Ginnastica Oculare o Visual Training: Cos’è e a Cosa Serve

Ginnastica Oculare o Visual Training: Cos’è e a Cosa Serve
Ultima modifica 09.11.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cos’è
  3. Problematiche Visive Funzionali
  4. Test di Valutazione Oculare
  5. Postura Oculare e Rieducazione
  6. Bibliografia

Introduzione

Nel seguente articolo parleremo di ginnastica oculare o visual training, descrivendo alcuni dei sistemi di allenamento finalizzati al condizionamento dei muscoli motori esterni degli occhi.

Ginnastica Oculare Shutterstock

Queste strutture hanno una valenza e una responsabilità di primaria importanza nella statica e nella postura, ma - per negligenza o per mancata conoscenza - vengono spesso trascurati.

Il visual training fa quindi parte della "cura di sé" in senso più ampio rispetto al mero allenamento sportivo, estetico e funzionale, sposando perfettamente il concetto innovativo di funzionalità totale; vediamo meglio di cosa si tratta.

Ginnastica oculare o visual training nella funzionalità totale

Il concetto di fitness, nato negli ultimi decenni del XX secolo, è stato progressivamente rimpiazzato da quello di wellness (benessere, equilibrio psicofisico), invece caratteristico del passaggio millenario.

Oggi tuttavia, si sente già parlare di un principio ulteriormente diverso, più evoluto, che implica adattamenti cognitivi e comportamentali necessari ad evolvere fisicamente e psicologicamente fino ad esprimere il massimo potenziale in termini di benessere, salute e prestanza atletica: la funzionalità totale.

Prendersi cura del proprio corpo, non soltanto con finalità puramente estetiche ma anche in un'ottica di funzionalità e benessere fisico e psico-emotivo, delinea un atteggiamento completamente diverso dell'utente medio rispetto al passato.

Per questo, la ginnastica oculare può essere considerata una pratica di ultima generazione.

Cos’è

Cos’è la ginnastica oculare o il visual training

L'allenamento oculare può rivelarsi molto importante per garantire il benessere generale dell'individuo e, di riflesso, per il miglioramento delle prestazioni psico-fisiche e sportive generali.

Gli occhi sono un organo molto importante, quindi è bene considerare il loro allenamento non come un training superfluo, bensì un vero e proprio "trattamento".

Ecco perché la valutazione e la stesura del visual training deve provenire esclusivamente da un medico oculista. Solo allora, su consiglio dello stesso, ci si potrà allenare anche quotidianamente monitorando periodicamente i progressi grazie a dei semplici test.

Muscoli oculari: cosa sono e a cosa servono

I muscoli oculari non hanno ovviamente una responsabilità importante (almeno direttamente), sul controllo della massa magra e della composizione corporea ma, come vedremo, meritano attenzione.

Nelle moderne concezioni dell'allenamento fisico, si è sempre più protratti verso la situazione posturale del soggetto e sulle eventuali interferenze verso la statica di un individuo che possono compromettere l'integrità fisica globale.

L'informazione sensoriale che proviene dagli occhi ha una straordinaria correlazione con la postura umana. L'interazione di tutta la muscolatura oculare permette all'occhio di guardare in tutte le direzioni e mettere il corpo in relazione con ciò che lo circonda.

Da precisare che le curve del rachide sul piano frontale ma anche sagittale si adattano per mantenere l'orizzontalità dello sguardo. Di conseguenza se si presenta una problematica visiva il corpo si adatta per compensare questo deficit.

La visione resta tra i parametri principe di riferimento nella statica umana. Nel 1985 Herman et al., hanno dimostrato che la vista rappresenta la fonte principale della sensazione cinestesica, ovvero la capacità di percepire il movimento. Il sistema oculare permette quindi di codificare il movimento, dando la sensazione dell'ambiente nel quale ci si trova (spazi larghi, stretti, corti, lunghi, bassi o alti); per questo è un controllore di distanze e di rilievi dei piani nello spazio.

Problematiche Visive Funzionali

I piccoli muscoli orbicolari, nonostante la loro minuta dimensione, devono essere sempre ben bilanciati tra loro per evitare di incorrere in prevalenza di uno rispetto all'altro. Se per esempio nell'articolazione del ginocchio i muscoli ischio crurali sono più forti, rigidi e retratti dei loro antagonisti (quadricipiti), il ginocchio sarà sottoposto ad uno squilibrio articolare che atteggerà l'articolazione in leggera flessione (flexum), con tutti i danni e le alterazioni posturali che ne scaturiscono, per opera di complessi meccanismi di interazioni di catene mio-fasciali.

