Glaucoma: Cos’è? Cause, Segnali da Non Sottovalutare e Cura

Glaucoma: Cos’è? Cause, Segnali da Non Sottovalutare e Cura
Ultima modifica 22.03.2023
INDICE
  1. Cos’è
  2. Cause e fattori di rischio
  3. Glaucoma secondario
  4. Sintomi Glaucoma
  5. Diagnosi
  6. Come si cura
  7. Prevenzione

Cos’è

Cos’è il Glaucoma?

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Il glaucoma è una patologia dell'occhio subdola, che compromette la funzione visiva in seguito ad una sofferenza del nervo ottico, normalmente deputato a trasportare i segnali visivi al cervello.

Il fattore di rischio considerato più importante nell'insorgenza di questa malattia è l'aumento della pressione intraoculare (IOP). L'ipertono oculare rende vulnerabili, infatti, i tessuti all'interno dell'occhio ed inizia insidiosamente ad alterare il nervo ottico, provocando, nel tempo, danni permanenti alla vista.

Cause e fattori di rischio

Quali sono le cause del Glaucoma?

  • Il glaucoma è la prima causa di cecità irreversibile in tutto il Mondo. Nell'occhio affetto da questa patologia, un'eccessiva produzione o un ostacolo al deflusso dell'umor acqueo produce un aumento della pressione intraoculare.
  • La compressione all'interno del bulbo oculare che ne consegue provoca un danno vascolare e la morte delle fibre nervose. La lesione del nervo ottico si traduce, quindi, in un calo progressivo della vista, ad iniziare dalla parte periferica del campo visivo. Se non viene trattato tempestivamente, il glaucoma può portare a cecità.
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  • Il glaucoma può presentarsi in numerose forme cliniche. In generale, è possibile distinguere la malattia in primaria (la cui causa è sconosciuta) e secondaria ad un'altra condizione (es. retinopatia diabetica, occlusione ischemica, ostruzione da parte di cellule neoplastiche ecc.).

Da ricordare

La diagnosi di glaucoma è definita dalla presenza dei seguenti fattori (tutti e tre): 1) elevata pressione dell'occhio che causa 2) deterioramento del nervo ottico e conseguente 3) compromissione del campo visivo.

Quali fattori aumentano il rischio di Glaucoma?

Il fattore di rischio considerato più importante nell'insorgenza del glaucoma è l'aumento della pressione intraoculare (IOP). L'ipertono oculare, infatti, rende vulnerabile i tessuti all'interno dell'occhio ed inizia insidiosamente ad alterare il nervo ottico, provocando, nel tempo, danni permanenti alla vista.

Numerosi altri fattori di rischio sono associati al glaucoma:

  • Età adulta-avanzata;
  • Familiarità per la malattia;
  • Miopia elevata;
  • Spessore corneale centrale ridotto;
  • Alterazioni circolatorie, come quelle indotte dall'ipertensione sistemica e dal diabete.

Possono contribuire a causare o ad aggravare il glaucoma anche i pregressi traumi oculari e l'utilizzo protratto di corticosteroidei (gocce oculari, pomate o farmaci sistemici).

Da sapere

Quando c'è un'eccessiva produzione di umor acqueo oppure esiste un ostacolo che blocca il suo deflusso (condizione più frequente) si ha un aumento della pressione intraoculare. Se l'elevata pressione all'interno dell'occhio non si riduce e non viene adeguatamente trattata, questa condizione può influenzare la visione periferica e provocare danni irreversibili a carico del nervo ottico, che possono condurre alla cecità.

Per approfondire: Pressione Intraoculare: ipertensione, ipotonia e malattie associate

Glaucoma secondario

Il Glaucoma può dipendere da altre malattie?

Il glaucoma secondario si riferisce a tutti i casi in cui altre condizioni mediche causano o contribuiscono ad un aumento della pressione oculare, con danno del nervo ottico e la perdita della vista. Può verificarsi come il risultato di gravi lesioni all'occhio, trombosi retiniche, emorragie, stati infiammatori, tumori e casi avanzati di cataratta. Una forma grave di glaucoma, chiamata neovascolare, e può essere un risultato di diabete scarsamente controllato o pressione alta. Il glaucoma secondario può anche essere indotto dall'uso di alcuni farmaci che possono far aumentare il tono oculare, come antidepressivi, antineoplastici, antipertensivi o steroidi assunti per un lungo periodo di tempo.

