Ultima modifica 18.03.2020

Generalità

La presenza di glucosio nelle urine (glicosuria) è un sintomo caratteristico del diabete mellito, che guarda a caso deve l'aggettivo "mellito" al tipico sapore dolciastro assunto dalle urine del paziente.
Glucosio nelle urineIl termine diabete significa invece "passare attraverso" e allude alla poliuria, cioè alla grande quantità di urina prodotta dal paziente; indipendentemente dalla causa di origine, glicosuria e poliuria sono infatti due condizioni strettamente correlate.

Cos'è

Quando i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) sono normali, i reni - filtrando il sangue - fanno “passare” una quantità minima di zucchero nelle urine.
Il glucosio inizia a comparire nelle urine (glicosuria) quando la quantità di zuccheri nel sangue aumenta e supera la cosiddetta “soglia renale di riassorbimento”. A tal punto, i reni non sono più in grado di impedire l'eliminazione dello zucchero con le urine.

La soglia renale di riassorbimento del glucosio può variare da persona a persona: in media, se i livelli di glucosio nel sangue sono superiori a 180-200 mg/dl, può cominciare a esserne rilevata la presenza nelle urine.
Una volta rilevata, la glicosuria necessita di conferma mediante la determinazione della glicemia a digiuno e/o il test da carico orale di glucosio (OGTT).

Perché si Misura

L'analisi del glucosio nelle urine serve per evidenziarne la presenza di livelli significativi nel sangue; tale condizione è associata a patologie che hanno come conseguenza una glicemia elevata (come diabete mellito, sindrome di Cushing, ipertiroidismo ecc.).
Nei pazienti diabetici, se i risultati si mantengono costantemente negativi su più campioni di urina, l'esame conferma che la malattia è ben controllata.


Nota

L'esame del glucosio nelle urine (glicosuria) viene richiesto spesso insieme all'esame a digiuno della glicemia, ma non va considerato tra gli esami diagnostici per il diabete.

Valori normali

In condizioni normali, il glucosio non è presente nell'urina, poiché abitualmente il rene non elimina questa sostanza preziosa per l'organismo.

La glicosuria si verifica solo quando il glucosio è presente nel sangue in quantità eccessiva e, precisamente, quando la sua concentrazione (glicemia) supera i 180 mg/dl (valore limite del riassorbimento dello zucchero da parte del rene).
I valori di glucosio nelle urine considerati normali corrispondono a:

  • Assente: in un campione di urina estemporaneo (raccolto in un singolo momento della giornata);
  • 30-90 mg: nelle urine delle 24 ore.

Nota: i valori pubblicati sono indicativi e l'intervallo di riferimento dell'esame può cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell'insieme dal medico di base, che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

Glucosio nelle urine Alto - Cause

Il glucosio è un nutriente essenziale per il nostro organismo, che non può certo permettersi di sprecarlo attraverso l'urina.

In virtù delle ridotte dimensioni, il glucosio che circola nel sangue viene facilmente filtrato dal glomerulo renale, passando nella cosiddetta preurina. Subito dopo, a livello del tubulo prossimale dei nefroni, la stragrande maggioranza del glucosio filtrato viene riassorbita e trasferita al sangue. Quando la glicemia si alza troppo, però, i meccanismi renali di riassorbimento si saturano e una quota più o meno importante dello zucchero viene perduta.


In particolare, la presenza di glucosio nelle urine comincia a essere significativa quando la glicemia supera i 160-180 mg/dl. Tale valore rappresenta la cosiddetta soglia renale del glucosio, cioè quel livello glicemico in cui alcuni nefroni cominciano a lasciarsi scappare piccole ma significative quantità di glucosio.

Dai 300 mg/dl in poi, la capacità di riassorbimento del rene viene completamente saturata ed eventuali eccessi sono completamente eliminati attraverso le urine.


La soglia renale del glucosio varia leggermente da persona a persona e alcuni individui - in modo particolare i bambini e le gestanti - possono accusare glicosuria anche a livelli glicemici inferiori.
Durante la gravidanza questo sintomo non deve comunque essere sottovalutato, poiché un eventuale diabete gestazionale deve necessariamente essere controllato.
Infine, esiste una condizione molto rara, la cosiddetta glicosuria renale, in cui lo zucchero viene eliminato con le urine a causa di un difettoso funzionamento dei tubuli renali; in tal caso si ha glicosuria anche senza iperglicemia.


ALTRE POSSIBILI CAUSE DI GLICOSURIA:

rene

Il sangue è filtrato dai nefroni (in figura), che rappresentano l'unità funzionale dell'organo (la più piccola struttura in grado di svolgere tutte le funzioni cui è preposto).

Il sangue affluisce in ogni nefrone tramite un arteriola afferente, che si dirama, a mo' di gomitolo, in una fitta rete di capillari chiamata glomerulo e circondata dalla capsula di Bowman.