Nei muscoli oculari può accadere la medesima cosa; la prevalenza di uno sul suo "antagonista", può compromettere l'equilibrio visivo dell'occhio; è come se il muscolo forte "tirasse" dal suo lato, arrivando fino ad alterare la percezione visiva. In questo caso si rientra nelle problematiche visive funzionali e spesso risulta indispensabile consultare uno specialista per escludere delle "patologie oftalmiche"; lo specialista in questione è, quindi, il medico oculista, che con opportune valutazioni optometriche e/o strumentali valuta la gravità o meno della disfunzione e potrà consigliare un eventuale trattamento dei disturbi.

Importanza della valutazione oculare

Esistono però dei semplici test che si possono praticare per valutare un'anomalia nella muscolatura oculare, dandoci un indizio su una possibile causa scatenante – terreno fertile per un'interferenza posturale.

Si parla in questo caso di disfunzione posturale di tipo discendente, quindi a provenienza dall'alto.

È da ricordare che in posturologia anche delle minime alterazioni possono avere delle ripercussioni sproporzionate rispetto alla loro entità e manifestare il loro squilibrio anche a grandi distanze.

Questi concetti trovano largo spazio tra bambini e adolescenti che, per attitudine sbagliata o semplici "vizi", assumono nell'arco della giornata posizioni comode ma deleterie; ciò vale anche e soprattutto per le tensioni e lo stress che spesso si danno agli occhi.

Dopotutto, la tecnologia favorisce la costrizione del campo visivo a meno di 50 cm - telefonini cellulari, computer, videogames portatili, smartwatch ecc.

Da ricordare inoltre che i muscoli oculari sono attivi anche durante il sonno nella fase REM, che sta appunto per Rapid Eyes Moviments, ovvero il movimento rapido degli occhi.

La grande capacità di movimento del rachide cervicale permette di orientare la testa, quindi gli occhi, in tutte le direzioni ma senza che questi lavorino anche in diagonale o sul piano latero-laterale. Per il riflesso oculocefalogiro, che mette in stretta relazione la seconda e la terza vertebra cervicale (C2-C3), con le strutture nervose oculari, gli occhi possono essere responsabili di capogiri e sensazioni di smarrimento.

Nell'ambito del personal training e dell'educazione fisica, si dovrebbe sempre provare ad educare i soggetti ad uno stile di vita salutare.

In letteratura sono presentati dei test di pratico approccio e facilmente proponibili che mettono in condizione chi si occupa di postura di comprendere una problematica posturale di origine oculare.

Le interpretazioni di questi test possono essere utili anche a chi non si occupa esclusivamente di postura ma lavora nell'ambito sport-fitness o educazione fisica, avendo, dunque, la possibilità di indirizzare il suo cliente-studente ad una eventuale visita specialistica.

Test di Valutazione Oculare

Premesso che, anche se trattasi di test abbastanza indicativi, quando c'è un dubbio di una problematica posturale di competenza oculistica, lo specialista dovrà avere massimo spazio nelle sue indagini.

Di seguito saranno presentati alcuni dei suddetti test che possono essere praticati dovunque.

Cover test

Il primo test è detto cover test o test dell'occhio coperto.

La procedura consiste nel coprire la visuale ad un occhio e chiedere al soggetto di fissare, con l'altro occhio, una penna ad una distanza di circa 40 cm in una prima valutazione e poi a distanza di 5 cm in una seconda valutazione.

Dopo qualche istante di messa a fuoco, si scopre valutando il comportamento appena tolta la copertura – che può essere una mano oppure un pezzo di cartoncino.

A questo punto possono presentarsi tre casi:

  • Nel primo caso l'occhio che era coperto quando viene scoperto non presenta movimenti importanti e rimane fisso; siamo in presenza di "ortoforia" che potremmo definire equilibrio oculare.
  • Nel secondo caso l'occhio che era coperto quando è scoperto presenta un movimento di ritorno verso il naso, ciò vuol dire che da coperto era deviato verso le tempie; siamo in presenza di una "deviazione exoforica", quindi un occhio che devia lateralmente.
  • Nel terzo caso l'occhio che era coperto quando è scoperto presenta un movimento di ritorno verso le tempie e ciò vuol dire che quando era coperto era deviato verso il naso; siamo in presenza di una "deviazione esoforica", quindi un occhio che devia medialmente.

I test vanno ripetuti da entrambi i lati e per più di una volta per avere la conferma di una problematica funzionale.

Test del Punto Prossimo di Convergenza (PPC)

Altro test di facile applicazione è il "Test del Punto Prossimo di Convergenza" (PPC).

In questa procedura s'invita il soggetto a mettere a fuoco una penna o altro oggetto ad una distanza di circa 40 cm e lentamente lo si porta verso la punta del naso, osservando il comportamento degli occhi quando convergono verso la radice del naso.

