Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Perché si Misura
  4. Valori Normali
  5. ALP Alta - Cause
  6. ALP Bassa - Cause
  7. Come si misura
  8. Preparazione
  9. Interpretazione dei Risultati

Generalità

La determinazione della fosfatasi alcalina (ALP) sierica è utilizzata nella diagnosi delle malattie dello scheletro e del fegato.

L'ALP è un enzima, un marcatore della neoformazione ossea localizzato sulla membrana plasmatica degli osteoblasti (cellule dell'organismo deputate alla sintesi di tessuto osseo).

alp test

Cos'è

La fosfatasi alcalina (o ALP, acronimo di “alkaline phosphatase level”) è un enzima presente in diversi tessuti del corpo. In particolare, l'ALP si trova abbondantemente nelle ossa e nel fegato.

Sebbene in concentrazioni inferiori, la fosfatasi alcalina è presente anche nelle cellule intestinali, nei reni e nella placenta delle donne in gravidanza.
Il dosaggio della fosfatasi alcalina si esegue per determinarne i livelli in circolo. Ciò consente lo screening o il monitoraggio di malattie ossee o epato-biliari, oltre a valutare se le terapie in corso sono efficaci.

Perché si Misura

L'esame della fosfatasi alcalina (ALP) consente di misurarne la concentrazione nel sangue.
Quest'indagine è usata per diagnosticare malattie del fegato (soprattutto delle vie biliari) e delle ossa, seguirne la progressione o valutare l'efficacia di un trattamento terapeutico.
Il medico prescrive il test dell'ALP:

Quando è indicato?

La fosfatasi alcalina misurata nel sangue deriva principalmente dalle ossa e dal fegato. Per tale motivo, il suo dosaggio serve a individuare alcune condizioni patologiche dello scheletro, oppure a chiarire la natura di alcune malattie epatiche.
In laboratorio, è possibile differenziare diverse componenti della fosfatasi alcalina (isoenzimi): ciò risulta utile nelle situazioni in cui è necessario verificare se l'eventuale aumento dell'enzima nel sangue deriva dal fegato o dalle ossa. Per tale motivo, nel referto, l'esame può comparire anche sotto la denominazione di “ALP Isoenzimi”.

Valori Normali

Valori normali della fosfatasi alcalina:

  • Bambini fino ad 1 anno: da 110 a 700 unità per litro di sangue (U/L);
  • Bambini da 1 a 10 anni: da 110 a 550 U/L;
  • Bambini da 10 a 15 anni: da 130 e 700 U/L;
  • Adulti: da 50 a 220 U/L.

In ogni caso, va ricordato che gli intervalli di riferimento di questa ed altre analisi cliniche possono essere diversi a seconda della metodica utilizzata.

ALP Alta - Cause

Valori elevati di fosfatasi alcalina si registrano in diverse condizioni patologiche, specie in presenza di patologie ad elevato turn-over osseo, come:

I valori di fosfatasi alcalina sono particolarmente elevati anche in due condizioni fisiologiche:

Nella gestante, un aumento particolarmente elevato della fosfatasi alcalina può tuttavia assumere significato patologico (ittero gravidico).

La fosfatasi alcalina aumenta anche durante il processo di guarigione delle fratture ossee e dopo la menopausa, età in cui il pericolo di osteoporosi si fa più concreto.
Per quanto detto sinora, il dosaggio della fosfatasi alcalina risulta particolarmente utile, oltre che nella diagnosi, anche nel monitoraggio delle malattie sopraelencate e nella valutazione della risposta terapeutica.
I valori di fosfatasi alcalina aumentano notevolmente anche in alcune malattie del fegato, come in presenza di:

Nel sangue, alle fosfatasi alcaline di derivazione ossea - che rappresentano la quota di maggiore importanza - si affiancano quelle di origine epatica (in proporzioni simili) e renale (in proporzioni nettamente inferiori); sono altresì conosciute ulteriori isoforme prodotte dall'intestino (nel 25% dei soggetti), dalla placenta (nella seconda metà della gravidanza) e dai leucociti.
In alcune condizioni patologiche, inoltre, possono comparire frazioni anomale delle fosfatasi alcaline, come gli isoenzimi Regan, Nagao, Kasahara, prodotti da alcuni tumori maligni.

