Ultima modifica 01.09.2017

Generalità

Gli elminti sono parassiti metazoi vermiformi. Si tratta quindi di organismi pluricellulari, simili a vermi, che vivono alle spese di un ospite traendone sostentamento ed arrecandogli un danno.

A differenza di altri parassiti, come i pidocchi o le pulci, gli elminti vivono all'interno dell'ospite, che può essere l'uomo o un altro animale. Non sempre, però, i vermi arrecano un danno considerevole all'organismo che li ospita e in genere non ne determinano la morte; questo evento, infatti, si tramuterebbe in un grande danno per il parassita stesso. Piuttosto, grazie ai meccanismi di difesa dell'ospite, si viene a creare una sorta di equilibrio, che impedisce eccessivi aumenti della popolazione parassitaria. Questi eventi nefasti possono comunque verificarsi nel caso in cui l'ospite sia gravemente debilitato, per esempio, da malattie o malnutrizione.

L'ospite può differire nelle varie fasi del ciclo vitale del verme; si possono pertanto distinguere:

  • ospiti definitivi: in cui si compie la fase riproduttiva;
  • ospiti intermedi: in cui si compie una fase per la formazione  di forme infestanti che si trasmettono all'ospite definitivo;
  • ospiti di trasporto: infestati accidentalmente da forme infettanti;
  • ospiti terminali: in cui l'infezione si esaurisce.

Si stima che circa tre miliardi di persone al mondo siano infestate da almeno uno di questi parassiti.

Classificazione

Dal punto di vista tassonomico, gli elminti possono essere classificati in:

  • Platelminti  o  vermi piatti: sono caratterizzati da un corpo bilateralmente simmetrico. Per lo più ermafroditi (ad eccezione dei trematodi appartenenti al genere Schistosoma), si dividono in:
    • Trematodi: vermi a forma di foglia o allungati che possono parassitare il tratto intestinale, il fegato, il polmone, ed i vasi sanguigni (es. schistosomiasi);
    • Cestodi: vermi  a forma di nastro con un corpo segmentato, caratterizzati dalla presenza dello scolice  (un particolare organo di adesione); in base alla specie di cestode, l'uomo, può rappresentare l'ospite dello stadio adulto nel tubo digerente (es. Taenia saginata) o dello stadio larvale nei tessuti (es. idatidosi cistica).
  • Nematodi o vermi cilindrici: sono dioici, allungati, con le estremità assottigliate; possono essere parassiti sia intestinali (es. Enterobius vermicularis), che ematici o tissutali (es. filarie).

Elminti Patogeni per l'Uomo

I più importanti elminti di interesse umano sono: Ascaris lumbricoides (ascaridiasi), Trichuris trichiura (triocefalosi), Ancylostoma duodenale e Necator americanus (anchilostomiasi), Enterobius vermicularis (responsabile dell'ossiuriasi), Strongyloides stercoralis (strongiloidiasi), Capillaria spp. (C. hepatica e C. philippinensis), Trichostrongylus spp., Schistosoma spp. (S. mansoni, S. japonicum, S. intercalatum, S. mekongi, S. haematobium - schistosomiasi), Clonorchis sinensis, Opistorchis spp., Paragonimus westermani, Fasciola hepatica, Metagonimus spp, Heterophyes spp., Taenia spp. (Taenia saginata - dei bovini - e Taenia solium - dei maiali - Verme solitario -) Hymenolepis nana, Hymenolepis diminuta, Diphyllobothrium latum.

Gli elminti sottolineati sono i più comuni nel nostro Paese, dove prevalgono nettamente le infestazioni da Ossiuri (nei bambini) e in misura minore quelle da Ascaridi.

Contagio

Gli elminti possono essere trasmessi secondo diverse modalità.

  1. Elmintiasi a trasmissione interumana diretta: l'intero ciclo biologico del parassita si svolge nell'uomo e le uova eliminate con le feci sono immediatamente infestanti. Nell'ossiuriasi, ad esempio, la femmina migra di notte verso l'apertura anale per deporre le proprie uova; ne consegue un forte prurito nella regione perianale, con tendenza al grattamento. Con questo gesto il bambino raccoglie involontariamente le uova, che verranno poi disperse con le mani nell'ambiente circostante o peggio ancora portate alla bocca.
  2. Geoelmintiasi: come in precedenza, l'intero ciclo biologico si svolge nell'uomo, ma le uova eliminate con le feci non sono subito infestanti. Tale capacità viene acquisita nel terreno in un arco di tempo che - in condizioni ottimali di temperatura ed umidità - varia a seconda della specie dai 7 ai 21 giorni. La mancanza di servizi igienici e l'utilizzo delle acque nere come fertilizzante comporta una enorme diffusione di tali patologie (es. ascaridiasi, tricocefalosi, anchilostomiasi, strongiloidosi);
  3. Elmintiasi di tipo zooantroponotico: l'uomo si contagia in genere ingerendo involontariamente le forme larvali presenti nelle carni crude o poco cotte (es. teniasi, trichinellosi).