Ultima modifica 25.02.2020

Generalità

Un esame urodinamico è un test diagnostico che studia e valuta la funzionalità della vescica e dell'uretra, durante i rispettivi compiti di immagazzinamento (vescica) e rilascio (uretra) dell'urina.
esame urodinamicoDi norma, i medici prescrivono un esame urodinamico in presenza di sintomi o condizioni, quali: incontinenza urinaria, minzione frequente, minzione dolorosa, difficoltà nel dare avvio alla minzione, difficoltà nello svuotare completamente la vescica, presenza di un'infezione del tratto urinario ecc.
Esistono diversi tipi di esame urodinamico; tra le tipologie più importanti, si segnalano: l'uroflussometria, la cistometria, l'elettromiografia della vescica, la misurazione del residuo post-minzionale, lo studio pressione/flusso, la profilometria della pressione uretrale e l'esame video-urodinamico.

Breve richiamo anatomico dell'apparato urinario

Gli elementi che compongono l'apparato urinario sono i reni e le vie urinarie.
I reni sono i principali organi dell'apparato escretore. In numero di due, risiedono nella cavità addominale, ai lati delle ultime vertebre toraciche e delle prime vertebre lombari; sono simmetrici e possiedono una forma che ricorda quella di un fagiolo.
Le vie urinarie, invece, formano il cosiddetto tratto urinario e presentano le seguenti strutture:

  • Gli ureteri. In numero di due, sono i dotti che collegano i reni alla vescica. A scanso di equivoci, si precisa che ciascun uretere è indipendente dall'altro.
  • La vescica. È un piccolo organo cavo muscolare, che accumula urina prima della minzione.
  • L'uretra. E' il dotto che collega la vescica all'esterno, permettendo la fuoriuscita dell'urina durante l'atto della minzione.

Apparato urinario umanoN.B: sotto alla vescica, solo negli uomini, c'è un altro organo molto importante: la prostata. La prostata ha la funzione di produrre ed emettere il liquido seminale.

Cos'è l'esame urodinamico?

Esame urodinamico è il nome che i medici assegnano a ogni test diagnostico, che permette di valutare come vescica e uretra stanno eseguendo i loro rispettivi compiti di immagazzinamento (vescica) e rilascio (uretra) dell'urina.

Dove ha luogo e chi esegue un esame urodinamico?

Un esame urodinamico può avere luogo nei reparti ospedalieri di Urologia, Ginecologia-Ostetricia, Medicina interna e Assistenza primaria.
Nella maggior parte dei casi, la figura medica che prescrive ed esegue gli esami urodinamici è l'urologo.
L'urologo è il medico internista specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle malattie che interessano l'apparato urinario dell'uomo e della donna, e gli organi riproduttivi del genere maschile (pene, prostata, testicoli e vescicole seminali).

Indicazioni

In genere, i medici prescrivono l'esecuzione di un esame urodinamico in presenza di uno dei seguenti sintomi o condizioni:

  • Incontinenza;
  • Minzione frequente;
  • Stimolo impellente di urinare, non seguito però da minzione;
  • Minzione dolorosa;
  • Difficoltà nel dare inizio alla minzione;
  • Difficoltà di svuotamento completo della vescica;
  • Infezioni ricorrenti delle vie urinarie.

Scopo dell'esame urodinamico

Lo scopo di un esame urodinamico è fornire al medico informazioni utili a diagnosticare le cause e la natura dei sintomi e delle condizioni sopraccitate, in modo da poter pianificare, in un secondo momento, la terapia più adeguata.

Caratteristiche

Esistono diverse tipologie di esame urodinamico; tra i tipi di esame urodinamico più importanti, rientrano:

  • L'uroflussometria;
  • La cistometria;
  • L'elettromiografia della vescica;
  • La misurazione del residuo post-minzionale;
  • Lo studio pressione/flusso;
  • La profilometria della pressione uretrale;
  • L'esame video-urodinamico.

Un medico potrebbe decidere di sottoporre lo stesso paziente a uno o a più dei sopraccitati esami urodinamici.
La scelta di quali e quanti esami urodinamici prescrivere dipende dalla sintomatologia e dalle condizioni di salute emerse, durante un precedente esame obiettivo. Ciò vuol dire, per esempio, che in siffatte circostanze potrebbe essere sufficiente l'esecuzione della sola uroflussometria, mentre in altre occasioni potrebbe risultare necessario lo svolgimento combinato di uroflussometria, cistometria e misurazione del residuo post-minzionale.

Uroflussometria

L'uroflussometria è l'esame urodinamico che permette di studiare e valutare, in modo assolutamente non invasivo, le caratteristiche (velocità in primis) del flusso urinario, durante la minzione.
Considerato il più semplice tra gli esami urodinamici, l'uroflussometria prevede l'impiego di un apparecchio - il cosiddetto uroflussometro - che ha la capacità di misurare la quantità di urina emessa nell'unità di tempo, riportandola in tempo reale su un grafico.
Per i pazienti, l'uroflussometria consiste soltanto nell'urinare in uno speciale imbuto o in una speciale toilette, i quali sono collegati, a loro volta, all'uroflussometro e dotati di un'apposita scala di misurazione del flusso d'urina.

Cistometria

Brevemente, la cistometria è l'esame urodinamico attraverso cui i medici misurano:

  • La quantità totale di urina che può contenere la vescica;
  • La pressione intravescicale, ossia la pressione presente all'interno della vescica;
  • La forza contrattile della vescica, al momento della minzione;
  • Le modalità con cui la vescica accumula l'urina;
  • Il livello di riempimento della vescica che induce lo stimolo alla minzione;
  • La pressione intravescicale, al momento di una perdita improvvisa di urina.

Elettromiografia della vescica

L'elettromiografia è un esame diagnostico, finalizzato alla valutazione dello stato di salute dei muscoli e delle cellule che controllano quest'ultimi: i cosiddetti motoneuroni.
L'elettromiografia della vescica consiste nella misurazione e nello studio dell'attività elettrica di cui si rendono protagonisti i nervi, che controllano i muscoli della vescica, sfinteri in particolare.
Un'area della vescica particolarmente studiata, durante un'elettromiografia, è il cosiddetto collo della vescica o collo vescicale.
Se da un'elettromiografia della vescica emergono risultati anomali, vuol dire che, con molta probabilità, la sintomatologia in atto - quella che ha spinto il medico a prescrivere l'elettromiografia - è dovuta a un danno nervoso e/o muscolare.
Dal punto di vista puramente operativo, se i sensori per la misurazione dell'attività dei motoneuroni sono posizionati sulla pelle (quindi all'esterno), non è previsto alcun tipo di anestesia; se, invece, i sensori sono collocati internamente al corpo, attraverso un catetere uretrale o rettale, è prevista l'anestesia locale.

Misurazione del residuo post-minzionale

La cosiddetta misurazione del residuo post-minzionale (o RPM) è l'esame urodinamico che misura quanta urina rimane all'interno della vescica, dopo la minzione.
Esistono due modi per misurare l'RPM: mediante un'ecografia della vescica oppure mediante un catetere vescicale.
La misurazione tramite ecografia della vescica è una metodica di semplice esecuzione, per nulla invasiva e che non richiede il ricorso all'anestesia; in genere ha luogo nel reparto di Radiologia degli ospedali e spetta a un medico radiologo.
La misurazione tramite catetere vescicale, invece, è una metodica decisamente più complessa e invasiva, in quanto prevede l'anestesia locale e, soprattutto, la fastidiosa pratica dell'inserimento del catetere in vescica, attraverso l'uretra.
Chiaramente, se le due modalità di misurazione garantissero gli stessi risultati, i medici opterebbero sempre per la misurazione del residuo post-minzionale tramite ecografia, perché è semplice e non è invasiva. Tuttavia, com'è intuibile dalla precedente affermazione, c'è un vantaggio nel ricorrere all'uso del catetere vescicale: attraverso il catetere vescicale, infatti, il medico può svuotare la vescica dell'urina rimasta e quantificarla; questa operazione è del tutto impossibile con l'ecografia della vescica.
La possibilità di quantificare con precisione l'urina rimasta fornisce informazioni precise, in merito alla capacità di svuotamento della vescica.
Se il residuo di urina è pari a 100 millilitri, vuol dire che la vescica si svuota con estrema difficoltà.

Studio della pressione/flusso

Lo studio della pressione/flusso è l'esame urodinamico che misura:

  • Le pressioni intravescicale e intraddominale, necessarie alla minzioni, e
  • La portata del flusso di urina, attraverso l'uretra.

Test generalmente complementare alla cistometria, lo studio della pressione/flusso prevede l'impiego di uno speciale manometro e richiede l'anestesia locale.
Per quanto concerne i risultati, sono considerate circostanze anomale: valori bassi di pressione intravescicale e intraddominale, associati a flusso di urina ridotto, e valori alti di pressione intravescicale e intraddominale, associati a flusso di urina normale.