Sintomi Glaucoma

Come si manifesta il Glaucoma?

Il glaucoma è spesso chiamato il "ladro silenzioso della vista", poiché nella maggior parte dei casi la malattia progredisce inosservata, senza provocare sintomi evidenti. Il paziente si rende conto della malattia solo in fase avanzata, quando il nervo ottico è già stato danneggiato in maniera irreversibile e la funzione visiva persa ormai non può essere recuperata. La progressione "asintomatica" del glaucoma può essere evidenziata nel corso di visite oculistiche, programmate periodicamente per un controllo di routine. Nel caso venga riscontrato un ipertono critico, il medico può impostare precocemente una strategia terapeutica efficace e personalizzata per contrastarne gli effetti dannosi.

Glaucoma: a quali sintomi prestare attenzione

  • La forma di glaucoma più comune - detta cronica semplice (ad angolo aperto) - è per lo più asintomatica. Alcuni segnali, tuttavia, che possono indurre il sospetto di un aumento del tono oculare sono cefalea, disturbi e alterazioni del campo visivo (visione di aloni intorno alle sorgenti luminose, pupilla fissa e non reattiva, calo rapido dell'acuità visiva).
  • Nel glaucoma acuto (ad angolo chiuso), invece, può manifestarsi all'improvviso un dolore spontaneo attorno e dentro il bulbo oculare così intenso da indurre nausea e vomito.
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L'angolo a cui la denominazione del glaucoma si riferisce è quello formato dalla giunzione tra iride e cornea, alla periferia della camera anteriore. Da questo, la maggior parte dell'umor acqueo prodotto dal corpo ciliare fuoriesce dall'occhio (principalmente tramite il trabecolato e il canale di Schlemm). Quando c'è un'eccessiva produzione di umor acqueo oppure esiste un ostacolo che blocca il suo deflusso (condizione più frequente) si ha un aumento della pressione intraoculare.

Glaucoma: quali sono le conseguenze sulla vista?

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Come vede una persona con glaucoma
  • Atrofia del nervo ottico: si viene a determinare per una pressione intraoculare troppo alta in un tempo variabile che può essere di anni nel glaucoma cronico o di poche ore nella variante acuta;
  • Deterioramento del campo visivo: in generale, il glaucoma è caratterizzato da una progressiva alterazione del campo visivo, dapprima nelle sue parti più periferiche, poi anche nella parte centrale, fino a portare alla cecità completa. Il paziente si rende conto della malattia solo nelle fasi più avanzate, quando il nervo ottico è già stato danneggiato in maniera irreversibile e la funzione visiva persa non può essere ormai recuperata.

Diagnosi

Glaucoma: esami per la diagnosi

L'oculista diagnostica un glaucoma quando riscontra un aumento della pressione intraoculare e una riduzione del campo visivo (cioè si restringe lo spazio che l'occhio riesce ad inquadrare). A questi segni, si associano anche particolari alterazioni della papilla ottica, visibili osservando il fondo oculare con l'oftalmoscopio.

La pressione intraoculare è generalmente superiore a 21 mmHg, ma questo criterio non è indispensabile per la diagnosi (in caso di glaucoma può essere elevata o compresa nei valori medi). Il glaucoma è confermato per la presenza di caratteristiche alterazioni del nervo ottico e del campo visivo, oltre che dall'esclusione di altre cause.

Nel corso della visita, l'oculista può misurare la sensibilità delle diverse zone della retina per identificare i danni correlati al glaucoma con la perimetria computerizzata.

Altre indagini strumentali, come l'oftalmoscopia laser confocale (CSLO), la polarimetria a scansione laser (SLP) e la tomografia a coerenza ottica (OCT), consentono lo studio dettagliato del disco ottico e misurano lo spessore delle fibre nervose attorno alla papilla stessa, valutando l'assottigliamento dovuto alla perdita di cellule retiniche.

