Inseminazione Intrauterina

Ultima modifica 27.11.2019

Generalità

L'IUI (dall'inglese “Intra-Uterine Insemination”, cioè inseminazione intrauterina) è la più semplice tra le tecniche di procreazione medicalmente assistita utilizzate nel trattamento dell'infertilità.

Inseminazione intrauterinaQuesta metodica prevede l'introduzione del seme maschile nella cavità uterina, attraverso l'impiego di un apposito catetere, durante il periodo periovulatorio. “Accorciando” così il percorso degli spermatozoi, viene favorito l'incontro spontaneo dei due gameti nel corpo femminile, aumentando le probabilità di fecondazione dell'ovocita (o degli ovociti).
L'IUI può essere eseguita su ciclo spontaneo o con la moderata stimolazione farmacologica per la crescita follicolare multipla. In quest'ultimo caso, si effettuano controlli ecografici e dosaggi ormonali per seguire l'andamento dell'ovulazione durante il trattamento.
In genere, l'inseminazione intrauterina è indicata in caso di sterilità inspiegata, alterazione moderata di alcuni parametri del liquido seminale, fattori cervicali o impedimenti all'atto sessuale.
Prima di intraprendere questo percorso, va verificata la pervietà tubarica, l'assenza d'infezioni nel tratto genitale maschile e femminile e un'accettabile qualità degli spermatozoi (numero, movimento e morfologia).
La fecondazione avviene, quindi, direttamente all'interno dell'apparato genitale femminile. La tecnica è ambulatoriale, minimamente invasiva e non dolorosa.


L'IUI è una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) di primo livello, quindi rientra tra le metodiche meno invasive consigliate ad una coppia che desidera avere un figlio.

Procreazione medico-assistita

La procreazione medicalmente assistita (PMA) consente di aiutare le coppie che desiderano un figlio, ma non riescono spontaneamente a intraprendere una gravidanza. Quest'opzione viene indicata dai medici nell'ambito di un percorso di trattamento, nei casi in cui sia accertata l'infertilità di almeno uno dei due partner e non vi siano altri metodi terapeutici efficaci a risolvere tale condizione.
La fecondazione assistita si avvale di tecniche più o meno complesse, che comportano la manipolazione di gameti femminili (ovociti), maschili (spermatozoi) o embrioni.

  • Tra le metodiche di primo livello rientrano: stimolazione ormonale, monitoraggio ecografico dell'ovulazione della donna e inseminazione intrauterina (IUI); quest'ultima è caratterizzata dal fatto che la fecondazione si realizza direttamente all'interno dell'apparato genitale femminile.
  • I trattamenti di secondo e terzo livello prevedono, invece, che la fecondazione avvenga dapprima in vitro e comprendono: la FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni), la ICSI e la GIFT (trasferimento intratubarico di gameti). Tali procedure sono più invasive e vengono indicate quando l'infertilità da affrontare è grave.

Indicazioni

L'inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica di procreazione medico-assistita che più rispetta le normali tappe dei processi della riproduzione.
Questa metodica viene indicata in presenza di sterilità di origine sconosciuta, alla quale, cioè, non si riesce ad attribuire una causa. In particolare, l'IUI viene raccomandata in presenza di fattori coitali, quando gli spermatozoi hanno delle difficoltà a raggiungere l'utero (impotenza, modesta alterazione della qualità dello sperma ecc.) e/o nei casi in cui il partner maschile sia stato sottoposto a una vasectomia. In quest'ultimo caso, il liquido seminale è ottenuto tramite una puntura del condotto deferente e, una volta ottenuto un campione sufficiente, viene utilizzato per l'inseminazione artificiale.
In presenza di una concentrazione di spermatozoi sotto la media, con poca motilità o con anomalie delle dimensioni e della forma, l'IUI può riuscire a compensare questi problemi, poiché la preparazione dello sperma prima della procedura aiuta a separare gli spermatozoi vitali e con motilità conservata, rispetto a quelli di qualità inferiore.
L'inseminazione intrauterina può essere utilizzata con successo anche in situazioni piuttosto rare, come nel caso di uomini affetti da eiaculazioni retrograde (all'interno della vescica), determinate da interventi di chirurgia prostatica, o in presenza di alcune patologie del tratto genitale, come nel caso dell'ipospadia, nelle quali sia difficile o impossibile avere un rapporto sessuale completo.
L'IUI è indicata anche in presenza di endometriosi lieve, disfunzioni ovulatorie e fattori immunologici (produzione di anticorpi anti-spermatozoo da parte dell'organismo maschile o della partner).
Quest'approccio può essere utile anche nei casi di ripetuti insuccessi di induzione della gravidanza con stimolazione ovarica con farmaci e rapporti sessuali mirati (che si hanno, cioè, durante i giorni della probabile ovulazione).
L'IUI è adatta anche in presenza di alterazioni anatomiche e/o funzionali del collo uterino (fattore cervicale) o di una delle tube di Falloppio (fattore tubarico monolaterale).


