partum (EPP): i medici usano questo termine quando la perdita di sangue dopo il parto è eccessiva, cioè superiore ai 500 ml in caso di parto vaginale e ai 1000ml in caso di parto cesareo; l'emorragia post-partum è considerata grave quando supera i 1500ml, mentre al di sopra dei 2500ml si parla di perdite ematiche maggiori;
  • lochiazioni (o lochi): perdite di sangue, muco ed elementi cellulari che accompagnano tipicamente le prime 3-6 settimane dopo il parto (tendono a durare di più nelle donne che allattano, e viceversa); tale fenomeno si deve alla ferita lasciata dal distacco della placenta e al graduale ritorno dell'utero alle dimensioni pre-gravidiche, con fenomeni di digestione delle cellule ed espulsione di muco, residui di liquidi e membrane fetali. Nei primi giorni dopo il parto, le lochiazioni hanno caratteristiche essenzialmente ematiche, con tracce di coaguli; appaiono quindi di colore rosso scuro. Successivamente, le lochiazioni tendono ad assumere un colore via via più chiaro fino al bianco-giallastro, e una consistenza cremosa.
    Il fenomeno delle lochiazioni è strettamente legato alle contrazioni uterine (dette in questa fase "morsi uterini"), che continueranno quindi ad accompagnare la donna anche per qualche settimana dopo il parto. In genere queste contrazioni si fanno più intense e fastidiose dal secondo parto in poi; sono inoltre favorite dall'allattamento al seno, grazie all'azione dell'ossitocina, la cui secrezione viene stimolata dalla suzione del piccolo.
  • capoparto: è la ricomparsa del flusso mestruale, ovvero la prima mestruazionne dopo la nascita del bambino. In genere, se la donna non ha allattato, il capoparto compare entro brevissimo tempo dalla cessazione delle lochiazioni; viceversa, nelle nutrici il capoparto avviene dopo un periodo più lungo.

Consigli

  • Poiché i lochi rappresentano un terreno fertile per lo sviluppo dei batteri, è importante praticare un'adeguata igiene intima dei genitali esterni, lavandoli con cura con detergenti specifici a ogni cambio di assorbente; salvo diverso consiglio medico, è bene evitare l'utilizzo di assorbenti interni, perché potrebbero favorire il ristagno e la proliferazione dei germi. Si consideri, a tal proposito, che le modificazioni subite dall'utero nell'immediato post-partum hanno anche la finalità di contrastare gli agenti patogeni entrati durante il parto, grazie alla massiccia infiltrazione di globili bianchi.
  • Se le lochiazioni emanano un odore particolarmente sgradevole, se assumono un colorito verde-brunastro, se risultano particolarmente abbondanti o se il loro colore cambia improvvisamente diventando rosso vivo, è consigliabile consultare immediatamente il ginecologo o il medico di base.
  • I rapporti sessuali sono sconsigliati per tutta la durata delle lochiazioni, o almeno nella prima fase, poiché potrebbero facilitare l'instaurarsi di processi infettivi.