Esogeno - Endogeno

Ultima modifica 21.01.2020

Significato di esogeno

L'aggettivo esogeno, nel campo della biologia e della medicina, viene attribuito a qualsiasi fattore o sostanza, biologica o meno, che ha origini esterne all'organismo considerato. Un ormone, come può essere ad esempio il testosterone, può essere prodotto dallo stesso organismo o somministrato per iniezione intramuscolare; in quest'ultimo caso si palerà di testosterone esogeno, mentre la quota ormonale prodotta dallo stesso organismo verrà insignita dell'aggettivo "endogeno". Similmente, una malattia è spesso dovuta alla sommatoria di fattori endogeni, dovuti ad una suscettibilità genetica più o meno marcata, e a fattori esogeni (ambientali) che ne favoriscono la comparsa. Ancora, sul fronte degli antiossidanti abbiamo sostanze endogene, quindi prodotte dal nostro organismo, (come il glutatione, la catalasi e la superossidodismutasi) e sostanze antiossidanti esogene (vitamine A, C ed E, acido lipoico, licopene, coenzima Q10...) assunte con alimenti, farmaci o integratori.

Significato di endogeno

L'aggettivo endogeno, nel campo della biologia e della medicina, viene attribuito a qualsiasi fattore o sostanza biologica generata direttamente dall'organismo considerato. Una malattia, come ad esempio la sindrome di Down o la talassemia, può essere dovuta a fattori endogeni, come malformazioni congenite di uno o più organi, od anomalie genetiche ereditarie. La maggior parte dei processi patologici è tuttavia legata alla sommatoria di fattori endogeni ed esogeni; questo vale soprattutto per le diffusissime "malattie del benessere" (diabete, aterosclerosi e malattie correlate, infarto miocardico, osteoporosi, ictus, vari tipi di tumore e sindrome metabolica) alla cui genesi contribuiscono in maniera rilevante fattori esogeni come lo stress, gli eccessi alimentari, l'obesità, l'inquinamento dell'ambiente, l'esposizione professionale a sostanze tossiche o mutagene, l'abuso di alcool, fumo e droghe, e la sedentarietà.