Condizioni essenziali per il successo della IUI sono:

  • Campione di liquido seminale con lieve o moderata oligo-astenospermia;
  • Funzionalità tubarica conservata (almeno monolaterale).

Le probabilità di intraprendere una gravidanza variano dal 10% al 15% per tentativo, a seconda della patologia di base e dell'età della paziente.

IUI omologa ed eterologa

  • L'inseminazione intrauterina omologa consiste nell'introduzione artificiale nella cavità uterina del liquido seminale del partner. Questa procedura può essere utile nei casi di fertilità maschile appena ridotta (concentrazione totale di spermatozoi o numero di spermatozoi ad elevata mobilità di poco inferiore alla norma) e in assenza di occlusione tubarica nella donna.
  • L'inseminazione intrauterina eterologa prevede l'uso, invece, dello sperma di un donatore e risulta adatta quando le caratteristiche del liquido seminale sono tali da compromettere del tutto la funzionalità riproduttiva.

Indagini mediche preliminari

Se una coppia non riesce a procreare nonostante i rapporti sessuali mirati, in un periodo di tempo di 12-24 mesi, è necessario approfondire dal punto di vista medico le cause all'origine delle difficoltà di concepimento.
Prima di eseguire l'IUI, il medico incontra i due pazienti e redige un'anamnesi sulla base della loro storia clinica, quindi consiglia una serie di esami specifici per escludere la presenza di disfunzioni ormonali, patologie a carico di utero e tube, anomalie del liquido seminale e così via


Per la coppia

  • Dosaggi ormonali;
  • Indagini genetiche;
  • Test immunologici per la presenza di anticorpi anti-spermatozoi.

Per l'uomo

  • Spermiogramma (esame del liquido seminale per valutarne la capacità fecondante ed altre funzioni fondamentali, come il numero, la morfologia e la percentuale di spermatozoi mobili);
  • Spermiocoltura (analisi dello sperma per valutare la presenza di agenti infettivi negli organi genitali).

Per la donna


Se le condizioni riscontrate non possono essere gestite con altri interventi farmacologici e/o chirurgici adeguati, quindi se la procreazione è impossibile o comunque la probabilità di iniziare una gravidanza è remota, può essere indicato il ricorso alla procreazione medicalmente assistita. In base alla causa di infertilità, quindi, lo specialista del centro PMA può consigliare l'IUI o un'altra procedura più idonea al profilo della coppia.

Come si svolge?

L'IUI imita semplicemente la riproduzione naturale nell'utero: il seme maschile viene depositato direttamente in utero nel momento dell'ovulazione, quindi l'incontro degli spermatozoi con  l'ovocita e la fecondazione avvengono normalmente nell'apparato genitale femminile.  Ciò risulta utile soprattutto quando gli spermatozoi hanno difficoltà a superare vagina e cervice per via di un ostacolo o per una mancanza di quantità o qualità dello sperma.  