Per quanto detto, aumenti della fosfatasi alcalina sierica si possono registrare anche in presenza di malattie intestinali, come:

Oggi è possibile differenziare in laboratorio le diverse isoforme della fosfatasi alcalina: questa procedura può essere utile nelle situazioni in cui è necessario verificare se l'eventuale aumento dell'enzima nel sangue deriva dal fegato, dalle ossa o dalla placenta

. Il dosaggio della fosfatasi alcalina viene di norma integrato con altri test, ad esempio bilirubina, transaminasi AST e ALT se si desidera monitorare la funzionalità epatica.

ALP Bassa - Cause

Rare e poco significative sono le condizioni in cui i valori della fosfatasi alcalina sono più bassi rispetto alla norma.
Un'ALP bassa potrebbe essere registrata in pazienti in età avanzata o che soffrono di:

Più raramente, valori bassi di fosfatasi alcalina sono indice di problemi più seri, come:

Come si misura

L'esame della fosfatasi alcalina si esegue con un normale prelievo di sangue periferico dalla vena di un braccio.

Preparazione

Prima di sottoporsi al prelievo di sangue, per l'esame della fosfatasi alcalina, è necessario osservare un digiuno di almeno 8-10 ore. Durante tale periodo, è possibile assumere soltanto una modica quantità di acqua.
I farmaci che possono falsare i livelli di fosfatasi alcalina devono essere sospesi nelle 72 ore che precedono il prelievo. Inoltre, prima dell'esame occorre essere in posizione eretta da almeno 30 minuti.

Interpretazione dei Risultati

Di solito, i risultati dell'ALP vengono valutati insieme ad altri esami per il fegato e le ossa.

Solo il medico - attraverso un'accurata analisi della condizione clinica del paziente - può capire a cosa sono dovute le anomalie riscontrate nella quantità di fosfatasi alcalina presente nell'organismo.

  • Livelli di fosfatasi alcalina “fisiologicamente” superiori alla norma si riscontrano nelle donne in gravidanza, nei bambini e negli adolescenti nella fase della crescita e dopo la menopausa.
  • In generale, livelli di ALP superiori alla norma sono indice di una malattia del fegato o delle ossa.
    • Se anche gli altri esami di funzionalità epatica - come bilirubina e transaminasi (AST e ALT) - sono elevati, la fosfatasi alcalina può indicare la presenza di alcuni disturbi a carico del fegato (come carcinoma biliare, metastasi epatica, epatite o cirrosi). In particolare, in caso di ostruzione dei dotti biliari, ALP e bilirubina aumentano più delle transaminasi.
    • Quando insieme alla fosfatasi alcalina aumentano anche calcio e fosfato, è più probabile, invece, che il disturbo riguardi l'apparato scheletrico. Le malattie delle ossa associate ad aumento della fosfatasi alcalina sono: morbo di Paget, metastasi ossee, artrite deformante, osteomielite, rachitismo, sarcoidosi o fratture non ancora completamente guarite. Tuttavia, è bene ricordare che per arrivare a questo tipo di diagnosi devono essere riscontrate alterazioni di altri valori in esami specifici, visita ed indagini strumentali.
    • Un innalzamento dei livelli della fosfatasi alcalina può riscontrarsi in determinate situazioni, come in caso di eclampsia (complicanza di pre-eclampsia o gestosi).
    • Aumenti moderati di ALP possono essere provocati da altre patologie quali: iperparatiroidismo, leucemie, linfoma di Hodgkin, scompenso cardiaco congestizio, colite ulcerosa e alcuni tipi di infezioni, come la mononucleosi.
    • Un aumento della fosfatasi alcalina può essere causato anche da una dieta ricca di proteine.
  • Una diminuzione dei valori della fosfatasi alcalina può essere legata ad anemia, celiachia (intolleranza al glutine) e problemi renali. Inoltre, una riduzione del parametro si osserva nell'ipotiroidismo e nell'età avanzata.

Fattori che influenzano l'ALP

I valori della fosfatasi alcalina possono essere alterati da una dieta scorretta, in particolare da un eccessivo apporto di grassi o dalla carenza di calcio e vitamina D (che altera il metabolismo dell'osso).
I livelli di ALP possono essere influenzati anche dall'assunzione di farmaci come ACE-inibitori, antibiotici, antiepilettici, estrogeni e antinfiammatori non steroidei (FANS).


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici