Ultima modifica 27.09.2019

In questi ultimi anni, le soluzioni disponibili al problema della sterilità maschile, femminile, idiopatica o di coppia, sono divenute sempre più efficaci e meno traumatizzanti. Nell'esaminarle non possiamo tuttavia dimenticare la controversa legge 40 del 2004, che in Italia ha imposto limitazioni severe e restrittive al loro utilizzo, molto più di quanto previsto in altri stati.

Stimolazione ovarica e testicolare

Si effettua attraverso specifici farmaci (generalmente ormoni o loro derivati) da assumere per via orale o intramuscolare.

I medicinali agiscono stimolando l'ovulazione nella donna e la produzione di spermatozoi nel maschio; la loro utilità ed opportunità d'utilizzo varia in relazione alle cause di ipofertilità o sterilità; può essere effettuata anche in Italia. I possibili rischi risiedono, nella donna, in un'iperstimolazione ovarica, che si manifesta con possibili gravidanze multiple e disordini gastrointestinali.

Tecniche Chirurgiche

Si rendono necessarie, ad esempio, per eliminare piccole varici nei testicoli o alterazioni di varia natura dell'apparato genitale femminile (come polipi uterini, fibromi sottomucosi, aderenze nella cavità uterina, cisti nelle ovaie, endometri ecc.). Eseguibile anche in Italia senza alcuna particolare limitazione.

Tecniche di riproduzione assistita

Sono diverse e non tutte pienamente percorribili in Italia

Inseminazione Artificiale

si tratta del più semplice sistema di riproduzione assistita, sperimentato con successo da Lazzaro Spallanzani su una cagnetta già nel lontano 1777. Dopo questa data, il suo impiego rimase a lungo confinato in ambito veterinario - per selezionare e migliorare le razze evitando malattie sessualmente trasmissibili - anche se nella seconda metà del diciannovesimo secolo era già stato sperimentato sul genere umano.

L'inseminazione artificiale consiste nel depositare il seme maschile nell'utero della donna, con l'ausilio di una piccola cannula da inserire nell'orifizio cervicale. Il seme può provenire dal partner, si parla in questo caso di inseminazione omologa, o da un donatore anonimo (inseminazione eterologa); quest'ultima strada viene intrapresa quando la via omologa non è percorribile, ad esempio per mancanza di spermatozoi, incompatibilità del gruppo sanguigno della coppia, problemi immunologici e rischio di alterazioni genetiche nella discendenza maschile. In Italia l'inseminazione artificiale eterologa è rimasta vietata fino al 2014; fino a quella data, era possibile creare un embrione solo quando seme ed ovulo provenivano dalla stessa coppia che ha richiesto la fecondazione assistita. Tuttavia, per ovvie ragioni legate alla qualità dello sperma eterologo, l'impiego della fecondazione eterologa garantisce percentuali di successo più elevate rispetto all'inseminazione omologa.

In vari Paesi europei esistono le cosiddette "banche dello sperma" in cui i donatori, opportunamente selezionati e controllati per appurare l'assenza di malattie e la qualità del loro sperma, depositano il seme, che viene poi conservato in appositi contenitori immersi in azoto liquido ad una temperatura di -196ºC.

La scelta del campione di sperma da utilizzare nell'inseminazione artificiale viene eseguita sulla base delle caratteristiche del donatore, quali la compatibilità del gruppo sanguigno ed alcune peculiarità fisiche, come altezza, colore dei capelli e degli occhi, biotipo, ecc.

L'inseminazione artificiale eterologa può avere dei risvolti importanti sulla psiche della coppia ed in modo particolare su quella del partner maschile, che - in un certo senso - potrebbe sentirsi escluso dalla gravidanza. Questa tecnica dovrebbe pertanto rappresentare il risultato di una scelta scrupolosamente ponderata, in modo tale che la qualità della vita sessuale e di relazione ne esca rinforzata anziché peggiorata. Da qui l'importanza dell'aggettivo assistita - piuttosto che artificiale - a fianco della parola fecondazione; assistita perché la coppia deve analizzare, con l'aiuto di esperti nel campo della psicologia umana, tutti i possibili problemi derivanti da questa scelta e compiere le proprie decisioni con la maggiore consapevolezza e serenità possibile.



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