Profilometria della pressione uretrale

La profilometria della pressione uretrale è l'esame urodinamico che consente di misurare la pressione nell'uretra a riposo e le sue variazioni.
Per la misurazione dei valori pressori interni all'uretra, i medici impiegano un catetere uretrale, a cui è collegato un rivelatore di pressione - il cosiddetto trasduttore - e un'apposita soluzione fisiologica.
La misurazione della pressione uretrale e delle sue variazioni è utile a comprendere la funzionalità dell'uretra.

Esame video-urodinamico

L'esame video-urodinamico è l'esame urodinamico che permette di scattare fotografie e riprendere con video le fasi di riempimento e svuotamento della vescica.
Poter contare su fotografie e video della vescica, quando quest'ultima si riempie e si svuota, è di enorme aiuto nell'individuare eventuali problematiche.
Le possibili modalità d'esecuzione dell'esame video-urodinamico sono due: attraverso i raggi X oppure attraverso un apparecchio a ultrasuoni.
Il ricorso ai raggi X impone l'utilizzo di un mezzo di contrasto e la presenza di quest'ultimo all'interno della vescica. Il ricorso all'apparecchio a ultrasuoni, invece, prevede il riempimento della vescica con acqua calda, attraverso un apposito catetere.
Entrambe le modalità d'esecuzione sono da considerarsi moderatamente invasive: la prima, per l'impiego dei raggi X e del mezzo di contrasto, mentre la seconda, per l'introduzione del catetere fino alla vescica e la pratica dell'anestesia locale.


L'esame video-urodinamico ai raggi X e con mezzo di contrasto è anche noto come fluoroscopia vescicale o fluoroscopia delle vescica.

Preparazione

Ogni esame urodinamico ha una propria specifica preparazione, che il medico illustra al paziente per tempo, prima dell'esecuzione. Per alcuni tipi di esame urodinamico, questa preparazione specifica è molto semplice; per altri, invece, è più complessa.
Detto questo, ci sono alcune regole preparatorie generali, che valgono per qualsiasi esame urodinamico. Nello specifico, tali regole preparatorie generali sono:

  • Interrompere, almeno 7 giorni prima dell'esecuzione di un esame urodinamico, qualsiasi cura farmacologica a base di medicinali che, in qualche modo, influiscono sulla funzionalità della vescica. La finalità di tale regola è di non falsare i risultati del test o dei test previsti. 
  • Presentarsi, nel giorno in cui si terrà il test o i test urodinamici, a vescica piena.
    Alle persone che riscontrano difficoltà a osservare la suddetta regola, i medici consigliano di arrivare in ospedale con un certo anticipo e, lì, assumere una semplice bevanda (acqua), in modo tale da riempire la vescica.

Fase post-procedurale

Dopo un esame urodinamico, è abbastanza comune che il paziente avverta bruciore o malessere, al momento della minzione. In genere, tale sensazione dura al massimo 24 ore.
Più raramente, il paziente può soffrire anche di ematuria (o sangue nelle urine); come nel caso precedente, questo disturbo non si protrae per più di un giorno dalla conclusione del test diagnostico.

Rischi

La maggior parte degli esami urodinamici è sicura.
Tuttavia, è bene ricordare ai lettori che, laddove è previsto l'impiego di cateteri uretrali o vescicali, esiste una remota possibilità d'infezione delle vie urinarie.
I tipici sintomi e segni di un'infezione delle vie urinarie sono:

Come minimizzare il rischio d'infezione dopo un esame urodinamico

Per minimizzare il rischio d'infezione dopo un esame urodinamico con catetere uretrale o vescicale, i medici consigliano di assumere molta acqua, evitare bevande come il o il caffè e, infine, fare in modo di svuotare completamente la vescica (avendo pazienza quando si è alla toilette).

Controindicazioni

L'unico esame urodinamico che presenta una controindicazione degna di nota è l'esame video-urodinamico che prevede l'impiego dei raggi X.

Per quest'ultimo, la controindicazione in questione è la gravidanza, in quanto - com'è risaputo - i raggi X rappresentano un pericolo per il feto in via di sviluppo.

Risultati

Per alcuni tipi di esame urodinamico (uroflussometria e cistometria), i risultati sono disponibili subito dopo l'esecuzione del test in questione; per altre tipologie, invece, gli esiti sono pronti soltanto dopo qualche giorno.
Di norma, dopo ogni esame urodinamico anomalo, è previsto un incontro medico-paziente per discutere la terapia più consona.