Come si cura

Il trattamento di prima scelta del glaucoma è, generalmente, di tipo farmacologico e prevede l'uso di colliri ipotonizzanti, da instillare nell'occhio con regolarità e continuità, per mantenere la pressione costante nell'arco delle 24 ore.

La terapia chirurgica del glaucoma viene considerata quando i medicinali non risultano più sufficienti per controllare il flusso ed il drenaggio dell'umor acqueo.

A seconda dello specifico caso, il medico oculista può indicare il ricorso al laser o alla chirurgia incisionale.

La terapia chirurgica del glaucoma viene attuata con l'obiettivo di abbassare l'ipertensione intraoculare o correggere gli altri fattori che sono all'origine della malattia. 

La terapia chirurgica del glaucoma può avvalersi di varie tecniche. In ogni caso, l'obiettivo dell'intervento consiste nell'arrestare la progressione della malattia e nel ridurre la pressione intraoculare, creando una via ulteriore al deflusso dell'umor acqueo.

Cosa prevede il trattamento del Glaucoma

Normalmente, l'iter terapeutico del glaucoma viene stabilito dall'oculista, a seconda del singolo caso e dall'entità del disturbo. Se non viene trattato in modo adeguato e tempestivo, la malattia può portare alla cecità irreversibile.

  • Monitoraggio stretto del paziente

L'oculista può decidere di non iniziare la terapia immediatamente, ma di monitorare attentamente la pressione oculare attraverso test regolarmente programmati. Le variazioni che non influenzano la visione potrebbero non necessitare di un trattamento, a meno che il paziente non sia a rischio per il glaucoma. In altri casi, il medico può decidere di prescrivere uno o più farmaci per agevolare la riduzione pressoria.

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  • Farmaci

Il trattamento di prima scelta del glaucoma è, generalmente, di tipo farmacologico e prevede l'uso di colliri ipotonizzanti, da instillare nell'occhio con regolarità e continuità, per mantenere la pressione costante nell'arco delle 24 ore. La terapia topica può migliorare la condizione, ma è importante seguire il regime prescritto, affinché sia efficace.

L'adesione al trattamento indicato, infatti, può rappresentare un problema per le persone con ipertensione oculare, spesso asintomatiche. Il mancato intervento terapeutico potrebbe comportare un ulteriore aumento della pressione intraoculare, che può indurre danni al nervo ottico e perdita permanente della vista. L'oculista, in genere, per definire l'efficacia del piano terapeutico nel trattamento, programma una visita nel corso di diverse settimane per misurare nuovamente il parametro.

  • Chirurgia

La terapia chirurgica del glaucoma viene considerata quando i medicinali non sono più sufficienti per controllare il flusso e il drenaggio dell'umor acqueo.

A seconda dello specifico caso, il medico oculista può indicare il ricorso ai trattamenti parachirurgici (come il laser) o alla chirurgia incisionale (trabeculotomia).

Il trattamento laser (trabeculoplastica) riceve spesso una buona risposta, anche se non duratura. L'intervento di trabeculectomia è, invece, l'approccio chirurgico considerato "standard".

Per approfondire: Terapia Chirurgica del Glaucoma: A Cosa e Quando Serve

Prevenzione

Glaucoma: si può prevenire?

Il glaucoma è una malattia insidiosa e pericolosa per la vista, ma fortunatamente la prevenzione è possibile. Anzi, riveste un ruolo fondamentale considerato che permette di individuare la malattia quando ancora non provoca sintomi particolari.

I controlli oculistici che permettono di individuare tempestivamente il glaucoma prevedono la misurazione del tono oculare (tonometria), a cui sottoporsi ogni due anni dopo i 40. La tonometria consente di controllare nel tempo, inoltre, le variazioni della pressione oculare e monitorare l'efficacia del trattamento eventualmente prescritto dallo specialista.

Nei casi sospetti, il medico può approfondire il quadro clinico mediante:

  • Valutazione del campo visivo;
  • Esecuzione della pachimetria (misurazione dello spessore corneale): è un esame di grande importanza nella valutazione e nel monitoraggio dei pazienti che presentano un aumento della pressione intraoculare, limitando l'evoluzione del danno glaucomatoso mediante un intervento medico tempestivo.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici