Ictus Emorragico: cause, sintomi e sopravvivenza
Ultima modifica 26.01.2024
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicanze
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi e Sopravvivenza
  8. Prevenzione

Generalità

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L'ictus emorragico è un tipo di ictus, caratterizzato dalla rottura, con conseguente emorragia, di uno o più vasi sanguigni del cervello.
Vari fattori di rischio sono associati a ictus emorragico; tra questi, i più importanti sono: l'aneurisma cerebrale, i traumi cranici, l'ipertensione cronica, le malformazione artero-venose congenite e l'angiopatia amiloide cerebrale.
L'ictus emorragico si manifesta tipicamente con sintomi quali paralisi e intorpidimento degli arti, mal di testaconfusione, problemi di equilibrio, difficoltà nel camminare, vertigini, nausea, vomito e problemi visivi.
L'ictus emorragico è un'emergenza medica che richiede una diagnosi veloce, ma accurata, così da pianificare in prestezza il trattamento più adeguato.
La terapia dell'ictus emorragico consiste, prima di tutto, nel fermare l'emorragia ed eliminare il sangue fuoriuscito e, in secondo luogo, nel riparare il danno vasale (soprattutto se questo è esteso).

Cos’è l’Ictus: un breve ripasso

Il termine "ictus" e i suoi numerosi sinonimi – tra cui colpo apopletticoattacco apoplettico, infarto cerebrale e strokeindicano un danno più o meno esteso al cervello, o la morte (necrosi) di una sua porzione, conseguente a una riduzione dell'apporto di sangue.

Il verificarsi di un ictus comporta che l'area cerebrale interessata perda le sue fisiologiche funzioni.

L'ictus è chiaramente una grave condizione patologica, che, in assenza di trattamenti tempestivi, può risultare fatale o comunque avere profonde conseguenze.

Per approfondire: Ictus: Cos'è, Cause e Tipi

Cos'è

Ictus Emorragico: Cos’è?

"Ictus emorragico" è il termine medico che indica una specifica tipologia di ictus, che insorge successivamente alla rottura di uno o più vasi sanguigni del cervello.
Dalla rottura dei suddetti vasi sanguigni origina una perdita di sangue, il quale si accumula progressivamente nei tessuti cerebrali circostanti, comprimendoli e pregiudicandone la funzione.

Sinonimi di Ictus Emorragico

L'ictus emorragico è la condizione clinica nota anche come emorragia cerebrale:

  • Emorragia perché, in presenza di ictus emorragico, c'è una perdita di sangue.
  • Cerebrale perché sono coinvolti cervello e organi annessi.

Ictus Emorragico e Ictus Ischemico: le differenze

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L'ictus emorragico è una delle due tipologie principali di ictus; l'altra è il cosiddetto ictus ischemico.
Con l'espressione "ictus ischemico", i medici intendono tutti quei casi di ictus che compaiono a seguito del restringimento, o della chiusura, di uno o più vasi sanguigni del cervello (ischemia).
Per effetto di tale restringimento o chiusura, l'apporto di sangue alla porzione cerebrale interessata viene meno e ciò determina la morte di quest'ultima.

Epidemiologia: quanto è comune l’Ictus Emorragico?

Delle due tipologie principali di ictus, l'ictus emorragico è il meno comune; infatti, rappresenta soltanto il 13-15% di tutti i casi di ictus nella popolazione generale.
Questo significa che l'altra tipologia principale di ictus - il cosiddetto ictus ischemico - rappresenta l'85-87% di tutti gli episodi di ictus nella popolazione generale.

Cause

Ictus Emorragico: Quali sono le Cause?

L'ictus emorragico è dovuto alla rottura di un'arteria del cervello: questo evento non interrompe soltanto l'apporto di sangue garantito dal vaso coinvolto, ma determina anche un'emorragia che esercita una pressione sul tessuto cerebrale tale da recarvi danno.

Ictus Emorragico: Cosa favorisce la Rottura di un’Arteria?

Tra i fattori favorenti l'ictus emorragico, rientrano:

  • L'ipertensione cronica;
  • traumi cerebrali;
  • L'aneurisma cerebrale;
  • Le malformazioni artero-venose congenite;
  • L'angiopatia amiloide cerebrale.

Cos'è un Aneurisma Cerebrale?

Gli aneurismi cerebrali rappresentano la più importante causa di ictus emorragico subaracnoideo.