1. Controllo e stimolazione delle ovaie

L'IUI può essere attuata su ciclo spontaneo o con un'induzione dell'ovulazione attraverso la somministrazione di farmaci (generalmente gonadotropine ricombinanti) a partire dal secondo-terzo giorno del ciclo mestruale. L'obiettivo è quello di stimolare le ovaie a produrre più di un follicolo e portare a maturazione 2-3 cellule uovo per aumentare le possibilità che almeno una di queste venga fecondata.
Sulla base delle dimensioni dei follicoli, dello spessore della mucosa uterina e con il ricorso al test di ovulazione è possibile prevedere il momento dell'ovulazione del ciclo in corso. Inoltre, il monitoraggio ecografico dell'ovulazione, effettuato nel corso della terapia, permette di modificare la dose dei farmaci per ottimizzare la risposta ovarica e personalizzare il trattamento.
Di solito, non appena due o tre follicoli hanno raggiunto determinate dimensioni (18 mm circa), l'ovulazione viene indotta per via farmacologica, con l'iniezione della gonadotropina corionica umana (hCG), in modo da poter sfruttare il momento più adatto per l'inseminazione.

2. Preparazione del liquido seminale

Il liquido seminale necessario per l'IUI, ottenuto per masturbazione dopo 2-5 giorni di astinenza, viene sottoposto a una speciale preparazione in laboratorio. Il giorno dell'inseminazione, il campione di sperma viene trattato in maniera tale da selezionare e concentrare gli spermatozoi mobili in un volume sufficiente.
Il liquido seminale così preparato verrà deposto dal ginecologo utilizzando un catetere molto sottile e flessibile nell'utero della donna attraverso la cervice.

3. Inseminazione

Il giorno dell'inseminazione è fissato dopo 36 ore dalla somministrazione di hCG. Il liquido seminale del partner o di un donatore, precedentemente esaminato e sottoposto a selezione, viene rilasciato all'interno dell'utero della paziente tramite un catetere sottile, che viene inserito attraverso la cervice uterina. Si tratta di un processo semplice, indolore e molto simile a qualsiasi visita ginecologica. Trascorsi 14 giorni dall'inseminazione sarà eseguito il dosaggio plasmatico della β-hCG per verificare se si è instaurata con successo una gravidanza.

Percentuale di successo

L'IUI è relativamente semplice e offre risultati buoni. Le probabilità di iniziare una gravidanza con questa tecnica sono pari al 10-15% per ciclo. Le percentuali di successo di questa tecnica variano a seconda delle cause di infertilità presenti nella coppia, dell'età della paziente, dei valori del liquido seminale e del tipo di stimolazione effettuata.
Generalmente, se dopo 3-4 cicli di inseminazione non intercorre una gravidanza, è opportuno rivalutare il caso e passare ad eventuali altre procedure più sofisticate, quale la fecondazione in vitro.

Rischi e possibili complicanze

L'IUI si svolge, di norma, senza complicazioni e non prevede manovre dolorose.
I rischi sono limitati, ma la risposta ai farmaci per indurre l'ovulazione deve essere controllata (con ecografie delle ovaie e/o dosaggi ormonali) per poter sospendere per tempo il trattamento, in caso occorra la sindrome da iperstimolazione ovarica, cioè lo sviluppo di un eccessivo numero di follicoli. Tale condizione può comportare vari sintomi, quali aumento di volume delle ovaie, dolori addominali, aumento di peso, mancanza di respiro e nausea; nei casi più gravi, si può arrivare ad una distensione addominale e alla formazione di coaguli di sangue che potrebbero rendere necessario un ricovero in ospedale. Per tale motivo, se più di tre follicoli raggiungono una certa grandezza, può esistere il rischio di una gravidanza multipla, con conseguente possibilità di abbandono dell'intervento.
Inoltre, anche in caso di una stimolazione ovarica corretta e controllata (presenza di non più di 3 follicoli) la percentuale di gravidanze multiple (10%) è superiore a quella dei concepimenti spontanei (2%).


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici