Disturbo Distimico e Disturbo Depressivo non altrimenti specificato

Ultima modifica 18.07.2019

Disturbo Distimico

È caratterizzato da un umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno due anni. Durante il periodo di malattia il paziente non è mai di umore normale per più di due mesi consecutivi. Inoltre, devono essere presenti almeno due dei seguenti sintomi:

  1. iporessia od iperfagia;
  2. insonnia o ipersonnia;
  3. ridotta energia e stanchezza;
  4. bassa autostima;
  5. scarsa capacità di concentrazione o difficoltà a prendere decisioni;
  6. sentimenti di disperazione.

Durante i primi due anni di malattia non deve esserci stato un episodio di depressione maggiore. Può esserci stato, ma deve essersi risolto completamente, prima dell'insorgenza del disturbo distimico.
Se, dopo il periodo iniziale di due anni, al disturbo distimico si sovrappongono episodi depressivi maggiori (e questo succede nel 75% dei pazienti), si parla di depressione doppia.
I sintomi causano un disagio importante e la compromissione della vita sociale, lavorativa e di altre aree importanti.


Il termine "distimia" fu coniato, nel 1970, dal dottor Robert Spitzer e prese il posto di "personalità depressiva", usato in precedenza. Oggi, il disturbo è conosciuto anche come depressione neurotica o disturbo distimico, anche se recentemente il DSM-5 (2013) ha introdotto il nuovo termine Persistent Depressive Disorder (disturbo depressivo persistente).

Disturbo depressivo non altrimenti specificato

Include i disturbi con manifestazioni depressive che non soddisfano i criteri per il disturbo depressivo maggiore e quello distimico. Il più frequente dei disturbi appartenenti a questa categoria è quello disforico premestruale. Per poter fare diagnosi di questo disturbo devono essere presenti 5 o più sintomi di una serie, che comprende:

  1. umore marcatamente depresso, disperazione, autosvalutazione;
  2. ansia e tensione;
  3. labilità emotiva;
  4. rabbia od irritabilità;
  5. diminuito interesse per le attività usuali;
  6. difficoltà di concentrazione;
  7. sonnolenza e facile affaticabilità;
  8. cambiamenti marcati dell'appetito, iperalimentazione e ricerca compulsiva di alcuni cibi (soprattutto carboidrati e dolci);
  9. insonnia o ipersonnia;
  10. sensazione di essere sul punto di perdere il controllo;
  11. sintomi fisici: aumento del volume delle mammelle con dolore, gonfiore, aumento di peso, dolori articolari.

Almeno uno dei sintomi deve essere compreso tra i primi quattro. Inoltre, gli stessi devono essersi manifestati durante la settimana che precede la mestruazione nella maggior parte dei cicli mestruali dei precedenti 12 mesi. Tali sintomi sono sempre assenti nella settimana che segue le mestruazioni. L'intensità, ma non la durata, dei sintomi, sono di gravità paragonabile a quella del disturbo depressivo maggiore e devono causare un'evidente e marcata compromissione del funzionamento sociale e lavorativo per il periodo in questione (compresi i litigi con coniuge, amici e familiari).
Almeno il 75% delle donne accusa cambiamenti isolati o minori premestruali, un 20-50% soffre di "sindrome premestruale" mentre il disturbo in questione colpirebbe il 3-5% delle donne.



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