Un aneurisma cerebrale è una dilatazione patologica di un vaso sanguigno dell'encefalo, il cui aspetto ricorda molto quello di una bacca attaccata a un ramo.
La particolarità degli aneurismi cerebrali è che, fintanto che mantengono la loro integrità, sono completamente asintomatici; quindi, una persona che ha un aneurisma cerebrale integro non ne mostra alcun sintomo e si sente perfettamente in salute.
Nel momento in cui un aneurisma cerebrale si rompe, la vita del soggetto interessato è in forte pericolo.

Sottotipi di Ictus Emorragico

Esistono due sottotipi di ictus emorragico: l'ictus emorragico intracerebrale e l'ictus emorragico subaracnoideo.

Ictus Emorragico Intracerebrale

È così chiamato l'ictus emorragico dovuto alla rottura di un vaso sanguigno con sede all'interno del cervello.
Il sangue che fuoriesce, oltre a non rifornire più le aree di cervello a cui era destinato, esercita una pressione sul tessuto cerebrale circostante, danneggiandolo.

Ictus Emorragico Subaracnoideo

È così detto l'ictus emorragico dovuto alla rottura di un vaso sanguigno avente sede nello spazio subaracnoideo.
Lo spazio subaracnoideo è lo spazio ripieno di liquido cefalorachidiano, presente tra la pia madre (meninge più interna) e l'aracnoide (meninge intermedia) del cervello.
Come nel caso dell'ictus emorragico intracerebrale, la rottura vasale conseguente agli episodi di ictus emorragico comporta il mancato afflusso di sangue all'area cerebrale interessata.

Ictus Emorragico: Fattori di Rischio

L'ictus emorragico riconosce diversi fattori di rischio; quest'ultimi possono distinguersi in due categorie: i fattori di rischio potenzialmente modificabili e i fattori di rischio non-modificabili.

Fattori di Rischio Modificabili:

Fattori di Rischio Non Modificabili:

  • Età superiore ai 55-60 anni;
  • Popolazione africana, asiatica e caraibica;
  • Storia familiare di ictus;
  • Sesso maschile;
  • Storia di preeclampsia.

Sintomi e Complicanze

sintomi dell'ictus emorragico (e dell'ictus in generale) dipendono dall'area di cervello coinvolta dalla perdita di sangue, questo perché regioni cerebrali diverse controllano distretti differenti del corpo umano.

Inoltre, ha un'importanza fondamentale l'entità del danno tissutale: più l'ictus emorragico è esteso e grave, più possono essere drammatiche e letali le conseguenze.

Alla luce di tutto ciò, ogni paziente colpito di ictus emorragico rappresenta un caso a sé stante.

Ictus Emorragico: i Sintomi tipici

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I tipici sintomi e segni dell'ictus emorragico sono:

  • Paralisi e intorpidimento degli arti superiori e inferiori;
  • Difficoltà a camminare, perdita di equilibrio e/o vertigini;
  • Difficoltà a parlare e a capire;
  • Difficoltà visive;
  • Mal di testa, nausea, vomito e/o torcicollo;
  • Confusione e disorientamento;
  • Perdita di conoscenza.
Per approfondire: Ictus: tutti i Sintomi

Quando Contattare il Medico?

Un individuo colpito da ictus emorragico necessita di assistenza medica immediata, in quanto più tempo passa dalla comparsa del disturbo, più i danni cerebrali conseguenti saranno estesi e irreparabili.

Ictus Emorragico: le Complicanze

L'ictus emorragico può essere causa di invalidità temporanee o permanenti.
La gravità di queste complicanze dipende da quanto a lungo il cervello è rimasto senza rifornimenti di sangue, prima dell'arrivo dei soccorsi, e dall'area cerebrale colpita. 

Le complicazioni tipiche dell'ictus emorragico sono:

  • Paralisi totale o semi-totale dei muscoli motori;
  • Gravi difficoltà a parlare e a deglutire;
  • Perdita di memoria e incapacità di ragionamento;
  • Dolore post-ictus;
  • Problemi emotivi e cambiamenti del comportamento;
  • Incapacità a prendersi cura di sé stessi.

Diagnosi

Diagnosi Ictus Emorragico: Come Riconoscerlo

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L'ictus emorragico rappresenta un'emergenza medica, pertanto è bene che la sua diagnosi sia immediata.

Per riconoscere un ictus emorragico e identificarne la sede, sono fondamentali:

Terapia

Ictus Emorragico: Come si Cura?

L'ictus emorragico prevede un trattamento diverso dall'ictus ischemico, in quanto sono due condizioni che compaiono con meccanismi estremamente diversi. È per questo motivo che, in fase di diagnosi, è molto importante stabilire l'esatta tipologia dell'ictus in atto.