A livello glomerulare avviene la cosiddetta filtrazione; le componenti del sangue filtrate dai capillari, dette nell'insieme preurina, vengono raccolte dalla capsula di Bowman. Da questa struttura nasce una serie contigua di tubuli, chiamati, nell'ordine, tubulo contorto prossimale, ansa di Henle e tubulo contorto distale, per una lunghezza complessiva di 5 centimetri. Lungo questi tubuli, il filtrato subisce fenomeni di riassorbimento atti a concentrare le urine per evitare eccessive perdite di acqua e recuperare le sostanze necessarie all'organismo. Tra queste, il glucosio viene riassorbito a livello del tubulo contorto prossimale, ne attraversa l'epitelio e torna nel sangue

Conseguenze

L'espulsione di glucosio attraverso le urine, provocata dall'eccessivo aumento della glicemia, potrebbe essere considerata un utilissimo meccanismo difensivo contro gli spiccati aumenti dello zucchero nel sangue. Purtroppo, però, tale condizione determina una grande perdita di acqua con le urine, che può causare disidratazione severa; urine ricche di glucosio, inoltre, costituiscono terreno fertile per la crescita batterica e aumentano il rischio di infezioni urinarie.

Glucosio nelle urine Basso - Cause

Bassi livelli di glucosio nelle urine non sono associati, di solito, a problemi di tipo medico e/o a conseguenze patologiche, pertanto non vengono considerati clinicamente rilevanti.


La glicosuria non è sempre anormale: l'aumento del glucosio nelle urine si può osservare, ad esempio, immediatamente dopo un pasto con alto contenuto di carboidrati.

In assenza di cause patologiche, la glicosuria può riscontrarsi anche in soggetti sottoposti all'infusione di fluidi contenenti zucchero (destrosio) o dopo l'assunzione di alcuni farmaci (aspirina, acido ascorbico ecc.).

Come si misura

La quantità di glucosio nelle urine può essere misurata con un semplice test. Basta mettere a contatto la parte reattiva della striscia con l'urina e nel giro di un minuto la striscia cambia colore a seconda della presenza o meno di glucosio. E' molto importante utilizzare esclusivamente i dispositivi suggeriti dal medico, rispettandone le indicazioni; ad esempio, in caso di assunzione di dosi elevate di vitamina C (superiori a 1 g/die) il risultato potrebbe essere falsamente negativo per l'attività riducente dell'acido ascorbico: nei casi dubbi è consigliabile ripetere l'esame con l'urina raccolta 10 ore dopo l'ultima assunzione.

Preparazione

Il test si esegue normalmente raccogliendo un campione estemporaneo (ossia di un singolo momento della giornata) di urina fresca in un recipiente pulito e asciutto, portandolo poi ad analizzare rapidamente.

Non è consigliabile eseguire il test sulla prima urina del mattino che si è accumulata nella vescica per diverse ore.
L'esame del glucosio nelle urine può essere eseguito sull'intero campione di urine emesse durante la giornata (urine delle 24 ore; glicosuria complessiva), per esempio dalle 8 del mattino, alle 8 di quello successivo.

Interpretazione dei Risultati

In condizioni normali, il glucosio non è presente nelle urine, poiché i reni provvedono al suo riassorbimento. Se compare nelle urine, dando luogo alla glicosuria, segnala uno scorretto utilizzo degli zuccheri da parte dell'organismo.

Glicosuria iperglicemica

La glicosuria si può verificare quando la quantità di glucosio nel sangue aumenta e supera la soglia renale (cioè la capacità di riassorbimento tubulare); in simili circostanze, i reni non sono più in grado di impedirne l'eliminazione con le urine.
La malattia che più tipicamente comporta glicosuria iperglicemica è il diabete mellito.  Per questo motivo, oltre alla determinazione della glicemia nel sangue, ai soggetti diabetici viene raccomandato il controllo periodico della glicosuria. Ripetendo quest'analisi su diversi campioni di urina, è possibile monitorare l'efficacia del trattamento con insulina e altri farmaci ipoglicemizzanti
Altre malattie che possono associarsi alla glicosuria iperglicemica sono la sindrome di Cushing e l'ipertiroidismo.
Ultima nota importante da sottolineare è che la presenza di glicosuria iperglicemica rende il paziente diabetico più sensibile alle infezioni del tratto urinario inferiore.

Glicosuria normoglicemica

La glicosuria in presenza di livelli normali o bassi di glucosio ematico può comparire quando i reni non riescono a riassorbire questo zucchero per un'alterata funzionalità.
La glicosuria normoglicemica può dipendere da un difetto acquisito o ereditario del tubulo renale, principalmente determinato dalla carenza congenita di alcuni enzimi o dalle nefropatie croniche in fase avanzata. 
Le situazioni patologiche che possono comportare la presenza di una glicosuria normoglicemica comprendono anche: sindrome di Fanconi, uso di farmaci nefrotossici, intossicazione da monossido di carbonio, acromegalia e feocromocitoma.

La presenza di glucosio nelle urine può risultare, inoltre, dall'infiammazione cronica del pancreas o da processi tumorali a carico dello stesso organo. Altre possibili cause comprendono emocromatosi, fibrosi cistica, ustioni estese, uremia, insufficienza epatica grave, sepsi e tumori cerebrali.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici