Ultima modifica 12.02.2020

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Complicanze

In assenza di un trattamento adeguato, la cronicizzazione del processo infiammatorio può determinare alterazioni strutturali d'organo, come restringimenti (stenosi esofagee) e crescita di anelli tissutali anomali nei rivestimenti interni (mucosa e sottomucosa).

La complicanza più nota e temuta dell'esofagite è il cosiddetto "Esofago di Barrett", una condizione in cui l'epitelio esofageo subisce una trasformazione strutturale, al fine di aumentare la propria resistenza agli insulti acidi; purtroppo, tale modificazione aumenta da 30 a 150 volte il rischio di sviluppare una neoplasia esofagea rispetto alle persone con mucosa normale; a seconda del grado di metaplasia (alterazione strutturale), il rischio di sviluppare un carcinoma esofageo varia dallo 0,5 al 10% all'anno per paziente.

Diagnosi

Per esplorare lo stato di salute della mucosa esofagea, il medico può avvalersi di vari esami strumentali.

Nella radiografia al bario, ad esempio, il paziente viene invitato a deglutire una soluzione contenente questo mezzo di contrasto che, distribuendosi lungo le pareti dell'organo, facilita lo studio delle immagini radiografiche permettendo l'individuazione di eventuali restringimenti (stenosi esofagee), alterazioni strutturali dell'esofago, ernia iatale, tumori ed altre anomalie in genere.

L'indagine diagnostica per eccellenza rimane comunque l'esame endoscopico, durante il quale un tubicino, munito di telecamera all'estremità, viene fatto scendere nella gola e nell'esofago per esplorare lo stato di salute della mucosa; dallo studio delle immagini potranno quindi emergere preziosi indizi sulle cause dell'esofagite. All'occorrenza, il medico, può anche prelevare piccoli campioni di tessuto esofageo (biopsia) per la successiva analisi di laboratorio, durante la quale si ricercheranno eventuali processi infettivi, eccessive concentrazioni di eosinofili e lesioni precancerose o neoplastiche. Infine, in presenza di un'esofagite eosinofila possono essere prescritti dei test per valutare la sensibilità a determinati allergeni, o diete di esclusione basate sull'allontanamento di determinate categorie di cibi dalla propria alimentazione.

Trattamento

Per approfondire: Farmaci per la cura dell'Esofagite


Il tipo di intervento terapeutico è relazionato alla forma di esofagite ed alle sue cause di origine; indipendentemente da ciò, lo scopo è quello di migliorare la sintomatolagia, prevenire le complicanze e, se possibile, risolvere i problemi all'origine del disordine.

ESOFAGITE DA REFLUSSO

  • Modifica delle abitudini di vita: sollevando la testata del letto, riducendo l'entità dei pasti, diminuendo i grassi e l'assunzione di caffeina, evitando la posizione supina dopo mangiato, eliminando l'uso del tabacco e dell'alcol, e, se necessario, perdendo peso.
  • Farmaci in grado di abbattere l'acidità gastrica, dando all'esofago il tempo sufficiente per guarire (inibitori della pompa protonica eventualmente affiancati da procinetici).
  • Intervento chirurgico durante il quale si cerca di ricostruire la continenza dello sfintere gastroesofageo, con rischio di complicanze gravi.
  • Procedure mini-invasive per ristabilire la normale pervietà dell'esofago in presenza di stenosi (restringimenti) anomali.

ESOFAGITE EOSINOFILA

  • Dieta di esclusione (si escludono a rotazione determinate categorie alimentari e si osserva l'andamento dei sintomi; se questi scompaiono per poi ricomparire alla reintroduzione dei cibi esclusi, significa che l'esofagite eosinofila è legata all'ingestione di quella particolare classe alimentare verso cui si è evidentemente allergici).
  • Steroidi orali e/o per inalazione, in modo da attenuare il processo infiammatorio legato alla reazione allergica, dando così all'esofago il tempo per guarire. L'utilizzo cronico di cortisonici può tuttavia determinare seri effetti collaterali, come demineralizzazione ossea, rallentamento della crescita nei bambini, acne, diabete e disturbi dell'umore.

ESOFAGITE IATROGENA

  • Sospendere la terapia e ricorrere a farmaci alternativi per i quali è minore il rischio di esofagite; usare lo stesso farmaco ma con formulazioni differenti, quindi liquide anziché solide; deglutire le pillole insieme ad un bicchiere d'acqua attendendo almeno una mezzoretta prima di coricarsi.

ESOFAGITE INFETTIVA

  • Uso di antibiotici od altre classi farmaceutiche in grado di debellare l'agente patogeno responsabile dell'esofagite.

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