Può capitare che ad un certo punto, durante l'avvicinamento, un occhio devi lateralmente e non riesca a mantenere la visuale, quindi la convergenza. Questo punto dove l'occhio devia si definisce "punto di rottura" e non dovrebbe mai essere superiore a 6-7 cm; ogni punto di rottura superiore a tale distanza dovrebbe essere indagato da uno specialista.

Si riporta dunque la penna nuovamente verso il punto di partenza valutando il "punto di recupero", ovvero quel punto in cui l'occhio recupera la visuale. Questo dovrebbe accadere non più lontano di 2-3 cm dal punto di rottura.

Postura Oculare e Rieducazione

La competenza del personal trainer o dell'educatore fisico sarà pertanto quella di mettere al corrente il soggetto testato di una possibile interferenza oculare. Questo perché, sempre e comunque, gli occhi devono avere la dovuta attenzione; infatti, secondo William Horatio Bates (1860-1931) – medico statunitense che elaborò un metodo per la cura dei difetti visivi, non riconosciuto dalla medicina ufficiale – ogni problema visivo è dovuto a tensione o sforzi per vedere meglio.

Nel suo metodo è proposto un recupero graduale e lento di quella che è definibile la "corretta postura oculare", attraverso una progressiva "rieducazione" della muscolatura orbicolare, andando a ristabilire il rilassamento indispensabile ad eliminare la "tensione".

Molto medici contrastano la teoria di Bates, definendola poco attendibile (dovere di cronaca), mentre i sostenitori di questo metodo affermano di poter risolvere problematiche anche significative. Sulla scia di questo sistema, in diversi hanno trovato vantaggi con quella che viene definita la ginnastica oculare o, per i sostenitori di termini anglosassoni, il visual training.

Con la ginnastica oculare si cerca di ristabilire quell'equilibrio dei muscoli oculari messi a dura prova nelle ore di lavoro o di svago.

La muscolatura oculare, in termini strutturali ha le medesime caratteristiche di tutti gli altri muscoli scheletrici del corpo umano. In sostanza, non esiste differenza tra un muscolo dell'occhio e ad esempio un bicipite femorale – a parte l'innervazione per il numero di unità motorie.

Allenare i muscoli contro una resistenza porta ad un adattamento di quella struttura che per compenso diventerà più forte e trofica. Possiamo utilizzare la tensione isometrica di un muscolo fissando un punto specifico e sfruttare la contro-resistenza del suo antagonista.

Gli esercizi possono essere eseguiti davanti ad uno specchio comodamente seduti e fissando la propria immagine degli occhi riflessa.

La supervisione di un 0culista o ortottista è la linea guida più sicura per la pratica di questi esercizi. Quindi è buona norma iniziare delle sedute con uno specialista per poi continuare da soli il proprio allenamento oculare.

Esercizi utili

Esistono diversi esercizi da poter praticare:

  • il primo esercizio consiste nel fissare un punto del proprio viso come la fronte, il naso, la bocca, ecc, e abbassare il mento fino al limite possibile e poi sollevare il mento mantenendo lo sguardo fisso, stessa cosa verso il lato destro e poi sinistro. Si possono utilizzare anche diverse angolazioni e allenare quelle posizioni dove si ha maggiore difficoltà. Quindi lo sguardo è fisso e la testa si muove in tutte le direzioni. Ripetere più volte.
  • Il secondo esercizio consiste invece nel mantenere ferma la testa e fissare diversi punti nello spazio. In prima fase si può fissare verso l'alto, il basso, destra e sinistra e poi nelle angolazioni alte e basse. Ripetere più volte.
  • Il terzo esercizio consiste nel fissare una penna che si tiene davanti agli occhi a una distanza di circa 20-25 cm e nell'altra mano un'altra penna davanti al naso. Si partirà fissando la penna più lontana e la si avvicinerà fino a far combaciare le due punte. Ripetere più volte.
  • Il quarto esercizio consiste nel chiudere ed aprire le palpebre velocemente per circa 15-20 secondi. Tenere poi gli occhi chiusi per alcuni secondi, serrandoli energicamente e riaprirli tenendoli ben spalancati per qualche secondo. Ripetere più volte.

Ci si può avvalere di più fantasia per creare degli esercizi anche divertenti, in special modo per i bambini e adolescenti che trascorrono molte ore davanti alla televisione o al computer.

Far diventare il visual training un gioco divertente da riproporre anche più volte nell'arco della giornata o durante le lezioni di educazione fisica nelle scuole.

Bibliografia

  • David De Angelis: Come sono Guarito dalla Miopia MACRO EDIZION
  • F.Scoppa R.Roncagli: Terapia Manuale e Riabilitazione n°3 anno 2002
  • Trattato teorico pratico di posturologia osteopatica - Marrapese editore
  • Le catene muscolari vol 1,2,3 - Marrapese editore
  • Principi di medicina manuale - Edizioni Futura
  • TOP, Terapia Osteopatico Posturale - Marrapese editore