I punti focali della terapia dell'ictus emorragico sono:

  • Fermare e controllare la perdita di sangue;
  • Ridurre la pressione che l'emorragia crea ai danni dei tessuti cerebrali circostanti l'area di rottura vasale;
  • Riabilitazione fisica e recupero psicologico.

Ictus Emorragico: Come Fermare l’Emorragia e Ridurre la Pressione

Per fermare l'emorragia che caratterizza l'ictus emorragico, occorre somministrare farmaci ad azione coagulante il prima possibile.

Se la perdita di sangue è stata poco abbondante, ci sono buone probabilità che l'esito dell'emorragia si riassorba spontaneamente nel giro di qualche tempo; in ogni caso, in tali frangenti, il paziente è mantenuto in osservazione.

Se invece la perdita di sangue è stata notevole, bisogna rimuovere chirurgicamente il sangue fuoriuscito.

Ictus Emorragico: Cosa Fare in caso di Aneurisma o Malformazioni Vascolari?

Se dipende da un aneurisma cerebrale o da una malformazione artero-venosa congenita, l'ictus emorragico richiede un intervento chirurgico finalizzato alla riparazione dell'arteria interessata (dalla malformazione o dall'aneurisma).
Gli interventi attuabili nelle suddette circostanze sono:

Craniotomia classica

Consiste nella rimozione temporanea di una parte di cranio e nella riparazione del vaso o dei vasi sanguigni che hanno subìto la rottura.
Chiaramente, la rimozione della porzione di cranio ha luogo laddove si è verificato l'ictus emorragico.

Clipping dell'aneurisma

Consiste nella rimozione temporanea di una parte di cranio e nell'applicazione di una sorta di morsetto (clip) alla base dell'aneurisma.
Il morsetto serve a evitare che il sangue fluisca nuovamente all'interno dell'aneurisma, provocandone ancora la rottura.

Rimozione della malformazione artero-venosa

Consiste nell'eliminazione, laddove possibile, dell'anomalia vasale, allo scopo di ridurre il rischio di un altro ictus emorragico.

Ictus Emorragico e Riabilitazione

La riabilitazione per un paziente colpito da ictus emorragico (ma anche da ictus ischemico) è un passaggio fondamentale e obbligato. Senza di essa, infatti, il recupero di alcune facoltà (di tipo motorio, di linguaggio, di equilibrio ecc.) non sarebbe possibile.

Il percorso riabilitativo restituisce forza e coordinazione al malato e gli consente di tornare in molti casi a una vita indipendente.

Ovviamente, il recupero non è uguale per tutti: pazienti con ictus emorragici gravi meritano molte più attenzioni e non è detto che recuperino tutte le loro funzioni motorie o di linguaggio; viceversa, pazienti con ictus emorragici meno gravi hanno maggiori probabilità di riprendersi.

Ictus Emorragico e Psicoterapia

Molte persone vittime di ictus emorragico (e di ictus in generale) sviluppano depressione e sconforto, in quanto passano da una vita normale (prima dell'ictus) a una vita dipendente da altri o comunque assai condizionata (dopo l'ictus).
Per questo motivo, è indispensabile che si sottopongano a trattamenti finalizzati a un recupero psicologico (psicoterapia).

Prognosi e Sopravvivenza

Ictus Emorragico e sopravvivenza

Sopravvivenza e prognosi in caso di ictus emorragico dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • Gravità ed estensione dell'ictus emorragico. Più l'emorragia è estesa e più i danni saranno gravi e difficilmente recuperabili.
  • Tempestività e qualità dei soccorsi. Prima si interviene, minori saranno i danni cerebrali.
  • Età del paziente. Un paziente più anziano è più difficilmente curabile, anche dal punto di vista della riabilitazione.
  • Stato di salute del paziente. Il paziente può soffrire di altre patologie, come l'ipertensione cronica, che rendono più difficile la cura e il recupero post-ictus.
  • Qualità della riabilitazione. Migliore è il percorso riabilitativo, maggiori saranno i benefici.
  • Cause dell'ictus emorragico. Ci sono cause meno curabili e prevenibili di altre.

In base ad alcuni dati presenti in letteratura, soltanto il 26% circa delle persone colpite da ictus emorragico è ancora in vita a distanza di 5 anni dall'evento cerebrovascolare. 

Prevenzione

Ictus Emorragico: Come Prevenirlo?

Controllare e mantenere a livelli normali la pressione sanguignanon fumare, non bere alcolici oltre le quantità consentite e non fare uso di droghe sono le principali contromisure, indicate dai medici, per ridurre il rischio di ictus emorragico.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza